Tra le tante sentenze emesse sabato notte, che vedeva tutte le squadre NHL giocare l’82° partita di Regular Season, ne emerge una indiscutibile: la Central Division si conferma la division più tosta della Lega, con cinque squadre qualificate ai playoff, con quattro che finiscono con 100 e oltre punti in classifica e la quinta a 99 punti.

Durante la stagione le gerarchie sono mutate spesso, a seconda del periodo hot o not delle tre squadre finite davanti, ovvero St.Louis Nashville e Chicago, ma queste tre macchine da gol hanno sempre occupato le prime posizioni della classifica di Lega.

Ma andiamo a vedere come è finita questa infuocata Division…

 SAINT LOUIS BLUES (1ST 109pts. 51W 24L 7OT)

Dopo 5 mesi di inseguimento alla vetta della Division, a metà marzo la franchigia del Missouri ha preso in pugno la prima posizione della Central e non l’ha mollata più, giocandosi anche il primo posto di Conference con Anaheim, tanto è vero che la crocetta dei playoff è stampata vicino al nome di St.Louis già da due settimane.

Lo streak delle ultime 10 partite dei Blues recita 6W 3L 1OT, con 26 gol fatti e 24 subiti, in coerenza con tutto il 2014/2015 cioè grande attacco ma difesa rivedibile. In quest’ultimo mese i vari infortuni hanno portato alla ribalta capitan David Backes con 12P (4G+8A) e Jaden Schwartz 11P (5G+6A); la prima linea ha deciso di prendersi un po’ di riposo (infortuni veri o fasulli compresi) con bomber Tarasenko (stagione della ribalta per lui) e Lehtera che hanno segnato rispettivamente 7P e 6P.

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Parlando di numeri continua a confermare la bontà del suo gioco il paisà Alex Pietrangelo che con 46P (10 nell’ultimo mese) si conferma un aiuto prezioso alle bocche di fuoco, un dato un po’ inquietante è il -2 di +/-, stats che vede in testa alla squadra il difensore Kevin Shattenkirk con un notevole +19 (e 44P).

Retrocedendo ancora, passiamo agli uomini davanti alla gabbia: Brian Elliott ha perso una ventina di partite durente l’anno e il suo score recita 26W 2.26GAA .917SV% 5SO; in sua assenza non ha certamente sfigurato Jake Allen che ha segnato numeri molto simili e cioè 22W 2.28GAA .913SV% 2SO; un quesito in più per coach Hitchcock, che dovrà riscattare le uscite premature dai playoff delle ultime stagioni.

 NASHVILLE PREDATORS (2ND 47W 25L 10OT 104pts.)

4 mesi iniziali devastanti e gli ultimi 2 in netto calo: questa la sintesi estrema del 2014/2015 della franchigia del Tennesse. Nelle ultime 10 partite c’è stato un leggero riscatto, con 4W 4L 2OT, però i tifosi sono leggermente preoccupati per le 7 sconfitte consecutive a cavallo tra febbraio e marzo.

Preoccupazioni che possono affievolirsi considerando che le 47 vittorie stagionali registrano il secondo record di franchigia per Nashville nella storia e il raggiungimento dei playoff dopo due anni di oblio.

Stella della squadra è stato sicuramente il rookie Filip Forsberg (scontata la sua candidatura al Calder) che con 26G 37A 63P, è il miglior marcatore dei Predators.

Il suo apporto è stato fondamentale per rendere più offensivo il gioco di Nashville, trasformazione fortemente voluta da coach LaViolette. Nelle stats di squadra spiccano i numeri del centro Mike Ribeiro, che nell’ultimo mese ha segnato 8P, ma nel resto della stagione ne ha fatti altri 54P per un totale finale di 62P (15G 47A).

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Tra i difensori, oltre alla conferma di capitan Shea Weber (15G 30A 45P), è salito alla ribalta lo svizzero Roman Josi con uno straordinario score di 15G 40A 55P e +15 di +/-, piazzandosi al 5° posto tra i marcatori difensivi dietro a mostri come Karlsson e Subban.

In porta un’ ulteriore conferma è arrivata dal grande (in tutti i sensi) Pekka Rinne, che però nell’ultimo mese ha messo a referto solo 5W 2.62GAA .897SV% 1SO. Ci sarà tempo di riscattarsi ai playoff, anche se di fronte si troverà…

 CHICAGO BLACKHAWKS (3RD 48W 28L 6OT 102pts.)

Seconda difesa della Lega, prima difesa della Division (189 goal against) ma al di sotto della sua fama nei numeri offensivi (229 goal for, 16° attacco della NHL): questa in soldoni la stagione degli Hawks.

Nonostante i risultati alti e bassi dopo l’All Star Weekend Chicago è riuscito a mantenere il terzo posto nella Central. Nell’ultimo mese è tornato alla ribalta l’ex Paperino Marian Hossa con 12P (4G+8A) e 62P stagionali, secondo marcatore della squadra. Il primo è stato, in assenza del cannoniere Patrick Kane, capitan Jonathan Toews con 28G 38A 66P (e +30 di +/-), che nell’ultimo periodo ha preso per mano i compagni per incidere la X dei playoff vicino al nome della squadra nella classifica.

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Tra i difensori, nell’ultimo mese spiccano i grandi +/- degli svedesi Johnny Oduya (+14 e 5P) e Niklas Hjalmarsson (+12 e 6P) che hanno compensato la stagione opaca del “Norris Trophy 2014” Duncan Keith, molto più incisivo in zona offensiva (10G 35A 45P) che in zona difensiva.

Ma se Chicago è la seconda migliore difesa, un po’ di merito va al ritrovato portiere Corey Crawford, che ha giocato una delle migliori stagioni della carriera con 32W 2.27GAA .924SV% 2SO. Quando il buon Corey non rispondeva all’appello, la gabbia degli Hawks èstata ben difesa dal rookie Scott Darling che quest’anno ha segnato buone medie con 9W 1.95GAA .936SV% 1SO; il futuro è dalla sua…

 MINNESOTA WILD (4TH 46W 28L 8OT 100pts.)

DEVAN DUBNYK FOR VEZINA!! Il coro più sentito nell’Xcel Energy Center di St.Paul (MN) è stato proprio questo. E ne hanno ben donde i tifosi Wild, dato che il portiere ex Arizona, da gennaio si è caricato la difesa sulle spalle, subendo solo 68 goal (1.68GAA) con una media di .936SV% mettendo a referto 27W (su 39 partite, non so se mi spiego) e 6SO.

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Oltre a Dubnyk, spiccano i numeri di capitan Zach Parise, miglior marcatore degli Wild con 33G 29A 62P, a cui fanno il paio i compagni di linea Vanek (52P) e Mikko Koivu (48P). Nelle ultime 10 partite gli Wild hanno messo a segno 6 vittorie, che l’hanno avvicinata a soli 2 punti dai Blackhawks, rischiando di prendere il 3° seed di questa Division. Tornando alla difesa, si può notare il +21 di +/- fatto registrare da Jonas Brodin, e i 38P messi a segno da Ryan Suter, miglior marcatore tra i difensori degli Wild. Se sommati ai numeri del buon Devan, St.Louis non dormirà sonni tranquilli…

WINNIPEG JETS (5TH 43W 26L 13OT 99pts.)

Il progetto Jets lanciato 4 anni fa ha dato finalmente i suoi frutti perchè la squadra del Manitoba è riuscita, per la prima volta dal ritorno in NHL, a qualificarsi ai playoff.

Non c’è stato un vero uomo franchigia, ma un buon gioco corale che ha portato la seconda wildcard a Winnipeg con 99 punti, se fosse stata piazzata nella Pacific avrebbe ottenuto il 3° seed. Tra i più determinanti, sicuramente, c’è Dustin Byfuglien (18G 27A 45P) che oltre a coprire il ruolo di ala, si è rivelato determinante come tiratore dalla linea blu soprattutto in powerplay (17PPP).

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I top scorer della squadra sono stati ovviamente capitan Andrew Ladd (24G 38A 62P) e Blake Wheeler (26G 35A 61P), spesso schierati in linee diverse, e questo spiega i 230 goal segnati in stagione da Winnipeg.

La difesa, oltre che il buon Byfuglien, ha portato alla ribalta la coppia formata da Tyler Myers (7G 21A 28P ma -6 di +/-) e lo svedese Toby Enstrom (4G 19A 23P e un ottimo +13 di +/-).

In porta non c’è mai stato uno starter fisso, ma per tutta la stagione si sono alternati davanti alla gabbia Michael Hutchinson (21W 2.38GAA .914SV% 2SO) e il ceco Ondrej Pavelec (22W 2.28GAA .920SV% 5SO): numeri non eccezionali, ma messi assieme hanno totalizzato 43 rispettabilissime vittorie e soprattutto hanno conquistato l’accesso alla postseason.

Anche se di fronte avranno Anaheim, la miglior squadra dell’Ovest con 109 punti, per i Jets non è proibito sognare.

LE DELUSIONI

Se fossero piazzate in qualsiasi altra Division, sarebbero state delle contendenti almeno per le wildcard. Purtroppo i Dallas Stars (6th 41W 31L 10OT 92pts.) e i Colorado Avalanche (7th 39W 31L 12OT 90pts.) sono capitati nella Central Division e qui 90 punti non sono sufficienti neanche per lottare per i playoff.

Questa è ovviamente non è una giustificazione per queste due squadre, da cui ci si aspettava molto di più. In Texas ci si può consolare con il titolo di capocannoniere di Jamie Benn, che conquista il suo primo Art Ross Trophy con 35G 52A 87P; buoni anche i numeri dei suoi compagni di linea Tyler Seguin (77P) e Jason Spezza (62P), ma purtroppo per gli Stars, si ferma tutto qua, compreso il goalie Lehtonen che ha fatto forse la sua peggior stagione (34W 2.94GAA .903SV% 5SO).

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Anche in Colorado, i portieri hanno un po’ deluso, soprattutto Semyon Varlamov (28W 2.56GAA .921SV% 5SO), tenendo conto che l’anno scorso aveva battuto il record di un certo Patrick Roy, ora suo coach.

Ma Varlamov non ha tutte le colpe, dato che il miglior +/- è stato quello di Matt Duchene con +5. Il miglior marcatore è stato ovviamente capitan Landeskog con 59P (e un -2 di +/-) e Jerome Iginla (sempre 59P e un tondo 0 di+/-). Ci si aspettava molto di più dal Rookie of the Year 2014 Nathan MacKinnon: 38p per lui, rispetto ai 63 dell’anno scorso. Maybe next year…

 

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