Wayne Gretzky, probabilmente il migliore di sempre nella storia dell'NHL

Il club dei 50 accoglie un altro membro storico.

Sono infatti passati 50 anni da quel 26 gennaio 1961 quando venne alla luce colui che avrebbe riscritto i record dell’hockey su ghiaccio, Wayne Gretzky.

Chi è Wayne Gretzky?

Mah, nessuno in particolare, giusto un giocatore di hockey che ha siglato 2.857 punti grazie a 894 gol e ben 1.963 assist, ha siglato appena 215 punti in 80 partite nel 1985 e vinto 4 Stanley Cup con gli Edmonton Oilers.


Michael Jordan ha avuto LeBron James come degno erede della maglia numero 23, Wayne Gretzky no, nessun altro dopo di lui ha indossato, e indosserà, la mitica maglia numero 99.

Il degno riconoscimento che la National Hockey League regala a chi ne è stato il degno protagonista, e che ha ampliato gli orizzonti di uno sport ghiacciato anche nella caldissima California.

Perché è stato il migliore?

Semplicemente perché ha fatto capire che una bella finta, un assist d’oro e un gol di rapina strappano più applausi di una carica feroce, di una mega rissa e di insana e folle violenza che da sempre anima la Nhl.

Gretzky è stato un ballerino sul ghiaccio pur non essendo dotato di chissà quale fisico da wrestler, anzi la sua prima difficoltà è stata mettere un’enorme maglia su un corpo gracilino, il consiglio del papà di infilare il tutto su un fianco lo ha accompagnato tutta la vita.

Segnare 92 gol in una stagione.

Mandare in rete 163 volte i compagni in un anno e nello stesso arrivare a quota 215 punti in 80 partite.

Perché ha semplicemente deciso di cambiare l’hockey.

Se a 6 anni mette in riga i bambini più grandi vuol dire che oltre al talento ha anche una testa che anticipa qualsiasi azione avversaria.

378 reti e 139 assist nel campionato scolastico dell’Ontario bastano?

La carriera.

Gretzky e il puck sono amore a prima vista, la Nhl lo preleva dalla Wha dove ha anche l’opportunità di giocare a fianco al suo idolo Gordie Howe nell’All Star Game 1979. Quando gli Oliers passano alla National Hockey League Gretzky, che ne è diventato il simbolo, tiene a battesimo l’esordio della franchigia canadese che grazie al 99 diventerà grande.

Il draft raggruppa insieme a Gretzky un certo Mark Messier, l’esempio del 2011 di come dev’essere IL capitano. I due insieme si portano a casa 4 Stanley Cup.

Nel 1981 Gretzky segna 50 gol nei primi 39 incontri superando un record quasi imbattibile e surreale al giorno d’oggi. Ma il record book Nhl stava appena marcando la voce “primato battuto” da un giovanissimo eroe.

I 1.000 punti arrivano dopo appena 424 partite, le vittorie sono una routine e Wayne si permette anche il lusso di spadroneggiare nella nazionale canadese, dove trova in Mario Lemieux un degno compagno.

I sogni della moglie del “Great One” creano ciò che il 9 agosto 1988 diventa “the Trade”, il passaggio dell’icona di Edmonton ai Los Angeles Kings.

Un incubo per il Canada, un sogno per la California che anche se non vede arrivare il trionfo finale fa scoprire a franchigie come San Jose e Anaheim la passione per l’hockey.

Il 23 marzo 1994 segna il suo gol numero 802 diventando il goleador più prolifico della storia della Nhl.

Dopo i Kings approda in netto declino ai St.Louis Blues ma scontrandosi più volte con la stella Brett Hull non riesce a dare il meglio di se e quasi viene rifiutato da tutte le squadre come free agent.

Sono i Rangers a farsi avanti per l’acquisizione del grandissimo, giusto per ricomporre la splendida coppia con Messier. La Grande Mela fa da cornice agli ultimi anni di una carriera leggendaria, senza Stanley Cup ma con tanti gol.

I record.

1.487 gare giocate, 2.857 punti realizzati in campionato, 3.238 punti realizzati compresi i playoff, 1.016 gol segnati inclusa la post-season, 2.222 assist con i playoff (il secondo, Messier, ne ha  1.357) 12 stagioni con almeno 40 gol fatti,9 con 50 reti realizzate, 50 gare con almeno una tripletta realizzata, 9 partite dove segna 4 gol e 4 gare con un poker realizzativo. 7 assist in una singola gara, 13 reti nella partita delle stelle, 25 punti totali nell’All Star Game.

Hart Memorial Trophy vinto 9 volte (miglior giocatore) dal 1981 all’ 1987 consecutivamente.

Art Ross Trophy (miglior cannoniere) 10 volte (7 consecutive)

Conn Smythe Trophy (il migliore dei playoff) 1985, 1988.

Lester B. Pearson (il migliore eletto dai giocatori) 1982, 1983, 1984, 1985, 1987.

Lady Bing Memorial (premio fair play) 1980, 1991, 1992, 1994, 1999.

Il personaggio.

Implacabile sotto porta quanto timido e schivo di fronte ai riflettori. Dopo essersi ritirato nel 1999 è diventato comproprietario dei Phoenix Coyotes che ha guidato anche come allenatore senza successo. L’area d’attacco dietro la porta è diventata “The Office”, zona da cui Wayne decideva se segnare o far segnare. È stato tedoforo alle olimpiadi 2010 e ha una statua davanti al palazzetto di Edmonton, come omaggio per i successi ottenuti con gli Oilers.

Il rimpianto.

Questo è un ragionamento folle di chi vi scrive, la Nba ha avuto in Magic e Jordan lo scontro epocale di una finalissima, la Nhl ancora oggi si chiede chi sia il più grande tra Gretzky (i numeri sono dalla sua parte) e Mario Lemieux (la sfortuna è stata dalla sua parte), il peccato è non averli mai visti contro in una gara 7 di Stanley Cup.

Wayne Gretzky è stato l’hockey, enfatizzare un compleanno non sarebbe da lui, cosi timido da non volere il giro d’onore nella sua ultima gara (poi l’ha fatto, ci mancherebbe altro negargli una standing ovation), noi possiamo solo accodarci ai tanti meravigliosi omaggi che questo fantastico cinquantenne oggi merita.

Buon compleanno mitico Gretzky, ieri oggi e domani il più grande!

3 thoughts on “Buon compleanno Gretzky, la leggenda

  1. Un grandissimo personaggio…auguri Gretzky, icona dell’hockey ma dello sport in generale!

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