1. Tennessee Titans – Cam Ward, QB, Miami
Tutto come da previsioni, nessuna sorpresa; i Titans investono la prima scelta assoluta sul loro prossimo quarterback, ponendo simbolicamente fine all’esperimento Will Levis. Ward arriva in una squadra che ha disperatamente bisogno di venire accesa offensivamente, il quarterback ex-Hurricanes porta con sé tratti atletici interessanti, di quelli utili ad allungare l’azione grazie all’evasione dalla tasca e lanciando in mezzo a corridoi ridotti con molta precisione. Ha bisogno di migliorare alcune decisioni, a volte pretende troppo dal suo talento e commette turnover evitabili, ma dirige con sicurezza l’attacco ed è un ottimo distributore di palloni. Vedremo come andrà il camp, e se sarà titolare in occasione della week 1.

2. Jacksonville Jaguars (via Cleveland Browns) – Travis Hunter, DB/WR, Colorado
Si parte con il botto, con una trade letteralmente inattesa, dato che molti esperti ritenevano che i Jaguars restassero comodi alla quinta posizione aspettando Jeanty o mettendo mano a una difesa critica. In parte hanno risolto due lacune con lo stesso giocatore, dato che Hunter verrà schierato da defensive back con serie potenzialità per diventare una superstar del ruolo, e nel contempo fornirà un’arma assai interessante a Lawrence, grazie alla capacità di ricevere palloni impossibili e all’esplosività di cui dispone nelle situazioni di passaggio corto, per poi accumulare yard in campo aperto. Costosa a livello di pick future, ma gran presa di Jacksonville.

3. New York Giants – Abdul Carter, EDGE, Penn State
Occasione troppo ghiotta per essere lasciata alla concorrenza, che va pure a coprire una latente esigenza difensiva. Carter ha un primo passo fenomenale e gioca tutto sulla velocità esecutiva, gira molto bene l’angolo e sarà senz’altro utile a dare la caccia ai quarterback mobili della Nfc East, una caratteristica essenziale per la possibile rinascita dei Giants. I quali ora posseggono una batteria di edge rusher molto forte, comprensiva di Burns e Thibodeaux, a meno che quest’ultimo non sia scambiato.

4. New England Patriots – Will Campbell, OT, Louisiana State
Facciamo già il tifo per lui, ragazzo semplice ma assai determinato, che nelle lacrime dell’intervista post-scelta dichiara che farà qualsiasi cosa per proteggere Drake Maye, producendo il momento più bello di ieri notte. I Patriots possono ora eseguire valutazioni approfondite sul suo ruolo definitivo, al college ha sempre giocato da tackle sinistro con eccellenti risultati, mentre al piano superiore, vista la poca lunghezza delle braccia, potrebbe essere anche considerato una guardia. I tratti atletici e la grazia nei movimenti, non gli impediscono di potersi sviluppare nel pilastro futuro dell’estrema sinistra della linea dei Pats.

5. Cleveland Browns (from Jacksonville Jaguars) – Mason Graham, DT, Michigan
Decisione saggia e intelligente per i Browns, la discesa di tre posizioni porta a un giocatore utilissimo alla causa difensiva, a maggior ragione dopo il rinnovo di Miles Garrett, e un cospicuo pacchetto di scelte per recuperare parte dell’operazione-disastro chiamata Deshaun Watson. Con Graham, Cleveland si assicura un ragazzo molto attivo, con prospettive di divenire un defensive tackle di alta qualità, capace di arrivare a far presenza nel backfield con notevole costanza. Molto tecnico nel combattere il blocco, può attirare e superare anche i raddoppi, deviare il flusso dell’azione, e occasionalmente arrivare al quarterback.

6. Las Vegas Raiders – Ashton Jeanty, RB, Boise State
Alla fine Jeanty arriva dove si pensava, dando una grossa e istantanea mano nel risollevare un attacco moribondo con una produzione eccellente. Forte, potente, veloce in accelerazione, e capace di mettere su un arsenale di finte nel giro di frazioni di secondo, il fenomeno di Boise State farà la differenza nella capacità di questo reparto nel muovere le catene, togliendo pressione da chiunque sarà il quarterback, fornendo un potenziale da big play di sicuro effetto. Difficile da placcare per il mix tra rapidità e fisicità del suo stile di corsa, potrebbe finalmente far tornare lo spettacolo a Las Vegas.

7. New York Jets – Armand Membou, OT, Missouri
Altra selezione ampiamente prevista, i Jets, nella prima scelta del regime Aaron Glenn, coltivano la convinzione di dover costruire anzitutto una muraglia solida, aggiungendo un prospetto che può giocare immediatamente da right tackle, coprendo una posizione labile. Decisione che privilegia la solidità, dunque, perché in fondo a New York le armi offensive non mancano, e Justin Fields, se protetto bene, potrebbe giocare un campionato convincente. Ci sono alcuni aspetti tecnici su cui lavorare al camp, ma Membou è un bell’atleta fluido, con ottimo movimento della parte bassa del corpo, e un bloccatore di qualità per le corse.

8. Carolina Panthers – Tetairoa McMillan, WR, Arizona
Tutto faceva presagire a una pick difensiva, ma i Panthers hanno deciso di donare un altro possibile playmaker a Bryce Young. Con McMillan arriva un potenziale ricevitore primario, eccellente nei palloni contestati e nell’aggiustarsi a lanci non proprio perfetti; al college ha avuto una produzione di alto livello da terminale primario dell’attacco di Arizona, e colma la necessità estrema di talento di cui Carolina necessitava in attacco. Formerà coppia con Xavier Leggette, dando luogo al tandem di ricevitori del futuro di Young.

9. New Orleans Saints – Kelvin Banks Jr., T, Texas
Sfuggito McMillan, che a nostro parere difficilmente sarebbe uscito libero dopo il turno di chiamata dei Saints, Mickey Loomis decide per un rinforzo a favore della linea offensiva, confermando il possibile spostamento di Trevor Penning a guardia. New Orleans utilizza la prima scelta per la linea offensiva nella quarta occasione degli ultimi cinque Draft, forse un dispendio di risorse eccessivo viste le altre necessità del roster, in questo caso si assicura un ragazzo molto combattivo che fa dell’aggressività il suo tratto principale, in attesa di capire se schierarlo da tackle o da guardia, vista la statura non eccelsa (6’5).

10. Chicago Bears – Colston Loveland, TE, Michigan
Confermando le voci che volevano Loveland scavalcare Warren nelle preferenze generali nel ruolo di tight end, la selezione dei Bears prende senso nel momento stesso in cui si paragona il ragazzo a Sam LaPorta, che Ben Johnson ha utilizzato in una miriade di maniere a Detroit. Loveland è un ricevitore nel corpo di un tight end e lo si può allineare ovunque in campo, fornendo a Caleb Williams un’arma importante per togliersi pressione e trovare una valvola di sfogo ideale, viste le ottime mani di cui dispone.

11. San Francisco 49ers – Mykel Williams, EDGE, Georgia
Williams cade a fagiolo nel roster difensivo dei Niners, che ha subìto ingenti perdite nella posizione di defensive end, dovendo quindi trovare nuovo talento da appaiare a Bosa. L’ex-Georgia è specializzato nel provocare turnover dopo il sack, gioca con violenza e istinto, e ha la capacità di accumulare giocate d’impatto, proprio come da tradizione di San Francisco nell’era Lynch/Shanahan. Edge molto fisico, se le caviglie non gli daranno i problemi passati al college, può ancorare la posizione per gli anni a venire.

12. Dallas Cowboys – Tyler Booker, G, Alabama
Niente difesa nemmeno per i Cowboys, che mireranno a sistemare il problema nei prossimi giorni con assoluta certezza. Guardia di ottime prospettive, Booker non è il più mobile dei colleghi di reparto ma è oltremodo fisico, una qualità importante per far tornare a risplendere il gioco di corse di Dallas. Ad Alabama è stato titolare sin dal primo anno di carriera, il futuro nel professionismo potrebbe non essere molto differente.

13. Miami Dolphins – Kenneth Grant, DT, Michigan
Se ne va via presto, forse prima del previsto, anche l’altro componente del cuore difensivo dei Wolverines, tuttavia fisicamente strutturato per ben figurare nella 3-4 dei Dolphins, che l’anno passato hanno risentito parecchio della perdita di Christian Wilkins. Può aiutare moltissimo contro le corse e occupare anche due uomini di linea, aprendo spazi per i compagni grazie a una parte bassa del corpo molto muscolare e le doti atletiche superiori alla norma in rapporto alle 340 libbre.

Indianapolis Colts – Tyler Warren, TE, Penn State
La pazienza dei Colts ha pagato, niente mosse avventate, e l’oggetto del loro desiderio giunge come acqua nel deserto per un ruolo ormai scoperto dai lontani tempi di Dallas Clark. Warren, che come Clark vestiva il numero 44 al college, è un’arma micidiale per la sua duttilità, un ricevitore di mani sicurissime, atleta in grado di saltare l’uomo, rompere il placcaggio e guadagnare yard extra. Ha esperienza nella Wildcat e nei trick play, dove ha anche lanciato in limitate occasioni, e, viste le abilità in bloccaggio, è il tight end più completo che Indianapolis potesse trovare.

15. Atlanta Falcons – Jalon Walker, EDGE, Georgia
Come nel migliore dei sogni, Walker perde inaspettatamente qualche posizione e cade dritto nelle braccia dei Falcons, assolutamente bisognosi del suo contributo per una pass rush mediocre. Atleta eccellente, non da tutti considerato un edge a tempo pieno per via delle misure, Walker compensa con velocità e rapidità nel girare l’angolo per mirare al quarterback, oltre a una duttilità che gli permette di assumere vesti differenti a seconda delle intenzioni difensive. A livello di talento puro, è una delle migliori chiamate del primo giro, e Atlanta neanche ha dovuto salire a prenderlo.

16. Arizona Cardinals – Walter Nolen, DT, Ole Miss
Chiamata leggermente criticata dai media, in quanto per molti scout le quotazioni di Nolen non erano altrettanto alte rispetto a quelle di Derrick Harmon. Il ragazzo di Ole Miss va sviluppato e gli va insegnato a meglio concentrarsi sugli assegnamenti, ma al di là di ciò le potenzialità per ben figurare anche in Nfl ci sono, vista la velocità di Nolen nel colpire il gap e creare confusione nel backfield. Di certo non è uno che molla, ma deve ampliare il bagaglio tecnico del suo gioco.

17. Cincinnati Bengals – Shemar Stewart, EDGE, Texas A&M
A opinione di molti i Bengals potevano trovare un giocatore di maggior impatto a questa posizione di scelta, dato che per quanto Stewart sia fisicamente cesellato per il professionismo, non ha mai fornito statistiche mirabolanti per un pass rusher. Potrebbe esplodere come pure rivelarsi un flop, anche se molti altri giocatori sono arrivati nella lega senza un numero significativo di sack per poi trovare la loro produttività. Sarà utile ai Bengals, da anni sofferenti nel reparto, per variare le decisioni del quarterback e per correre dietro ai running back prima che il guadagno diventi importante, perché le doti atletiche sono fuori discussione.

18. Seattle Seahawks – Grey Zabel, G/C, North Dakota State
Meno considerato di altri uomini di linea offensiva in vista del primo giro, Zabel può giocare praticamente ovunque, cosa che ha già fatto al college con risultati eccelsi. I Seahawks sperano di aver trovato l’uomo giusto per risolvere un problema di lunga data, la sezione centrale della linea, prendendo un ragazzo che lavora duro, in silenzio, con la stessa serietà con cui ha rifiutato università più blasonate per continuare a giocare nella sua alma mater, con la quale ha vinto il campionato Fcs. Può essere uno starter immediato.

19. Tampa Bay Buccaneers – Emeka Egbuka, WR, Texas
Classico lancio della monetina per Tampa, la quale era presa a capire se selezionare un linebacker o una nuova arma offensiva per Mayfield. La decisione è caduta sulla seconda ipotesi, aggiungendo alla batteria di ricevitori un prospetto che corre molto bene qualsiasi traccia, è in grado di separarsi dal marcatore, e possiede quella dote d’improvvisazione che tornerà molto utile al suo quarterback. I Bucs diventano istantaneamente intriganti potendolo schierare assieme a Evans, Godwin e McMillan.

20. Denver Broncos – Jahdae Barron, CB, Texas
Niente running back, come molte previsioni invitavano a pensare, arriva invece un altro pezzo molto importante per solidificare delle secondarie sulla carta molto forti, che già posseggono Surtain II e Moss. Barron, che si oppone molto bene anche alle corse, potrà dire la sua nello slot, fruendo di ottimi istinti e capacità di localizzare velocemente la traiettoria del pallone. Tosto, copre anche i tight end, è stato paragonato a Cooper DeJean per capacità di generare giocate.

21. Pittsburgh Steelers – Derrick Harmon, DT, Oregon
Delusione per chi attendeva Shedeur Sanders, gioia invece per lo staff degli Steelers, i quali non credevano che Harmon sarebbe giunto dalle loro parti. Le sue caratteristiche fisiche lo rendono ideale per giocare a fianco di Cam Heyward dando nuova credibilità alla difesa contro le corse, oltre che muoversi con tempismo allo snap battendo il bloccatore con rapidità. Può diventare un buonissimo produttore di sack dall’interno, e visto che lo si trova spesso nel backfield, potrebbe restituire a Pittsburgh la tradizionale trincea solida e invalicabile.

22. Los Angeles Chargers – Omarion Hampton, RB, North Carolina
Running back cui piace correre dritto e forte, rompendo placcaggi, dotato del fisico adatto per giocare i primi due down. Caratteristiche che lo avvicinano pienamente allo stile offensivo di Jim Harbaugh, al quale piace punire le difese con corridori fisici e difficili da buttare giù, per imporre la fisicità. Complementare a Najee Harris, più veloce, potrebbe cambiare completamente l’assetto dell’attacco dei Chargers, avvicinando la filosofia di un allenatore che, al secondo anno, ha maggiori possibilità di lasciare traccia del suo tipico football.

23. Green Bay Packers – Matthew Golden, WR, Texas
Nuovo idolo delle folle nel Wisconsin, a giudicare dalla reazione della città che ospita il Draft. E ci sono tutte le ragioni del mondo, dato che da settimane si vociferava di una possibile selezione di un ricevitore primario in grado di inserirsi in una batteria già folta di gioventù e rapidità. Golden può allungare il campo in verticale e garantire azioni spettacolari in profondità, aprendo nel contempo le soluzioni mediane per le letture di Love, che dispone ora di un compagno dalla velocità esplosiva, con cui condividere tante ghiotte situazioni di uno-contro-uno.

24. Minnesota Vikings – Donovan Jackson, G/T, Ohio State
Straordinario nei playoff collegiali, Jackson è un giocatore di duplice utilità per i Vikings, essendo partito da guardia per poi andare a sostituire Josh Simmons da tackle sinistro, facendo un figurone. Fisico, molto aggressivo, in Nfl figura probabilmente meglio all’interno, in particolare per la cattiveria agonistica con cui termina i blocchi aprendo i varchi alle corse, una sezione offensiva che Minnesota punta a migliorare.

25. New York Giants (from Houston Texans) – Jaxon Dart, QB, Ole Miss
Tornare al primo giro con una trade era una forte possibilità per i Giants, nonché sintomo dell’urgenza di migliorare il futuro a lungo termine del ruolo più importante. Da molti abbinato al secondo giro newyorkese, Dart è un ragazzo grintoso e competitivo, molto mobile, a cui serve semplicemente il tempo per migliorare la lettura di varie situazioni di gioco. Ha giocato due anni straordinari a Ole Miss, collezionando 52 mete e 11 intercetti, e potrà imparare da Russell Wilson senza essere mandato subito al macello. Un affare per entrambe le parti coinvolte.

26. Atlanta Falcons (from Los Angeles Rams) – James Pierce Jr, EDGE, Tennessee
Mossa audace dei Falcons, ad alto coefficiente di rischio, se non altro perché, tra le altre risorse, si è sacrificata una prima scelta 2026. Se non lo si fosse capito Atlanta aveva bisogno di rinforzi per la pass rush e ora posseggono una coppia intrigante come Walker e Pearce Jr, il quale era sceso di considerazione per questioni caratteriali, ma potrebbe dare una forte scossa alla pressione difensiva. Al momento è un giocatore di situazione, molto rapido e meno fisico di altri, molto attivo e continuo, ma deve imparare a difendere anche le corse.

27. Baltimore Ravens – Malaki Starks, S, Georgia
Carattere da leader, scende probabilmente in basso per la poca richiesta nel ruolo, ma per l’arcigna reputazione della difesa di Baltimore è un’aggiunta di valore, tanto da permettersi di rinunciare a un cornerback, esigenza più urgente. Si profila una bella coppia con Kyle Hamilton, nella quale Starks giocherà probabilmente più vicino al box, nonostante abbia un ampio raggio di copertura da presentare tra le sue migliori qualità. Playmaker, giocatore decisivo in un’università di alto livello, sembra la solita scelta azzeccata di DeCosta.

28. Detroit Lions – Tyleik Williams, DT, Ohio State
Tackle difensivo massiccio, Williams offre un’ottima capacità di contrastare le corse, apportando qualità che potrebbero garantirgli un impatto immediato, in particolare visto l’infortunio al ginocchio di Alim McNeill. Elemento importante da presentare contro una division storicamente tosta nel correre il pallone, ha mani veloci per togliere di mezzo il blocco e penetrare nel backfield. Non è molto versatile e appare possedere margini di miglioramento limitati, ma al college è sempre stato costante ed è un gran lavoratore.

29. Washington Commanders – Josh Conerly Jr., OT, Oregon
I Commanders tengono moltissimo alla protezione di Jayden Daniels, e per ottemperare alla necessità, hanno persino rinunciato al tanto agognato pass rusher. Molto del successo si costruisce nel fronte a cinque, e vista la recente storia della squadra, al di là, dell’acquisizione di Laremy Tunsil, poter sviluppare un tackle di talento è sempre un’opzione valida. Una volta affinate alcune questioni tecniche può diventare titolare a lungo, a Oregon ha giocato molto bene, concedendo un solo sack in tutto il campionato 2024.

30. Buffalo Bills – Maxwell Hairston, CB, Kentucky
Altro rinforzo per le secondarie con l’ottica di poter incontrare nuovamente Mahomes nei playoff, Hairston si porta a casa una chiamata al primo giro, come previsto, sovrastando tuttavia sorprendentemente Will Johnson. Giocatore di fantastica velocità, è ottimale quando si tratta di rimontare il ricevitore e rompere il passaggio anche quando sembra abbia perso la marcatura. Ha braccia lunghe, il che non guasta.

31. Philadelphia Eagles (from Kansas City Chiefs) – Jihaad Campbell, LB, Alabama
Campioni in carica, grande general manager che sceglie sempre bene, e ora pure un linebacker che era dato da molti esperti a metà del primo round. Campbell ha mostrato una grande produzione collegiale, corredata da versatilità, puntualità d’intervento, e capacità di andare in blitz con efficacia. Giocherà in coppia con Zach Baun, con possibilità di mostrare istinto e doti atletiche di livello; il bello è che possiede ancora margini di progresso, e per gli Eagles è una gran notizia.

32. Kansas City Chiefs (from Philadelphia Eagles) – Josh Simmons, OT, Ohio State
Sceso considerevolmente per l’infortunio al ginocchio che ne ha terminato anzitempo l’ultimo anno al college, Simmons ha tratti fisici e atletici che valgono una delle prime dieci scelte, essendo sostanzialmente un tackle che si muove con la fluidità di un giocatore di basket. Stava giocando una stagione eccellente prima del guaio fisico, i Chiefs hanno trovato l’oro in fondo al primo turno e possono pensare di cominciare a risolvere i loro gravi problemi di linea offensiva, sperando che il recupero lo riporti ai livelli collegiali.

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