Ennesima stagione deludente per i Blue Jackets

All’inizio della stagione l’obiettivo era quello di partecipare ai playoff per la seconda volta in 10 anni di esistenza del club . Grandi aspirazioni ed entusiasmo erano palpabili nella capitale dell’Ohio, visto anche l’ottimo mercato effettuato in estate.

Nessuno si sarebbe aspettato l’ennesimo insuccesso…

La stagione da incubo che stanno avendo i Blue Jackets può essere riassunta in due match.

Primi di Novembre, Jeff Carter , accolto da molti come il nuovo salvatore della franchigia, assiste da infortunato all’umiliazione dei Jackets per opera dei suoi vecchi compagni di squadra di Philly che vincono con un sonoro 9-2.

Fine dicembre, e ancora il giocatore di London, Ontario protagonista , questa volta però sul ghiaccio : Carter mette a segno una tripletta in 4 minuti contro i Predators e comincia a alimentare sogni di gloria. Dureranno veramente poco perché Nashville recupererà in modo clamoroso andando a vincere negli ultimi secondi per 6-5.

Da qui comincerà il declino del team ma soprattutto di Carter che oltre agli infortuni sarà vittima di un mal di pancia degno del miglior Ibrahimovic, tanto da chiedere di essere ceduto dopo appena 4 mesi trascorsi in Ohio.

Ambizione e disillusione

Dopo un’altra annata deludente, c’era bisogno di un salto di qualità per ritrovare motivazione e playoff. E fu così che il GM Scott Howson decise a tutti i costi di attirare e ingaggiare qualche grande nome, tra cui l’ambitissimo terzino James Wisniewski, il veterano Vinny Prospal e il già citato Jeff Carter , ottenuto dai Flyers in cambio del promettente Jakub Voracek e due scelte al draft.

Con queste mosse Howson dava l’impressione di voler fare sul serio già a partire da Ottobre 2011 e non più di puntare solamente a rifondare la squadra pescando giovani promettenti. Tuttavia non è andata proprio come lui si immaginasse.

Wisniewski perde le prime 8 partite di regular season per una gomitata al volto di Clutterbuck degli Wild in precampionato, Carter si frattura il piede destro e sta fuori una decina di partite. Risultato un ottobre da incubo con 10 sconfitte e 2 vittorie e tanti saluti alle belle ambizioni e sogni di fine estate.

La caduta è stata poi libera e inarrestabile tanto che i tifosi hanno messo in questione l’impatto e la leadership di capitan Nash apparso a più riprese svogliato e indisponente. E’ capitato anche che il buon vecchio Prospal, una delle poche soddisfazioni di questa stagione assieme al giovane Ryan Johansen , abbia criticato apertamente il deplorevole e poco professionale comportamento dei compagni durante gli allenamenti.

In seguito, a Gennaio, il primo a farne le spese è il coach Scott Arniel che viene esonerato dopo un magro bottino di 11 vittorie in 41 partite. Viene sostituito dall’allenatore in seconda di Arniel ed ex coach dei Minnesota Wild Todd Richards.

La trade deadline del 27 febbraio scorso ha visto , come era presumibile, i Jackets vendere tre dei suoi miglior giocatori come Carter, Pahlsson e Vermette in cambio di numerose draft picks e del roccioso Jack Johnson, tutte note liete in ottica futura. Attualmente Columbus occupa l’ultimo posto della lega con un record di 22-40-7 per 51 punti e non ha più nulla da chiedere.

Una dirigenza discutibile

Sicuramente i giocatori e lo staff tecnico hanno grandi responsabilità per la disastrosa stagione, ma pure la dirigenza non è esente da colpe. Eccezion fatta per Rick Nash , le numerose alte scelte ai draft non si sono mai rivelate azzeccate e i vari Klesla, Zherdev , Brule e Filatov non hanno mai avuto un impatto rilevante nella National Hockey League.

Anche per quanto riguarda la situazione tra i pali, non si è ancora riuscito a trovare il vero portiere franchigia, visto che sia Leclaire (finito nel dimenticatoio più totale, è tuttora free agent ) sia Mason ( in drastica involuzione dopo il Calder 2009) si sono rivelati delle meteore.

E in teoria quando non si riesce ad ottenere ciò che si desidera al draft ci si affida al mercato, tentando di progettare una trade fruttuosa e di arruolare qualche free agent. Ma neanche in questo campo Howson & Co. hanno agito al meglio, ed è quasi paradossale che l’ultima squadra in classifica abbia una delle masse salariali più importanti della NHL.

Insomma è una dirigenza a cui manca visione e perspicacia. E per la prima volta dopo anni, a Columbus si comincia a contestare anche Rick Nash e a domandarsi se sia arrivato il momento di separarsi dato che da entrambe le parti l’affiatamento va diminuendo.

Nella Discovery City la mente è già proiettata a Giugno prossimo e al draft dove potrebbero pescare un potenziale fenomeno come Nail Yakupov. Sarà lui l’uomo della provvidenza ?

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