Boychuk e Sutter dei Carolina Hurricanes

Sebbene a livello numerico siamo oltre metà stagione, a questo punto della stagione, la National Hockey League organizza l’annuale All Star Game.

Quindi, per circa una settimana, il gioco nelle arene si ferma, e per i giocatori è data la possibilità di rilassarsi ed esibirsi in questa “exihibition game”.

Ma prima di poter parlare dell’All Star Game, diamo un rapida scorsa alle gare che si sono giocate in questa settimana.

A livello di classifica di Conference, la Eastern per questo primo pezzo di stagione, presenta le proprie squadre divise ciascuna da pochi punti. Questo è sinonimo di spettacolo.

Anche perchè, come succede anche nella Western, la corsa ai playoff coinvolge otto squadre, quindi la sfida, nella seconda parte, sarà ancora più serrata.

Si è partiti lunedì notte con alcune interessanti sfide, tra cui un Toronto Maple Leafs – Carolina Hurricanes, conclusasi con la millesima vittoria per la franchigia della Carolina per 6-4. Millesima vittoria perchè gli Hurricanes-prima ancora Hartford Whalers e New England Whalers.

Protagonista della serata, Sutter, che ha segnato due goals per gli Hurricanes, ma anche il giovanne compagno Skinner ha dato il suo proficuo contributo. Piccola nota statistica per Carolina: finora è 16-0 quando tiene il vantaggio dopo i primi due periodi, 7-0-1(sconfitta all’overtime) quando segna Sutter, e 13-2 quando a segnare è invece Skinner.

Infine, Carolina, alla sesta vittoria sulle ultime dieci, accorcia su Atlanta, rivale divisionale, e sale a 56 punti. Toronto invece incappa nell’ennesima sconfitta, che butta ancor più giù il morale dei canadesi, che sembravano aver invertito la rotta rispetto ai passati anni, invece, sono relegati a 43 punti, in dodicesima posizione nella Eastern Conference.

La serata ha poi avuto un momento “caldo” quando, sul ghiaccio del “Verizon Center” si sono confrontate due “capitali dello sport”, da un lato i padroni di casa di Washington capitanati dal fenomenale numero 8 Ovechkin, cui si contrapponevano i New York Rangers del numero 10 Marian Gaborik.

Nella precedente sfida i “Blueshirt” di NY si erano perentoriamente imposti con un roboante 7-0, annichilendo una delle forze e migliori squadre della Conference. Quindi Washington aveva il dente avvelenato e voleva prendersi una pronta rivincita.

Per il primo periodo le due squadre si sono affrontate a viso aperto, ma senza trovare il giusto pertugio. Nel secondo, invece, Washington è partita molto forte, trovando il goal con Henricks. Ma nonostante il pronto vantaggio, Washington non riesce a chiudere i giochi.

Così si arriva all’ultimo periodo, dove, dopo parecchi tentativi e con anche un giusto mix di fortuna e abiltià, i Rangers raggiungono il pari con Gaborik. Passato l’overtime, si giunge ai rigori. Washington segna con Hendricks e Backstrom, mentre NY con Voski, Zuccarello. Quindi, ancora parità.

Spezzata però dagli errori di Ovechkin, e Johanson. NY sbaglia solo con Boyle, mentre pone fine alle danze con Anisimov. Dunque, 2-1 per i Rangers agli shootout. Sempre NY sale a 8-3 nell’extra time, mentre Washington perde la settima gara protratta in overtime e nove delle ultime dieci. Ma Washington deve stare attenta proprio ai Rangers, che pian piano in classifica stanno risalendo.

Per quanto riguarda il lunedì della Eastern, c’è da registrare la trasferta di Boston a Los Angeles. Purtroppo, per i Bruins è arrivata una brutta sconfitta allo Staples Center. Le due squadre si erano già incontrate almeno quattro volte in stagione, e sempre le gare si erano prolungate all’overtime o agli shootout.

Questa volta però Los Angeles è riuscita a risolvere la questione nei tempi regolamentari. Con i goal di Smyth, nel secondo, e Loktionov nel terzo periodo, i Kings si sono aggiudicati questo delicato incontro. Delicato in quanto i Kings, prima delle ultime due gare, i Kings erano inciampati, scivolati a 3-13 nelle precedenti 16 gare, che li avevano portati da “squadra con un sicuro posto di prestigio” nella Division come nella Conference, a “squadra alla disperata ricerca di un posto per i playoffs”. Boston subìsce una brusca frenata, e proprio in trasferta, dove in precedenza avevano fatto molto bene.

Nella notte di martedì ritornano sul ghiaccio i Rangers, che sul ghiaccio del Madison Square Garden, ospitano i Panthers.

Dopo un primo periodo chiuso con il solo goal dei Panther, a firma di Loesz, la gara si infiamma e Florida “scappa”, con Ellerby e Sartorelli, ma viene prontamente ripresa dai Rangers, con Stepan. Si arriva così al terzo periodo, dove con la doppia firma Prust-Boyle, NY rintuzza le distanze. La gara però viene chiusa definitvamente dal goal di Florida segnato da Weaver. Segnato sì, ma ancora lui non ha capito come abbia fatto.

Il puck lanciato verso la porta di Lundquist, proprio davanti al portiere di NY, prende uno spin pazzesco, incontrollabile, Lundquist ne perde la visione, e il puck, placidamente, attraversa la linea rossa e dà ai Panthers l’ultimo vantaggio,quello decisivo.

Dunque, vittoria davvero rocambolesca per Florida, che sta pian piano cercando di risalire la china nella Eastern. Per New York, sconfitta dura di digerire, soprattutto per come è arrivata. Ma alla fine, per i Rangers, la pausa dell’All Star Game arriva al punto giusto: in questa settimana di “pausa”, coach Tortorella potrà lavorare per riportare sul ghiaccio alcuni giocatori infortunati, alcuni di questi molto importanti per le sorti dei Blueshirt. Blueshirt che adesso sono al sesto posto in classifica, con 61 punti e sempre alla rincorsa di un posto “al sole”.

Nel prosieguo della notte nella Eastern Conference, sul ghiaccio di New York, ma la Coliseum, è scesa “l’altra metà” di New York, gli Islanders, che avevano l’ingrato e ostico compito di vedersela con gli ex campioni Nhl di Pittsburgh. Una Pittsburgh che però, ancora una volta, doveva fare a meno del suo capitano e faro Sidney “The Kid” Crosby e il russo Malkin.

Tuttavia, a parte la scarsa resistenza offerta dagli Islanders-che nonostante buoni draft e buoni movimenti di mercato, non riescono ancora a lasciare i bassifondi della Eastern Conference, per Pittsburgh, tutto sommato, le cose non si stanno mettendo proprio così male: prima di questa, avevano vinto 5 partite sulle ultime 6, e 2 delle ultime tre senza le sue due stelle.

Alla fine, hanno prevalso i Penguins, che con un goal di Adams, ha portato il record a 66 punti e 7-3 nelle ultime dieci. Per gli Islanders, anche quest’anno sembra davvero magro di soddisfazioni, e anzi, prima della pausa per l’All Star Game, dovranno ospitare i più in forma Hurricanes. Per ora, i “cugini” dei Rangers, languono in penultima posizione della graduatoria.

Altro match molto cado e sentito per le Eastern è quello andato in scena sul ghicaccio di Philadelphia, dove si sono scontrati Canadiens e i padroni di casa, i finalisti di Stanley Cup, i Flyers. Fino ad oggi, i Flyers sono anche i capofila di Lega come record totale, e di certo in questa gara non volevano fermare il proprio…”volo”. Anzi, battendo i Canadiens con un secco 5-2, sono divenuti la prima squadra dell'”expansion-era”(1967-1992), a raggiungere le mille vittorie in casa. “Expansion era” in quanto i Flyers sono presenti nella lega dal 1967/’68, anno in cui la lega aprì le proprie porte ad ulteriori squadre, portano il numero di team presenti a 12.

La prima vittoria casalinga arrivò contro i Blues. Con questa importante vittoria, grazie ai goal di Carter, Timonen, Briere, e soci, Phila sale a 71 punti, con 33 vittorie. Montreal ha resistito poco agli attacchi dei padroni di casa, dopo questa brutta sconfitta, scende al settimo posto in graduatoria, a 59 punti.

Ulteriore pepe è arrivato dalla sfida intradivisionale (Northeast) tra Senators e Sabres. Alla partita i Sabres arrivavano con le speranze playoffs rinnovate e rinfocolate da una striscia di 7-3 nelle ultime dieci. Per Ottawa un’ennesima sconfitta avrebbe certamente rovinato i piani per il prosieguo. La gara ha presto preso “la strada” che porta a Buffalo: il primo periodo infatti ha visto scappare subito i Sabresm che hanno segnato per due volte. Ottawa ha risposto e infine nel terzo periodo ha pareggiato con Gonchar.

La gara così si è dovuta protrarre all’Overtime, dove però hanno colpito definitivamente i Sabres con Morrison. Come detto, Buffalo, con questa “doppia W” sale a 51 punti, e comincia ad “intravedere” Carolina. Ottawa al contrario, scende a 42, e a meno di clamorose frenate, ribaltoni, i playoffs li guarderà, da molto lontano.

L’ultima gara della notte per la Eastern è andata in scena a Tampa Bay, dove i Lightning hanno ospitato i Maple Leafs. Per Gagne e compagni il compito si presentava abbastanza agevole, e così alla fine è andata: 2-0 per i padroni di casa, con goal di Gagne appunto e di Purcell, che portano così all’All Star Break i Lightning a 67 punti, frutto di 31 vittorie, e una striscia di 5 vittorie consecutive, all’interno di una più ampia serie di 7-3 nelle ultime dieci.

Per Toronto, discorso simile a quello di Ottawa, e come già anticipato per la partita contro gli Hurricanes, anche questa stagione sarà molto difficile per una delle “Original Six”, e una delle più vincenti e tradizionali squadre dell’Hockey candadese, nonchè, di riflesso, americano.

La notte di mercoledì invece ha visto di nuovo impegnate diverse squadre, tra cui, Florida, che rendeva visita ai Bruins. Alla fine l’hanno spuntata i Bruins, con un ottimo 2-1(Marchand e Lucic per i padroni di casa, Allen per i Panthers). Con questa, fanno quattro vittorie su altrettanti incontri per Boston, in questo “SouthEast vs NorthEast” match.

Con questo successo, Boston sale a 63 punti, in terza posizione nella Conference, mentre Florida viene stoppata e si deve fermare a 49 punti-tutto sommato, a due punti dai Sabres e cinque dagli Hurricanes.

Infine, una nota alla gara: il puck di “inizio gara” è stato colpito dal “padre” dell’hockey aperto anche ai giocatori neri, Willie O’Ree, colui che fece crollare-al pari del giocatore di Baseball Robinson, le barriere razziali tra “bianchi e neri”. O’Ree esordì con la maglia dei Bruins nel 1958. Infine, per Florida, è la ventisettesima volta in stagione che la partita si risolve con un goal di scarto.

Nella seconda gara notturna, scendevano di nuovo al Coliseum, gli Islanders, che questa volta ospitavano gli Hurricanes. Anche in questa partita, sia Staal-doppietta, che Sutter, sono stati i protagonisti di questa importante vittoria, che porta Carolina a ridosso delle dirette concorrenti ad uno degli ultimi posti per i playoff.

Per New York, poco da aggiungere rispetto a quanto detto per la gara contro i Penguins. Infine, questa era un altro incontro tra queste due rivali di Eastern Conference: la precedente gara si era chiusa anch’essa decisamente a favore degli Hurricanes, che avevano vinto per 7-2 sul ghiaccio di casa. Ecco, sul ghiaccio di casa tra l’altro, al RBC Center di Raleigh, andrà in scena l’All Star Game, e Staal e Skinner ne saranno protagonisti.

Ulteriore show nella notte è arrivato dal ghiaccio di Atlanta, dove, pur soffrendo, i padroni di casa dei Trashers hanno avuto la meglio su dei Capitals, portando la serie divisionale a 4-1-1, proprio contro i Caps.

Per quanto riguarda la partita, i Trashers sono riusciti ad aver la meglio sui rivali divisionali solo nel secondo periodo, grazie al goal di Antropov. Grande prestazione del goalie, del portire di Atlanta Pavelec, che è stato uno dei grandi protagonisti del match. Ora, Washington viene di nuono fermata e scende a 63 punti, e 4-3-3 nelle ultime dieci gare. Atlanta, a 57, rintuzza le distanze da Montreal. E ora, come per i Rangers, anche per i Trashers, la pausa potrà essere utile per recuperare alcuni giocatori infortunati.

Per la Eastern, la notte is chiude con New Jersey Devils – Detroit Red Wings. Una sfida che ricordava le sfide di Stanley Cup. Quest’anno però i Devils sono parecchio in difficoltà, per ora sono ancora in fondo alla graduatoria di Conference, ma nelle ultime gare i Devils hanno trovato motivi di sorridere: 4 vittorie di file e 6-0-1 nelle ultime sette.

Ma di fronte avevano una Detroit, che se non fosse per i lanciatissimi Canucks, sarebbero facilmente i capofila della Western Conference. L’unica nota positiva per i Devils di Lemaire è arrivato da Rolston, ma Detroit, con il fenomenale Filppula, Helm e l’immarcescibile Franzen, portano i Red Wings facilmente avanti e li conducono all’ennesima vittoria.

Come anticipato, New Jersey langue ancora in ultima posizione nella Conference, ma anche Lemaire dice che i Devils stanno mostrando segnali positivi. Per Detroit vittoria che porta il record a 66 punti, a 5 lunghezze dai capofila Canucks.

2 thoughts on “NHL Week Resume – Eastern Conference

  1. Questo è il mio primo “tentativo” di confrontarmi con un altro bellissimo sport quale è l’hockey su ghiaccio…Sono graditi commenti/suggerimenti…Grazie a tutti!!!!

    • Forza e coraggio, abbiamo la missione di far scoprire e capire quant’è affascinante la Nhl….bravo!

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