Con tre franchigie su quattro reduci da una stagione che le ha portate a staccare il biglietto per il playoffs, la NFC North si candida nuovamente ad essere una delle Division più combattute della National Conference, con i Bears, unico team a rimanere fuori dalla postseason nel 2024, che hanno condotto una free agency piuttosto aggressiva per colmare il gap rispetto alle avversarie e sono pronti a sfruttare nel migliore modo possibile la decima scelta assoluta del prossimo Draft; proprio dall’Illinois inizia questo piccolo viaggio verso il vicino Wisconsin e quel Lambeau Field, teatro di mille battaglie, che farà da sfondo all’evento principe dell’offseason NFL 2025.

Chicago Bears Draft needs

L’obiettivo principale del GM Ryan Poles in questi mesi è stato quello di rinforzare adeguatamente la linea offensiva per garantire una maggiore protezione alla prima scelta del Draft dello scorso anno, il quarterback Caleb Williams, spesso andato in difficoltà a causa dell’altissima pressione cui è stato sottoposto dalle difese avversarie; l’ingaggio del centro Drew Dalman, starter nei Falcons nelle ultime 3 stagioni, e le trade per le guardie Jonah Jackson, ex Rams, e Joe Thuney, reduce dall’ennesimo Super Bowl disputato con i Chiefs, hanno permesso ai Bears di aumentare la stabilità del reparto, preparandosi a rispondere per le rime a rivali, in particolare Lions e Vikings, che vanno costantemente a caccia del QB, ma sembra che per completare l’opera di rafforzamento manchi ancora un tassello piuttosto determinante, ovvero un left tackle più affidabile di Braxton Jones, reduce da un infortunio.

Joe Thuney

Scelto al quinto round del Draft 2022 non ha mai del tutto completato la crescita prevista e se dovesse presentarsi l’opportunità di aggiungere un OL di livello pronto a ricoprire la posizione di starter sul lato sinistro dell’attacco è auspicabile che i Bears non si facciano pregare più di tanto per scrivere il nome di un Offensive Tackle sul fogliettino che verrà consegnato a Roger Goodell; in alternativa non va sottovalutata la possibilità che decidano di intervenire sulla linea opposta, quella difensiva, cercando, anche in questo caso, di alzare ulteriormente il livello di una pass rushing sulla quale hanno già lavorato durante questa prima fase di free agency aggiungendo il DT veterano Grady Jarrett, altro ex di Atlanta, e l’EDGE Dayo Odeyingbo, ventiseienne che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale negl’anni trascorsi ad Indianapolis.

Un ulteriore defensive tackle da alternare all’interno con lo stesso Jarrett, Gervon Dexter e Andrew Billings o un defensive end da inserire all’esterno per far rifiatare il nuovo arrivato e Montez Sweat potrebbe arrivare già nei primi due giorni del Draft per cercare di migliorare i numeri di un reparto che non è stato molto efficace nel corso della season 2024, chiudendo a metà del ranking NFL per sacks messi a segno con 40 in totale; a tal proposito non va sottovalutata la necessità di integrare il corpo linebacker, dove Noah Sewell non sembra fornire le dovute garanzie come starter sul lato forte, T.J. Edwards è entrato nell’anno finale del suo contratto, e il nuovo DC Dennis Allen gradirebbe probabilmente aumentarne profondità e produttività, puntando su qualche talento proveniente dal college football nonostante la classe non sembri essere particolarmente profonda.

Decisamente più intriganti, invece, i defensive backs, altro ruolo che sembra essere stato oggetto di interesse da parte dello scouting dei Bears nelle ultime settimane per cercare dei prospetti da inserire alle spalle di un quartetto titolare ormai collaudato; tornando in attacco, infine, oltre alla posizione di WR nella quale serve sicuramente un investimento volto ad allungare la depth chart nonostante gli arrivi di Olamide Zaccheaus e Devin Duvernay, non va dimenticato il backfield, altra zona di campo fondamentale per allentare la pressione nei confronti del numero 18.

D’Andre Swift non è stato così convincente nella sua prima stagione in Illinois e Rochon Johnson non è riuscito a garantire quel cambio di passo prospettato dopo la positiva rookie season, pertanto, pur con la conferma di Travis Homer, continuano a circolare rumors riguardanti la possibile chiamata di un runningback nei primi tre round del prossimo Draft, mossa che, tra le altre cose, aprirebbe anche interessanti scenari in vista della stagione 2026, quando l’eventuale taglio dell’ex runner di Lions ed Eagles consentirebbe a Chicago di risparmiare parecchi milioni sul salary cap con un impatto relativamente basso di dead money. Considerando, inoltre, che il nuovo capo allenatore Ben Johnson ha già messo metaforicamente “alla porta” il prodotto di Georgia ai tempi in cui era OC di Detroit, e che buona parte delle sue fortune in Michigan sono state costruite su un running game esplosivo, a tratti spettacolare, ed altamente produttivo, è piuttosto facile immaginarsi un nuovo volto pronto a lottare per scalare posizioni nella depth chart del reparto già durante il rookie minicamp.

Detroit Lions Draft needs

La sensazione è che nella scorsa stagione i Lions non abbiano effettivamente raccolto tutto quello che, di buono, avevano seminato nel corso della regular season e la causa principale di questo è stata la lunga serie di infortuni che ha colpito il reparto difensivo in due ruoli cardine nella difesa dell’ormai ex DC Aaron Gleen, quelli di defensive end e di cornerback; in molti sistemi attuali queste due posizioni sono ormai profondamente legate tra loro, in quanto ad una pressione costante da parte degli EDGE rusher deve corrispondere un’attenzione particolare da parte dei defensive backs, chiamati a seguire con attenzione lo svolgimento del gioco per eseguire correttamente le coverage, sia si tratti di coperture a uomo o a zona. Rimpinguate le secondarie con l’aggiunta di diversi giocatori nel corso della free agency ed in particolare con l’ingaggio del veterano D.J. Reed, la posizione di cornerback, una delle più gettonate per ricevere un aggiornamento già nei primi round del prossimo Draft, sembra non sia più una priorità per il GM Brad Holmes, che invece ha mantenuto l’attenzione a livelli altissimi su quella di EDGE, dove Detroit sembra intenzionata da investire pesantemente.

D.J. Reed

Nonostante il rientro ormai certo della stella Aidan Hutchinson, reduce dal bruttissimo infortunio che ha messo fine anticipatamente alla sua stagione 2024, e la presenza di un partner di valore come Marcus Davenport, anche lui limitato dai continui acciacchi fisici nell’ultimo biennio, la mancata conferma del veterano Za’Darius Smith, scambiato in fretta e furia con i Browns prima della trade deadline e poi lasciato libero senza troppe remore ad inizio free agency, ha aumentato le probabilità che la franchigia allenata da Dan Campbell utilizzi una delle migliori scelte a sua disposizione per aggiungere un defensive end, o edge rusher che dir si voglia, che sia in grado di lottare per uno starting spot fin dal training camp, preparandosi ad affiancare il prodotto di Michigan sul terreno di gioco già dal kickfoff weekend della season 2025.

Una situazione simile si prospetta anche per quanto riguarda la posizione di guardia destra, rimasta scoperta dopo l’addio di Kevin Zeitler, che ha firmato con i Titans ad inizio offseason, e nella quale non sembra offrire le dovute garanzie il giovane Christian Mahogany, giocatore al secondo anno che non ha accumulato molti snap nel corso della passata stagione; comportatosi piuttosto bene quando è stato chiamato in causa ma decisamente inesperto come starter, sebbene goda della considerazione da parte degl’allenatori in ottica futura, il suo status di scelta del sesto round 2024 e la profondità del ruolo nella classe di quest’anno, unite alla necessità di rinnovare una OL che rischia di perdere nel prossimo futuro anche l’altra OG veterana Graham Glasgow, fanno si che tra le maggiori necessità dei Lions in vista del Draft 2025 vi sia quella di mettere sotto contratto un nuovo interior lineman offensivo, magari ottimizzando la pick, in loro possesso, nella parte finale del primo round, zona strategica che già in passato ha permesso ad altri team NFL di effettuare scelte di valore in un ruolo che sta acquisendo sempre più importanza nel football moderno.

Un football che si sviluppa sempre più in verticale ed è uno dei motivi per cui il nuovo OC John Morton pare abbia avanzato una precisa richiesta al general manager, ovvero aggiungere un ulteriore WR ad un gruppo che può già contare su giocatori del calibro di Amon-Ra St. Brown, Jameson Williams, Tim Patrick, Kalif Raymond, per aumentare il numero delle frecce disponibili per l’arco del QB Jared Goff, e creare altre variabili in un sistema offensivo di per sé già molto variegato, come quello messo in mostra da Detroit nelle ultime stagioni; inserire un ricevitore dotato di una buona stazza fisica e in grado, allo stesso tempo, di colpire in velocità le difese avversarie, potrebbe aumentare non poco il livello di pericolosità dell’attacco dei Lions, che non sembrano invece intenzionati ad inserire nuovi runner nel backfield dopo l’estensione contrattuale, con nuova scadenza fissata nel 2027, firmata dal veterano David Montgomery nelle scorse settimane.

Non vanno escluse, invece, altre possibili aggiunte nel reparto difensivo, precisamente nelle posizioni di defensive tackle, in previsione della rotazione costante che da anni caratterizza la difesa del team e che dovrebbe rimanere un punto fermo anche nel nuovo corso targato Kelvin Sheppard, e di outside linebacker, dove mancano dei reali competitor per Malcom Rodriguez e Derrick Barnes, nonostante la presenza del versatile Alex Anzalone, da anni capace di conquistarsi un posto da titolare inamovibile con l’avanzare della regular season.

Green Bay Packers Draft needs

L’head coach Matt LaFleur continua a ripetere che i Packers non hanno alcuna necessità di aggiungere un ricevitore in grado di ricoprire il ruolo di “WR.1” a roster, ma alla luce di quanto accaduto nelle ultime stagioni e l’infortunio che terrà a lungo lontano dal terreno di gioco Christian Watson sembrano suggerire il contrario, nonostante la classe non pare offrire particolari talenti nella posizione rispetto agl’anni passati; in ogni caso mettere a disposizione di Jordan Love un wide receiver in grado di strechare il campo facendosi comunque rispettare dai difensori avversari nelle prese contestate, potrebbe rappresentare una vera e propria priorità per la franchigia nel corso di un Draft dal sapore decisamente casalingo, con i calorosi fans di Green Bay pronti ad abbracciare fin da subito i nuovi Packer.

Mecole Hardman

Da non escludere, nonostante l’ingaggio di Mecole Hardman, in virtù delle scadenze ormai prossime dei contratti del già citato Watson e del collega Romeo Doubs, che il general manager Brian Gutekunst prosegua sulla strada tracciata negl’ultimi anni, mettendo a segno un doppio colpo nella posizione ed utilizzando un paio di scelte a sua disposizione per dare maggiore profondità al reparto, magari senza sacrificare una delle pick dei primi round, riservandosi queste ultime per intervenire su reparti che attualmente paiono essere in situazioni leggermente più critiche, quali defensive line e cornerback.

Sulla linea il passaggio operato nel 2024 dallo schieramento 3-4 al 4-3 ha creato qualche problema al team, e mentre si cerca di capire se il cambio di sistema possa favorire la crescita produttiva di Rashan Gary e l’esplosione di Lukas Van Ness, cercare di aggiungere almeno un elemento da inserire all’esterno o all’interno della D-line, anche per rispondere all’avanzare dell’età di Kenny Clark e ai continui infortuni di Devonte Wyatt, potrebbe rivelarsi una mossa decisamente saggia.

Sempre nel reparto allenato da Jeff Hafley tiene banco il punto interrogativo legato al futuro di Jaire Alexander, da tempo in odore di lasciare il Wisconsin ma attualmente ancora fissato come CB1 in depth chart; in virtù di un suo possibile trasferimento prima dell’inizio della prossima regular season è da prendere seriamente in considerazione la possibilità che lo staff dirigenziale decida di puntare su un corner da aggiungere ad un gruppo giovane, numeroso e piuttosto interessante che può contare già sulle conferme di Nate Hobbs, Keisean Nixon, Carrington Valentine e dello slot Javon Bullard, tutti con all’attivo almeno una partenza da titolare nel corso del 2024.

Aumentare la profondità e, possibilmente, anche la qualità del roster è ciò che determina da anni il lavoro di Gutekunst, missione che cercherà di portare a termine anche nel Draft di quest’anno mantenendo un occhio vigile sulle eventuali opportunità che potrebbero presentarsi, con l’avanzare dell’evento, anche in altri ruoli, a partire da linea offensiva e tight end, in cui il GM sembra intenzionato ad aggiungere qualche elemento nelle prossime settimane.

Minnesota Vikings Draft needs

Passano gli anni ma una delle necessità principali dei Vikings in vista del Draft resta quella del cornerback, un problema ormai annoso per la franchigia di Minneapolis, che spesso ha trovato soluzioni più affidabili rivolgendosi a free agents veterani piuttosto che investire su qualche giovane, anche di belle speranze; anche in questa offseason Minnesota ha cercato di sistemare le corsie esterne delle secondarie affidandosi a giocatori di esperienza che hanno dimostrato di saper essere decisivi nei momenti che contano davvero, come l’ex Eagles Isaiah Rodgers, o in cerca di rilancio, quali l’ex Texans Jeff Okudah, pronosticato come potenziale futuro fenomeno dopo la terza pick assoluta spesa dai rivali Lions per assicurarselo nel 2020, ma reduce da un paio di stagioni davvero poco convincenti.

Due aggiunte che, unite al rinnovo di Byron Murphy Jr., hanno consentito al GM Kwesi Adofo-Mensah di operare un piccolo maquillage al reparto in vista dell’evento del prossimo fine settimana, creandosi un minimo spazio di manovra per decidere quando e quanto investire su un abbinamento che pare tra i più “telefonati” dell’edizione 2025, ovvero la pick che dovrebbe portare un nuovo CB a vestire la divisa purple & gold dei Vikes; sempre nelle secondarie non è assolutamente da escludere un intervento nella deep, dove la conferma del veterano di tante battaglie Harrison Smith ha solo spostato di un anno il problema relativo alla sua sostituzione, che potrebbe essere resa più agevole dall’affiancamento di un rookie selezionato durante il Draft.

Jonathan Allen

Un discorso simile può essere fatto anche per le posizioni interne della linea difensiva, nella quale sarebbe piuttosto logico inserire un giovane alle spalle dei nuovi arrivati Jonathan AllenJavon Hargrave, in modo da dargli l’opportunità di crescere sotto la loro guida, rubandone i segreti del mestiere e preparandosi a raccoglierne l’eredità nel prossimo futuro; da una linea all’altra, anche in quella offensiva nonostante l’arrivo del duo ex Colts composto da Ryan Kelly e Will Fries, le posizioni interne rimangono quelle più attenzionate in vista della regular season ’25, tanto che l’aggiunta di una guardia da mettere in competizione con Blake Brandel sembra essere un movimento piuttosto scontato.

Altrettanto auspicabile, almeno fino alla trade che ha portato nella Twin City l’ex niners Jordan Mason, sembrava essere anche l’innesto di un nuovo runningback nel backfield, operazione che comunque potrebbe essere portata a termine nel day tre, magari dopo aver racimolato ulteriori scelte con qualche trade down nei round precedenti; se dovesse aumentare il numero di pick a disposizione del team allenato da Kevin O’Connell non vanno altresì esclusi i potenziali innesti di un quarterback, da utilizzare come backup alle spalle della prima scelta 2024 J.J. McCarthy, di un wide receiver, da mettere in concorrenza con Jailen Nailor e Rondale Moore per il terzo spot in depth chart, e un tight end, utile ad allungare un reparto che oggi può contare sui soli T.J. Hockenson e Josh Oliver.

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