Un mese dopo la nostra precedente review sulla lotta playoff in Pacific Division alcune situazioni sono cambiate, se a metà febbraio i San Jose Sharks erano la squadra più vicina da inseguire per Canucks, Flames e Kings ora tutto è cambiato, andiamo a vedere come e perchè, andando però con ordine e partendo dunque ad analizzare la classifica dalla prima posizione alla ultima, ossia dagli Anaheim Ducks stabili ed incontrastati al vertice della Division agli Edmonton Oilers anch’essi stabili in coda.

  • ANAHEIM DUCKS 95pt (44W-20L-7OT)
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Ducks ancora primi in Pacific Division nonostante un periodo di forma tutt’altro che esaltante

Hanno perso 3 delle ultime 5 partite disputate (contro Penguins 2-5, Canucks 1-2 e Flames 3-6) e negli ultimi 31 giorni hanno un ruolino non eccezionale di 9W e 6L ma nelle ultime 2 gare, contro i “red hot” Minnesota Wild vinta per 2-1 e contro i Nashville Predators vinta in rimonta per 4-2 (sotto 0-2 fino al terzo periodo!), hanno dimostrato tutta la loro forza contro due squadre che stazionano in zona playoff, la prima in ottima forma mentre la seconda un po meno è vero, ma ha pur sempre 93 punti in classifica!

Il goalie John Gibson (8W-4L in questo ultimo mese) si sta ritagliando una buona parte di lavoro in questo periodo dell’anno visto il momentaneo annebbiamento delle prestazioni in gabbia di Frederik Andersen (disastroso nelle sconfitte contro Penguins e Canucks) utilizzato per la gran parte della stagione.

Non eccezionale il rendimento nemmeno del capitano Getzlaf in questo periodo, solamente 6 goal e 4 assist per il leading scorer del team californiano nelle ultime 14 partite; ancora meno di lui ha contribuito offensivamente il compagno di linea Perry che ha distribuito solamente 5 reti e 3 assist negli ultimi 31 giorni; insomma, diciamo che i Ducks, con il grande vantaggio costruito nella prima parte di stagione sulle inseguitrici, stanno vivendo un momento abbastanza altalenante a livello di risultati ed una forma fisica scadente che non comporterà comunque gravi conseguenze in questo ultimo mese di Regular Season (sono 13 infatti i punti di distacco dai Canucks secondi), ma se la situazione dovesse proseguire da metà aprile in poi…e sapete già di cosa stiamo parlando, cosa può accadere?

  • VANCOUVER CANUCKS 82pt (39W-25L-4OT)
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Eddie Lack sta sfoderando grandi prestazioni in sostituzione dell’infortunato Miller ed i Canucks volano al secondo posto della Division

8 vittorie, 3 sconfitte ed 1 sconfitta agli OT nell’ultimo mese di lavoro per la franchigia canadese che è andata ad occupare la seconda posizione della Division meritatamente sfuttando il grande momento di forma della prima linea composta da Henrik e Daniel Sedin e da Radim Vrbata (33 punti in 3 nelle ultime 12 partite) e dalla crescita del talentuoso Bo Horvat (5 goal nelle ultime 12 partite).

L’infortunio accorso a Ryan Miller il 22 febbraio contro gli Islanders sembrava potesse influire negativamente sui risultati dei Canucks che invece hanno trovato in Eddie Lack la grande risposta che cercavano dal 27enne backup goalie che quest’anno para il 92% dei tiri diretti verso la sua porta dando respiro e sicurezze ad una difesa che spesso concede troppo agli avversari.

Di fondamentale importanza sarà la gara di sabato prossimo contro i Los Angeles Kings distanti solo 3 punti, ma sfruttando alcune gare “abbordabili” contro avversari senza più nulla da giocarsi quali Arizona, Edmonton, Columbus e Philadelphia potranno mettere nel sacco i punti utili per conquistare i tanto sospirati playoff, indispensabili per il popolo di Vancouver che vive letteralmente di hockey.

  • CALGARY FLAMES 81pt (38W-26L-5OT)
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I Flames momentaneamente in zona playoff, sfruttano alla grande le doti offensive dei giovanissimi Monahan e Gaudreau e l’esperienza di Hudler

Sean Monahan, Jiri Hudler e Johnny Gaudreau, ecco le 3 star di questo periodo memorabile per i Flames che sognano una clamorosa qualificazione playoff in una fino ad ora grandiosa stagione rispetto alle aspettative ed ai pronostici.

Poco male se il capitano Mark Giordano si è infortunato e salterà il resto della stagione, perchè con un offensiva simile il team canadese può davvero risolvere a proprio favore la corsa alla Stanley Cup; la linea è davvero devastante in questo periodo e nelle ultime 12 partite (7W-3L-2OT) ha messo a referto 41 punti (15 per Monahan e Hudler, 11 per Gaudreau)!

Ottime anche le prestazioni in gabbia del backup Karri Ramo che sta egregiamente sostituendo (dando respiro ad esso) il titolare Jonas Hiller (solo 5 presenze negli ultimi 31 giorni per lui).

Molto importanti saranno le prossime 5 partite che verranno disputate dai Flames tutte fra le mura amiche e di cui ben 3 contro team che lottano per i playoff (Blues, Avalanche e Stars) prima di disputare 5 partite esterne consecutive anch’esse molto rilevanti.

  • LOS ANGELES KINGS 79pt (33W-22L-13OT)
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8 goal nelle ultime 12 presenze per Jeff Carter

Con 12 vittorie nelle ultime 17 partite si sono lanciati alla rincorsa della zona playoff dopo un periodo davvero terribile fra gennaio e gli inizi di febbraio che li aveva portati ad un clamoroso -8 dalla Wild Card occupata precedentemente dai Calgary Flames (ora terzi in Division); ora sono a -1 dai Winnipeg Jets ed a -2 dai Flames ma con una partita in più da disputare rispetto alle franchigie canadesi.

La stella di Jonathan Quick in gabbia ha ripreso a brillare dopo un periodo davvero da incubo (con 2 shutout annessi in questo ultimo mese contro Red Wings e Canucks) ed  il canonico stile di gioco che abbiamo visto negli ultimi 3 anni favolosi dei Kings ha ripreso a mietere avversari; di fondamentale importanza infatti per loro il bilanciamento fra difesa ed attacco che era stato perso nella serie negativa di cui abbiamo parlato a gennaio.

Offensivamente parlando i Kings continuano la grande “presa” sulle grandi capacità della seconda linea di creare occasioni e trasformarle in goal, Jeff Carter guida infatti la classifica dei goal realizzati e dei punti totali del team californiano, ed il compagno di linea Tyler Toffoli è sicuramente fondamentale per la “chemistry” della linea chiusa momentaneamente da Dwight King in vista del rientro dall’infortunio di Pearson.

Anze Kopitar (appena diventato papà di Neza, prima figlia per Anze e sua moglie Ines) coabita in prima posizione delle statistiche del team con 52 punti col sopracitato Carter ma viene da un periodo non eccezionale a livello realizzativo (solamente 3 goal nelle ultime 24 presenze) e dovrà assolutamente migliorare se vorrà aiutare in maniera concreta il suo team alla conquista di un posto playoff.

  • SAN JOSE SHARKS 76pt (34W-27L-8OT)
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Uno dei 6 puck finiti alle spalle di Niemi nella sconfitta dei suoi San Jose Sharks subita fra le mura amiche contro i Chicago Blackhawks sabato notte

Solo 5 vittorie negli ultimi 31 giorni sono costate l’uscita dalla zona playoff ad un team che ci aveva abituati alle grandi “debaclé” proprio nel momento clou della stagione, ossia i playoff stessi, ma mai in Regular Season, quando nelle stagioni passate regalavano grandi performance e creavano sogni di gloria al proprio pubblico (Metallica compresi che sono quasi sempre presenti alle partite interne del team californiano a cui abbiamo dedicato la foto copertina dell’articolo!) ed invece quest’anno sembra proprio che il terzo team, in ordine di attuale classifica, della California voglia davvero compiere questo brutto scherzetto alla propria tifoseria.

Ed il peggio sembra possa ancora venire, perchè gli squali della California nei prossimi 15 giorni dovranno disputare tutte le 7 partite previste dal calendario in trasferta, fra cui il fondamentale match di martedì contro i Jets (attualmente seconda Wild Card di Conference) distanti 4 punti prima di volare ad est per le visite ai team della Eastern Conference (difficili gare a Montreal, Detroit, Pittsburgh, la “red hot” Ottawa e Philadelphia, abbordabile quella contro Toronto).

Ma veniamo un po ai numeri ed ai colpevoli di questo annata davvero strana per San Jose; un nome su tutti, Patrick Marleau, il 35enne canadese sta contribuendo davvero insufficientemente alla produzione offensiva della squadra quest’anno rispetto a quanto ci aveva abituati nelle stagioni passate, solamente 15 goal e 33 assist per lui in 69 presenze ed un terribile -16 nella statistica dei plus/minus. Della zona offensiva salvo sicuramente Joe Pavelski attuale leader nei punti per franchigia (62 punti, 32G-30A) ed il capitano Joe Thornton autore sin’ora di 58 punti ma protagonista negli ultimi giorni di uno spiacevole botta e risposta con l’attuale General Manager del team californiano Wilson che in una recente intervista aveva definito Thornton come un capitano che nelle situazioni difficili e di stress sparisse dal campo, la risposta di Joe è stata semplicemente quella di dire al GM che farebbe meglio a chiudere la bocca!

Un altro nome che mi sento di fare nella “lista” dei colpevoli è quello di Alex Stalock, ebbene si, il backup goalie ha tradito le aspettative della dirigenza che si aspettava molto da lui, anche un possibile sorpasso nelle gerarchie interne rispetto ad Antti Niemi, ed invece la sua scarsa concentrazione dimostrata nelle poche partite in cui è partito titolare ha oltre modo contribuito in maniera negativa su tutti i fronti perchè ha costretto coach McLellan a dover schierare Niemi anche in back to back molto faticosi sia a livello fisico che emotivo per i portieri proprio a causa della poca affidabilità dimostrata dal 27enne statunitense.

Difensivamente parlando inoltre gli Sharks con 193 goal subiti sono la 22esima squadra della NHL nella classifica relativa a questa statistica (sotto di loro solamente squadre nettamente al di fuori della zona playoff, vedi Philadelphia, Buffalo, Dallas, Arizona, Edmonton, solamente gli Islanders peggio di loro con 199 goal subiti ma ben 221 fatti) e di questa zona mi sento di dover salvare il solo Brent Burns che ha subito un cambio di ruolo (passato infatti dalla RW alla D in quest’ultima Preseason) difficile da poter sopportare pur per un fenomeno come lui che ha contribuito in maniera migliore rispetto all’anno passato in zona offensiva (50 punti attualmente rispetto ai 48 totali della scorsa stagione) ma ha visto la statistica dei plus/minus passare dai +26 di un anno fa agli attuali -4, insomma in 30 occasioni in più rispetto al passato, Burns era sul ghiaccio quando un avversario infilava la porta difesa da Niemi o Stalock…

Urge un cambio di passo istantaneo da parte di tutto il team ma sinceramente non credo possano farcela anche per un motivo che va al di sopra delle proprie carte: i team attualmente sopra di loro continuano a correre ed a meno di clamorosi ribaltoni (ok tutto è possibile, ma mancano solamente 12/13 partite al termine) questa stagione terminerà in maniera davvero molto deludente per i San Jose Sharks.

ARIZONA COYOTES 50pt (21W-40L-8OT)

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Duclair arrivato dai Rangers nella Trade che ha portato Yandle a New York potrebbe essere il volto della rinascita dei Coyotes nella prossima stagione probabilmente ricca di rookies

I cani del deserto hanno disputato sicuramente una delle loro peggiori stagioni nella NHL da quando hanno preso il posto dei Winnipeg Jets a fine anni ’90; nonostante l’arrivo di nuovi investitori che hanno contribuito alla permanenza della franchigia in Arizona dopo che si era parlato a lungo di un possibile trasferimento a Seattle o a Quebec City del team, la squadra allenata da Tippett ha davvero deluso le aspettative dopo l’ultima stagione nella quale avevano lottato sino all’ultimo con i Dallas Stars per la conquista di un posto playoff.

La cosa migliore l’ha sicuramente svolta la dirigenza che a pochi giorni dalla chiusura della Trade Deadline (con i playoff distanti un miraggio) hanno messo a segno delle mosse sensate, sacrificando giocatori importanti come Yandle (a New York in cambio inoltre anche del giovane prospetto Duclair), Vermette e Dubnyk ma con le quali si sono assicurati al prossimo Draft l’arrivo di possibili giovani rookies davvero molto talentuosi, saranno ben 6 infatti le scelte da azzeccare dai Talent Scout dei Coyotes nei primi 3 round del Draft.

EDMONTON OILERS 48pt (18W-39L-12OT)

Le “facce” tristi dei tifosi degli Edmonton Oilers, altra stagione da buttare per il team dell’Alberta

La statistica dei plus/minus per i giocatori degli Oilers è in negativo per tutti gli elementi, i goalie parano entrambi al di sotto del 90%, il miglior giocatore della franchigia (Taylor Hall) si infortuna nemmeno a metà stagione, l’altro miglior giocatore della squadra (David Perron) viene scambiato con i Pittsburgh Penguins per un mediocre attaccante (scusami Klinkhammer!) ed una scelta al prossimo Draft ed infine il miglior difensore (Jeff Petry) viene scambiato con i Montreal Canadiens sempre per una scelta al prossimo Draft: cosa possiamo salvare dunque di Edmonton in quest’annata? Solamente 2 giocatori, la right wing Jordan Eberle (18G-34A) ed il centro Ryan Nugent-Hopkins (19G-28A) che compongono la prima linea orfana del top player qual’è Taylor Hall out da fine gennaio causa infortunio.

Tutto il resto è noia: peggior difesa con 238 goal subiti, penultimo attacco con 160 reti sopra solamente a Buffalo, quart’ultimo penalty kill…insomma, ogni record negativo rischia di essere battuto da questi Edmonton Oilers che non vedono l’ora finisca questa ennesima stagione ricca solamente di delusioni.

Restano davvero poche gare al termine della Regular Season nelle quali scopriremo se i Flames riusciranno a centrare la clamorosa qualificazione playoff e nelle quali vedremo se i Kings riusciranno ad occupare un posto utile per difendere la vittoria della scorsa Stanley Cup!

Keep calm and watch NHL!!

 

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