Col senno di poi, aver scritto un articolo martedì durante la pausa pranzo – si sa mai che chi mi comanda legga i miei deliri quaggiù – è stata una decisione oltremodo saggia visto tutto quello che è successo dalla pubblicazione dell’articolo a ora.
Non mi sembra appropriato assonnarvi con un incipit chilometrico, sapete benissimo di cosa parlerò e dovete vedere questo articolo come il sequel di quello citato poc’anzi che potete recuperare cliccando qua.
Vediamo insieme qualche free agent.


Parzialmente nuvoloso a Philadelphia

Si sapeva che quella a cui stavano andando incontro sarebbe stata una offseason emotivamente – e non solo – impegnativa, i free agent di spessore erano davvero tanti. Pure i veteranissimi potenzialmente ai saluti erano numerosi, ma come già detto qualche giorno fa Jason Kelce, Fletcher Cox e Brandon Graham hanno deciso di partecipare – almeno – a un altro arrembaggio al Lombardi.

Ciò detto, in un paio di giorni il reparto difensivo che li ha trascinati fino al Super Bowl ha perso già parecchi titolari. Javon Hargrave ha firmato con i San Francisco 49ers, Marcus Epps con i Las Vegas Raiders, T.J. Edwards con i Chicago Bears, Kyzir White con gli Arizona Cardinals (buon biennale da 11 milioni per lui) e, non troppo dulcis in fundo, a Darius Slay è stata mostrata la porta dopo che giocatore e front office non sono riusciti a trovare l’accordo per un’estensione contrattuale – dal 2024 il suo contratto diventava completamente voidable.
Anche se, a quanto pare, giocatore e squadra si sono clamorosamente riavvicinati e sembrerebbero vicini a un sorprendente accordo.

Tuttavia, mi sento di dire che finora l’offseason degli Eagles sia comunque stata positiva: guardiamo un po’ chi sono riusciti a confermare e ad aggiungere. Per prima cosa hanno rinnovato il contratto a James Bradberry, un triennale da 38 milioni per un giocatore del genere non appare esagerato in alcun universo, tutt’altro. Successivamente hanno rimpolpato il backfield con due contratti annuali a Boston Scott e Rashaad Penny che, insieme a Kenneth Gainwell, dovrebbero dar vita a un backfield completo e di livello.
Qualora dovessero riuscire a rinnovare almeno uno fra Gardner-Johnson e Seumalo, mi sentirei di definire la loro offseason un successo – non possiamo dimenticarci che hanno pure due scelte al primo round del draft.


Che articolo sarebbe senza i quarterback?

Nell’attesa che Aaron Rodgers diventi ufficialmente un giocatore dei New York Jets – credo che nemmeno Manzoni sarebbe in grado di descrivere la mitomania di quest’uomo -, mi sento in dover di fornirvi il bollettino settimanale dei movimenti di quarterback. Spero che ufficializzino il tutto nel weekend così da non dover scrivere in pausa pranzo sotto Adderall.
Il più grosso, principalmente perché è l’unico che ha valide ragioni per sperare nella maglia da titolare, è quello che ha portato Baker Mayfield a Tampa Bay a succedere – forse – Tom Brady: per l’ex prima scelta assoluta contratto di un anno da 8.5 milioni di dollari. Sapete fin troppo bene quanto mi piaccia Mayfield, quindi non posso che augurargli il meglio e sono convinto che in un contesto molto più competitivo di quanto potesse esserlo quello di Carolina nel 2022 riuscirà a rimettere in carreggiata la propria carriera.

A proposito di Panthers, questi si sono assicurati il backup perfetto per chiunque selezioneranno al draft con la prima scelta assoluta, Andy Dalton: per lui un buon biennale da 11 milioni di cui 8 garantiti.
I Commanders, invece, si sono rivolti al re dei backup quarterback/quarterback ponte, Jacoby Brissett: selezioneranno qualcuno al draft o testeranno Howell? Non lo so, l’unica mia certezza è che non proverei sicuramente stupore a vedere Brissett under center all’inizio di qualche partita. Contratto da un anno dal valore massimo di 10 milioni per l’affidabile veterano.

Di Heinicke ai Falcons già ve ne avevo parlato, altrettanto non si può dire di Sam Darnold, da martedì nel plotone di quarterback agli ordini di Kyle Shanahan: per l’ex Jets e Panthers contratto annuale da 4.5 milioni di dollari. A proposito di backup, i Miami Dolphins se ne sono assicurati uno piuttosto importante, Mike White – biennale dal valore massimo di 16 milioni: mossa intelligente se si tiene presente la cagionevolezza del povero Tagovailoa. Concludo con Case Keenum agli Houston Texans nello stesso ruolo di Andy Dalton ai Panthers, chioccia con esperienza da titolare da gettare in campo nei momenti più difficili.


Movimenti diversi ma di cui non potevo parlare

Qua si parla così tanto di firme e rinnovi che c’è il rischio di snobbare trade e rilasci vari: permettetemi di elencarvi quelli che più mi hanno intrigato.
Il bello dell’offseason è che un elenchino puntato non è veramente mai fuori luogo.

  • Darren Waller ai New York Giants in cambio della scelta numero 100 al prossimo draft. L’aggiunta di Meyers aveva reso quasi scontato che uno fra Renfrow e Waller dovesse partire: in tutta sincerità credevo rinunciassero a Renfrow, anche se fra età, infortuni e onerosità del contratto posso capire perché abbiano deciso di sacrificare Waller – che pochi giorni fa si è sposato con Kelsey Plum, giocatrice di basket ai Las Vegas Aces. Daniel Jones ha un nuovo amico, e che amico.
  • Stephon Gilmore ai Dallas Cowboys in cambio di una scelta al quinto round del draft. Buonissimo colpo dei Cowboys che si sono assicurati un cornerback navigato e ancora efficace che andrà a dare una mano a Trevon Diggs. Prezzo pagato più che ragionevole, non ho veramente nulla di cui lamentarmi per una volta.
  • Ezekiel Elliott non è più un giocatore dei Dallas Cowboys. Lo si poteva veder arrivare da lontano, Zeke non si è dimostrato capace di giustificare l’assurdo contratto che gli è stato lanciato addosso. Fa impressione parlare di un ventisettenne come giocatore finito – anche se pure io ho ventisette anni e mi considero finito come persona.
  • Matt Ryan non è più un giocatore degli Indianapolis Colts. È un vero peccato che sia andata com’è andata.


Rinnovi importanti

In questa piccola sezione parlerò esclusivamente di rinnovi contrattuali, nello specifico di quelli che più mi sono piaciuti o mi hanno impressionato.
Ho l’obbligo morale di partire da Lavonte David che, grazie a un contratto annuale dal valore di 7 milioni di dollari, proroga la propria storia d’amore a tempo determinato con i Tampa Bay Buccaneers: non riuscivo a immaginarlo altrove, credo di avervelo già detto. Un altro rinnovo di spessore sul versante difensivo s’è registrato a Buffalo, dove i Bills hanno tolto dal mercato l’imprescindibile Jordan Poyer grazie a un contratto biennale che garantisce continuità ed esperienza nella parte posteriore della difesa. Ottima firma veramente, ero convinto che sarebbe andato a battere cassa altrove.

Chi invece ha preso meno di quanto potessi aspettarmi è Kaleb McGary che ha accettato un più che ragionevole – per la squadra sicuramente – triennale da 34.5 milioni di dollari, cifra che sinceramente fatico a comprendere anche solo limitandomi a compararla a quella che si è aggiudicato Mike McGlinchey.
Chiudo segnalandovi il rinnovo di Leighton Vander Esch con i Dallas Cowboys – biennale da 8 milioni di cui 5 garantiti -, dell’offensive tackle Trey Pipkins con i Los Angeles Chargers – triennale da più di 20 milioni – e dei centri Jake Brendel e Garrett Bradbury rispettivamente con San Francisco 49ers e Minnesota Vikings.


Il mercato dei running back comincia a scaldarsi

Li attendavamo al varco e dopo un inizio tutto sommato blando, ecco che finalmente pure loro stanno ricevendo la meritata compensazione.
Tutto è iniziato con la sorprendente firma di David Montgomery con i Detroit Lions – triennale da 18 milioni per l’ex Bears – che ha di fatto chiuso la porta al rinnovo di Jamaal Williams che per consolarsi è svernato in Louisiana dai Saints con un buon triennale da 12 milioni di dollari. Credo che Montgomery possa essere considerato un running back migliore di Williams, in questi anni ha saputo produrre dietro la disastrosa linea dei Chicago Bears, ma non posso nascondervi stupore in quanto ero piuttosto convinto che il front office dei Lions avrebbe fatto il possibile per tenersi stretto un leader rispettato e ben voluto come lui. Ciò che appare sicuro è che il buon D’Andre Swift non riceverà troppi tocchi neppure l’anno prossimo.

La firma più importante e impegnativa arriva però da Charlotte, dove i Panthers hanno relativamente coperto d’oro Miles Sanders con un quadriennale da 25 milioni di dollari che lo riunisce con Frank Reich e Duce Staley, figure centrali nel suo processo di maturazione a Philadelphia. Questo è un ottimo colpo, Sanders è un gran bel running back capace di giocare tutti e tre i down e sono certo che la sua presenza aiuterà indubbiamente chicchessia quarterback.
Concludo con una firma che mi ha scaldato il cuore, il biennale da 8 milioni di dollari dato dai New England Patriots a James Robinson che vi confesso credevo fosse finito oramai ai margini della lega. Appare evidente che Belichick abbia in mente qualcosa e seppur non si stia parlando di cifre astronomiche 4 milioni all’anno ci mettono davanti a un ruolo potenzialmente importante all’interno del solitamente prolifico backfield dei Pats.


La firma che più di tutte mi ha sorpreso

Quando questa mattina mi sono svegliato e ho letto di Orlando Brown Jr. ai Cincinnati Bengals ho sorriso perché, finalmente, questa società ha inconfutabilmente raggiunto la maggior età comportandosi consistentemente da grande. Quando ho letto le cifre, tuttavia, ho avuto un mezzo mancamento perché il mio cervello non riusciva a processare ciò che gli stavano trasmettendo gli occhi: quadriennale da 64 milioni con 31 milioni dritti alla firma.
Cosa?
Ho letto da più parti che prima dell’inizio dello scorso campionato l’ex protettore del lato cieco di Mahomes aveva rifiutato un contratto simile a quello di Trent Williams – sei anni a quasi 140 milioni – e nel momento in cui i Chiefs hanno messo le mani su Jawaan Taylor ero sicuro che Brown avrebbe riso dinanzi a un quadriennale da 80 milioni (60 garantiti): alla fine si è dovuto accontentare di molto meno. Fatico a immaginare la cifra offertagli dai Chiefs durante le recenti negoziazioni, ho buone ragioni per credere che gli abbiano proposto cifre ben superiori a 64 milioni in quattro anni, ma apparentemente non è così.

Orlando Brown non è il miglior tackle della lega, ma è senza ombra di dubbio un ottimo tackle per il quale Kansas City ha rinunciato a prezioso capitale al draft, per questa ragione il rinnovo in un certo senso mi sembrava obbligatorio poiché lasciare andare un giocatore arrivato sul quale si è investito con cotanta convinzione dopo due miseri anni è alquanto desueto.
Chi deve esultare è Cincinnati che si è garantita a un ottimo prezzo un giocatore efficace e produttivo con ancora intrigante margine di miglioramento. Brown rappresenta un upgrade rispetto a Collins e il suo contratto, da qualsiasi lato lo si guardi, non può che essere visto come una monumentale vittoria di un front office che da quando ha selezionato Burrow con la prima scelta assoluta al draft del 2020 è apparentemente diventato immune all’errore.
Che colpo.


Firme di cui non posso non parlarvi

Altro giro, altro elenchino puntato.

  • Juju Smith-Schuster ai New England Patriots (triennale da 33 milioni). Dire che la cura Mahomes abbia funzionato sarebbe un eufemismo, Juju che firma un contratto del genere a un anno di distanza da quando ne parlavamo come un giocatore finito ci dice tutto quello che dobbiamo sapere su Mahomes, Reid e i Chiefs come franchigia. Attenzione a questi 11 milioni all’anno che…
  • Allen Lazard ai New York Jets (quadriennale da 44 milioni). Se teniamo in considerazione pure il contratto di Jakobi Meyers noteremo piuttosto in fretta che tutti i migliori ricevitori sul mercato abbiano ricevuto contratti da 11 milioni di dollari all’anno. Curioso. Posso passare oltre le implicazioni, vero?
  • Arden Key ai Tennessee Titans (triennale da 24 milioni). Key è uno dei pass rusher più sottovalutati della lega principalmente in luce del ruolo puramente rotazionale che ricopre. Fra 2021 e 2022 – trascorsi a San Francisco e Jacksonville – Key ha racimolato 11.0 sack.
  • Byron Murphy ai Minnesota Vikings (biennale da 22 milioni). Lo ammetto, credevo avrebbe ricevuto un contratto ben diverso. Murphy è un buonissimo cornerback che nello schema giusto può arrivare al Pro Bowl – in un mondo in cui il Pro Bowl è ancora riservato ai migliori giocatori della lega, non a chi ha voglia di andarci.

  • Charles Omenihu ai Kansas City Chiefs (biennale da 20 milioni). A San Francisco Omenihu altro non era che un ingranaggio della rotazione capitanata da Nick Bosa, a Kansas City invece potrebbe coprire un ruolo ben più centrale.
  • Samson Ebukam agli Indianapolis Colts (triennale dal valore massimo di 27 milioni). Altro pass rusher dei 49ers che ha battuto cassa altrove. Che bella cosa la vita quando puoi contare su Nick Bosa.
  • Juan Thornhill ai Cleveland Browns (triennale da 21 milioni). Buonissima mossa dei Browns che sono andati a rimpiazzare il dipartito John Johnson con un veterano che sa giusto un paio di cose su come vincere a gennaio. E anche a febbraio.
  • Larry Ogunjobi ha rinnovato con i Pittsburgh Steelers (triennale da 28.75 milioni). Un anno dopo essersi visto annullare il contratto della vita per questioni mediche, Ogunjobi ne ha ricevuto uno comunque soddisfacente a Pittsburgh dove saprà dire la sua principalmente come run stuffer.
  • Emmanuel Mosley ai Detroit Lions (annuale da 6 milioni). Se per puro caso riesce a restare sano c’è la seria possibilità che l’anno prossimo firmi un contratto ben diverso. Ottimo colpo dei Lions che stanno assemblando una secondaria di tutto rispetto.
  • I rinnovi di Jeff Wilson e Raheem Mostert con i Miami Dolphins (biennale da 6 milioni e biennale da 7.6 milioni). McDaniel conferma in toto il backfield della passata stagione… e di quella prima a San Francisco, circa.

 

5 thoughts on “Il riassunto d’inizio free agency NFL del 2023

  1. Ma solo io ho l’impressione che KC stia un po’ smobilitando? Brown ma soprattutto JuJu sono partenze che mi lasciano abbastanza perplesso, ok non sono un profondo conoscitore dei meccanismi di questo periodo dell’anno ma…JuJu no dai :(

  2. Non capisco come possa essere possibile che nella stessa free agency J.Tayor firmi un 80×4 e Mcglinchey un 88 x5 e il giorno dopo Mcgary 33×3 e soprattutto O.Brown un 64×4. Mi aspettavo che l’ex Ravens diventasse il tackle più pagato della lega. O i Chiefs sono fessi, o c’è qualcosa che ci sfugge …
    Altra cosa che non capisco è come possa Kirk firmare un contratto da 20m a stagione e l’anno dopo il miglior wr si accontenti di 11. A queste cifre Ju-Ju è un super affare (vero Ravens?)
    In generale una Free agency piuttosto parca di denaro. A parte i qb che fanno storia a parte, i contratti dei 2 tackle sopra citati, il rinnovo di Lindstorm e la firma di Edmunds, trovo siano tutti accordi piuttosto proporzionati al valore dei giocatori, anzi alcuni credo si siano accontentati di molto meno di quello che ci si poteva aspettare (vedi O.Brown e Dean per esempio). Un fenomeno del tutto in controtendenza rispetto a qualsiasi altra free agency di qualsivoglia lega professionistica americana.

    Ma oltre ai Ravens, c’è qualche altra squadra che non abbia ancora firmato un FA? C’è ancora tempo, però nel caso Lamar rimanesse a 33m all’anno sarebbe una situazione da sfruttare o vogliamo nuovamente presentarci con Duvernay, Proche e Robinson come WR?
    Negli altri ruoli invece abbiamo perso Peters e Powers che devono essere cmq sostituiti

  3. Effettivamente il comportamento dei Ravens lascia perplessi. In bilico con il quarterback, senza ricevitori, nonostante secondo me rimanga nel complesso una buona squadra. Non vedo smobilitazione nei Chiefs che penso rafforzeranno anche il gruppo di ricevitori attraverso il draft, visto che la free agency non offre molto. Schuster poi è un buon giocatore, ma niente più e per gran parte dello scorso anno ha avuto un ruolo secondario. Vedo molto bene i Jets e sono convinto che l’egocentrico omeopatico disputerà un campionato strepitoso, appena si vestirà di green.

    • grazie, mi hai un filino rincuorato, anche se per me JuJu non ha avuto un ruolo secondario ma fondamentale, per tutta la stagione. punti di vista ci mancherebbe…

  4. Secondo me Toney avrà più spazio (a dire il vero non so se sia ancora sotto contratto).. zeke dove andrà secondo voi?

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