Devin Setoguchi, uno dei beniamini dei Wild

Napoli come Saint Paul? Il parallelo non è poi così azzardato visto che, in questa fine 2011 anche dalle parti del Minnesota i successi sportivi fanno dimenticare i guai della società.

La vita di tutti i giorni si è fatta maledettamente complicata nello “Stato dell’acqua che riflette il cielo”, ed è notizia della scorsa estate il default che si è tradotto in un blocco dei lavori stradali seguito dalla messa a riposo di circa ventiquattromila dipendenti del Pubblico e chiusura dei parchi.

A fronte di questa situazione finanziaria devastante, la disciplina sportiva più seguita in the State of Hockey, sta andando a mille, con i Wild che sembrano finalmente avere trovato una continuità del tutto inedita nella propria giovane storia, cominciata all’inizio di questo millennio.

La scorsa settimana ha visto il ritorno alla vittoria della compagine di coach Richards, dopo qualche match di flessione alla fine di novembre. La fase altalenante dei Wild è durata per tutta l’ultima settimana del mese: la quinta e ultima vittoria consecutiva della striscia di metà mese era arrivata con i Predators, seguita da due sconfitte consecutive con Edmonton e Flames, poi ancora vittorie con Tampa Bay e i coriacei Oilers attuali.

Gli eroi indiscussi di questo team che svetta in Western Conference tenendo elegantemente a bada il rabbioso ritorno di Dallas, Chicago e Detroit, sono Clutterbuck, Setoguchi e Koivu.

Se di capitan Koivu si è detto tutto e ogni aggiunta sarebbe superflua, qualche parola in più deve essere spesa per “Seto”, che ha impiegato esattamente 5 mesi per entrare nel cuore del pubblico dell’Xcell Energy Center.

Questo 24enne “mezzo Yonsei”, come vengono chiamati i nippo-canadesi di quarta generazione, ha realizzato 8 segnature e 13 punti complessivi nelle prime 25 discese sul ghiaccio. Un risultato che si può definire buono, ma che sommato al rendimento di Clutterbuck (7 goal e 10 punti) e Dany Heatley (6 goal, 15 punti) fanno di Minnesota la vera sorpresa di questo primo terzo di stagione.

In realtà, nonostante la curiosità che a Saint Paul circonda inevitabilmente Setoguchi con il suo esotismo estremo-orientale, la forza dei Wild non è nelle individualità, quanto in un collettivo che finora ha saputo mettere in riga tutte le grandi.

Il valore aggiunto è quell’Heatley scaricato la scorsa estate insieme a Setoguchi da San Jose, nel tentativo di mischiare le carte e ripartire con lo slancio delle ultime stagioni.

Il risultato? Almeno in questo primo spicchio di stagione, gli Sharks tentato faticosamente di uscire dall’anonimato di metà classifica.

Mentre appunto il Minnesota tutto, che nel suo palmares ha una Division vinta nel 2007-2008 e niente più, sta vivendo serate di puro godimento. Alla faccia della crisi economica: Koivu e i suoi possono guardare Pinguini e Rangers dall’alto, proprio nelle ore in cui il management commissioner dello Stato, Jim Schowalter annuncia che per la prima volta in quattro anni il bilancio torna in surplus finanziario.

Le popolazioni delle Twin Cities possono accogliere il Natale 2011 con qualche motivo di speranza in più, se non di palese ottimismo.

IL PUNTO SULLA LEGA

Di Minnesota si è detto: la vittoria agli SO con Edmonton proietta i rosso-verdi di nuovo in vetta alla Lega. Dopo una leggera flessione, i Rangers di Brad Richards si affacciano alla nuova settimana di una striscia di “W” salita a 4 dopo l’affondamento di Carolina.

Detroit, che aveva imposto lo stop a Boston dopo 10 vittorie in fila, al momento appare il team più continuo della Lega con una serie di 6 vittorie consecutive.

Gli stessi Bruins, pur non avendo lo stesso passo di due settimane fa, hanno ripreso a vincere e sono ormai a ridosso delle prime. Dopo l’inizio scandaloso di stagione fatto registrare da Seguin e compagni, ora i campioni 2010-2011 sembrano avere trovato continuità. Ieri notte primo momento della verità a Pittsburgh, dov’era atteso un match infuocato con i Pinguini non più orfani di Crosby ma che devono ancora prendere le misure dell’abito da campioni che gli compete.

Anche St Louis suona il blues nei quartieri alti della classifica, avendo inanellato quattro “W” con Penguins, Flames, Winnipeg e Capitals. Questi ultimi decisamente in balìa degli eventi dopo lo scintillante inizio di stagione. Ovechkin ha deluso anche nel big match contro i Pens.

E con le ultime 4 “L”, Washington scivola per il momento fuori dalla zona playoff, planando tra le ultime 10 della Lega a pari punti con Montréal e New Jersey, un punticino davanti a Cenerentola Winnipeg, risvegliatasi giovane ma solida principessa capace di 14 vittorie in 25 match. Ultima “W” in ordine di tempo ai danni di Phoenix, giovedì sera.

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