20130504-223239.jpgSconfiggere la prima squadra della regular season? Si può!
Vincere la Stanley Cup come ultima testa di serie? Si può!
Superare i Blackhawks? Ora chiediamo troppo.

Sei stagioni consecutive senza playoff per i Wild, quasi sette visto il letargo post lockout ma finalmente anche all’Xcel Energy Center rivedranno la post season.

Quando Minnesota era targata “North Stars” (attuali Dallas Stars) nella strada 1990/91 riuscì nell’impresa di eliminare i favoriti Blackhawks freschi come quest’anno di President Trophy in bacheca.

Nel 2013 però occorre la perfezione, in casa Wild si è fatto tantissimo in estate acquistando Zach Parise e Ryan Suter e nessuno pensava che l’ingresso ai playoff fosse complicato salvo poi rivelarsi un lungo corteggiamento verso la coppa più bella del mondo.

I Blackhawks sono la squadra più dominante della regular season, Kane, Toews, Hossa e Sharp sono garanzia di spettacolo e la magica coppa l’hanno sollevata nel 2010.

I Wild sono ancora senza Heatley causa infortunio alla spalla e si affidano oltre ai grandi acquisti estivi a Matt Cullen, rubacuori che ha fatto innamorare l’Italia insegnando la sua religione hockeystica.

 

Minnesota @ Chicago game 1

Lo United Center in attesa dei Bulls si gode una squadra numero 1 del campionato, ci si aspetta il rullo compressore che schianta i Wild invece la resistenza di Minnesota irrita i padroni di casa che nonostante gli sforzi subisce il vantaggio di Cal Clutterbuck dopo che Crawford, portiere Superman, aveva spaventato Zucker finito a terra.

Ci si aspetta una veemente reazione ma per attendere il pari bisogna aspettare addirittura un tempo, Harding e Crawford dicono no a Kane e Brodziak nelle occasioni più clamorose, il goalie di Minnesota si deve però arrendere all’arma di distruzione di difese di Chicago, il trio Toews-Kane-Hossa con quest’ultimo che realizza il pareggio e saluta il suo rientro nei playoff dopo la piccola carica di Raffi Torres che lo aveva fatto diventare un genio della matematica a forza di contare uccellini e pecorelle.

Se le due squadre vanno al supplementare è merito di Harding che blocca la fuoriserie rossa e non fa passare niente, Hossa avrebbe il cioccolatino del 2 a 1 ma una volta superato il goalie butta fuori il disco nell’occasione più clamorosa.

Chicago è comunque più forte, questione di tempo e colpisce, lo fa dopo lo spavento causato da Parise a colpo sicuro con Crawford miracoloso, con Bickell colpevolmente lasciato da solo a colpire Harding per il boato dello United Center e gara 1 messa in tasca.

 

Minnesota @ Chicago game 2 (0-1)

Gara 2 è bella quanto la prima, non esiste una squadra Nhl come i Miami Heat schiacciasassi, Chicago compie una prova di forza vincendo 5 a 2 mandando a segno comprimari anziché il trio delle meraviglie.

Dopo un gol annullato a Kane per un puck messo in rete col pattino è Frolik ad aprire le danze e concedersi il lusso della doppietta addirittura in inferiorità numerica per il 2 a 0.

Se anche contro un power play è Chicago che sembra avere l’uomo in più è tutto detto, Setoguchi illude i Wild segnando in mischia ma Patrick Sharp, stella silenziosa e nascosta rispetto a “quei” tre chiude ogni minaccia siglando una doppietta che sul 4 a 1 disarma gli avversari.

Tempo c’e ne sarebbe, Scandella sigla il 4 a 2 ma è Bickell a lasciare il punteggio sul 5 a 2 dando un punteggio rotondo e giusto per le forze messe sul ghiaccio.

Il divario di valori tra Wild e Blackhawks si è fatto notare nelle prime 2 gare e se in gara 1 solo un supplementare aveva fatto storcere il naso agli esperti gara 2 rimette le cose in chiaro.
Si arriverà a gara 5 o sarà sweep?

Prossimi appuntamenti
Chicago @ Minnesota gara 3, 5 maggio
Chicago @ Minnesota gara 4, 7 maggio

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