I gemelli Sedin

E’ finita un’altra stagione, che ha visto scontrarsi le squadre della National hockey league per 7 mesi di sfide combattute e spettacolari.

POINTS

L’Art Ross Trophy sembra diventato una cosa di famiglia per i gemelli Sedin. Se l’anno scorso Henrik si è aggiudicato il premio destinato a chi finisce al comando la classifica di punti della NHL, quest’anno è il fratello Daniel a scrivere il proprio nome su questo prestigioso trofeo, a coronamento di una stagione straordinaria per lui e per i suoi Vancouver Canucks, che partono ai nastri di partenza di questi Playoff 2011 come i pretendenti più accreditati ad alzare la Stanley.

Con i suoi 104 punti totali ( frutto di 41 reti e di 63 assist) sembra aver fatto l’ultimo step da buon giocatore a vera all-star capace di trascinare e far innalzare il livello dei suoi compagni di squadra al pari di gente come Zetterberg, Crosby e la premiata ditta dell’Illinois Toews-Kane.

GOALS

Chi avrebbe scommesso a inizio stagione di vedere sul trono dei capocannonieri della lega l’arcigno Corey Perry?

L’uomo capace di relegare nelle Finals del 2007 la potenza di fuoco del trio delle meraviglie dei Senators (Alfredsson-Spezza-Heatley) insieme alla sua terza linea, permettendo ai fratelli Niedermayer di alzare insieme la prima coppa per la squadra del sobborgo di Los Angeles.

Quest’anno, complice i vari infortuni accorsi a Getzlaf e gli acciacchi dovuti al tempo che avanza di un sempreverde Selanne, Corey si è ritrovato in linea con la scelta n.3 del famoso draft 2005 (quello che ha visto debuttare come first overall Sid the Kid Crosby), Bobby Ryan. L’intesa fra i due ha portato il giocatore canadese ad arrivare al fantastico traguardo delle 50 reti stagionali, quota ambita dai più grandi sniper della storia della lega.

ASSISTS

A far sventolare sempre piĂą forte la bandiera scandinava della Svezia sulla cima della NHL ci pensa anche il gemello di Daniel, Henrik che con 75 assist ha confermato in questi due anni di essere entrato nel gotha delle stelle NHL.

La seconda piazza viene occupata da Martin St.Louis che è ringiovanito di qualche anno facendo parte della prima linea Bolt insieme a Gagne e al nuovo trascinatore dei Tampa Bay, Steve Stamkos, la prima scelta del 2008.

GOALIE

Capitolo portieri. Incredibili i numeri messi su da Tim Thomas. L’estremo difensore dei Bruins molto probabilmente mettera in bacheca per la seconda volta il Vezina Trophy, il trofeo assegnato al miglio portiere della RS. Questo bis permette di classificare Thomas nel novero di portieri come Hasek, Brodeaur, Belfour e Patrick Roy, gli ultimi colleghi che sono riusciti a portare il trofeo a casa più volte. Tim, peccando molto di tecnica rispetto ai suoi illustri colleghi, è riuscito a raggiungere questi traguardi grazie ai suoi profigiosi recuper e al suo istinto. Di certo il trofeo è da condividere con tutta la squadra e alla sua struttura prettamente difensiva. Infattil il difensore più autorevole dei Bruins, nonchè capitano, Zdeno Chara ha chiuso in testa alla classifica del plus/minus con un invidiabile +33.

I numeri del goalie di Boston parlano di 2.0 gol presi a partita, una percentuale di parate del .938 sul totale di tiri scagliati verso la sua gabbia e di 9 Shutouts.

In questa speciale classifica di partite finite senza subire reti viene sorpassato solo dall’incredibile stagione di Henrik the King Lundqvist. Dopo aver perso l’accesso ai PO all’ultimo rigore contro i Flyers l’anno passato, l’estremo difensore svedese aveva subito promesso ai tifosi della franchigia di Broadway un pronto riscatto cercando di fare di tutto per raggiungere la post-season.

Detto fatto. Anche se pure stavolta i Rangers hanno dovuto aspettare l’ultima partita per accedere ai PO, Lundqvist è stato la stella della squadra. E’ riuscito a sopperire alla stagione interlocutoria del top-player Gaborik, chiudendi più volte la porta alle incursioni avversarie. Per ben 11 volte lo svedese, vincitore dell’olimpiade di Torino 2006 con la sua nazionale, è ritornato negli spogliatoi dover raccogliere nessun pack dalla sua rete.

Una stagione come visto caratterizzata dai giocatori svedesi, dovuto anche dagli infortuni di Crosby e dall’annata nera di Malkin o sottotono di Ovechkin.

E’ stata una RS elettrizzante e imprevedibile, che deve lasciare il posto al vero show della NHL, i PLAYOFF. Per noi appassionati non ci resta altro da fare che preparare birre e patatine.

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