Non è mancato finora il gioco duro nello scontro fra Red Wings e Predators

Nashville dei miracoli, Vancouver sull’orlo dell’eliminazione, l’equilibrio perfetto di OttawaNew York.

Ma il weekend di playoff Nhl appena passato è tutto nelle parole di frustrazione di Sid Crosby dopo gara-3 – “I don’t like any guy on their team” – con Pittsburgh che non riesce a decollare, prende 20 goal in tre partite ed è a un passo dal chiudere anzitempo la stagione. E proprio contro gli odiati cugini di Philadelphia.

DETROIT RED WINGS – NASHVILLE PREDATORS 1-2 (2:3; 3:2, 2:3) 

La Joe Louis Arena tutta colorata di rosso nella serata di domenica non ha intimidito i Preds, che sono andati a fare visita a Detroit dominando la terza gara della serie con un risultato identico ai due match precedenti, e confermando il favore dei pronostici per il passaggio del turno.

Non si può ancora dire che il cammino di Shea Weber e sodali sia già in discesa, ma sicuramente con eventuale gara-7 da giocare in casa, la strada intrapresa è quella giusta: il Futuro che affronta la Storia, con il piglio migliore, quello di Weber che si becca 5 minuti di penalità per un fight con Todd Bertuzzi, senza tirarsi indietro, nel secondo match.

Weber che nel 2004, ai tempi del “Bertuzzi incident” tra lacrime in diretta tv e pubbliche scuse, muoveva i primi passi ad alti livelli e quell’anno si giocava il campionato del mondo giovanile in quel di Grand Forks, dalle parti del North Dakota, seguendo direttamente dal tubo catodico la eco mediatica che ebbe quella rissa degenerata.

Il primo passo di questa marcia di avvicinamento verso la storia da parte dei Preds è stato fatto alla Bridgestone Arena con un 3:2 sofferto e di carattere in gara-1. Costruito con il vantaggio siglato da Gaustad, il contenimento del rabbioso ritorno di Detroit e poi una doppietta di Gabriel Bourque che ha vanificato la zampata finale di Holmstrom.

Identico risultato poche ore dopo, senza muoversi dal ghiaccio del Tennessee, per la risposta dei Red Wings che, in gara-2 vanno avanti sul 2:0 prima del goal di Andrei Kostitsyn che accorcia le distanze. In una prova generale di quello che avrebbe combinato domenica sera, quando proprio quest’ultimo è stato l’eroe della serata riportando in vantaggio i Predators nel conteggio complessivo della serie.

C’è chi ha definito la marcatura di Kostitsyn un “lethal wrister”, un colpo di polso mortifero per Detroit. Ma sarà il prosieguo della serie a dire se la zampata del Predator venuto dalla Bielorussia ha costituito davvero il punto di svolta. O, piuttosto, l’esperienza di Zetterberg e soci alla fine avrà avuto comunque la meglio. Sul nuovo che avanza.

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