È stagione di draft e, ascoltatemi bene, ci conviene provare a godercelo il più possibile visto che poi, fino a metà luglio, avremo ben poco di cui parlare.
Manca poco più di una settimana alla tre giorni di Kansas City e vi confesso che, come ogni anno, lo aspetto con una certa trepidazione perché l’intero evento mi regala un rigenerante weekend di scrittura matta e disperatissima – comparabile solo ai primi round dei playoff.
Come da tradizione, il giovedì notte farò la maratona live insieme ai ragazzi del podcast Verso il Draft strisciando così al venerdì mattina completamente insonne e sovraccaricato d’informazioni: spoiler alert, in quei giorni usciranno veramente tanti articoli, perciò organizzatevi per prendervi quante più pause bagno/caffè/sigaretta possibili.
Partiamo con la lista della spesa delle squadre AFC.


NFC NORTH

Baltimore Ravens

Di cosa hanno bisogno: cornerback, pass rusher e ovviamente ricevitori.

La scelta dei sogni: Deonte Banks, cornerback, Maryland.

Analisi: Dopo un’offseason scandita da immobilismo e nevrosi, Baltimore s’affaccia al draft con una pletora di bisogni e pochissime scelte – solamente cinque – per aggiustare un roster che necessita ancora di tantissimo lavoro.
L’aggiunta di Odell Beckham Jr. non decreta in alcun modo la cessazione dello stato d’emergenza nel parco ricevitori, ma al momento assicurarsi un cornerback schierabile titolare già da settembre appare prioritario.
Possono prendere diverse strade, anche se conoscendo questo front office non mi stupirei se facessero trade down per accrescere il numero di pick: seppur sul momento deludente, visto lo state dell’arte del roster una mossa del genere potrebbe essere necessaria.


Cincinnati Bengals

Di cosa hanno bisogno: aiuto in secondaria, tight end e offensive tackle.

La scelta dei sogni: Michael Mayer, tight end, Notre Dame.

Analisi: Quando si può contare su Joe Burrow la vita tende a essere bella. Con un quarterback generazionale a dirigere le operazioni il lavoro di costruzione del roster spesso si “riduce” – virgolette obbligatorie – a inanellare una serie di ancillari perfezionamenti che permettano di tenere il livello medio della squadra il più alto possibile.
Hanno tutto quello che serve per essere competitivi – leggasi: Joe Burrow e una batteria di ricevitori strepitosa -, ma c’è ancora margine di miglioramento. Un tight end di spessore che rimpiazzi il sottovalutato Hurst farebbe gola, anche se credo che la loro priorità sia quella di investire intelligentemente sulla secondaria, per forza di cose mai abbastanza profonda nella AFC di Patrick Mahomes, Josh Allen e i tanti altri giovanotti di cui vi parlo decisamente troppo.


Cleveland Browns

Di cosa hanno bisogno: sostanza lungo la defensive line e wide receiver.

La scelta dei sogni: Mazi Smith, defensive tackle, Michigan.

Analisi: Cari Marroni, voluto la bicicletta più controversa del mondo? Ora pedalate.
Per assicurarsi Deshaun Watson, poco più di un anno fa, Cleveland ha spedito a Houston un bancale di scelte al draft che, puntuale e spietato, ha già cominciato a presentare il conto: la loro prima scelta al draft sarà la numero 74.
Tutt’altro che ideale per una squadra che vuole disperatamente vincere ma che, malgrado l’enorme investimento fatto per assicurarsi il franchise quarterback, con questo roster non può pensare di sopravvivere al tritacarne di gennaio.
Dubito che anche il miglior Watson di sempre basterebbe per giocarsela ad armi pari con l’élite della conference, soprattutto se non trovano modo neppure quest’anno di affiancare a Garrett gente anche solo lontanamente in grado di contrastare le corse.


Pittsburgh Steeelers

Di cosa hanno bisogno: cornerback, defensive lineman e persistenza con la linea d’attacco.

La scelta dei sogni: Joey Porter Jr., cornerback, Penn State.

Analisi: Devo dirvi la verità, sto ammirando più di quanto dovrei il front office degli Steelers per la razionalità con cui hanno gestito il dopo-Roethlisberger. Ero convinto sarebbero stati condannati a lunghi anni d’irrilevante ricostruzione, ma sbagliavo. Pickett deve compiere decisi passi in avanti, ma è chiaro che chi di dovere stia rendendo il più fertile possibile il terreno per catalizzarne la fioritura: devono insistere sulla linea d’attacco, è categorico. Anche solo per capire definitivamente se abbia senso puntare su Najee Harris o meno.
Con due scelte nelle prime trentadue possono mettere le mani su un offensive tackle che andrebbe a sigillare una linea d’attacco costruita per durare nel tempo e, soprattutto, un cornerback che mitighi la dipartita di Cam Sutton: Joey Porter Jr., il figlio di quel Joey Porter, rappresenterebbe per ovvi motivi la scelta perfetta.


AFC EAST

Buffalo Bills

Di cosa hanno bisogno: wide receiver, linebacker, running back e profondità lungo la linea d’attacco.

La scelta dei sogni: Bijan Robinson, RB, Texas.

Analisi: Con i Buffalo Bills c’è il rischio di essere ripetitivi e, purtroppo, ciò si verifica solamente quando un front office appare patologicamente ostinato nell’ignorare un problema oramai diventato parte della loro identità: hanno disperato bisogno di un gioco di corse perlomeno credibile.
Puoi assolutamente vincere facendo affidamento prevalentemente sul gioco aereo, ma essere consapevoli di saper correre aiuta, soprattutto ai playoff. Molti analisti si riferiscono a Bijan Robinson come «il miglior running back in uscita dal college dai tempi di…»: questo è una certificazione di qualità abbastanza affidabile.
Provate a immaginare un running back così esplosivo e completo in questo attacco, provate a dipingere mentalmente un mondo in cui Josh Allen non sia costretto settimanalmente ad assorbire le mazzate che hanno deragliato la carriera di Cam Newton: provateci.


Miami Dolphins

Di cosa hanno bisogno: offensive line, running back e tight end.

La scelta dei sogni: Dalton Kincaid, tight end, Utah.

Analisi: A proposito di squadre che apparentemente non scelgono mai al primo round.
Pure quest’anno Roger Goodell non annuncerà una loro scelta durante la prima notte del draft, eventualità piuttosto dolorosa se si considera che fino a non troppi mesi fa potessero vantarne addirittura due.
Dopo averne ceduta una ai Denver Broncos per mettere le mani su Bradley Chubb, il commissioner ha calato la scure sul loro draft sottraendo loro l’altra prima scelta per aver corteggiato un po’ troppo insistentemente… Tom Brady.
Perché tutto deve girare attorno a lui anche da ritirato?
In ogni caso, con quattro misere scelte al draft potranno dichiararsi soddisfatti se capaci di portare a casa un giocatore d’impatto e necessaria profondità.


New England Patriots

Di cosa hanno bisogno: offensive tackle, wide receiver e cornerback.

La scelta dei sogni: Quentin Johnston, wide receiver, TCU.

Analisi: La posizione di Mac Jones nel cuore di Belichick appare tutt’altro che idilliaca, ma indipendentemente dal nome del quarterback l’attacco dei Patriots necessita di un immediato intervento.
Presa coscienza del fallimento Wynn, gli offensive tackle titolari al momento sono Trent Brown e Riley Reiff, non sicuramente una coppia da sogno in una posizione in cui la stabilità è fondamentale. Con la loro prima scelta potrebbero – e dovrebbero – cercare una risposta sul lungo termine, senza ovviamente dimenticare che quest’attacco continui ad aver disperatamente bisogno di un vero e proprio ricevitore-numero-uno.
Smith-Schuster, Parker, Bourne e Thornton possono essere visti come ottimi pezzi complementari, ma è palese che a questo reparto manchi un sole attorno a cui ruotare: nel tempo Belichick ha faticato a individuare i ricevitori giusti al draft, ma ciò nonostante non può permettersi di smettere di provarci.


New York Jets

Di cosa hanno bisogno: offensive tackle e portare a termine quella maledetta trade.

La scelta dei sogni: Paris Johnson Jr, offensive tackle, Ohio State.

Analisi: Provo un certo imbarazzo a parlare di New York Jets perché, da un mese a questa parte, il nostro giudizio su di loro è sospeso in un’ansiogena realtà immateriale che rende impossibile pronunciarsi sul futuro di una franchigia vicina a compiere un passo epocale.
Il quarterback, dunque, sarà Aaron Rodgers. Tutte le parti coinvolte sono sulla stessa lunghezza d’onda, il giocatore vuole i Jets, i Jets vogliono il giocatore e, non da meno, i Packers non ne vogliono più sapere niente. Malgrado tutto, l’ufficialità è ancora un miraggio e non avendo idea su quale possa essere il prezzo pagato dai newyorkesi verdi fatico a speculare sulla loro strategia al draft. Ma siamo sicuri vada ai Jets, giusto?
In un mondo con Aaron Rodgers under center proteggerlo con il più che navigato Duane Brown e il tanto massiccio quanto fragile Mekhi Becton lascia decisamente a desiderare, lo psichedelico a dicembre compirà quarant’anni e va da sé che un quarantenne non può assorbire chissà quante botte. Chissà se lui si percepirà come quarantenne o se tiene misura del tempo in un modo tutto suo. In ogni caso, investire su tackle giovani e affidabili.


AFC WEST

Denver Broncos

Di cosa hanno bisogno: wide receiver e linebacker.

La scelta dei sogni: Cedric Tillman, wide receiver, Tennessee.

Analisi: Pure loro condannati a una pesca scarna da cinque chiamate, i Broncos potrebbero incrementare le munizioni sbarazzandosi di un ricevitore fra Jeudy e Sutton – a più riprese dati in partenza.
Liberarsi di un ricevitore aprirebbe immediatamente una lacuna che potrebbe essere colmata proprio con la scelta guadagnata tramite il giocatore ceduto: non possiamo sottovalutare il fatto che con Payton in panchina potrebbero esserci diversi cambi di personale.
Sia quello che sia, il draft dei Broncos si compendia con un allenatore arrivato per aggiustare un quarterback che non può in nessun caso permettersi di replicare quanto fatto lo scorso autunno, qui c’è in ballo il futuro di un’intera franchigia – nonché un paio di lavori.


Kansas City Chiefs

Di cosa hanno bisogno: pass rusher, wide receiver e profondità lungo la linea d’attacco.

La scelta dei sogni: Anton Harrison, offensive tackle, Oklahoma.

Analisi: Apparentemente ogni anno i Chiefs si affacciano al draft oberati di bisogni: serve un vero pass rusher, un ricevitore di primissimo livello, aiuto in secondaria e questo e quell’altro.
Poi, rassicurante e rinfrancante, arriva l’autunno, Patrick Mahomes scende in campo e le nuvole si diradano via via fino alla completa evaporazione lasciando spazio al cielo più sereno che possiate immaginare: con quel quarterback e quell’allenatore saranno sempre la squadra da battere, anche l’anno dopo aver perso l’insostituibile Tyreek Hill.
Serve un ritocchino qua e là, ma se dovessi proprio espormi direi che la strategia più saggia sarebbe quella di completare il lavoro di ricostruzione difensiva iniziato lo scorso anno e aggiungere quanto più talento possibile a un reparto sempre più veloce ed esplosivo.


Las Vegas Raiders

Di cosa hanno bisogno: un po’ di tutto in difesa… e un quarterback?

La scelta dei sogni: Christian Gonzalez, cornerback, Oregon.

Analisi: Molti li vedono come candidati perfetti per scalare il tabellone, impossessarsi della terza scelta assoluta e garantirsi un quarterback da mettere a fermentare dietro il buon Jimmy Garoppolo: il problema vero è che continuino indefessi ad aver bisogno pure di un reparto difensivo. Sì, un intero reparto difensivo.
È arrivato il momento di sottoporre la difesa a una vitale trasfusione di talento e, in tal senso, farebbero bene ad abbracciare la filosofia di assicurarsi consistentemente il miglior giocatore disponibile. Christian Gonzalez, da molti considerato il miglior cornerback della classe, potrebbe contribuire al risveglio di una secondaria perennemente in apprensione.


Los Angeles Chargers

Di cosa hanno bisogno: wide receiver, pass rusher, aiuto lungo la linea difensiva e probabilmente running back.

La scelta dei sogni: Zay Flowers, wide receiver, Boston College.

Analisi: Tanto di cappello a una squadra che presa coscienza del valore di Justin Herbert le ha provate veramente tutte. Nel 2021 hanno ricostruito in tempo record la linea d’attacco con buoni risultati, mentre altrettanto non si può dire per la furiosa ristrutturazione difensiva della scorsa primavera: questi Chargers, difensivamente parlando, lasciano ancora molto a desiderare.
L’unica cosa possibilmente più importante che trovare un compagno di merende a Joey Bosa è aggiungere un paio di ricevitori titolari visto che Keenan Allen sta inesorabilmente invecchiando e Mike Williams resta di cristallo.
L’attacco dei Chargers, in realtà, avrebbe bisogno di nuova linfa vitale in tutte le skills position, soprattutto se si tiene a mente quanto successo contro i Jaguars lo scorso gennaio: serve un running back più concreto di Ekeler per muovere le catene.


AFC SOUTH

Houston Texans

Di cosa hanno bisogno: tutto, a partire da un quarterback.

La scelta dei sogni: C.J. Stroud, quarterback, Ohio State.

Analisi: C’è il serio rischio che l’inutile vittoria di Week 18 contro gli Indianapolis Colts sia costata a Houston il quarterback dei sogni, Bryce Young, ma resto convinto che avranno modo di togliersi soddisfazioni pure con C.J. Stroud – non riesco a smettere di ridere pensando a Lovie Smith, vero cuore Bears.
Indipendentemente da tutto, i Texans potranno finalmente contare sul quarterback del futuro e a questo punto ritengo necessario velocizzare il più possibile una ricostruzione finora circoscritta alla trade di Deshaun Watson. Devono mettere Stroud – o chi per lui – nella posizione di avere immediatamente successo, circondarlo di gente ancora capace di contribuire, non un manipolo di nomi a caccia dell’ultimo contratto prima di ritirarsi dall’agonismo.


Indianapolis Colts

Di cosa hanno bisogno: quarterback, cornerback, offensive line e tanto coraggio.

La scelta dei sogni: non lo so nemmeno io.

Analisi: Mesi di mock draft ci obbligano a predire l’acquisizione di Will Levis, universalmente considerato il miglior quarterback nel draft non chiamato Young o Stroud. Poi sono arrivate le Combine che come sempre hanno rimescolato le carte in tavola, poiché Anthony Richardson ha dato prova di possedere l’atletismo grezzo che se messo a disposizione di un offensive coordinator di livello può sconquassare la lega.
Dunque, Levis o Richardson? E se vengono sopravanzati da qualcuno che strappa ai Cardinals la terza scelta assoluta?
Siamo sicuri che sia Will Levis la soluzione a tutti i loro problemi? Mi assicurate che non si tratti di una reazione scomposta a un paio d’annate sfortunate deragliate da quarterback veterani – bolliti – acquisiti in free agency?
Ho molti dubbi sul futuro di questa franchigia.


Jacksonville Jaguars

Di cosa hanno bisogno: rinforzi un po’ ovunque in difesa.

La scelta dei sogni: Myles Murphy, edge, Clemson.

Analisi: Apparentemente, ad anni alterni i Jaguars con la prima scelta al draft selezionano o un quarterback o un pass rusher – solo io vedo il legame fra queste due posizioni? – e ora, con Trevor Lawrence finalmente Trevor Lawrence, credo possano permettersi di saltare il turno riservato al quarterback.
Come abbondantemente imparato durante la scorsa stagione, l’attacco è sempre più in grado di vincere autonomamente partite, motivo per cui sono finalmente liberi di investire con convinzione su un reparto difensivo capace di mettere a segno solamente 35 sack – dato deludente se si tiene presente l’alto numero di pressioni: non hanno bisogno solamente di un pass rusher da più di 10 sack a stagione, ma pure di una vera stella in secondaria.
Tutto chiaramente col sorriso visto che possono contare su Trevor Lawrence.


Tennessee Titans

Di cosa hanno bisogno: quarterback, offensive line, wide receiver, insomma, attacco.

La scelta dei sogni: Will Levis, quarterback, Kentucky.

Analisi: La posizione dei Titans è estremamente interessante perché, sulla carta, il quarterback del futuro lo hanno aggiunto durante lo scorso draft… vero? Seppur in un campione tremendamente striminzito, quanto fatto vedere da Willis ha lasciato parecchio a desiderare, motivo per cui sono convinto che, nel caso in cui abbiano individuato il loro uomo, debbano muoversi con aggressività per assicurarselo – potrebbe essere necessario un dispendioso trade up.
Indipendentemente da ciò che decideranno di fare con il quarterback, non possono neanche solo permettersi di pensare di presentarsi ai nastri di partenza con un attacco che all’infuori di Derrick Henry – attenzione che non è intoccabile – è dolorosamente affamato di talento. La linea d’attacco, in particolare, ha bisogno di ingenti investimenti.


 

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