I Red Wings sono tutt'altro che finiti, lo dimostra il loro record !

Casa dolce casa

C’è chi pensa che prima o poi i Detroit Red Wings invecchieranno, chi pensa che una striscia positiva in regular season significhi poco e chi, scongiuri permessi, pensa che la Stanley Cup non sarà tra le possibilità delle Ali Rosse.

Intanto i Red Wings infilano una carrellata di perle casalinghe che raggiunge quota 21 vittorie consecutive, nuovo record Nhl, meglio del Boston Garden dove i Bruins del 1929/30 si erano fermati a 20 standing ovation locali, poi eguagliati dal The Spectrum dei Philadelphia Flyers 1975/76.

Standing ovation, minimo tributo ad un’era che Detroit vorrebbe non finisse mai, a partire da quell’immenso capitano che sotto la voce Nicklas Lidstrom ha il significato di immortalità hockeistica, al vichingo guerriero Henrik Zetterberg solita certezza, e al gemello del gol, l’artista Pavel Datsyuk.

Qual è il segreto del record?

La longevità, gran parte dei Red Wings attuali c’erano anche nel 2006 quando arrivarono 12 vittorie consecutive e il capitano era Steve Yzerman.

Nella magica striscia, per spiegare l’eterna giovinezza degli eroi, Zetterberg ha giocato la sua partita numero 600, Kronwall la 400, Helm la 200 fino ad arrivare alle 700 di Datsyuk e a Tomas Holmstrom che raggiunge quota 1.000!

Per Lidstrom c’è l’aggancio al secondo posto all time tra le presenze con 1.550 partite, con Howe primatista, distante ancora un po’ con 1.687 gare.

Altro segreto è il fatto che i Red Wings non dipendono da una superstella in particolare, Kronwall, Franzen, Miller, Bertuzzi e Filppula, oltre ai già citati gladiatori, a turno son stati autori del gol vittoria, spiegando la varietà del menu a strisce biancorosse sotto la voce “gol”.

Il miracolo di tanta grandezza avvolge anche i portieri, infortunato Jimmy Howard (miglior portiere della lega) in porta nelle prime 16 vittorie ecco Joey MacDonald pronto alle soddisfazioni del mese di febbraio.

Ad uscire indenni dalla Joe Louis Arena quest’anno solo i San Jose Sharks, i Minnesota Wild all’overtime e i Calgary Flames, vincenti per 4 a 1 nella peggior sconfitta interna.

Dopo di che il dessert viene servito contro chiunque scivoli sul ghiaccio di Hockey Town, senza concedere gol a Ducks, Oilers, Blues e Sabres, rifilandone 8 ai Kings, 7 ai Jets, 5 a molteplici vittime con gradita ospitalitĂ  .

Una striscia cosi si paragona a quella storica dello sport a stelle e strisce, alle 37 vittorie casalinghe dei leggendari Chicago Bulls 1995/96, quelli che , tanto per ricordare, su 82 partite alla fine ne vinsero 72 con l’anello gentile omaggio per sua maestosità Michael Jordan.

C’è spazio anche per la scaramanzia, divieto di banner o scritte col record prima della gara con gli Stars, per dar credito alle parole sante del Trap “Non dire gatto se non c’e l’hai nel sacco” ma visto che di solito gli stendardi rappresentano Stanley Cup, President Trophy e vittorie di conference e division per un “piccolo” record ora si dovrà trovare spazio.

Dallas, vittima designata del record, nulla ha potuto per impedire ai Red Wings di entrare nella storia, quando la marea rossa va a schiantarsi contro la difesa guidata da Lehtonen c’è l’imbarazzo della scelta sul marcatore, alla fine Zetterberg, Stuart e Hudler fanno esultare e cantare il palazzetto che sul 3 a 1 inizia a scandire a gran voce il numero 21.

Con il break All Star Game che non fa danni ora l’obiettivo numero 1 è regalare la coppa al primato di vittorie, migliorando nel power play e penalty kill, facendo esplodere la classe e il genio di Henrik Zetterberg e Pavel Datsyuk, risultato di come l’istinto e la fantasia possono aver la meglio in una squadra poco fisica.

Alla Joe Louis Arena non si lamentano, non c’è bisogno che il tifo artificiale ricopra l’edificio, lì giocano i Detroit Red Wings, lì scende sul ghiaccio il Capitano, Nicklas Lidstrom, uno che di 21 vittorie consecutive non si vanterà, Lui vuole solo la Stanley Cup, da sollevare in casa!

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