La nuova regular season della NHL si avvicina sempre di più e queste ultime settimane di settembre sono state contraddistinte dalle previsioni e dalle analisi relative alle trenta squadre che si presentano ai nastri di partenza con rinnovaste ambizioni.

Oggi è la volta della Southeast Division a finire sotto la nostra lente di ingrandimento, negli ultimi anni c’è stato il dominio netto e incontrastato di Washington, squadra abituata a viaggiare velocità supersonica nelle ottantadue gare di stagione regolare e a fermarsi bruscamente nella fase dei playoff.

Le altre quattro rivali divisionali hanno fallito l’accesso alla post-season 2009-10, ma quest’anno la tendenza potrebbe essere invertita grazie alle buone potenzialià di Tampa Bay e di Carolina in primis, mentre per Atlanta e Florida si prospettano record migliori rispetto al recente anonimo passato.

Washington Capitals

(2009-10: 54-15-13, 121 p.ti, prima nella Eastern Conference)

Arrivi: Greentree, Willsie, Sabourin.

Partenze: Theodore, Morrison, E. Belanger, Corvo, Walzer.

Favoriti d’obbligo per la vittoria divisionale e non potrebbe essere altrimenti, i Caps guidati dalle migliore linea d’attacco della lega (leggasi Ovechkin, Backstrom e Semin) possono contare su un potenziale d’attacco formidabile e su un powerplay tra i più efficaci.

A questo possiamo aggiungere l’apporto di un veterano come Mike Knuble ex dei Flyers, che nella stagione 2009-10 ha messo a referto 29 goal e 24 assist.

La scorsa stagione è stata coronata dalla vittoria del President’s Trophy e quest’anno, essendo rimasta inalterata la struttura della squadra, ci sono i presupposti per fare il bis, anche se poi nei playoff la musica potrebbe nuovamente cambiare.

In effetti ben poco è stato fatto per implementare e migliorare la blue line, noto punto debole della squadra che lo scorso anno era addirittura al venticiquesimo posto nel speciale classifica del penalty killing.

Il solo Mike Green sembra dare le dovute garanzie (lo scorso anno 19-57-76 e miglior offensive defenseman della lega), il resto del reparto si colloca a un livello non eccelso e non adatto di certo alle difficili sfide dei playoff.

In conclusione i Caps possono essere dominanti nelle ottantadue gare di regular season, la postseason sarà la vera prova d’appello per questo team, che non ha mai superato nei tempi recenti le semifinali di conference.

Tampa Bay Lightning

(2009-10 80 p.ti, dodicesima nella Eastern Conference)

Arrivi:Gagne, Kubina, Ellis, Moore, Jones.

Partenze: Niittymaki, Tanguay, Foster, Meszaros.

La stagione che va a iniziare sarà davvero importante per i Bolts, che mancano all’appuntamento con la postseason da tre anni e che mai come questa volta hanno le carte in regola per entrare nelle prime otto della Eastern Conference.

Altra squadra quella di Tampa Bay dall’enorme potenziale d’attacco se si pensa a Steve Stamkos, che lo scorso anno da sophomore ha totalizzato 51 goal proprio come Sidney Crosby, oltre a lui i soliti Martin St. Louis e Vincent Lecavalier saranno decisivi, mentre il cast di supporto vanta il soprendente Steve Downie (22-24-46) e Ryan Malone (21-26-47).

A questi si aggiunge Simon Gagne arrivato da Philadelphia a completare le prime due linee d’attacco che vengono non a torto considerate tra le migliori della NHL.

Dal mercato dei free agents l’acquisizione più importante è stato il goalie ex Nashville Predators Dan Ellis, che si contenderà il posto di titolare con il confermatissimo Smith nella speranza che la troppa competizione porti più vantaggi che svantaggi.

Per i Tampa Bay Lightning il pronostico prevede un accesso abbastanza agevole ai playoff, anche se molto dipenderà da Vinnie Lecavalier ovvero colui che può trascinare la squadra e che è viene da due stagioni in cui non ha superato la soglia dei trenta goal.

Carolina Hurricanes

(2009-10 35-37-10, undicesima nella Eastern Conference)

Arrivi:Corvo, Matsumoto, Riley Nash, Sanguinetti, Babchuk.

Partenze: Brind’Amour, Whitney, Pothier, Legace.

Gli Hurricanes sono reduci dal poco lusinghiero record di 35-37-10 del 2009-10 che è valso loro solo l’undicesimo posto finale a Est al termine di una stagione costellata da infortuni che hanno colpito Cam Ward ed Eric Staal.

Nel corso dell’estate sono partiti alcuni veterani come il capitano di lungo corso Rob Brind’Amour nonchè vero leader del team, il difensore Brian Pothier e Ray Whitney autore di una stagione da 58 punti, mentre gli arrivi non sono stati di alto livello in virtù di un budget limitato messo a disposizione dalla proprietà.

Il cast di supporto prevede ancora la band dei finlandesi formata da Jussi Jokinen (impressionante e sorprendente 30-25-65 lo scorso anno), Tuomo Ruutu e Joni Pitkanen, ma il ruolo più determinante sarà quello della giovane superstar Eric Staal, vincitore tra l’altro dell’oro olimpico a Vancouver con il Canada.

Tra i pali Cam Ward rappresenta una certezza per i fans di Carolina che lo potranno ammirare fino al 2015-16 alla luce del recente prolungamento di contratto.

L’obiettivo finale resta l’accesso ai playoff e in buona parte molto dipenderà delle prestazioni dei succitati Cam Ward ed Eric Staal, anche se ripetere la brillante stagione 2008/09 sarà davvero difficile per i biancorossoneri.

Atlanta Thrashers

(2009-10 35-34-13 , decima nella Eastern Conference)

Arrivi:Byfuglien, Ladd, Eager, Sopel, C. Mason.

Partenze: Armstrong, Reasoner, Hedberg, Kubina.

Orfani della star russa Ilya Kovalchuk da prima della trade deadline dell’ultimo inverno, i Thrashers hanno compiuto diversi cambiamenti al proprio roster nella prospettiva di essere più competitivi nella Eastern Conference, anche se, a onore del vero, lo scorso anno non è stato di certo disastroso come testimonia il decimo posto finale.

Nella mega trade estiva con i campioni uscenti di Chicago sono arrivati in Georgia Dustin Byfuglien, protagonista assoluto degli ultimi playoff, Andrew Ladd, Ben Eager e Brent Sopel in cambio di alcune picks, di prospetti e di Marty Reasoner.

L’offensive line è stata così implementata, mentre per il ruolo di top scorer e di trascinatore sul ghiaccio il nome è quello di Nik Antropov giunto alla soglia dei trent’anni e leader di squadra nel plus minus lo scorso anno in cui ha messo a referto 24 goal e 21 powerplay points.

Se i nuovi arrivi si inseriranno bene nel sistema di gioco dei Thrashers, i tifosi della Philips Arena potranno divertirsi e magari coltivare qualche speranza di tornare a giocare i playoff in una Conference che vede a ogni modo altre autorevoli candidate.

Florida Panthers

(2009-10 32-37-13, quattordicesima nella Eastern Conference)

Arrivi:Higgins, Bernier, Reasoner, Wideman, Paetsch.

Partenze: Horton, Ballard, Campbell, Kreps.

Il ricordo della finale di Stanley Cup persa contro gli Avs è ormai lontano nel tempo e negli ultimi dieci anni poche sono state le gioie per i Cats, che nella scorsa stagione hanno dimorato costantemente nei bassifondi della Eastern totalizzando 77 punti finali, solo tre in più dei blasonati Toronto Maple Leafs.

Le statistiche di attacco nel 2009-10 sono state eloquenti con un misero 2,46 di goal a partita e il secondo peggior powerplay dell’intera NHL con 14,2 %.

La dirigenza di Florida si è mossa nella direzione di dare più qualità alle prime linee di attacco, l’acquisto principale è stato però quello del difensore Denis Wideman da Boston in cambio di una RW del calibro di Nathan Horton (20-37-57), mentre di secondaria importanza è stato l’arrivo di Chris Higgins.

Le note più positive giungeranno dal goaltending che risponde al nome del ceco Tomas Vokoun, arrivato al suo quarto e ultimo anno di contratto, lo scorso anno è stato infatti lui a tenere a galla i compagni molte volte nelle 62 partite disputate (23-28-11 con 2,55 di GAA e .925 di SV %).

Alle sue spalle il solido Scott Clemmensen ex New Jersey Devils potrà far rifiatare il netminder boemo senza farlo tanto rimpiangere.

Per il resto la stagione che va a iniziare sarà probabilmente di transizione per i Panthers che anche per questa volta hanno poche possibilità di centrare un posto utile per i playoff.

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