Ho seriamente paura che quest’articolo diventi obsoleto ancor prima di uscire, figuratevi che avevo associato Derek Carr ai New Orleans Saints – troppo tardi, già trovato l’accordo – e Geno Smith ai Seattle Seahawks – troppo tardi pure qua, già rinnovato: lasciatemi iniziare immediatamente.


NFC NORTH

Chicago Bears – Mike McGlinchey

Se più di cent’anni di storia ci hanno insegnato qualcosa dei Chicago Bears, è che questi amino muovere le catene via terra – figuratevi che sono l’unica franchigia a non poter vantare una stagione da almeno 4000 passing yard di un loro quarterback. Nel 2022 solamente gli Atlanta Falcons hanno corso con più insistenza di loro e, in luce dello stato dell’arte del gioco aereo, credo che replicare questa tattica il prossimo autunno possa paradossalmente aiutare il buon Justin Fields: Mike McGlinchey è un ottimo run blocker che andrebbe a conferire apprezzabile fisicità a una linea d’attacco che lo scorso autunno ha faticato immensamente a imporsi sui front seven avversari.


Detroit Lions – Jonathan Jones

I Detroit Lions sembrano pronti a compiere il salto di qualità e, finalmente, affermarsi come squadra da playoff: affinché ciò sia possibile, però, necessitano di immediati e ingenti miglioramenti in difesa. Non credo debbano spaccare il salvadanaio e investire come non ci fosse un domani, ma spendere qualche soldo per Jonathan Jones innalzerebbe istantaneamente il livello dell’intera secondaria. Jones è un defensive back versatile e completo – non ha alcun problema ad allinearsi consistentemente nella slot – apprezzabilmente bravo a portare a termine tackle, aspetto fondamentale per una squadra che ha sofferto così tanto i giochi di corsa avversari.


Green Bay Packers – Jimmie Ward

Non lo so signori miei, non lo so. Parlare di Green Bay Packers in questo momento è più complicato che mai, finché Aaron Rodgers non avrà deciso cosa fare della propria carriera non ha alcun senso sperticarsi in chissà quale riflessione filosofica sulle loro necessità e prospettive per il futuro.
L’unica cosa che so dirvi è che la presenza di un veterano di livello come Jimmie Ward darebbe immediata stabilità a una secondaria tanto talentuosa quanto fumosa: Savage e Amos lo scorso autunno hanno faticato immensamente, sistemare la secondaria deve essere una loro priorità.


Minnesota Vikings – Jamel Dean

Il rilascio di Eric Kendricks ha messo velocemente chiaro che l’obiettivo principale del front office dei Vikings sia svecchiare un reparto difensivo che, nonostante l’esaltante record di squadra, è stato disastroso. Siamo pienamente consapevoli dell’importanza dei cornerback in questo momento storico e, molto semplicemente, Minnesota necessita di un punto di riferimento in secondaria capace di diventare l’ombra del miglior ricevitore avversario. Jamel Dean non è sicuramente un fenomeno generazionale, ma è un solidissimo cornerback esterno che ai quarterback avversari che lo hanno sfidato ha concesso un passer rating medio di 81.3: nulla di mai visto, ci mancherebbe, ma se questo è il meglio che ha da offrire il mercato non provarci sarebbe un gran peccato.


NFC EAST

Dallas Cowboys – Juju Smith-Schuster

La cocente sconfitta ai playoff rimediata – pure quest’anno – contro i ‘Niners ha palesato il gigantesco bisogno di una valida seconda opzione nel gioco aereo. Gallup è a mio avviso un buon ricevitore che, vuoi in quanto rientrante da un infortunio serio o per altro, non ha saputo consistentemente togliere pressione dalle spalle di Lamb: Smith-Schuster, se si ignorano gli atteggiamenti preadolescenziali che spesso rubano la scena alle giocate in campo, è una validissima seconda opzione che sa rendersi utile soprattutto su terzo down.
Il fatto che abbia appena vinto il Super Bowl potrebbe inflazionare il prezzo del cartellino, però è lapalissiano che calarlo all’interno dell’attacco dei Cowboys semplificherebbe immensamente la vita a Prescott, soprattutto nel caso in cui Schultz dovesse svernare.


New York Giants – Tremaine Edmunds

In AFC mi ero divertito a proiettare Saquon Barkley ai Buffalo Bills, oggi che siamo in NFC bilancio il tutto associando Edmunds ai Giants che, a onor del vero, avrebbero proprio bisogno di un middle linebacker del genere.
Da quanto mi è parso di capire la missione primaria di Schoen è rinnovare il contratto alle punte di diamante della prodigiosa stagione appena conclusa, ma garantirsi un free agent del calibro di Edmunds eleverebbe immediatamente un reparto difensivo che ha ancora enorme margine di miglioramento.


Philadelphia Eagles – Javon Hargrave

I free agent dei Philadelphia Eagles sono veramente tanti ma, a mio avviso, quello di cui sentirebbero più la mancanza è senza ombra di dubbio Javon Hargrave, giocatore semplicemente troppo sottovalutato. Se questo reparto difensivo è stato capace di concludere la stagione con 70 sack è anche grazie alla costante pressione interna portata da Hargrave che, intuitivamente, ha semplificato notevolmente la vita ai forti edge rusher che lo circondano.
C’è il rischio concreto che il rinnovo sia eccessivamente costoso, però.


Washington Commanders – Dalton Risner

Dire quarterback sarebbe stato troppo facile e dopo i recenti fallimenti marchiati Fitzpatrick e Wentz ho preferito evitare – giusto per non trafiggere ulteriormente i cuori dei tifosi. Indipendentemente da chi spedirà in orbita il pallone, il front office dei Commanders deve innalzare sensibilmente la qualità dell’offensive line e per farlo potrebbe affidarsi anche a Dalton Risner, nome magari che probabilmente non indurrà salivazione ma che sa proteggere il proprio quarterback a un prezzo verosimilmente ragionevole.


NFC WEST

Arizona Cardinals – Nate Davis

Se tifate Cardinals e vi siete offesi non posso biasimarvi, associare a una squadra con così tante necessità l’anonimo Nate Davis sa quasi di beffa, ma parliamoci chiaro: con una linea d’attacco del genere questa squadra non ha futuro. Davis rappresenta il giusto compromesso fra qualità e prezzo, in quasi 700 snap ai Titans ha concesso la miseria di 14 pressioni.
Arizona ha letteralmente bisogno di tutto e non sono assolutamente nella posizione di svuotare il conto corrente per uno o due giocatori, quindi credo che aggiungere una dozzina di possibili Nate Davis contribuirebbe a renderli perlomeno rispettabili già dal 2023 – nonostante l’assenza di Murray.


Los Angeles Rams – Bradley Bozeman

Che associassi un offensive lineman ai Los Angeles Rams era pressoché obbligatorio visto quanto successo non troppi mesi fa. La linea d’attacco di Los Angeles, detto fuori dai denti, deve essere completamente rifondata e la scarsa flessibilità salariale con cui Snead dovrà operare lo obbliga a essere creativo, oltre che intelligente – questa volta per costruire non possono limitarsi a sommergere di scelte al draft una squadra: Bradley Bozeman, a mio avviso, rappresenta il profilo perfetto per loro.
Offensive lineman solido e concreto, Bozeman offre quel tipo di versatilità tanto agognata da ogni general manager poiché può giocare sia come guardia che come centro: un solo giocatore che copre potenzialmente tre posizioni è un giocatore che vorrei nella mia squadra del cuore.


San Francisco 49ers – Jordan Poyer

Veterano navigato e presenza più che positiva in spogliatoio, Poyer potrebbe desiderare un contratto che una contender come San Francisco potrebbe non essere in grado di garantirgli, ma immagino che oramai prossimo alle 32 primavere il suo obiettivo primario sia quello di adornare l’indice della mano destra con un anello.
Il rischio che i ‘Niners perdano Ward è concreto e Poyer non solo andrebbe a colmare una lacuna di leadership, ma andrebbe pure a innalzare il livello medio della secondaria. Fra 2017 e 2021 ha saltato solamente due partite, perciò non mi preoccuperei eccessivamente per i tanti guai fisici che lo hanno rallentato durante il corso dell’ultimo campionato.


Seattle Seahawks – Dalvin Tomlinson

Avevo messo Geno Smith, mi ero preparato la quinta parte del pippone democristiano su quanto si fosse meritato il rinnovo contrattuale e, in quanto franchigia intelligente e riconoscente, Seattle non ha perso tempo e ha raggiunto l’accordo con largo anticipo rispetto all’apertura della free agency.
Ora che il quarterback c’è, ritengo prioritario investire con convinzione su un front seven assolutamente incapace di opporsi ai giochi di corsa avversari. Aggiungere Dalvin Tomlinson potrebbe pagare immediatamente dividendi dato che la run defense è la specialità della casa, nonché aspetto del gioco che gli sta permettendo di ritagliarsi una carriera professionale di tutto rispetto.
Sì, pure nel 2023 i defensive tackle da due down hanno mercato. Soprattutto se sanno concludere la stagione con una trentina di pressioni totali.


NFC SOUTH

Atlanta Falcons – Lamar Jackson

Se dovesse salutare i Baltimore Ravens lo vorrei ad Atlanta da una franchigia e fanbase sufficientemente disperate per apprezzarne a dovere la desueta grandezza.
Inutile dire che sbagliare questo pronostico non mi arrecherebbe alcun fastidio, anzi.


Carolina Panthers – Mike Gesicki

Nelle ultime due stagioni i tight end dei Carolina Panthers hanno cumulativamente ricevuto 885 yard, o se preferite la produzione di Tyreek Hill in poco più di mezza dozzina di partite.
Gesicki è un giocatore particolare e monodimensionale poiché, parliamoci chiaramente, è un ricevitore sovradimensionato, non un vero e proprio tight end. Ciò nonostante offrirebbe a chicchessia quarterback un’opzione di livello in red zone e su terzo down dando all’intero attacco parte di quel qualcosa che in questi ultimi anni sta continuamente venendo meno.


New Orleans Saints – Larry Ogunjobi

Ovviamente qua avevo messo Derek Carr, ma siccome la velocità della National Football League doppia quella di pubblicazione dei miei articoli, eccomi costretto a ripiegare su Larry Ogunjobi. Le possibili dipartite di Onyemata e Davenport obbligherebbero il front office di New Orleans a correre ai ripari e Larry Ogunjobi, seppur non esaltante, rappresenterebbe un innesto intelligente per una squadra che arrivata a questo punto non può permettersi spese eccessivamente folli.
Non possiamo aspettarci un impatto à la Chris Jones, ma tutto sommato New Orleans si aggiudicherebbe un solido interior lineman capace, di tanto in tanto, di pressare il quarterback.


Tampa Bay Buccaneers – Lavonte David

Su Instagram Devin White ha postato degli astiosi saluti ai Buccaneers perché, immagino, le eventuali negoziazioni contrattuali non lo stanno lasciando particolarmente soddisfatto: mi preme ricordarvi che White sia ancora sotto contratto per un altro anno, quindi non escludo che in qualche modo si trovi costretto a rispettare gli oneri contrattuali e scendere in campo pure nel 2023.
In ogni caso, Lavonte David è l’anima di questi Buccaneers, l’unica vera costante del loro ultimo schizofrenico decennio, quel giocatore che fatichiamo tremendamente a immaginare con una divisa diversa da quella della squadra che lo ha selezionato al draft. Finché in campo, lo voglio ai Tampa Bay Buccaneers.


 

5 thoughts on “NFL: un free agent per ogni squadra della NFC

  1. Tranquillo: ATL si è chiamata fuori per Lamar (oh, per quello che contano queste dichiarazioni…)
    Facendo felici i tifosi, però, perché almeno i tre quarti sono contrari. Non perché non sia forte o non sia apprezzato, sia chiaro, ma perché la squadra ha tanti problemi e Lamar si mangerebbe quasi tutti i soldi e le meglio scelte per sistemarli.
    Ridder, poi, non era andato male male…
    Certo la quasi rinuncia a Mcgary qualche dubbio sulle reali intenzioni di Fontenot lo sta facendo venire, ma io non credo.

  2. Non ci sono tante combinazioni emozionanti tra FA e squadre NFC, soprattutto dopo che Jackson è stato (parzialmente) trattenuto dai Ravens.
    Avrei messo da questo lato della NFL qualche nome speso per le squadre AFC, considerando che Chicago e Atlanta hanno più spazio di tutti.
    Fa impressione vedere quanti difensori di Philadelphia ci siano nelle wishlist delle squadre. Sono stati bravissimi a metterli insieme, dovranno esserlo di nuovo per ricostruire.

  3. Buongiorno Mattia.
    Curiosità: ma non eri tu ad ammonire i Saints dal prendere il primo Carr che passa di lì ed allungare in questo modo la “penosa agonia” di un roster tanto costoso quanto ormai invecchiato?
    Con simpatia, ringrazio per l’occasione che ci dai di leggere un po’ di football NFL.

    • Provo ad articolarla in un modo sensato perché non ha senso nemmeno per me.
      Sono contro all’idea di prendere Derek Carr in quanto non ha alcun senso allungare il brodo, New Orleans deve ricostruire e prima lo faranno meglio sarà: su questo siamo d’accordo praticamente tutti… tranne il front office di New Orleans.
      Nell’articolo ho voluto provare a ragionare seguendo la loro logica, quella di squadra “a un quarterback competente dal potersela giocare” (convinti loro…) e fra i free agent Carr era chiaramente il migliore disponibile. Per me continua a non avere senso, fossi in loro ricostruirei, ma in un mondo in cui ricostruire non è un’opzione (non il nostro) Carr ha senso.
      Spero di essermi spiegato, mi rendo conto che un delirio del genere manco sembra scritto in italiano.

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