Dal nostro inviato in incognito a Sochi

Dal nostro inviato in incognito a Sochi

È il periodo invernale che tutta la redazione di Playitusa attende ogni 4 anni: ci si dividono i compiti, si preparano i biglietti aerei (classe economica ma con drink a bordo) e si parte! Ecco la destinazione Sochi 2014, ecco il punto di del redattore Francesco Fiori.

Scatenati come al solito tutti i membri della redazione di Hockey Night in Cividale spulciano e annotano qualsiasi cosa succeda nell’infuocato ghiaccio russo, tutti impegnatissimi con le splendide news, ormai pane quotidiano per chi respira hockey, tutti attentissimi a capire chi vincerà l’oro.

Tutti tranne chi vi scrive.

Purtroppo nell’ambito di un rinnovamento redazionale a causa degli enormi consumi di brulé che Hockey Night In Cividale puntualmente consuma per ogni puntata ecco che chi vi scrive deve badare da solo al mega attico da dove si registra la trasmissione dell’anno che puntualmente va in onda su Playitusa.

Cosi dai mega schermi e dalle nuove scorte alcoliche anche a me viene concesso “il punto su Sochi 2014″, ma all’improvviso ci può scappare la sorpresa.

In negativo per la Svezia candidata all’oro che deve subito rinunciare a Franzen e soprattutto ad Henrik Zetterberg, la percentuale di gloria verso l’oro si riduce drasticamente ma con Lundqvist tra i pali ancora tutto e possibile.

Causa donna delle pulizie della redazione (sorella di Zdeno Chara, 2 metri e 09 per 146 chili) decido che prima che si arrivi ad una impari sfida fisica di wrestling posso partire anche io verso Sochi, in barba al mio pronostico favorevole alla Svezia.

Purtroppo i già citati debiti con le aziende fornitrici di brulé e birra causano drastici tagli verso Sochi, cosi chiedo al massimo di avvicinarmi alla pista ghiacciata, viaggiando nel reparto bagagli, per far compagnia a Hockey Night In Cividale che invece, non si sa come, ha uno sky box proprio di fianco a Putin e se la spassa alla grande.

jag46Faccio in tempo a seguire la gara inaugurale tra Svezia e Rep. Ceca, il cuore di Jaromir Jagr non basta per trascinare i suoi contro gli svedesi che, ancora con Zetterberg sul ghiaccio, vincono 4 a 2.

I nostri cugini d’oltralpe, gli Svizzeri, oltre a pagarmi metà biglietto in quanto fan del treno di Berna Fabian Cancellara, mi offrono uno spettacolo di parate a tratti esaltante, ma chi vuole vedere tanti gol è meglio che stia lontano dagli elvetici, 1 a 0 con la Lettonia, gol di Moser, lontano parente del ciclista ma ottimo nel segnare allo sprint finale, poi successiva sconfitta sempre con 1 solo gol segnato con la Svezia grazie ad Alfredsson e infine altro 1 a 0 con la Rep.Ceca nel giorno del compleanno numero 42 di Jagr, solo che segna Bodenmann.

Proprio Jaromir Jagr, cui tento di intervistare per Playitusa si incattivisce contro di me quando gli chiedo cosa pensa se insieme ci si ritrova a bere una birra a Pittsburgh, dimenticando che dal suo passaggio nei Flyers lui alla Consol Energy Center non è graditissimo.

Non contento di applicare mosse di wrestling a chi gli dava del vecchio mi consiglia di girare al largo e applicarmi al curling, questo suggerimento mi aprirà una nuova fonte d’ispirazione.

Fa impressione Hiller e la difesa Svizzera, si è parlato tanto del fattore Rask o Lundqvist e se improvvisamente spuntasse l’effetto Hiller?

La Foglia D’Acero brilla su Sochi, il Canada fa il minimo indispensabile con Austria e Norvegia vincendo 6 a 0 e 3 a 1 dimostrando che le gare interne in allenamento sono più eccitanti del primo round robin olimpico.

Serve un gol di Doughty per battere la Finlandia, cosa che complica un po’ le cose perché Rask ci si mette di mezzo e col primo posto che non arriva non c’è lo scontro tra la vincente di Austria e Slovenia, cosa che avrebbe dato un turno da pensionati in più ai canadesi.

Detto che Sidney Crosby ancora dorme in quanto lui punta a segnare il gol decisivo nella finalissima e prendersi tutte le copertine come 4 anni fa la formazione ammazza-olimpiadi segna più dalla linea blu e ha l’unico punticino debole in Carey Price, l’unico che se può evitare il letargo è meglio per tutti.

Arriviamo al girone A, quello che si attende dalla prima giornata di ghiaccio, prima gara vittorie statunitensi e russe rispettivamente contro la Slovacchia per 7-1 con 6 gol tutti in un periodo e tanti saluti al mal di testa di Halak sostituito con Budaj e Slovenia per 5 a 2 con Ovechkin e Malkin sugli scudi.

L’attesa però è tutta per il 15 febbraio, si gioca la madre di tutte le partite, quel Russia-Usa che da sola vale il prezzo del biglietto.

Purtroppo i fondi e richieste di pass richiesti a Playitusa mi indirizzano su una pista ghiacciata e su un disco un po’ più grande del normale, all’inizio faccio finta di non capire ma poi mi rendo conto che a differenza di Hockey Night In Cividale sto guardando la nazionale Russa, si ma quella di curling, ed è la nazionale femminile

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Cosi mentre il mio sguardo s’incrocia con quello di Ekaterina Galkina ed è amore a priva svista ecco che l’infarto sopraggiunge quando mi si chiede “Ma tu sei quello che scrive su Playitusa? Forte!ma l’hockey è dall’altra parte.”

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Ormai rapito da tanta bellezza decido di non lasciare quell’ambiente mozzafiato che in confronto al sorriso senza denti di Radulov e alla bruttezza di Ovechkin è il paradiso.

Dallo skybox di Hockey Night In Cividale sento notizie confuse in preda a vodka e canti con Putin, dicono che Oshie abbia realizzato 4 rigori su 6 nel 3 a 2 finale e che le magie di Datsyuk alla fine si siano rivelate inutili.

Impossibile, T.J. Oshie, il giocatore che sogna di incontrare Gretzky, in stagione ha segnato solo 14 reti con 46 punti, segno evidente che la fortuna di Bylsma, oltre a quella di allenare Crosby e Malkin, si trasferisce anche di continente e se ne inventa una delle sue.

Resto basito e credo sia la loro vodka che abbia contagiato Oshie.

Malkin e Ovechkin non risultano pervenuti in gara ma io rapito dalla Galkina chiedo asilo politico alla Khl e alla corrispettiva “Hockey Night in Magnitogorsk

C’è chi parla di un rapimento di Radulov, autore di due penalità e altrettanti gol subiti in power play dirottato in Italia in qualche dramma diretto da Barbara D’Urso, c’è chi ipotizza un ruolo a Zelig o un futuro in una pubblicità del dentifricio fatto sta che non lo rivedremo più.

Il miracolo di Oshie completa addirittura un intera pagina della gazzetta, segno evidente di qualcosa di straordinario, il resto del team di curling russo mi racconta di Ovechkin che sbatte sul portiere slovacco Jan Laco, cosa improbabile visto il deludente cammino di Chara e soci che in 3 partite ne perdono altrettanto ma costringono ai rigori i russi.

Usa- Slovenia vede un 5 a 1 con tripletta di Kessel, giocatore che ha anche una sorella nei giochi Olimpici sempre nell’hockey, puntano entrambi all’oro ma ormai come sport femminili e olimpici mi sono indirizzato verso un possibile dirottamento e magheggio per l’oro alle russe.

Sempre Ekaterina Galkina mi risponde alla mia prima timida dichiarazione d’amore che gli unici accoppiamenti previsti nelle Olimpiadi sono:

Slovenia-Austria (ore 09.00)

Russia-Norvegia (ore 13.00)

Rep.Ceca-Slovacchia (ore 18.00)

Svizzera-Lettonia (ore 18.00)

Chiaramente parlava del primo turno eliminatorio, una sorta di playoff, quando mi faccio coraggio la guardo negli occhi e chiedo di più, mi risponde: “Al massimo ci vedremo con la Finlandia“, inteso però come sfida nei quarti che promettono una eventuale semifinale con tutte le potenze mondiali, Canada, Usa e Svezia.

A questo punto dal mio cuore infranto non ci resta che aspettare, la caccia all’oro e al cuore della Galkina è appena cominciata.

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