E’ la conference dei campioni in carica e favoriti d’obbligo, è il girone di chi vanta 11 Stanley Cup e voglia di rivincita, è il gruppo di nuove speranze e ambizioni, è la Central Division.

Chicago Blackhawks

(2009/10 112 punti, 52 w 22 l 8 ot, Stanley Cup Champions)

Acquisti: Viktor Stalberg, Ryan Potulny, John Scott, Marty Turco, Jeff Taffe

Cessioni: Dustin Byfuglien, Kris Versteeg, Andrew Ladd, Cristobal Huet, Anttti Niemi, Adam Burish, John Madden

Ripetersi per la squadra campione è sempre il progetto più difficile, la conferma è più ardua se è il salary cup il vero rivale verso il bis.

Partendo dai portieri, Chicago si è liberata di Huet e Niemi, nonostante il portiere finlandese fosse il primo del suo paese a sollevare una Stanley Cup nel suo ruolo, rimpiazzando il titolare con Marty Turco appena liberato dai Dallas Stars e meno costoso.

Dustin Byfuglien è uno degli addii più dolorosi ma già annunciati da tempo cosi come Versteeg e Ladd, troppo onerosi per una franchigia che ha deciso di investire il futuro su altre basi.

Joel Quenneville, il mago della panchina, ha rinnovato il suo incarico sino al 2013/14, lo zoccolo duro ha in Duncan Keith quel meraviglioso difensore che a 26 anni ha raggiunto la maturità di un veterano con tantissima classe, Jonathan Toews il capitano-fuoriclasse che lo United Center aspettava dai tempi di Michael Jordan nei Bulls in Nba, e Patrick Kane, leggendario nel gol che ha riportato la Stanley Cup a Chicago dopo 49 anni, un’eternità.

La motivazione di difendere una coppa tanto attesa dev’essere abbastanza forte da mettere i giocatori in grado di avere il fuoco dentro sia mentalmente che fisicamente, siamo davanti ad un team che può dominare la Nhl per un bel po’, se la classe colma le lacune che il mercato ha riservato può, e deve, arrivare il bis.

Detroit Red Wings

(2009/10 102 punti, 44 w 24 l 14 ot, eliminata semifinale da San Jose, 4 a 1)

Acquisti: Mike Modano, Ruslan Salei, Kirk Maltby

Cessioni: Andreas Lilja, Brett Lebda

Il mercato dei Red Wings ruota intorno al ritorno del figliol prodigo Mike Modano, la leggenda di Dallas dopo essere stato scaricato dagli Stars cui ha regalato l’unica Stanley Cup della loro storia ha accettato la scommessa di vestire la casacca della sua città natale.

Non fosse per l’età avanzata (40 anni, coetaneo di capitan Lidstrom) Detroit si ritroverebbe in casa un roster da paura, aggiungendo però Holstrom, Rafalski e Draper ci si accorge di un’età media forse avanzata per ambire alla Stanley Cup, stando attenti però ai Red Wings come mina vagante, questi veterani hanno forse poche speranze di giocare ancora tanti anni ad alti livelli, il che li rende bombe ad alto potenziale, pronte a scoppiare nel bene o nel male.

Da segnalare anche il ritorno tra le Ali Rosse di Jiri Hudler, la nostalgia della Nhl (e il mancato accordo nella Khl) ha prevalso nel rivestire la casacca della squadra campione due anni or sono.

In tanti vedono questa rosa come quella del 2002 data già per finita e poi campione, Pavel Datsyuk non può essere la triste fotocopia sbiadita dell’ultima annata, il suo genio d’artista deve guidare la squadra di Hockeytown verso una stagione da ricordare, la rabbia di Henrik Zetterberg può regalare ancora lampi di classe e Nicklas Lidstrom resta l’icona del difensore leggenda della Nhl.

Si spera che Detroit possa essere ricordata in questa stagione da tutti, tranne che dagli infortuni, per quel capitolo hanno già dato abbastanza lo scorso anno.

Nashville Predators

(2009/10 100 punti, 47 w, 29 l, 6 ot eliminata al primo turno da Chicago, 4 a 2)

Acquisti: Matthew Lombardi, Sergei Kostitsyn, Ryan Parent

Cessioni: Jason Arnott, Dan Hamuis, Dan Ellis

I playoff dello scorso anno sono arrivati grazie al cinismo di una squadra tosta e con un enorme cuore, ma di quel cuore son andati via il capitano Jason Arnott volato verso i Devils e due pedine importanti come Hamuis ed Ellis.

Le perdite fanno male, i rimpiazzi non esaltano i sogni dei tifosi che sperano nella classe del nuovo capitano Shea Weber, uno che tranquillamente è tra i 5 migliori difensori, e scommettono su Steve Sullivan, una scommessa rischiosa e per questo affascinante.

I playoff ottenuti lo scorso anno non sono un dato di fatto in questa stagione, la postseason che racconta delle battaglie con i futuri campioni di Chicago può essere un lontano ricordo nella mente di chi tiene a Nashville, ma può anche raccontare la storia di un team che con Suter, Sulzer e Ryan Ellis ha la speranza di riscrivere un capitolo completamente nuovo della franchigia allenata da Barry Trotz.

Ci si affida all’aiuto dei veterani di squadra come Dumont, Erat e Legwand, se ritorna la miscela folle dei Predators tutto può accadere.

St.Louis Blues

(2009/10 90 punti, 40 w, 32 l, 10 ot, nono posto, fuori dai playoff)

Acquisti: Jaroslav Halak, Vladimir Sobotka

Cessioni: Keith Tkachuk, Chris Mason

Se una squadra come St.Louis convince l’eroe di Montreal Jaroslav Halak a difendere la propria gabbia siamo di fronte ad una follia. Forse è la musica ad aver fatto sceglie al goalie l’approdo nei Blues, una squadra che si trova a salutare la sua leggenda Keith Tkachuk che chiude la carriera dopo 1.065 punti e deve capire quando Paul Kariya rientrerà sul ghiaccio viste le sfortune che lo perseguitano a livello d’infortuni.

Il tesoro di Montreal però può realmente cambiare volto ai Blues, si cercherà di andare quanto più vicino a un posto playoff, gettando le basi per una squadra più forte nel prossimo biennio.

St.Louis ritrova tra le proprie fila una versione aggiornata del capitano Erik Johnson, finalmente dopo una stagione giocata quasi al completo (79 partite con 39 punti)e chi ha la lettera C sulla maglia è destinato a risolvere l’enigma Blues che sarà la stagione 2010/11.

L’orchestra Blues sarà guidata da Davis Payne, alla prima stagione intera da coach dopo aver sostituito Andy Murray, allenatore dell’anno nella scorsa stagione, che dovrà estrarre dal cilindro un bomber in grado di segnare più di 20 gol. Missione quasi impossibile.

Columbus Blue Jackets

(2009/10 79 punti, 32 w, 35 l, 15 ot, quattordicesimo posto, fuori dai playoff)

Acquisti: Nathan Guenin, Ethan Moreau

Chiuso il regime di Ken Hitchcock Columbus ha svoltato pagina in maniera drastica nelle ultime due stagioni. Dai primi storici playoff a un campionato anonimo nel giro di poco tempo, una prima scelta del draft come Nikita Filatov che ancora oggi non fa capire se può essere un top player nella Nhl o una semplice meteora.

Il tutto con un capitano come Rick Nash, una locomotiva che può vincere da solo le partite, ma non le Stanley Cup.

Una “squadra in crescita”(08-09) diventa “squadra allo sbando”(09-10) dimostrando che senza un valido programma in Nhl non si fa strada.

Steve Mason è alla ricerca della condizione migliore, messa in dubbio più sul piano psicologico, col portiere che sembra aver incontrato la paura nel difendere la gabbia, cosa che nella National Hockey League se si tratta di un estremo difensore è fatale, specie se non unita ad una buona dose di umiltà.

Una cosa è certa, la Central Division regala il mix di emozioni che la Nhl richiede, abbiamo i campioni, i vecchietti che quella coppa la rivolgliono, la scommessa di St.Louis e due franchigie che cercano di migliorare le stagioni passate, cosa che significherebbero playoff. Scontati? Mai in Nhl.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.