Sapete fin troppo bene che il secondo giorno, quello dedicato alla NFC, non abbia particolare voglia di tenervi qua diverse righe a leggere un incipit su un articolo di cui già sapete tutto quello che dovete sapere.
Partiamo.


NFC NORTH

Chicago Bears

Di cosa hanno bisogno: talento e solidità lungo la linea d’attacco, pass rusher e talento in attacco in generale.

La scelta dei sogni: Peter Skoronski, offensive tackle, Northwestern.

Analisi: La ricostruzione dei Chicago Bears ha finalmente cominciato ad assumere una forma ben precisa e, con un quarterback promettente già a roster, hanno il dovere morale di metterlo nelle condizioni di eccellere, ammesso sia in grado di farlo. Per rendere possibile la definitiva – ed eventuale – esplosione di Justin Fields il front office dei Bears dovrà investire massicciamente su una linea d’attacco che negli ultimi anni ha spesso flirtato con l’aggettivo “incompetente”: mi preme mettere in chiaro che il reparto al momento non si trovi a un solo pezzo di distanza dalla competenza.
Con la scelta al primo round possono tranquillamente mettere le mani sul tackle del futuro, per esempio un ottimo pass protector come Peter Skoronski – ma non solo. In ogni caso, pure la difesa necessita di un’urgente trasfusione di talento, quindi non li biasimerei decidessero di utilizzarla per un pass rusher.
Questo è un draft molto importante per il futuro dei Bears perché, di fatto, è il primo draft nel quale il nuovo front office potrà contare su un numero cospicuo di scelte “alte”.


Detroit Lions

Di cosa hanno bisogno: continuare a rinforzare il reparto difensivo.

La scelta dei sogni: Tyree Wilson, edge, Texas Tech.

Analisi: In una NFC North teoricamente terra di nessuno – o se preferite, a breve orfana di Aaron Rodgers -, i Lions potrebbero essere pronti ad avanzare la candidatura da favoriti: per formalizzarla, però, hanno assoluto bisogno di un paio d’innesti di spessore in difesa. Nonostante un sensibile miglioramento nella seconda metà di campionato, questo reparto lascia ancora molto a desiderare e credo siano fin troppo consapevoli dell’importanza dell’occasione a loro disposizione per non devolvere anima e corpo al miglioramento di questo reparto.
Devono tassativamente aggiungere giocatori pronti a contribuire fin da settembre su ogni livello difensivo: che si tratti di pass rusher, defensive tackle capaci di contrastare le corse avversarie o defensive back da aggiungere al plotone di neoarrivati in free agency, chi di dovere dovrà assicurarsi individui di livello capaci di dire la loro fin da subito.
Potendo contare su due scelte al primo round – 6 e 18 – mi aspetto che la prospettiva che guiderà il loro processo decisionale sia quella dell’hic et nunc.


Green Bay Packers

Di cosa hanno bisogno: mettere il più possibile Jordan Love a proprio agio e safety.

La scelta dei sogni: Jaxon Smith-Njigba, wide receiver, Ohio State.

Analisi: Dopo tre anni a marcire in panchina fra disfunzionalità, musi lunghi e risentimenti più o meno palesati, le chiavi dei Green Bay Packers saranno affidate a Jordan Love, quarterback che arrivato al quarto anno fra i professionisti non avrà a disposizione troppo tempo per dimostrare di avere quello che serve per essere la risposta per il post-Rodgers – anche perché devono ancora esercitare la fifth year option sul suo contratto, quindi c’è il concreto rischio che questo s’affacci alla free agency già a partire dalla prossima primavera.
Sarebbe alquanto comico se il front office decidesse di investire una preziosissima scelta al primo round per un ricevitore immediatamente dopo l’addio dello psichedelico – ricordate quando ci strappavamo collettivamente i capelli dinanzi alla riluttanza nell’investire su un ricevitore durante il primo giorno del draft? -, anche se quello del ricevitore non è l’unico bisogno che attanaglia questo reparto: la linea d’attacco ha bisogno d’aiuto e, al momento, il tight end titolare è tale Josiah Deguara.
Aiutate Jordan Love a diventare la risposta.


Minnesota Vikings

Di cosa hanno bisogno: cornerback, wide receiver da affiancare a Justin Jefferson e defensive tackle.

La scelta dei sogni: Zay Flowers, wide receiver, Boston College.

Analisi: Squadra viola che può contare solamente su cinque scelte al draft e che ha disperatamente bisogno di ricevitori e cornerback: dov’è che l’ho già sentita questa storia?
I Minnesota Vikings, tanto per cambiare, hanno serissimi problemi in secondaria e all’infuori di Byron Murphy al momento non possono vantare un singolo cornerback che abbia giocato più di quattro partite all’esterno; è altresì vero che malgrado l’onnipotenza del buon Justin Jefferson, in una NFL in cui allinearsi con tre ricevitori è oramai diventato lo standard serve almeno un secondo ricevitore di livello e l’addio di Thielen ha aperto un’ovvia lacuna che dovrà essere riempita il prima possibile.
Sono in una posizione strana, lo scintillante record dello scorso anno può trarre in inganno poiché questa squadra ha molti più problemi – soprattutto sul versante difensivo – di quanto possa suggerire una stagione da 13 vittorie.


NFC EAST

Dallas Cowboys

Di cosa hanno bisogno: tight end, defensive tackle e profondità lungo la linea d’attacco.

La scelta dei sogni: Dalton Kincaid, tight end, Utah.

Analisi: Sono consapevole che la curva d’apprendimento dei tight end sia la più ripida in assoluto, ma tenendo presente quanto Dak Prescott ami rivolgere il pallone verso i tight end credo che, malgrado la loro caratteristica fretta, abbia senso spendere la scelta al primo round per un interprete di questa posizione: con la scelta numero 26 è verosimile che riescano ad aggiudicarsi uno fra Mayer e Kincaid, unanimemente considerati i migliori tight end della classe.
La profondità di talento fra i tight end di questa classe regala loro apprezzabile flessibilità però, come spesso è successo nelle ultime stagioni, questo roster è così talentuoso che non andare a colmarne le poche lacune sarebbe un peccato mortale. Negli ultimi anni si sono consistentemente resi protagonisti di ottimi draft, quindi mi aspetto che dopo aver aggiunto Cooks e Gilmore completino l’ottimo lavoro di rifornimento del roster con un draft efficace.


New York Giants

Di cosa hanno bisogno: mani che possano ricevere un pallone abbinate a gambe che possano macinare yard, cornerback e talento nel cuore della linea d’attacco.

La scelta dei sogni: Jalin Hyatt, wide receiver, Tennessee.

Analisi: Reduci da una delle stagioni più sorprendenti di cui io abbia memoria, i New York Giants si affacciano al draft con un roster ancora lacunoso.
Durante la free agency il GM Schoen ha sapientemente incrementato l’arsenale a disposizione di Daniel Jones andando ad aggiungere Darren Waller e Parris Campbell, ma è fuori questione che a questo attacco tornerebbe immensamente utile un ricevitore capace di tenere in apprensione le difese avversarie, soprattutto in profondità. Jalin Hyatt, big play ambulante se ce n’è una, potrebbe rappresentare il profilo perfetto per un parco ricevitori che esige esplosività.
La secondaria, soprattutto in luce della dipartita del fondamentale Julian Love, necessita di immediati rinforzi. Affinché lo schema difensivo di Wink Martindale possa funzionare sono imprescindibili defensive back capaci di tenere il passo in marcatura a uomo a chiunque – il rovescio della medaglia del suo amore per i blitz: sono in una buona posizione ma ciò nonostante non hanno molto margine d’errore se vogliono dare continuità a quanto fatto vedere lo scorso anno.


Philadelphia Eagles

Di cosa hanno bisogno: pass rusher, safety, offensive guard e profondità in generale per sopperire alle perdite della free agency.

La scelta dei sogni: Bijan Robinson, running back, Texas.

Analisi: Potreste risultare confusi dal nome del giocatore appena menzionato visto che il ruolo che interpreta non è stato elencato fra le posizioni di bisogno: lo so, fidatevi, sono al corrente dei predicamenti dei matematici del football di Pro Football Focus, so che selezionare un running back al primo round sia il peggior crimine di cui un front office possa macchiarsi nel 2023, ma calare Bijan Robinson all’interno di un attacco così esplosivo mi induce un’incontrollabile salivazione pavloviana.
Dai, provate a immaginarlo correre dietro la migliore linea d’attacco della lega.
Indipendentemente da tutto, dovranno aggiungere profondità lungo tutto il reparto difensivo poiché i vari Cox, Graham e Slay hanno superato abbondantemente i trent’anni d’età: fortunatamente, però, il front office si è già buttato avanti selezionando durante lo scorso draft Jordan Davis e Cam Jurgens, ossia i successori di Cox e Kelce.
La difesa ha bisogno di un progressivo lavoro di svecchiamento, anche se ora come ora necessitano di almeno un safety da schierare titolare per sopperire alle perdite di Gardner-Johnson ed Epps.


Washington Commanders

Di cosa hanno bisogno: portare a termine la vendita.

La scelta dei sogni: Josh Harris, miliardario, Apollo Global.

Analisi: Non ha particolarmente senso concentrarsi sulle necessità circoscritte al rettangolo di gioco, decenni di tossicità e disfunzionalità hanno messo in chiaro che il bisogno primario di questa squadra sia quello di un proprietario serio, civile e capace di stare al mondo, qualcuno che si eriga a spartiacque fra un tragico “prima” e un sempre più imprescindibile “dopo”.
Ogni ragionamento sui Commanders squadra si svuota di significato finché ci riferiremo a Snyder come proprietario: nel momento in cui verrà completata la vendita potremo finalmente tornare a trattarli come una normale squadra di football americano.


NFC WEST

Arizona Cardinals

Di cosa hanno bisogno: letteralmente tutto.

La scelta dei sogni: Will Anderson Jr., edge, Alabama.

Analisi: Per come stanno attualmente le cose nessuna squadra sembra avvicinarsi agli Arizona Cardinals in quanto a insipienza e inettitudine: il loro roster, da qualsiasi lato lo si guardi, è angosciante. Con Kyler Murray ai box per una porzione consistente del prossimo campionato, DeAndre Hopkins già con un piede e mezzo fuori dalla porta e Budda Baker pronto a seguirlo a ruota, il livello medio di talento di questo roster si è abbassato a una velocità da fare invidia a quella dell’innalzamento dei mari.
In situazioni simili, quando più o meno ogni posizione ha necessità improrogabili, selezionare sempre e comunque il miglior giocatore disponibile – indipendentemente dal ruolo – sembra essere l’unica via percorribile.


Los Angeles Rams

Di cosa hanno bisogno: più di quanto possiate immaginare.

La scelta dei sogni: Emmanuel Forbes, cornerback, Mississippi State.

Analisi: I Los Angeles Rams sono in una posizione veramente particolare in quanto, al momento, nessuno ha la più vaga idea di cosa aspettarsi da loro. Basteranno un paio di rientri illustri per riabbracciare la competitività? Stafford, reduce da un 2022 sfortunato e infortunato, ne ha ancora? Se sì, per quanto?
Le recenti svendite hanno messo in chiaro che il front office, presa coscienza della cruda realtà dei fatti, sia ufficialmente uscito dalla win now mode perenne che ha monopolizzato gli ultimi anni di questa franchigia. Non escludo che siano disposti a privarsi di un altro protagonista della cavalcata al Super Bowl per impossessarsi di una preziosa scelta al primo round, sono finiti i tempi in cui le pick erano un’inflazionata moneta di scambio da spendere a cuor leggero per mettere le mani su giocatori pronti a contribuire da subito.
La linea d’attacco continua ad aver bisogno di talento e profondità mentre la difesa nell’ultimo mese è stata forzatamente sottoposta a un salasso che mi spinge a chiedermi quale sia il futuro di Aaron Donald in un reparto improvvisamente – e apparentemente – allo sbando: servono tante, troppe, cose.


San Francisco 49ers

Di cosa hanno bisogno: aiuto lungo la linea d’attacco e in secondaria.

La scelta dei sogni: la loro prima scelta è la numero 99…

Analisi: … e da quel momento in avanti San Francisco sarà on the clock in ben undici occasioni distinte: la potenza delle compensatory pick, signori miei.
Appare lapalissiano che non disponendo di pick pesanti le aspettative non possono essere chissà quanto alte, ma vi invito a tenere sempre a mente il fatto che solamente lo scorso anno, con l’ultima chiamata assoluta, si siano assicurati un anonimo quarterback che è stato in grado di portarli al Championship Game sostituendo più che egregiamente sia il quarterback per il quale hanno venduto il proprio futuro sia quello che, secondo alcuni, ha sabotato il loro recente passato.
Devono aggiungere profondità lungo la linea d’attacco e in secondaria, sarebbe ideale trovare un paio di titolari a prezzo da discount e sopperire agli addii di gente come McGlinchey, Moseley ed Ebukam.


Seattle Seahawks

Di cosa hanno bisogno: talento lungo tutta la defensive line e in secondaria, insomma, talento difensivo.

La scelta dei sogni: Christian Gonzalez, cornerback, Oregon.

Analisi: La situazione dei Seattle Seahawks sta cominciando a farsi veramente intrigante: ne avevo già parlato qualche giorno fa su Twitter ma mi sembra il caso di riproporre il pensiero.
La dinastia mancata della Legion of Boom è stata alimentata da una serie di draft eccezionalmente fruttuosi fra 2010 e 2012 – in quegli anni selezionarono, fra gli altri, Richard Sherman, Russell Wilson, Bobby Wagner, Earl Thomas, Kam Chancellor, Bruce Irvin e Golden Tate, insomma, il nucleo della squadra che un paio di anni dopo avrebbe umiliato i Denver Broncos al Super Bowl: c’è una seria possibilità che la storia decida di ripetersi.
Durante lo scorso draft, infatti, il front office dei Seahawks ha dato una rinfrescata al roster aggiungendo potenziali pilastri come Charles Cross, Kenneth Walker, Tariq Woolen e Abraham Lucas: quest’anno possono vantare ben quattro scelte nelle prime 52 e anche ne azzeccassero solamente la metà potrebbero considerarsi soddisfatti del proprio operato.
E pensare che solamente due anni fa erano stati costretti a un imbarazzante draft da tre scelte totali a causa della sciagurata trade di Jamal Adams: attenzione che questi hanno una matta voglia di tornare grandi.


NFC SOUTH

Atlanta Falcons

Di cosa hanno bisogno: pass rusher, defensive tackle e cornerback.

La scelta dei sogni: il miglior pass rusher disponibile.

Analisi: Premessa obbligatoria: a Ridder do il beneficio del dubbio, il supporto incondizionato che sta ricevendo dal front office mi spinge a pensare che abbiano visto in lui qualcosa su cui valga la pena costruire. Sarebbe comico se, ciò detto, questi andassero a prendersi un quarterback con la loro prima scelta.
Quella che stanno vivendo è finora stata un’ottima offseason nella quale hanno principalmente restaurato un reparto difensivo che aveva disperato bisogno di talento: il lavoro però non può considerarsi concluso, stiamo pur sempre parlando di una squadra che nelle ultime due stagioni ha messo a segno cumulativamente 39.0 sack, numero che nel solo 2022 sarebbe valso loro un anonimo piazzamento nella colonna di destra della classifica.
Un’eventuale corsa ai quarterback implicherebbe scivolamenti di pass rusher e Atlanta, con in mano l’ottava scelta assoluta, potrà quasi sicuramente raccoglierne uno del calibro di Tyree Wilson, Lukas Van Ness o Myles Murphy.
Sono in una bella posizione.


Carolina Panthers

Di cosa hanno bisogno: quarterback, quarterback, quarterback e ancora quarterback.

La scelta dei sogni: Bryce Young, quarterback, Alabama.

Analisi: Qua si può parlare di tutto ma, ispirandomi al mio guru Massimiliano Allegri da Livorno, terrò il discorso il più semplice possibile: l’intero draft dei Carolina Panthers sarà valutato esclusivamente in funzione del successo – o meno – di Bryce Young fra i professionisti.
Analisti, insider e addetti ai lavori più o meno qualificati concordano all’unanimità, Young è il loro uomo, il motivo per cui hanno impacchettato e spedito il loro futuro in Illinois ad Halas Hall, il necessario salvatore della patria che nonostante dimensioni fisiche tutt’altro che impressionanti li salverà dalla più insipida mediocrità che ne ha scandito le ultime stagioni.
Hanno bisogno che questa cosa funzioni in quanto franchigia, non in quanto squadra di football americano.


New Orleans Saints

Di cosa hanno bisogno: pass rusher, defensive tackle e wide receiver.

La scelta dei sogni: Calijah Kancey, defensive tackle, Pittsburgh.

Analisi: Siamo quasi arrivati alla fine della nostra avventura, quindi permettetemi di presentarvi Calijah Kancey, giocatore dalle similitudini interessantissime.
Calijah Kancey è un interior lineman capace di giocare praticamente ovunque lungo la D-line e ciò, negli ultimi due anni, gli ha permesso di racimolare ben 14 sack, numeri assolutamente atipici per un interprete della sua posizione. Persistente e instancabile, Kancey è un terrorista del backfield che non fatica particolarmente a lasciare la propria traccia su una partita.
L’unico suo difetto, se così si può definire, è una statura tutt’altro che ideale per la posizione. Quanto appena detto lo accomuna a un altro interior lineman sottodimensionato uscito dall’università di Pittsburgh una decina di anni fa, un tale Aaron Donald che solo a paragonarcelo mi sento cretino però le analogie sono così numerose che, semplicemente, perché no?
Dopo aver perso Onyemata, Tuttle, Davenport e Street i Saints necessitano disperatamente di aiuto lungo la linea difensiva, forza motrice delle loro ultime cinque stagioni.


Tampa Bay Buccaneers

Di cosa hanno bisogno: immagino un quarterback, talento lungo l’offensive line e tight end.

La scelta dei sogni: Anthony Richardson, quarterback, Florida.

Analisi: Chiudiamo con una situazione particolarmente fluida e indefinita.
Al momento non ci è dato sapere quali siano i piani dei Tampa Bay Buccaneers, squadra in ovvia ricostruzione ma che non sta affatto ricostruendo – di fatto, oltre che a perdite fisiologiche in free agency, s’è solo ritirato Tom Brady. Hanno aggiunto un Baker Mayfield all’ultima chiamata per salvare la carriera, possono già contare sull’ancora misterioso Kyle Trask e, a rigor di logica, potrebbero aggiungere un altro quarterback: Richardson, nello specifico, può vantare un upside che i front office NFL faticano tremendamente a ignorare. E se decidessero di stupire tutti scommettendo su Hendon Hooker, quarterback che nelle ultime settimane sta raccogliendo sempre più consensi?
Hanno bisogno di parecchie cose, soprattutto lungo la linea d’attacco, ma ammetto che sono veramente curioso di vedere come decideranno di agire per la posizione più importante del gioco.


 

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.