Nessuno sembra in grado di impensierire i Canucks in questo momento...

Una conference che piano piano perde pezzi, solo otto ai playoff, ma chi ci arriva?

Vancouver Canucks – 99 pts

Lo sprint finale è lanciato per la miglior squadra della Western conference, battendo con qualche difficoltà Columbus ai rigori ringraziando Torres.

Neanche Los Angeles dell’esordiente Penner può bloccare la lanciatissima marcia della capolista, i Kings vengono spazzati via 3 a 1 nel solito spettacolo dei gemelli d’oro in gol in questa gara con Daniel Sedin, in una squadra completa e che può contare sulla classe di Alex Burrows sin qui poco menzionato ma importantissimo nelle gerarchie dei Canucks che nei playoff possono aver paura solo della sfortuna che colpisce le teste di serie numero 1 (chiedere informazioni a San Jose), contando anche su San Roberto Luongo che contro i Kings trova la vittoria numero 300 in carriera.

L’elenco di stelle a Vancouver è illimitato, anche Manny Mahlotra si ritaglia la sua fetta di gloria contro i Ducks punendo Anaheim nei primi secondi dei due periodi iniziali e lasciando a Daniel Sedin il gol del 3 a 0 finale, a coronamento di una partita perfetta di una stagione finora perfetta.

Detroit Red Wings – 90 pts

I Red Wings nella rincorsa ai Canucks perdono un punto nella sfida contro i Ducks, pur andati in vantaggio con Datsyuk prima Blake poi Ryan nei supplementari completano la rimonta. L’attaccante di Anaheim segna un penalty shot decisivo dopo essere stato atterrato da Salei in una chiara occasione da gol, anticipando cosi gli imminenti rigori nel boato della tifoseria Ducks.

San Jose Sharks – 86 pts

Nella serata dove i rigori decidono le partite ecco che San Jose deve ringraziare Clowe per superare agli shootout i Colorado Avalanche dopo che Thornton ha riacciuffato il pareggio dopo il gol di Johnson. Gli Sharks sono una potenziale squadra da Stanley Cup, se non altro perché quest’anno non saranno i primi in classifica, cosa che gli ultimi anni sembra portare un po’ di rogna.

Contro i Red Wings Dany Heatley delizia i suoi tifosi con una doppietta (nel mezzo il pari di Holmstrom) ed esulta per il 3 a 1 di Marleau in una gara che rafforza la convinzione che questa stagione può essere l’ultima spiaggia per scrivere la storia.

Dallas Stars – 82 pts

Brad Richards è ancora un giocatore di Dallas sino a fine stagione, poi sarà unrestricted free agent e dunque potrà accettare le lusinghe ricevute sino alla fine degli scambi o rifirmare con gli Stars, per ora discorso chiuso e ora piena concentrazione per mantenere i playoff.

Contro Phoenix la partita si decide a 5 secondi dalla fine, quando Jamie Benn supera Bryzgalov annullando il pareggio di Whitney arrivato venti secondi prima in una autentica battaglia playoff.

Anche gli Sharks subiscono il momento magico di Dallas, pur conducendo 2 a 1 grazie ai gol di Wellwood e Marleau vengono raggiunti e superati nell’ultimo periodo dalle marcature di Eriksson e Williams, in questo momento Dallas è all’ottavo posto con 75 punti, ma un’altra striscia di risultati utili la proietta addirittura al terzo gradino della conference

Chicago Blackhawks – 81 pts

Tutto sulle spalle di Johnny Toews, se il capitano ripete lo splendido mese di febbraio (6 gol-15 assist) la postseason è certezza. Contro Calgary Toews sigla il vantaggio rifinendo una serie di passaggi tra Kane e Sharp, col pareggio avversario firmato da un bolide di Alex Tanguay.

Chicago gioca come il Brasile a calcio, una fitta rete di passaggi che invoglia l’attaccante a entrare col disco nella rete, Frolik è l’esempio nel 2 a 1, imitato da Campbell nel 3 a 1 sino al 4 a 1 di Jonathan “Messi” Toews con ennesimo dribbling e disco dalla parte opposta del goalie. Nel terzo periodo la sveglia suona anche per i Flames in gol 3 volte con la doppietta di Bourque e gol di Iginla ma Chicago risponde con Bolland e Hossa a porta vuota per il 6 a 4 finale di una partita stupenda con Crawford che benedice il suo momento magico tra i pali dei campioni per il sorpasso in classifica 76 a 75.

La lanciatissima marcia non si arresta neanche con i Carolina Hurricanes, con i campioni che impiegano 55 secondi a portarsi in vantaggio col solito Toews (mvp di fine stagione?) e replicano a Erik Staal col gol di Bickell prima che Johnson, Bolland e Kane realizzino tre reti nell’ultimo periodo a sigillare col 5 a 2 l’ennesima vittoria.

L’ostacolo Maple Leafs è superato agevolmente, basta un minuto a Hossa per far cambiare il punteggio a favore dei suoi, imitato nel primo periodo da Frolik e Toews in un irrimediabile 3 a 0. Lupul prova a suonare la carica per Toronto ma un nuovo break dei campioni porta il risultato sul 5 a 1, che diventa 5 a 3 solo per la leggerezza in cui vengono affrontati gli ultimi 20 minuti dove esultano Crabb e Schenn.

Los Angeles Kings – 81 pts

Quanta difficoltĂ  nel battere i Phoenix Coyotes nella gara che diventa la sagra delle occasioni sbagliate, serve un missile di Jarret Stoll per piegare la resistenza di Bryzgalov mentre Bernier torna a casa senza subire gol e bloccare le 25 conclusioni di Yandle e soci.

Phoenix Coyotes – 81 pts

Essere sotto 4 a 1 contro Detroit non è certo una gran bella cosa, rifilare 3 gol ai Red Wings nell’ultimo periodo lo è. Il ghiaccio del Jobing.Com Arena racconta una delle gare più bella della stagione di Phoenix, quando contro la seconda potenza della conference si assiste allo show biancorosso con le reti di Miller, Franzen, Filppula, Helm e i Coyotes si limitano solo al 2 a 1 di Turris.

Gli ultimi venti minuti però raccontano la ferocia di una franchigia che continua a stupire, con Boedker che ringrazia una pessima fase difensiva col puck che gli arriva sul mancato rinvio di Helm, con Ray Whitney che s’inserisce ancora tra Helm e Kronwall per il 4 a 3 e Martin Hanzal che colpisce per il 4 a 4 dopo un indecisione di Eriksson troppo lento nel rinvio. Una rimonta simile merita la vittoria, cosi Vrbata segna uno shootout da applausi e stranamente i Red Wings sbagliano tutti i rigori.

Calgary Flames – 81 pts

Come per Chicago anche Calgary si affida all’immensa classe del proprio capitan, quel Jarome Iginla che realizza una doppietta nel 6 a 0 contro i Blues e si carica tutte le speranze dei tifosi per acciuffare un posto playoff quasi miracoloso.

La fiammante maglia di Calgary appare come incubo ai Nashville Predators  che sciupano la gara nonostante il doppio vantaggio di Erat e Suter arrivato nei primi venti minuti. L’ira di Calgary partorisce prima il pareggio con Giordano in una splendida conclusione che beffa il portiere avversario, poi dopo l’ennesimo allungo tocca all’icona-leggenda Jarome Iginla trovare il 2 a 2 con un perfetto penalty shot dopo un suo placcaggio subìto lanciato a rete. Per Iginla è la decima stagione Nhl dove segna almeno 30 reti.

In un flipper impazzito di tiri ecco il 3 a 2 decisivo firmato da Gleancross nel sorpasso deciso nella western.

Nashville Predators – 80 pts

I Predators non riescono a superare i derelitti Oilers venendo sconfitti ai rigori dopo che dall’1 a 1 iniziale non si son più viste reti. A decidere l’incontro Omark, cosi quando successivamente si affrontano i Vancouver Canucks capofila ci sono tante nubi all’orizzonte.

Invece con la vecchia follia dei Predators ecco un incredibile 3 a 0 tutto negli ultimi venti minuti, firmato Geoffrion, Hornqvist e Legwand, con una rara serata di grazia della difesa di Nashville. Se i Predators hanno ancora possibilità playoff il merito è in gran parte di Pekka Rinne, portiere che ferma 29 attacchi di Vancouver e che sta disputando una stagione straordinaria e ricca di parate di classe, la sua nomina tra i tre migliori portieri non è poi un esagerazione.

Anaheim Ducks – 79 pts

I Ducks non sono soltanto Getzlaf e Perry, Lubomir Visnovsky si regala una tripletta (e 1 assist) nel 4 a 3 che i suoi realizzano contro i Dallas Stars, compreso il gol decisivo che arriva nel supplementare dove il power play risulta letale.

Minnesota Wild – 77 pts

Grande difficoltà per i Wild sconfitti 4 a 1 dagli Islanders penultimi a est, Madden segna il gol della bandiera quando ormai la gara è compromessa, subendo la classe di Michael Grabner fresco di nomina di rookie del mese di febbraio in una gara che va agli archivi segnalando l’ennesima sospensione (19 gare in tutto) di Trevor Gillies che dopo i danni recati ai Penguins realizza il record di giocare solo 1 minuto e 12 secondi  (il restante tempo si accomoda in panca puniti e per un po’ non disintegra Clutterbuck).

Per fortuna dei Wild ecco capitare contro i New York Rangers, una squadra che come costanza conosce solo qualche ragazza di nome Costanza, cosi anziché lottare per salvarsi dall’abisso del settimo posto ad est ecco un sonoro 3 a 1 in rimonta di Minnesota, vittoria che tiene ancora in piedi le speranze playoff.

L’overtime è invece ostile contro i Buffalo Sabres in una gara chiusa 2 a 2 ai tempi regolari e che Peters e Zdlicky hanno raddrizzato dopo il 2 a 0 Sabres. Le troppe energie per un recupero difficoltoso hanno però distratto i Wild, bastano 46 secondi a Stafford per siglare il gol della vittoria nonostante una difesa troppo energica ma inutile di Brent Burns.

Columbus Blue Jackets – 73 pts

Mestamente il rischio di non vedere Rick Nash ai playoff è elevatissimo, la prestazione terribile contro gli Oilers racconta un 4 a 2 che il fanalino di coda del gruppo riesce a rifilare con 4 giocatori diversi, Gagner, Hall, Eberle e Cogliano, risucchiando anche Columbus nelle sabbie mobili delle vacanze anticipate, gruppo che inizia a delinearsi quando ormai mancano meno di 13 gare da giocare.

Non migliorano le cose neanche contro i Calgary Flames, nonostante il vantaggio di Rivet poi pareggiato da Jokinen, neanche il pari di Vermette alla rete della leggenda Iginla serve a qualcosa, Calgary colpisce due volte in due minuti sempre in superioritĂ  numerica con Bourque e Gleancross rendendo vano il 3 a 4 di Hejda, con Kiprusoff vince il confronto con Steve Mason e ferma 35 conclusioni e 2 penalty shots.

St.Louis Blues – 71 pts

Contro I Washington Capitals non ci sono grandi speranze di vittoria, il doppio vantaggio di Steen e Crombeen viene ridicolizzato da un super gol di Backstrom che colpisce il disco come fosse baseball e non hockey ribadendo in gol un assist volante di Knuble, anticipando il primo gol d’oro del neo acquisto Jason Arnott che aggiunge la sua classe ad una squadra con un potenziale offensivo terrificante.

Terrificante è anche l’odissea dei tifosi Blues che vedono soccombere St.Louis anche contro gli Islanders per 5 a 2 stando a guardare nei primi due periodi come New York può rifilare un parziale 3 a 0 visto che loro hanno Tavares e i Blues no.

Colorado Avalanche – 60 pts

Nel calvario Avalanche c’è sempre il dramma del poter stare peggio, cosi la magia nel far diventare una squadra la diretta rivale in terra canadese degli Oilers sa di beffa. Ebbene nel match tra derelitti gli Oilers rifilano l’ennesima “manita”alla squadra di Denver, cinque gol firmati da cinque giocatori diversi, tra due squadre che non sanno cos’è il power play e per quest’anno neanche come sarà atmosfera playoff, con Elliott che riesce a far rimpiangere Craig Anderson subendo 4 gol in 19 tiri

Edmonton Oilers – 55 pts

Anche una rara vittoria può essere senza gioia, visto che nel 4 a 2 rifilato ai Blue Jackets gli Oilers perdono per il resto della stagione Taylor Hall che s’infortuna in una rissa con Dorsett chiudendo amaramente e in anticipo il suo primo campionato Nhl.

Ormai mancano poche battaglie, poi solo 16 squadre del pianeta Nhl inizieranno la scalata piĂą dura, quella che porta alla gloria eterna della Stanley Cup.