Kessel e Kiprussoff, 2 dei giocatori più caldi di questo inizio di stagione...

Un poker di giocatori hanno cominciato questa stagione 2011-2012 sotto i migliori auspici.

Quattro players partiti a razzo più un portiere che ha festeggiato un record da lustrarsi davanti al caminetto, nelle lunghe sere invernali dell’Alberta.

Quattro nomi da tenere d’occhio, con l’avvertenza inevitabile che un buon inizio non significa per forza essere in grado di superare indenni un inverno massacrante. Fatto di partite ogni due giorni.

E non è detto che, chi oggi sta facendo faville oltrepasserà di gran carriera l’equinozio di marzo, presentandosi con gli stessi giri motore ai play off. E avviandosi, quindi, a scrivere il proprio nome nella storia della Nhl.

Mikka Kiprusoff

Doveroso iniziare con il tributo al goalie che nella notte tra giovedì e venerdì ha stabilito il record di vittorie con la maglia dei Calgary Flames. Con il 4-1 imposto ai cugini di Montreal diventano 263 i match coronati dalla “W”, un primato personale difficilmente superabile nei prossimi anni.

Il portiere finlandese corona così una carriera cominciata nell’Nhl all’inizio del secolo, quando fece un anno da rookie con San Josè prima di “scendere” in Ahl per un altro anno. Nel 2003-2004 trova la propria casa hockeistica a Calgary dove infila una stagione non entusiasmante prima di prendere la strada dell’Europa nell’anno del lockout, come tanti colleghi Nhl.

Al ritorno in Alberta, Kiprusoff comincia a macinare parate e vittorie: 42 nel 2005-2006, 40 la stagione successiva. Fino alle 37 “W” dell’anno scorso. Sono due anni che le Fiamme non arrivano ai playoff, ma il goalie di Turku resta una delle sicurezze difficilmente violabili dell’intera Lega.

James Neal

Finché c’è Neal, finché c’è un difensore come Kris Letang i Pinguini possono attendere fiduciosi il ritorno in grande stile di Malkin e il come back sul ghiaccio del “Pupone”. Nonostante le alterne vicende di queste prime 5 partite della stagione – 3 vittorie e 2 sconfitte, una agli SO con Edmonton e una all’OT con Washington – i Pens hanno evidenziato alcune individualità confortanti.

Fuori dai denti: se l’anno scorso Bylsma ha vinto il Jack Adams Award giocandosi i playoff come una partita a scacchi, mettendo i suoi a combattere sulle barricate difendendo un golletto di vantaggio vista l’assenza delle due stelle della squadra, quest’anno i validi rimpiazzi consentono di giocarsela alla pari con chiunque. Almeno in questo primo scorcio di stagione, almeno finché non arriveranno rinforzi.

In 5 match disputati, l’ala sinistra dell’Ontario ha dimostrato che ancora una volta la dirigenza dei Penguins ci ha visto giusto l’anno scorso, quando lo ha richiamato da Dallas. E Neal sembra avere tutte le migliori intenzioni di ripagare la fiducia della franchigia: i 4 gol e i 5 punti in altrettante partite sono ancora più degni di attenzione, se si pensa che nel primo big match della stagione, quello perso con i Capitals, il 24enne canadese non si è fatto trovare impreparato. E ne ha infilati 2.

David Legwand

Nashville, fortissimamente Nashville. Chi alla fine di agosto bollava come un fuoco di paglia il materiale umano a disposizione di coach Trotz forse sta cominciando a farsi venire qualche dubbio. E probabilmente inizia a sospettare che l’ottima stagione dell’anno scorso possa essere replicata.

Razionalmente, una vecchia volpe come Barry Trotz, che siede sulla panchina di Nashville da quando la franchigia è stata insediata in Tennessee, mai avrebbe accettato di partire senza giocarsela tutta, dopo i segnali molto più che confortanti della stagione passata.

Portabandiera di tutte queste speranze è Legwand, che dopo tre match giocati ha già messo a segno 7 punti personali, dispensando assist (5) a profusione e infiammando la Bridgestone Arena esattamente come l’anno scorso.

Il Centro originario di Detroit, l’anno scorso aveva chiuso la regular season con 17 gol e 24 assist, cui si devono aggiungere 6 gol e 3 assist nelle 12 uscite nei play off. Gli anni corrono per il 31enne giocatore del Michigan, che si fregia già del titolo di top scorer dei Nashville Predators di tutti i tempi, ma questo inizio stagione sembra volergli proprio portare ulteriori soddisfazioni.

Phil Kessel

La partenza incoraggiante di Toronto passa tutta dallo stick dell’ala ex Boston. Nei primi match disputati dai Maple Leafs, Kessel ha messo a segno 5 punti, frutto di 3 gol e 2 assist. E’ vero anche che l’anno scorso Toronto iniziò a spron battuto alla stessa maniera, per poi confermare il trend negativo degli ultimi 7 anni.

Ma tutto fa pensare che, lassù sulle sponde dell’Ontario questo sia davvero l’anno del riscatto. E, nel caso, Phil ci sarà di sicuro: i numeri dicono che la sua personale parabola è ascendente. Nella passata stagione, il 24enne nato a Madison nel Wisconsin ha collezionato le migliori statistiche in carriera, con 32 gol e altrettanti assist. E, dato forse più significativo in funzione della tenuta sulla media distanza: ha disputato tutti gli 82 match della RS. Urge ribadirlo: se i Maple Leafs risorgeranno, Kessel sarà lì. E non da semplice spettatore.

Claude Giroux 

Questo 23enne dall’Ontario è sicuramente uno dei giovani talenti più in forma di inizio stagione. Sicuramente il futuro di una squadra, Philadelphia che in queste prime manciate di minuti sul ghiaccio ha già confermato che sarà protagonista per l’intera annata. I Flyers hanno i numeri, hanno la tradizione, hanno l’esperienza per arrivare fino in fondo. Sugli obiettivi nessuno accampa dubbi.

Sulla tenuta potrebbe dire molto proprio Giroux, il cui pedigree più recente parla delle due ultime stagioni giocate senza mai mancare un confronto. Ben 164 partite di RS con l’aggiunta di 36 di playoff costituiscono un ottimo rodaggio per chi, insieme all’altro talentuoso giovanissimo, James van Riemsdyk, può davvero andare a costituire una miscela esplosiva se adeguatamente mixato con glorie sempreverdi del calibro di Jagr.

Dalle parti di Philadelphia fanno gli scongiuri. Non a caso in questi giorni gli interventi su blog sono più orientati a guardare in casa degli odiati cugini di Pittsburgh, che in casa propria. Dando per favorito chi, senza le proprie stelle Malkin e Crosby al 100%, favorito per forza di cose non può essere.

Ma in casa Flyers vige il diktat “zitto chi ssape ‘o gioco”: trattasi di evidente strategia. E a dimostrarlo è lo stesso team in arancio-nero, che ha cominciato le sue 82 partita con il piglio della schiacciasassi. Senza nascondersi.

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