Fra Capitals e Rangers la sfida è ancora aperta!

La serie che ha aperto la contesa nella competitiva e molto forte Eastern Conference è la sfida – sulla carta impari, viste le forze sul ghiaccio – tra Washington Capitals e New York Rangers.

Impari perchè, a guardare i numeri e i record di squadra, abbiamo una Washington che tra Marzo ed Aprile, ha letteralmente messo la freccia e oltre a sorpassare Philadelphia, si è issata al primo posto, e così ha concluso la stagione, con il miglior record della Conference.

Dall’altro lato del ghiaccio, invece, troviamo i New York Rangers. Partiti comunque bene, mantenendosi nelle posizioni d’onore della classifica, proprio alla fine di Marzo, sono crollati, incappando in alcune sconfitte che avrebbero potuto compromettere il prosieguo.

Invece, per fortuna dei tifosi dei Blueshirts, è arrivata la qualificazione alla post season, con una vittoria contro i rivali Devils, e ringraziando soprattutto Tampa Bay, che ha giocato alla morte a Raleigh, in casa degli Hurricanes, estromettendoli dai playoffs.

Venendo alla serie, Capitals-Rangers è una “singolar tenzone” che va in scena dagli anni ’70 – i Capitals nacquero infatti nel 1974. Da allora, i numeri sono a favore di Washington, ma di poco: 15-14 per la squadra della capitale; nella formula odierna dei playoffs, sempre Washington è in vantaggio 3-2.

Tuttavia, nella regular season sono stati i Rangers a raccogliere migliori prestazioni: 3-1 è il computo totale delle sfide tra Caps e Rangers. Però, come ben sa chi segue con assiduità i playoffs in generale, quando inizia il periodo del “do or die”, si riparte da zero, e conta essere freschi, grintosi e convinti di potercela fare.

Infatti, pronti via, le prime due serie hanno messo in chiaro una cosa: i Capitals, e il loro “go to guy”, la loro stella più brillante, Ovechkin, quest’anno vogliono andare quanto più avanti possibile.

Gara 1 è, come da pronostico, andata ad appannaggio dei padroni di casa, però, almeno per i primi due periodi, i Rangers hanno combattuto e tenuto. Anzi, nell’ultimo periodo sono anche andati in vantaggio con Gilroy.

Il fortino Rangers poi tiene, ma al minuto 13.44, la stella Ovi, su assist di Greene e Semin, infila l’incolpevole goalie di NY per il pareggio che porta la contesa all’overtime. Overtime dove Washington manifesta la propria superiorità e vuoi anche per un passaggio maldestro di Staal ad Arnott, riesce a portarsi a casa la prima sfida con un goal di Semin. 2-1 il risultato finale per i Capitals, che a differenza di due anni fa, non si lasciano sorprendere dagli underdogs. Quindi, 1-0 per Washington.

Venerdì sera si ritorna sul ghiaccio per Gara 2. E ancora una volta, Capitals che prevalgono con un’ottima prestazione del proprio Goalie, il giovane Neuvirth, che riesce a raccogliere il primo shutout della carriera NHL, salvando tutti i 22 i tiri scoccati dai Rangers.

La partita ancora una volta, prende subito la strada che porta alla capitale, e dopo un primo periodo interlocutorio, Ovechkin e compagni decidono di accelerare, e appena toccato il pedale, confeziona un “uno-due” devastante: Chimera e il neo arrivato Arnott, danno a Washington un vantaggio molto rassicurante, che permette di portarsi sul sicurissimo 2-0 a proprio favore.

I Rangers dal canto loro, non danno grande prova di vitalità, e per certi versi sembrano troppo arrendevoli. Ok la forza superiore di Washington, ma di solito i Blueshirts sanno offrire quantomeno un minimo di opposizione. A questo punto, i Capitals scendono al Madison, con la speranza di poter chiudere presto la serie, mentre a New York spetta l’onere non di riaprire la serie-questo è improbabile, ma quantomeno di allungarla un po’ di più. E poi, comunque, avrà la spinta dei 18/20.000 del Madison, e questo può diventare un fattore.

E veniamo dunque a Gara 3, prima delle due gare che si giocheranno sul ghiaccio della “Most famous arena in the world”, il Madison Square Garden. Chiunque giochi, al Madison come giocatore di casa, come giocatore “in visita”, quando scende in questo celeberrimo luogo, dà sempre il meglio di sè.

Lasciando da parte la prosopopea, i Capitals al face off aveva sulla stecca il colpo del ko, il 3-0, che avrebbe definitivamente chiuso i giochi. Dall’altra parte abbiamo una New York che deve almeno provare ad allungare in prims la serie, e poi, dare un segno di vita, ai propri tifosi e anche a se stessi.

Per fortuna dei tifosi, coach Tortorella è riuscito a toccare le corde giuste e sul ghiaccio, i suoi giocatori hanno sin da subito messo alla corda i Capitals. Dopo un primo tempo chiuso a reti bianche, il secondo periodo ha visto salire sugli scudi i Rangers, che al minuto 5:30 con Christensen, trovano il vantaggio, con un colpo dall’angolo,che sorprende il finora attentissimo Neuvirth.

Il vantaggio galvanizza i Rangers, che però di fronte hanno una difesa piuttosto arcigna, che non concede molto. E così, arriviamo ai primi due momenti chiave della gara: ad un minuto dalla sirena della fine del secondo tempo, sebbene ostacolato anche con le maniere forti, Ovechkin confeziona uno spettacolare goal dell’1-1, che spegna gli entusiasmi del Madison.

In seguito, al suono ed accensione della sirena e del lampeggiante verde di fine tempo, sembrerebbe che i Rangers possano esultare per il nuovo vantaggio. Ma ad una più attenta visione degli arbitri, dall’alto, viene sancito che il puck non ha superato la linea in tempo. Tuttavia, dalle immagini sopra la linea di porta, a 0.01 il puck scompare sotto/dietro la linea rossa che delimita la porta. Chiamata al limite, che viene “reversed”, rovesciata e quindi si rimane 1-1.

Nell’ultimo tempo, i Rangers, uniscono, raccolgono le loro forze, per portare a casa un risultato di tutto rispetto, e soprattutto, per trovare quella fiducia che le due precedenti sconfitte aveva intaccato.

Succede tutto negli ultimi minuti. Prima al minuto 8.01 Vinny Prospal approfitta del rimbalzo davanti alla porta per sancire il 2-1 Rangers: un tap-in semplice semplice, dopo due tiri/assists di Staal e Dubinsky.

Poco dopo però Washington raddrizza di nuovo le sorti, con un goal in power play di Knuble che similmente a Prospal, batte Lundqvist per il 2-2. Ma come detto, New York non si vuole arrendere e prepara l’upset. Caparbia azione di Dubinsky sulla fascia sinistra dell’attacco Rangers, che difende il puck e una volta in prossimità della porta, inventa un tiro da circo che gira intorno al goalie e ai difensori, e si insacca alla spalle, nella porta sguarnita.

Madison che esplode in un urlo liberatorio, arbitro che indica con convizione la porta, luce rossa accesa, sirena in funzione. Spettacolo puro!!! 3-2 Rangers al 18:21 del terzo periodo.

Dopodichè, Washington si butta nel terzo difensivo dei Rangers, toglie anche il goalie e lascia 6 uomini di movimento, ma “time runs out for the Capitals”, l’orologio corre, e così, i tifosi dei Rangers possono levare al cielo le loro braccia, e rispondere al “salute” dei giocatori al centro del campo.

A questo punto, la serie è riaperta, ma rimane il vantaggio per Washington 2-1. Come minimo, la serie è destinata a tornare a Washington per gara 5. Per tutti i tifosi Capitals, che questa sconfitta serva da lezione per i propri beniamini. Per quelli in blueshirt, c’è la speranza almeno di tornare al Madison, e giocarsela fino alla fine.

Prossime gare:

  • GAME 4: WSH @ NYR, WED, APRIL 20, 7:00 ET, TSN, VS.
  • GAME 5: NYR @ WSH, SAT, APRIL 23, 3:00 ET, TSN, NBC
  • Guardando in faccia la realtà, questa serie finirà alla quinta; tuttavia, se i Rangers si impegnano così, allora forse ci sarà una “necessaria”:
  • *GAME 6: WSH @ NYR, MON, APRIL 25, TBD, TSN
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