Mesto rientro per Peter Forsberg, durato solo 2 partite...

Dal sogno del ritorno al triste addio, Peter Forsberg ha fatto appena in tempo a rimettere addosso la casacca degli Avalanche e capire che il tempo, anche per lui, è passato inesorabilmente.

A far prendere tale decisione sono state le 25 operazioni subite durante la gloriosa carriera di chi ha vinto due Stanley Cup, due Olimpiadi e due mondiali, divenendo membro del Triple Gold club, un onore che ha in comune con appena 18 atleti.

Lascia 885 punti nel libro dei record, lui che insieme a Sakic ha dato vita agli anni d’oro dei Colorado Avalanche che grazie alla splendida coppia è diventata campione.

Ma “The show must go on” e la Nhl inizia a infuocarsi letteralmente, basta feste o punti persi per strada, quando il gioco si fa duro….è NHL!!!

Tra le sabbie mobili degli ultimi posti validi per i playoff ci sono i San Jose Sharks che ad inizio settimana attendono i Washington Capitals di sua maestosità Ovechkin, ma a sorpresa zero gol per lui e i suoi compagni e netto 2 a 0 firmato Couture e Boyle con Niemi che s’immola su 25 tiri e chiude la porta per il suo shutout.

Invidiosi della splendida prestazione contro una squadra della Eastern Conference di San Jose che al cospetto di Columbus si presentano i nervosi Pittsburgh Penguins orfani sino a fine stagione di Malkin e con Crosby che ancora conta le stelle dopo gli ultimi scontri, cosi senza il “mostro a due teste” i Blue Jackets piazzano un roboante 4 a 1 con Rick Nash protagonista di un gran gol imitato poi da Pahlsson, Voracek e Vermette. Per i Penguins da segnalare solo la forma strepitosa di Matt Cooke, pronto più per WrestleMania che per i playoff di hockey vista la costante presenza di penalità nelle sue partite.

Proprio Sharks e Blue Jackets si ritrovano contro nella gara successiva, dove le due squadre si dividono il palcoscenico nei primi due periodi con doppio vantaggio Columbus con Huselius e Clitsome, pareggiato dall’uno-due di Huskins e Wellwood prima che Marleau trovi il corridoio vincente del 3 a 2 con consegna della vittoria a San Jose, che, ancora una volta, ringrazia Antti Niemi e le sue 42 parate.

Nei piani alti della Western la sfida tra Coyotes e Stars ha il sapore della postseason con Dallas che nonostante un ispirato Brad Richards si fa rimontare il vantaggio per due volte e cade sotto i colpi di Rozsival, Boedker e Vrbata che segna il 3 a 2 all’overtime.

Se questa sfida si è risolta in maniera risicata di ben altra pasta è il derby della Central Division tra Detroit Red Wings e Nashville Predators, con quest’ultimi che infliggono una pesante sconfitta per 4 a 1 alla squadra di hockey town, dando l’impressione di una maturità che può tornare utile in chiave playoff, col parziale 4 a 0 che fa infuriare un Jimmy Howard in serata di disgrazia nella terza sconfitta per Detroit nelle ultime 4 gare.

Il momento nerissimo è invece degli Avalanche sempre più destinati a far compagnia agli Oilers tra le squadre in vacanza anticipatamente. Dopo aver perso punti preziosi con Minnesota nella sconfitta per 3 a 2 subiscono altre 2 sconfitte con Nashville e Columbus arrivando a quota 7 gare consecutive senza vittoria (ultima W il 24 gennaio!) salutando Forsberg nel peggiore dei modi.

La notte dell’hockey in Canada si tinge col fuoco di Calgary nella supremazia dimostrata contro Ottawa nel 5 a 2 che i Flames in rimonta rifilano ai Senators in crisi di risultati come gli Avalanche.

Calgary continua a navigare nel limbo che separa l’ottavo e il nono posto e che coinvolge almeno 8 squadre in una bagarre che si risolverà solo nelle ultime sfide da dentro o fuori.

Chi regala un segno dallo stato comatoso sono i Chicago Blackhawks che s’impongono 4 a 1 contro gli Edmonton Oilers, facendo vedere anche un discreto hockey a cospetto di una squadra già tagliata fuori da tutto che non fa niente per ostacolare uno sprint lanciato chissà con quali speranze. Kane regala un gol dopo una brillante combinazione con Kopecky e Toews a dimostrazione di ingranaggi ottimi ma da oliare perché arrugginiti.

La fuga verso il primo meritatissimo posto è dei Vancouver Canucks, sconfitti  4 a 3 dai Ducks dimostrano che anche sotto per 3 a 0 hanno i gemelli d’oro che possono ribaltare ogni parziale, la fame di vittoria di Selanne e Getzlaf ha la meglio stavolta con un’altra franchigia, Anaheim, che tiene con i denti quel 5° posto da non lasciare per niente al mondo, a maggior ragione ora che riabbracciano Beauchemin eroe della Stanley Cup 2007 appena arrivato dai Maple Leafs.

Quando dici Detroit pensi subito ad una vecchia squadra ormai in fase calante rispetto agli anni d’oro, il problema è che non sai mai cosa aspettarti dai vecchi, o per meglio dire dai veterani, cosi basta chiedere ai Boston Bruins nel 6 a 1 rifilato dalle Ali Rosse dove spicca la doppietta di Todd Bertuzzi con Zetterberg, Datsyuk e Hudler scatenati negli assist, vittoria rilevante se rapportata a quelle di misura di Minnesota, Anaheim e Dallas contro St.Louis, Calgary e Chicago a dimostrazione dell’equilibrio terrificante nella conference.

Anze Kopitar non è secondo a nessuno in fatto di gol, i suoi Kings sono al decimo posto e raccolgono 2 vittorie nelle ultime 3 gite nella Eastern Conference, venendo sconfitti all’overtime dai Penguins per colpa del gol di Jordan Staal ma prendendosi una rivincita con il 4 a 1 rifilato ai Capitals nella rimonta del terzo periodo di una partita che viaggiava sull’1 a 1 grazie ai gol dei soliti Ovechkin e il già citato Kopitar. Gli ultimi venti minuti vedono il tris dei Kings con Loktionov, Handzus e Stool nella preziosa battaglia vinta. Un gol d’oro del fenomeno locale Drew Doughty regala l’1 a 0 contro Philadelphia che mantiene accese le speranze di giocarsi sino in fondo un posto tra le fantastiche 8.

La linea Burrows-gemelli Sedin fa da killer all’ennesimo derby canadese tra Calgary e Vancouver. Troppo forti i Canucks per non piegare la resistenza dei Flames in una rimonta firmata dalle doppiette di Burrows e Samuelsson e con le parate di Luongo nel 4 a 2 finale.

Altra conferma di conference è rappresentata dai Phoenix Coyotes, il fiore all’occhiello del momento magico è rappresentato dalla vittoria contro i campioni di Chicago anche se arrivata solo ai rigori, mettendo in mostra un ispirato Radim Vrbata decisivo sia nei tempi regolamentari che agli shootout segnando l’unico gol contro i tre errori di Toews, Kane e Hossa.

I Coyotes infilano cosi la quarta vittoria consecutiva dopo l’umiliante 6 a 0 patito con i Canucks sfruttando gli assist di Keith Yandle in una squadra dove manca il bomber prolifico ma che va a segno con più soluzioni offensive.

Affrontare una diretta rivale del girone significa due cose, voler vincer e voler distanziare un avversario nella stessa corsa ai playoff, Nashville condanna Colorado al saluto dei playoff (miracoli esclusi) vincendo 5 a 3 un match dove ha visto inutile protagonista un gran gol di David Jones nel pareggio per 2 a 2 prima del gol illusorio di Duchene col punteggio sul 3 a 2. Nel periodo finale assenza della squadra di Denver con i Predators bravi a sfruttare il blackout con i gol di Hornqvist, Franson e Legwand con grande rammarico Avalanche a cui niente gira per il verso giusto.

Neanche i super poteri di Jaroslav Halak riescono a far riemergere i St.Louis Blues dalle sabbie mobili, ll mese di febbraio regala partite altalenanti con vittorie contro Panthers e Oilers e doppia sconfitta pesantissima contro i Minnesota Wild che ringraziano per i 4 punti preziosi alla rincorsa all’oro di Clutterbuck e soci e gettano nello sconforto la franchigia convinta che con l’arrivo di super Halak da Montreal i playoff fossero cosa buona e giusta. Ma senza cannonieri seri e difesa colabrodo non si va da nessuna parte.

Con i Canucks ormai ad un passo dal paradiso e gli Oilers già proiettati verso l’ennesima estate d’insulti si conclude un altro racconto di quel pazzo mondo fatto di battaglie, scontri, cariche e grandi gol, questo è solo l’inizio, il bello deve ancora arrivare!

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