I Penguins sono in vantaggio per 2-1 nella serie contro i Blue Jackets grazie ad una rocambolesca vittoria ottenuta in trasferta, ma dopo tre gare sono risultati inferiori soprattutto fisicamente ma anche a livello di cuore e passione.

Alla Nationwide Arena è finita nuovamente 4-3 , punteggio che sembra ormai essere la prassi di questa sfida. I Jackets hanno buttato al vento la partita e lo spumeggiante avvio e primo periodo concluso sul 2-0 (reti di Jenner e Jack Johnson, 3 gol in 3 partite per lui) per colpa di un folle terzo tempo, nel quale Pittsburgh ha saputo ribaltare il risultato in due minuti passando da 1-3 a 4-3.

La bolgia del pubblico dell’Ohio aveva letteralmente mandato in bambola i blasonati Penguins, che hanno saputo reagire solo allo scadere del secondo periodo grazie ad un gol di Orpik ingenuamente concesso da Columbus.

Ci è voluta la scossa di coach Bylsma che dopo i due gol subiti nei primi 3 minuti del match ha chiamato un timeout per “ripartire da zero” come ha dichiarato lui stesso nel post partita. L’ala Beau Bennett, giovanissimo californiano e futuro della franchigia della Pennsylvania, è stato sicuramente quello che più ha ricevuto il messaggio e i consigli dell’allenatore, trasformando le numerose perdite di disco in preziosi assist, come in occasione del bel goal di Orpik.

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Pinguini che portano a casa una vittoria importantissima, ottenuta grazie alla pazienza e al cinismo di una squadra abituata da anni a questi palcoscenici, a dispetto dei giovani Blue Jackets. Un trionfo in trasferta che ancora una volta non porta i nomi dei fuoriclasse della Steel City Crosby e Malkin, che non segnano rispettivamente da 7 e 6 partite di playoff.

I gol di gara 3 sono infatti arrivati da gregari come Stempniak e Sutter, attraverso deviazioni sotto porta, tiri dalla blu e gioco semplice. Così come nelle due gare precedenti le giocate sopraffine delle due prime linee dei Penguins venivano bloccate sul nascere da una rocciosa retroguardia Blue Jackets, che ha fatto ottima guardia della zona neutra con un Dubinsky in grande spolvero.485973631_slide

Pittsburgh tira di più, tiene maggiormente il disco ma soffre non poco la voglia e la grinta del gruppo di Todd Richards. Tra i tifosi dei Penguins tuttavia più che entusiasmo vi è un diffuso allarmismo, causa i troppi goal subiti da una difesa morbida e da un distrattissimo Letang.

Pessimo anche quello che dovrebbe essere una delle arme migliori dei nero gialli, ovvero il Power Play: 3 su 17, due shorthanded goal subiti e numerose penalità stupidamente prese durante la superiorità numerica.

Se Fleury, che è stato solido in tutte le uscite, dovesse calare e se i top player di Pittsburgh non dovessero svegliarsi questa serie potrebbe rivelarsi più aperta del previsto. Gara 4 di Mercoledì notte in programma a Columbus ci dirà qualcosa di più.

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