peter-laviolette-fired2…ci lascia il posticino di allenatore.

Subito botti esplosivi nella Nhl e il primo a farne le spese è il coach dei Flyers Peter Laviolette.

Dopo appena 3 partite Laviolette è già disoccupato, licenziato dopo i pessimi risultati estivi e le prime 3 sconfitte dei suoi, non è un record perché nel 1944-45 Paul Thompson fu sollevato dall’incarico di coach di Chicago dopo appena una partita ma nei tempi recenti è sicuramente da guinness.

Laviolette paga il letargo della prima linea Giroux-Hartnell-Voracek e il fatto che forse si aspettava un riscatto da parte di Vincent LeCavalier ancora non pervenuto in Pennsylvania e a detta dei più cattivi ancora eccitato per i soldi che sta contando; poi si aggiunge che se le grandi squadre si formano con un grande portiere a Philadelphia possono solo piangere grazie a Emery e Mason.

Tanto tempo sembra passato dal miracolo del 2010 con Phila in finale di Stanley Cup dopo un esaltante cavalcata con i playoff conquistati grazie ad una vittoria agli shootout nell’ultima gara contro i Rangers, preludio di una postseason strana ma esaltante con la ciliegina sulla torta di una rimonta sui Boston Bruins sotto 3 a 0 nella serie.

Quella squadra è solo un ricordo e Laviolette ha le sue colpe: ceduti Carter e Richards ai Kings che poi sollevano la Coppa l’anno successivo, ceduto Bobrovsky perché gli preferiscono Bryzgalov vedono l’ex portiere vincere il trofeo Vezina quale miglior goalie con il 93% di parate e una media gol subiti con Columbus di 2.0.

Per inciso Ilya Bryzgalov ora giace nelle leghe minori con la maglia dei Las Vegas Wranglers nonostante altri 7 anni di contratto con i Flyers, altra mossa gioiello di Laviolette e di una dirigenza che spesso lascia ragionare l’istinto e compie castronerie degne del miglior politico.

L’istinto porta Holmgren (GM dei Flyers)a chiamare Craig Berube, esperienza zero, come nuovo coach dei Flyers e con parole di circostanza “sarò esigente con i giocatori” spiega che il gran casino al Wachovia Center non ha ne capo ne coda.

Il presidente di Phila Ed Snider non usa mezze misure riguardo un ex coach che ha guidato la franchigia dal 2009 con 145 vittorie e i mancati playoff dello scorso anno conseguenza di un’estate da incubo che ha distrutto e indebolito una squadra con tifosi abituati a lottare per i playoff, “non ho mai visto un campo di addestramento estivo peggiore dell’ultimo” come se tutto girasse intorno a Laviolette senza colpe dirigenziali.

Cosi Berube si ritrova promosso da assistente allenatore ruolo che ha ricoperto nelle ultime 7 stagioni dove ha visto l’avvicendamento tra John Stevens e Laviolette e visto il gran rispetto che nutre nei suoi confronti il suo presidente ci si aspetta che la stagione si chiuda con lui in panca nonostante non abbia esperienza da capo allenatore e il presidente cambi idea ogni secondo.

Visto i nove gol subiti nelle prime 3 partite si riparte migliorando la difesa e già questo sembra un miracolo di chi ha ancora nostalgia di Chris Pronger, dopodiché elettroshock per tutti gli attaccanti dei Flyers che non sanno più segnare e peggio ancora creare gioco.

Un ritorno ai vecchi fasti del passato è ciò che chiedono tutti, in primis i tifosi e poi chi sogna di rivedere le vecchie battaglie della Pennsylvania contro i Penguins, squadra che ora guarda dall’alto in basso proprio i Flyers: siamo appena alla prima settimana di Nhl, il tempo per rimediare c’è.

Per i miracoli invece non so.

 

One thought on “Tanto va il Laviolette al lardo che…

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