Mi trovo costretto a precisare immediatamente il significato di “peggio”. Peggio, come tanti altri aggettivi, è così impregnato di relativismo che ci si mette poco a smarrirne il senso, anzi, verrebbe quasi da dire che a conferirgli un significato piuttosto che un altro sia proprio il contesto. In questo articolo prenderò in esame squadre la cui qualità negli ultimi mesi è calata, squadre messesi nella posizione di ricostruire e, infine, squadre in una posizione ben peggiore rispetto a quella dello scorso anno più per meriti altrui che per demeriti propri.
Insomma, un vero e proprio pot-pourri legato dal filo rosso del pessimismo e del fastidio, anche se per vostra fortuna questo genere di previsioni molto spesso non trovano riscontro nella realtà. Nel caso di alcune squadre di cui sto per parlarvi l’insuccesso non solo è preventivato, ma pure ben accetto in quanto garantirebbe una miglior posizione al draft e… no, non credo ci sia bisogno di esporvi le implicazioni.
Diamo un sequel all’articolo di qualche giorno fa.


New England Patriots

Partiamo subito con le spiegazioni: il roster dei New England Patriots negli ultimi mesi è indubbiamente migliorato, soprattutto in difesa – hanno aggiunto Christian Gonzalez all’interno di una delle migliori secondarie della lega. Il problema, nel loro caso, riguarda il contesto poiché l’approdo di Aaron Rodgers ai New York Jets ha alzato nuovamente l’asticella in division.
I Bills ormai li conosciamo a sufficienza per decretarli favoriti a prescindere, i Dolphins con un po’ di salute e fortuna potrebbero compiere il definitivo salto di qualità e i Jets, con un quarterback degno di nome under center, si sono elevati da difesa di primo livello a squadra pericolosamente completa con un attacco, sempre sulla carta, capace di dare manforte a Sauce Gardner e soci.

La più grande incognita non può che essere Mac Jones, troppo inefficiente e titubante per essere lo stesso giocatore che nell’anno da rookie ci aveva stupiti anche grazie a un’affidabilità raramente riscontrata in un rookie: per emergere in una division del genere, purtroppo per loro, non basterà solamente un reparto difensivo capace di rallentare (quasi) chiunque, è categorico che l’attacco ricominci a produrre ai livelli del 2021, quando zitto zitto metteva a referto più di 27 punti ad allacciata.
Non credo sia un’esagerazione definire il 2023 come anno della verità per Mac Jones.


Arizona Cardinals

Per come stanno attualmente le cose è difficile immaginarsi una squadra più debole degli Arizona Cardinals. Reduci da una stagione disastrosa, i ragazzi di Gannon sono condannati ad affrontare gran parte della prossima stagione senza Kyler Murray – anche se occorre precisare che con lui in campo le cose non stessero andando particolarmente meglio: presentarsi ai nastri di partenza senza il proprio franchise quarterback non è la più rassicurante fra le premesse, soprattutto in questo periodo storico.
Il nuovo front office durante il draft ha catalizzato la ricostruzione accumulando scelte al draft come non ci fosse un domani – che in questo caso ci sarà -, e va da sé che la lacunosità del roster li obbligherà a mandare allo sbaraglio un plotone di rookie che in quanto tali avranno bisogno di tempo per acclimatarsi al football professionistico.

Nessuno, front office in primis, si aspetta di vincere, sarà necessario pazientare almeno per un anno, giusto il tempo che i rookie si facciano le ossa e che Murray recuperi, ma è fuori questione che la prospettiva di un anno d’autentica passione non possa far rasserenare chissà quanti tifosi: pazientate, se il loro draft ci ha insegnato qualcosa è che Ossenfort sappia quello che sta facendo.


Los Angeles Rams

Potremmo riassumere l’offseason dei Rams con un cinematografico Los Angeles Rams: il prezzo della vittoria: gli anni di aggressività e relativa leggerezza con il capitale del draft hanno presentato il conto.
Negli ultimi mesi Los Angeles ha perso Jalen Ramsey, Bobby Wagner, Leonard Floyd, Nick Scott, A’Shawn Robinson, Taylor Rapp, Allen Robinson e l’irreprensibile Matt Gay, insomma, un numero spropositato di titolari dello scorso anno. Il draft ha permesso loro di ringalluzzire il roster con ben 14 rookie che, in quanto tali, difficilmente riusciranno a compensare da settembre alla produzione persa in free agency. Sia quello che sia, il loro roster è stato sottoposto a un salasso di talento che mi rende impossibile associarli in qualsiasi modo alla parola “contender” – o anche solo ai playoff.

Guardare la depth chart è un esercizio alquanto doloroso, viene difficile pensare che poco più di un anno fa questi alzavano al cielo il Lombardi ma, come già accennato, vincere ha un prezzo. I legittimi dubbi sul futuro del sempre più acciaccato Stafford gettano questa franchigia in una condizione alquanto nebulosa poiché tanti indizi lascerebbero presagire alla ricostruzione, processo al quale il quarterback non ha tempo di sottoporsi per ovvie ragioni.
Il 2023 sarà un anno particolarmente interessante per i Rams poiché potrebbe fornirci indicazioni definitive sui loro piani per il futuro.


Tennessee Titans

Posizione strana quella dei Tennessee Titans, squadra che al momento fatico tremendamente a capire: stanno ricostruendo? Cosa vogliono fare con Ryan Tannehill? Un altro anno, magari da mentore controvoglia a Will Levis?
L’unica cosa di cui sono sicuro è che mandare in campo Levis sarebbe disastroso, Derrick Henry a parte il reparto offensivo dei Titans è così povero di talento che faccio fatica a commentare la loro scelta di non investire sul receiving corp, di fatto limitato al solo Treylon Burks: volete che vi reciti i nomi degli altri ricevitori attualmente a roster? Westbrook-Ikhine, McMath, Dowell, Copeland, Roberson, Philips e Moore: se non ne conoscete uno non disperate, non siete i soli.
Non ho idea di cosa Tannehill possa ricavare da un attacco così povero di talento, soprattutto ora che la linea d’attacco da forza trainante della squadra è decaduta a ennesima incognita: è vero che negli ultimi draft hanno investito su talenti come Radunz, Petit-Frere e Skoronski, ma non è per niente scontato che tutti e tre rendano.

La difesa in realtà non mi dispiace, se in salute i nomi che asetticamente riempiono la depth chart sembrano suggerire competenza, ma lo stato dell’arte dell’attacco lascia troppo a desiderare, anche perché non possiamo dimenticare che Derrick Henry è un anno più vecchio e usurato.
Unica nota stonata in una AFC South cresciuta notevolmente negli ultimi mesi… sulla carta.


Las Vegas Raiders

Il meme dello “statale” Jimmy Garoppolo non smetterà mai di farmi ridere, ma ora serve un minimo di serietà.
A Garoppolo voglio genuinamente bene, è un essere umano che non mi ha mai dato motivo di provare antipatia nei suoi confronti ed è stato costretto a inghiottire così tanto liquame che non posso che tifare per lui, ma occorre essere oggettivi e distaccati: siamo sicuri che sostituire Carr con Garoppolo possa essere archiviato come miglioramento?
Sono ben conscio dell’affinità con coach McDaniels, così come non posso in alcun modo affermare che fra free agency e draft non abbiano migliorato il roster, ma fatico a comprendere la ratio dietro la loro rivoluzione under center: Garoppolo a questo punto lo conosciamo, sappiamo benissimo cosa possa dare e, purtroppo, non credo sia sufficiente.


 

8 thoughts on “NFL: le squadre uscite peggio dall’offseason 2023

  1. Purtroppo i Raiders stanno proprio lì. L’attacco mi sembra peggiorato: gli scambi garoppolo-carr e meyer-waller sulla carta non sono favorevoli e se han creato spazio salariale non è chiaro in cosa è stato speso. Mentre la difesa non sembra aver fatto miglioramenti rilevanti.

  2. i miei Chiefs non erano nell’articolo delle squadre uscite meglio dall’off season, non sono tra quelle uscite peggio (in onesta’ prima di leggere questo articolo ho controllato i nomi delle squadre ed ho tirato un sospiro di sollievo) , quindi mi devo aspettare un articolo sulle squadre sostanzialmente invariate? non che me ne lamenti, essere considerati in linea con la scorsa stagione, visto com’e’ andata, e’ decisamente rassicurante, anche se voglio impormi di non sperare in un nuovo Lombardi perche’ intanto e’ difficile ripetersi a quel livello, inoltre devono anche andare decisamente bene diversi episodi, col senno di poi ci si rende conto che a volte la differenza tra vincere e perdere sta nel pizzico di fortuna avuto in un dato momento.

    • Per ammortare il contrattone di Mahomes ne servono altri 2, di Lombardi. In 7/8 anni non è impossibile ma ci vuole pure un po’ di mercato, sia draft o altro. Non mi preoccuperei tanto dell’AFC (tanto almeno 2/3 concorrenti devono per forZa eliminarsi tra loro durante i playoff) quanto dell’NFC (già l’ultima volta cogli Eagles è stato un capolavoro di efficacia aiutato dall’inesperienZa del coach di Phila…).

  3. Ciao, scrivo per la prima volta qui per condividere con voi la mia felicità.
    Ieri sera ho comprato i biglietti per BIL@NYJ.
    In piccionaia visto i costi ma va bene lo stesso.
    Esordio di AR con NYJ vs Josh Allen. Tanta roba.
    E per di più l’11.09.
    In dubbio se prendere anche DAL@NYG visto che quel we entrambe le squadre di NY giocano in casa.

    • Congratulazioni!

      Poi a suo tempo facci sapere com’è andata (spero che Joshino asfalti il vecchietto).

      • @Mattia, le congratulazioni sono mie per gli articoli che scrivi e per come li scrivi.
        Non ti ho mai neanche ancora ringraziato perchè grazie ai tuoi Fanta consigli ho vinto due volte in a row la mia FantaLega su tre partecipazioni.
        La prima da rookie è stata qualcosa di cui i “vecchi saggi” della Lega parlano ancora.

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