Io vorrei esimermi da questo strazio, ve lo giuro: i mock draft sono come la pizza con le patatine fritte, sotto sotto piacciono a chiunque ma abusandone si rischia di perdere il contatto con la realtà, o meglio, con l’asettico mondo degli adulti.
Uno, due, massimo tre mock draft sono accettabili, ma ci sono analisti che da gennaio in poi letteralmente ogni settimana ne rigurgitano uno nuovo la cui diversità dal precedente è fondata su un paio di dichiarazioni a mezza bocca rilasciate da anonimi membri di front office: immagino che Pascal quando parlava di divertissement avesse in mente anche cose del genere.

Consapevole di potermi ritenere fortunato se azzeccherò anche solo mezza dozzina di scelte, vi propongo il mock draft meno pretenzioso della storia contemporanea, so che sicuramente almeno tre quarti delle mie proposte non troveranno riscontro nella realtà ma va benissimo così.
La vita adulta è prevalentemente questa, fare cose che non si vogliono fare ma che si devono fare se si vuole – provare a – essere membri funzionali della società.
Diamo inizio allo show.


1) Carolina Panthers (dai Chicago Bears)

La scelta: Bryce Young, QB, Alabama.

La coltre d’incertezza sembra essere definitivamente evaporata, con la prima scelta assoluta i Panthers si assicureranno il loro uomo, Bryce Young. Speriamo che tutto vada come deve andare.

 


2) Houston Texans

La scelta: C.J. Stroud, quarterback, Ohio State.

Voci di corridoio ci parlano di una crescente riluttanza dei Texans verso Stroud – condivide l’agente con Deshaun Watson -, ma arrivati a questo punto non possono permettersi un altro anno senza quarterback.

 


3) Arizona Cardinals

 La scelta: Will Anderson Jr., edge, Alabama.

Definito quasi all’unanimità il miglior giocatore di questa classe, Anderson andrebbe letteralmente a predicare nel deserto viste le condizioni del roster dei Cardinals. Da qualche parte dovranno pur partire.

 


4) Indianapolis Colts

La scelta: Anthony Richardson, quarterback, Florida.

Le hanno provate tutte, quindi è assolutamente coerente che decidano di affidare il loro futuro alla definizione vivente di boom or bust. Se sviluppato correttamente può fare disastri in questa lega.

 


5) Seattle Seahawks (dai Denver Broncos)

 La scelta: Jalen Carter, defensive tackle, Georgia.

L’intero processo pre-draft non è stato particolarmente benevolo per Carter, ma il loro disperato bisogno di aiuto lungo la linea difensiva blocca sul nascere il timore suscitato da qualche presunta red flag caratteriale.


6) Detroit Lions (dai Los Angeles Rams)

 La scelta: Tyree Wilson, edge, Texas Tech.

Non mi stupirei decidessero di investire ulteriormente sulla secondaria, ma credo sia troppo difficile resistere alla tentazione di “affiancare” Wilson ad Hutchinson, soprattutto in questo momento storico.

 


7) Las Vegas Raiders

 La scelta: Christian Gonzalez, cornerback,

Non me la sento di tagliarli fuori aprioristicamente dal valzer dei quarterback, ma nemmeno il migliore Tom Brady avrebbe fatto chissà cosa con quella difesa alle spalle: Gonzalez è un ottimo punto di partenza per l’intero reparto.

 


8) Atlanta Falcons

 La scelta: Nolan Smith, edge, Georgia

Negli ultimi mesi il front office dei Falcons ha provato ad aggiustare l’intero reparto difensivo, portare avanti il restauro con un prodotto locale capace di arrivare al quarterback sarebbe la ciliegina sulla torta.

 


9) Chicago Bears (dai Carolina Panthers)

 La scelta: Paris Johnson Jr., offensive tackle, Ohio State

Aiutare Justin Fields a qualsiasi costo, questa deve essere la loro missione. La difesa è completamente da ricostruire, ma per come stanno le cose rendere competente la O-line è decisamente più importante.

 


10) Philadelphia Eagles (dai New Orleans Saints)

 La scelta: Devon Witherspoon, cornerback, Illinois

Il rinnovo di Bradberry e la riconciliazione con Slay non cambiano di una virgola il fatto che nella NFL moderna non puoi mai avere troppi cornerback, soprattutto vista l’età di Slay.

 


11) Tennessee Titans

 La scelta: Will Levis, quarterback, Kentucky

Questa chiamata potrebbe essere vista come lapide più che prematura alla carriera di Malik Willis – almeno ai Tennessee Titans -, ma è chiaro che a Nashville stia per scoccare la mezzanotte per Ryan Tannehill: farsi trovare impreparati sarebbe sciocco.

 


12) Houston Texans (dai Cleveland Browns)

 La scelta: Jaxon Smith-Njigba, wide receiver, Ohio State

In un mondo perfetto in cui i Texans restano fedeli ai propri bisogni e con la seconda scelta assoluta si prendono Stroud, regalargli il ricevitore preferito dei tempi del college permettere al rapporto di partire con il piede giusto.

 


13) New York Jets

La scelta: Broderick Jones, offensive tackle, Georgia

Diamo per scontato che under center il prossimo autunno ci sarà Aaron Rodgers: necessitano di qualità e affidabilità ben maggiori a quelle che possono garantire Duane Brown e Mekhi Becton.

 


14) New England Patriots

La scelta: Quentin Johnston, wide receiver, TCU

Vediamo se Bill Belichick riuscirà finalmente a vincere una battaglia nell’annosa guerra contro i ricevitori selezionati al draft. Attenzione, ho la sensazione che possano muoversi su e giù dal tabellone – e muoversi non solamente in quel senso.


15) Green Bay Packers

La scelta: Michael Mayer, tight end, Notre Dame

I tight end sono solitamente i migliori amici dei quarterback alle prime armi e credo vivamente che il buon Love meriti qualcosina di meglio rispetto al povero Josiah Deguara.

 


16) Washington Commanders

La scelta: Bijan Robinson, running back, Texas

I giovani definirebbero “ignorante” questa pick, ma affiancare a Howell un talento generazionale come può esserlo Robinson potrebbe togliere al giovane quarterback tantissima pressione dalle spalle. Questo attacco necessita disperatamente di esplosività e talento, esattamente ciò che porta in dote Robinson.

 


17) Pittsburgh Steelers

La scelta: Joey Porter Jr., cornerback, Penn State

Si può essere sentimentali anche al draft.

 

 


18) Detroit Lions

La scelta: Brian Branch, safety, Alabama

Assicurarsi il miglior safety disponibile al draft – sulla carta – sarebbe più che ideale per una squadra che negli ultimi mesi ha completamente rivoluzionato una secondaria che ora comincia a intrigare.

 


19) Tampa Bay Buccaneers

La scelta: Peter Skoronski, offensive tackle, Northwestern

Vedo molto difficile che Skoronski scivoli così in basso – vedete cosa succede a farmi fare i mock draft? – ma è fuori questione che un talento del genere infonderebbe una necessaria botta di linfa vitale a una linea d’attacco irriconoscibile per tutto lo scorso anno.

 


20) Seattle Seahawks

La scelta: Myles Murphy, edge, Clemson

Il tema di questo draft sembra essere quello delle ricostruzioni difensive: con le mie scelte Seattle cambierebbe volto a quello che lo scorso anno potrebbe essere stato il peggior front seven della lega.

 


21) Los Angeles Chargers

La scelta: Jordan Addison, wide receiver, USC

Addison è un ricevitore pronto al professionismo che darebbe finalmente al povero Herbert un’alternativa di valore ai pluriacciaccati Allen e Williams. Qualora Bijan Robinson dovesse essere ancora disponibile…

 


22) Baltimore Ravens

La scelta: Deonte Banks, cornerback, Maryland

Molti di voi avranno preso a pugni lo schermo del proprio device di fiducia: mesi che mi lamento della penuria di ricevitori a Baltimore e poi vado a selezionare un cornerback? Ebbene sì, ora come ora Baltimore ha più bisogno di cornerback che di ricevitori.


23) Minnesota Vikings

La scelta: Zay Flowers, wide receiver, Boston College

Calarlo nello stesso attacco di Justin Jefferson non è affatto male: provate a fare questo esercizio mentale e immaginarvi difese concentrate su addirittura due ricevitori dei Vikings. Fatto?

 


24) Jacksonville Jaguars

La scelta: Emmanuel Forbers, cornerback, Mississippi State

Associo a loro un cornerback perché non possono sicuramente vantare una secondaria irreprensibile o profonda, ma ci sono tanti possibili scenari per i Jaguars – per esempio migliorare la linea d’attacco.

 


25) New York Giants

La scelta: Jalin Hyatt, wide receiver, Tennessee

È più facile contenere il vento che Jalin Hyatt e in luce del disperato bisogno d’esplosività del parco ricevitori dei Giants questa mi sembra essere una scelta più che plausibile.

 


26) Dallas Cowboys

La scelta: Dalton Kincaid, tight end, Utah

L’ottima intesa prima con Witten e poi con Schultz ci ha insegnato che a Dak Prescott piaccia davvero fare affidamento sui propri tight end. Kincaid alla ventisei regalerebbe a Dak ottimi motivi per sorridere.

 


27) Buffalo Bills

La scelta: Lukas Van Ness, edge, Iowa

Hanno più bisogni di quanti possiate immaginare, ma trovare una fonte di pressione diversa da Von Miller credo che sia il più impellente. Negli ultimi anni questo front office ha dilapidato prezioso capitale al draft alla caccia di pass rusher da più di dieci sack a stagione, spesso fallendo: sebbene i risultati siano stati perlopiù deludenti, non possono nemmeno pensare di smettere di provare.


28) Cincinnati Bengals

La scelta: Darnell Washington, tight end, Georgia

Scelta un po’ a caso se devo essere sincero, ma un esemplare d’umano come Washington all’interno del troppo-esplosivo-per-essere-vero attacco dei Bengals mi fa sorridere.

 


29) New Orleans Saints (dai San Francisco 49ers attraverso i Miami Dolphins e i Denver Broncos)

La scelta: Calijah Kancey, defensive tackle, Pittsburgh

Aaron Donald in provetta intriga , soprattutto in una squadra così bisognosa di talento lungo la D-line. Guardare i suoi highlights mi fa provare sensazioni che nemmeno il giovane Alessandro Gassman quando ha incontrato in ascensore Raquel Welch: storie purtroppo vere.

 


30) Philadelphia Eagles

La scelta: Bryan Breese, defensive tackle, Clemson

La linea difensiva degli Eagles sta invecchiando piuttosto rapidamente e investire su di lui – soprattutto dopo aver preso Jordan Davis allo scorso draft – getterebbe definitivamente le basi per un futuro sereno.

 


31) Kansas City Chiefs

La scelta: Darnell Wright, offensive tackle, Tennessee

Come le scale di Hogwarts, ai Chiefs piace cambiare… coppia di tackle titolari ogni due o tre stagioni. Wright completerebbe il lavoro iniziato con la sorprendente acquisizione di Jawaan Taylor.

 


Squadre senza una scelta al primo round: Denver Broncos, Los Angeles Rams, Cleveland Browns, Miami Dolphins e San Francisco 49ers.
Le scelte sono 31 e non 32 a seguito della sanzione data ai Miami Dolphins per aver tampinato un po’ troppo intensamente Tom Brady un paio d’anni fa quando era free agent – tampinare mi sembra essere una buona traduzione di tampering perché infatuato patologicamente delle assonanze.

One thought on “NFL Mock Draft 2023

  1. Si, sul matrimonio Stroud/Texans tira di colpo una brutta aria.
    Roba che saltasse sarebbe in grado di cambiare gran parte delle prime dieci scelte così come ora grosso modo prevedibili.
    Ad esempio ad Atlanta già scrivono che i Falcons Stroud ad 8 lo prenderebbero di corsa. Con buona pace di tutte le promesse appena fatte a Ridder.
    Nolan Smith ad 8 mi pare troppo alto per un giocatore dai grandi numeri, peso a parte. Uno che corre si come un Frecciarossa, ma che rischia pure di deragliare appena gli poggiano sopra due dita… ad Atlanta piace a tanti, complice anche l’ossessione dei tifosi per i prodotti di Georgia (ossessione sempre ignorata dal FO, e quindi perché parlarne, tanto non lo prenderanno apposta), mentre altrettanti ne sottolineano i pericolosi limiti fisici in una lega capace di scagliarti addosso autentici mostri.
    Io non lo prenderei, soprattutto nei primi 10, (un po’ come con Nakobe Dean l’anno scorso, pure stessa università), perché il rischio che duri poco è elevato.
    Dubito Skoronsky scenda alla 19, la scelta alla 28 la trovo invece molto sensata, però Breese al primo giro, insomma… uno che mi pare abbia un record di 4 sack al primo anno di università e poi sempre peggio, in più ha pure giocato poco per vari problemi. Io lo lascerei scivolare oltre, ma magari sbaglio, perché nel ruolo non mi pare ci sia tanto altro.
    Vedremo, tanto manca poco.

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