Sfida stellare Jagr - Malkin !

La rivincita degli ex nell’incubo dei tifosi dei Pittsburgh Penguins.

È andata come peggio non poteva il grande ritorno di sua maestosità Jaromir Jagr nella “sua”Pittsburgh per i tifosi dei pinguini ancora orfani di capitan Crosby. Philadelphia s’impone per 4 a 2 ma a far notizia è che entrambi gli ex, Jagr e Talbot, vanno a segno.

S’inizia con i grandi applausi e il bentornato per Max Talbot eroe della Stanley Cup 2009 con la sua doppietta ai Red Wings, il centro si emoziona e ringrazia, al momento dell’annuncio del numero 68 invece piovono fischi, verso Jagr il risentimento è grande ma resta comunque una leggenda e si va oltre.

Eloquente il cartello che mostra anche Sportscenter “I came 300 miles to boo Jagr” dove un appassionato si mette in viaggio per 300 miglia solo per fischiare Jaromir, chissà poi poverino se il viaggio del ritorno l’ha fatto a piedi per la disperazione.

E dire che per Pittsburgh le cose si son messe da subito benissimo quando dopo meno di un minuto un gran recupero di Tyler Kennedy permette a Jordan Staal di superare il goalie avversario nel gol del vantaggio.

Il pericolo numero per i Flyers è Evgeni Malkin che duella a distanza con Claude Giroux per la poltrona del Re dei punti con l’asso Flyers a quota 44 mentre la stella russa è a 42.

Phila e Pittsburgh sono anche appaiate in classifica con 46 punti ma i Flyers hanno una gara in meno, coach Bylsma cerca la vittoria numero 136 della sua carriera nei Penguins, cosa che lo farebbe insidiare al secondo posto tra gli allenatori più vincenti tra i Penguins ma si deve accontentare di dividersi ancora l’ottimo record con Michel Therrien suo predecessore.

Il primo accenno di rissa coinvolge Hartnell e Malkin, la punizione spetta ai padroni di casa e Timonen li punisce in power play sfruttando l’ottima difesa del puck di Jagr.

Fleury è ispirato, compie diversi miracoli ma nulla può quando al 7’ minuto del secondo periodo si materializza l’incubo, Jaromir Jagr si prende il disco, s’invola, lascia che Orpik e Niskanen ammirino la sua classe e mette il disco dove il portierone non può arrivare in un gol di assoluta bellezza, se non fosse che è la cosa a cui Pittsburgh non voleva assistere.

L’esultanza  ricorda il saluto che fa John Cena al pubblico, solo che questa volta i fan non la prendono benissimo ma son costretti a ingoiare un boccone amarissimo.

Le cose peggiorano quando da una discesa di Voracek parte l’assist per Matt Read per il gol del 3 a 1. Lo stesso Voracek ha la possibilità di chiudere la disputa quando scatta solo davanti a Fleury che neutralizza, fa ripartire i suoi con Malkin che serve Kennedy, gran botta e gol del 3 a 2 con la Console Energy che finalmente si risveglia e diventa una bolgia.

Al peggio però non c’è mai fine, quando i Penguins tentano il tutto per tutto in una disperata rimonta ecco che senza portiere il disco viene recuperato da Philadelphia, controllato da Talbot e gol del definitivo 4 a 2, firma anche dell’altro eroe e tanti saluti all’arena diventata abbastanza silenziosa.

Per i Flyers è l’allungo della division con il morale altissimo, per i Penguins è l’ennesima botta morale ad una tifoseria già orfana di capitan Crosby che a tempo indeterminato starà ancora fuori.

Ma dal 29 dicembre un ennesimo incubo si è materializzato, ha nome e cognome più una grande esultanza.

Jaromir Jagr, 1079 punti nei Penguins, ma questo importa a pochi.

Buon 2012!

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