Ogni anno, non si sa come, fa sempre più ridere.
La goffaggine con cui la stampa italiana generalista affronta il Super Bowl non finirà mai di incantarmi, è come se ogni giornalista rischiasse il licenziamento se all’interno di un articolo o servizio sul Super Bowl non si riferisse a questi con le pigrissime locuzioni “il grande ballo” o “l’evento che ferma l’America”: ammetto che arrivato a questo punto sogno quotidianamente a occhi aperti la crasi “il grande ballo che ferma l’America”. Confido che uno di voi, nei commenti, mi riporti tale avvistamento.

Dunque, il Super Bowl.
Che dire di Eagles e Chiefs, probabilmente le due squadre di cui abbiamo più parlato negli ultimi cinque mesi? In tutta sincerità non lo so, ve le ho presentate mercoledì e ieri – come ne aveste avuto realmente bisogno – e nei prossimi paragrafi andrò a presentarvi quelli che per me sono i matchup più interessanti, vi fornirò un paio di considerazioni sull’Halftime Show e, dulcis in fundo, ci lanceremo in una veloce panoramica sulla partita.

Vorrei sfruttare questo incipit – assolutamente saltabile – per ringraziarvi. So che ormai lo faccio così spesso che sembro uscito da una finale di Miss Italia, ma che colpa ne ho io se questa community migliora di giorno in giorno? Il vostro livello di educazione, empatia e competenza è rinfrancante, siete la dimostrazione concreta che Internet alla fine non è il postaccio che ci viene dipinto dai media, che si può convivere in perfetta armonia pure fra sconosciuti – fintantoché non salta fuori il nome di Lamar Jackson, eh eh – e che con l’inarrestabile forza della compassione un perfetto idiota come me può essere trattato molto meglio di quanto meriterebbe.

Grazie, veramente. Non mi sono mai divertito così tanto a scrivere di una stagione di football americano e ciò non è affatto banale se teniamo presente la mediocre qualità di gioco alla quale siamo stati condannati.
Grazie di cuore, ora però parliamo di Super Bowl.


I matchup più attesi

Jason Kelce contro Chris Jones (ma attenzione ai movimenti)

Non sono nemmeno sicuro che assisteremo a questo matchup ché se il Championship Game ci ha insegnato qualcosa è proprio quanto Spagnuolo ami  il suo miglior giocatore, Chris Jones.
La difesa dei Chiefs non può vantare chissà quanti playmaker all’infuori del numero 95, perciò credo che sarà costantemente in movimento lungo la linea a caccia di possibili e improbabili mismatch – improbabili perché il livello medio della linea degli Eagles è così alto che questo termine perde automaticamente senso.
Kelce non è sicuramente il centro più fisico della lega, ma per lui le dimensioni non sono mai state un problema essendo perennemente il giocatore più intelligente in campo.
Attenzione a possibili accoppiamenti con Isaac Seumalo, l’offensive lineman di Philadelphia più vulnerabile in pass protection: il suo 61.5% di pass-block win rate è sensibilmente sotto la media di 70.5% tenuta dalle guardie nel 2023.

La linea d’attacco di Kansas City contro il mefistofelico pass rush di Philadelphia

Come vi dicevo l’altro giorno, per filosofeggiare sul pass rush dei Philadelphia Eagles è necessario andare a scomodare mostri sacri come i Bears di metà anni ’80 o i Giants di Lawrence Taylor: a differenza di chi li ha preceduti loro hanno potuto contare su 17 partite per sfondare il muro dei 70 sack, ma se dividete il numero totale di sack per 17 otterrete un risultato per il quale potreste essere costretti a sfoderare il vostro miglior sorriso della settimana.
Salvo tifiate Chiefs.
La grandezza di questo reparto sta tutta nella profondità. Non ha alcun senso costruire il gameplan offensivo attorno ad Haason Reddick poiché regalare matchup favorevoli ai vari Cox, Hargrave, Graham e Sweat raramente è una buona idea.
La linea d’attacco dei Chiefs, assemblata appositamente per neutralizzare pass rush feroci al Super Bowl, dovrà sfoderare la classica partita perfetta per dare a Mahomes un’opportunità di legiferare come suo solito.
A differenza di due anni fa, la O-line dei Chiefs si presenta al “grande ballo che ferma l’America” in salute, anche se come già preannunciato ciò potrebbe non bastare contro un front seven del genere. Non sono sicuro Mahomes abbia mai fronteggiato qualcosa di simile.
Credo che Mahomes dovrà sbarazzarsi del pallone nel minor tempo possibile.

Patrick Mahomes contro la propria caviglia destra

A proposito di Mahomes, ogni nostro ragionamento sulla partita di domenica deve partire dalle condizioni della sua caviglia destra.
Se chiudete gli occhi e provate per un secondo a rivivere il Super Bowl contro i Buccaneers potete coricarvi con la consapevolezza di essere entrati dentro gli incubi che tormentano il sonno del miglior quarterback del mondo: ho brutte sensazioni, lo ammetto. Esattamente come due anni fa, Mahomes dovrà fare i conti con un pass rush profondo e dominante e, proprio come contro Tampa Bay, i suoi riccioli sono attanagliati da inquietanti punti interrogativi di natura medica.
Due anni fa i dubbi riguardavano i tackle che avrebbero dovuto sostituire gli infortunati Fisher e Schwartz, questa volta la sua caviglia. Credo che sarà sufficientemente sano da essere più Mahomes di quanto lo sia stato due settimane fa, ma non può assolutamente permettersi di completare una corsa campestre al termine di ogni snap solamente per liberarsi del pallone senza subire sack.
Quasi sicuramente più mobile di quanto lo sia stato contro i Bengals, pure domenica Mahomes dovrà dare il meglio di sé dall’interno della tasca giocando con metodicità e razionalità ché non c’è spazio per gli eroismi su una caviglia del genere.

Bonus track: Donna Kelce contro le sue emozioni

Non posso immaginare le sensazioni che proverà questa donna, la vera vincitrice di questo Super Bowl.
Penso che attualmente si starà crogiolando nell’orgoglio di poter vantare entrambi i figli protagonisti all’evento sportivo più seguito al mondo, tuttavia credo che domenica non sarà facile accettare che l’impareggiabile gioia d’un figlio coinciderà con la più desolante tristezza dell’altro. A pelle mi viene da dire che dovrebbe tifare per Jason che, verosimilmente, si trova a una sessantina di snap dalla linea del traguardo di una carriera più che meritevole di un busto a Canton.
Se solo si potesse pareggiare pure al Super Bowl…


Halftime Show

Rihanna non è il mio genere, ma non è un problema, sono finiti i tempi in cui vivevo l’Halftime Show come un vero e proprio concerto e sbraitavo invocando i Foo Fighters – manchi ogni giorno Taylor – in quanto “più appropriati all’interno di una partita di football americano”.
L’Halftime Show, come suggerisce il nome, è show, spettacolo, una mammella da cui mungere quanto più engagement possibile nella speranza di attrarre gli occhi di tutto il mondo: in tal caso missione compiuta, almeno quattro mie amiche domenica aspetteranno pazientemente le due di notte – circa – per guardare la performance di Rihanna.
Queste mie amiche, giusto per rendere l’idea, non hanno mai guardato una partita di football americano in vita loro e di tanto in tanto mi chiedono timidamente quali siano le differenze con il rugby.
Possiamo vedere lo show di metà partita come un ponte usato dalla NFL per permettere a quanti più fan occasionali di gettare un occhio sulla punta di diamante del suo calendario, il Super Bowl.

Non ho idea di cosa canterà, di quale sia il suo ultimo album o quali suoi classici aspettarmi e va benissimo così, ho proprio voglia di vivermi l’Halftime Show nella più beata ignoranza e privo di qualsivoglia aspettativa. Lo scopo dello show è lasciarci a bocca aperta e nulla ne favorisce l’apertura più dello stupore.
Come nel caso di Lady Gaga la mia valutazione non dipenderà dalla musica ma dalla qualità dello spettacolo e, conoscendo Rihanna, sono convinto che sarà tendenzialmente alta.


La partita

Non è affatto banale che il Super Bowl sia il palcoscenico nel quale le due migliori squadre della lega si daranno battaglia per guadagnare l’immortalità sportiva: possiamo quindi ritenerci fortunati ad assistere a una partita del genere perché, come già detto più volte, Eagles e Chiefs possono essere viste come le due migliori squadre del campionato.
Da una parte troviamo il miglior attacco – Kansas City – della lega per punti segnati, dall’altra il terzo, quindi aspettarsene parecchi è lecito, anche se non scontato. Le due settimane di preparazione, infatti, avranno permesso ai defensive coordinator di imparare a memoria tutte le tendenze e i vizi dell’attacco avversario che, a sua volta, avrà sfruttato la medesima pausa per inventare qualcosa in grado di cogliere di sorpresa il reparto difensivo avversario.

Mi affascina moltissimo la rivalità intestina fra Reid e Sirianni, allenatori con un’interessante storia alle loro spalle. Poco dopo essersi insediato in Missouri, infatti, Reid ha messo alla porta Sirianni, ai Chiefs dal 2009 sotto varie vesti – allenatore dei ricevitori all’arrivo di Reid. Questa è la natura del business, non possiamo in alcun modo condannare l’azione di Reid che ha semplicemente preferito un “suo” uomo a Sirianni, però è fuori questione che un’eventuale vittoria degli Eagles risulterebbe ancora più soddisfacente per il capo allenatore di Philadelphia.

Del Kelce Bowl ormai è stato detto tutto… quindi permettetemi di dire la mia. Fortunatamente per la salute mentale della madre Donna, Jason e Travis non si daranno battaglia sulla linea di scrimmage ma potete stare sicuri che i commentatori non perderanno l’occasione di ribadire la consanguineità dei due futuri Hall of Famer. Frivolezze del genere aiutano a creare interesse attorno a questo sport e se è vero che il fine giustifica i mezzi sono entusiasta che questo testa a testa familiare possa attirare l’attenzione della stampa generalista: questo sport ha grandissimo margine di crescita in Italia e cose del genere non possono che aiutarlo a diventare mainstream.

Pure questa domenica i Kansas City Chiefs scenderanno in campo con l’inedita veste di sfavoriti e ciò, a mio avviso, non può che aumentarne la pericolosità. Kansas City vuole vincere ma, essendo sfavorita, non deve vincere: spero capiate ciò che sto goffamente tentando di esprimere. Credo che Philadelphia sia qui per restare e sarà competitiva per molti anni, ma questa è semplicemente un’occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. Odio il fatto che molti stiano sminuendo il loro arrembaggio al Lombardi puntando il dito in direzione di un calendario facile e di due partite ai playoff più che abbordabili: è colpa loro se il calendario era quello? La presunta facilità del calendario non annacqua in alcun modo la bontà di una stagione dominata da settembre a febbraio, quindi vi confesso che faccio fatica a capire quest’acredine nei loro confronti.

Ogni risultato possibile mi lascerebbe soddisfatto, sarei estremamente contento per Hurts così come sorriderei per un’eventuale vittoria Chiefs in quanto Mahomes darebbe un importante boost alla propria ineluttabile scalata nell’effimera classifica dei GOAT. Tom Brady è lontanissimo, quasi sicuramente inarrivabile, ma bisognerà pur partire da qualche parte, no? In caso di vittoria Mahomes potrebbe già vantare due MVP e due Lombardi Trophy dopo sei miseri anni di carriera – di cui solo cinque da titolare.
Buona partita a tutti e a tutte.


La scelta di Mattia: Kansas City Chiefs. Concludo l’anno facendo quello che mi riesce meglio, ossia strizzare l’occhio a una squadra che sta ridefinendo il campo del possibile in questo sport.

Le mie scelte finora: 172-93-1 (64.9%). Non è il 66% che tanto bramavo ma va bene così.

16 thoughts on “Guida all’ultima domenica del 2022 NFL: Super Bowl LVII

  1. Buon Super Bowl a tutti! Mi raccomando, indossiamo scarpe da ballo davanti alla TV. 😂
    Mattia, grazie a te per questo ennesimo anno di cronache, analisi, racconti. Non potrei seguire questo sport meglio di così, senza i tuoi articoli. Grazie!
    P.s.: io tiferò Eagles, nella speranza di poter tifare 49ers al prox….

  2. Mattia la prima cosa che voglio scrivere è una costante mia ripetizione: grazie! I tuoi articoli sono pane per la mia comprensione. Un collega di lavoro ieri mi ha chiesto, sei pronto per domenica?dopo un suo totale disinteresse durante rs e playoff, eh si è proprio un evento unico. Mio pronostico, ho cannato entrambi i Championship, Philadelphia, anche se spero Chiefs. Ragione contro cuore. Buon superbowl a tutti! E la prossima settimana a smaltire il kg prodotto dalle schifezze che ingozzeremo nelle 3,5 ore. Ciao

    • Lema, pure io mi trovo costretto a essere ripetitivo: grazie mille, non hai idea di quanto mi faccia piacere, sei veramente gentile e lo apprezzo tantissimo. Grazie di cuore.

  3. Mattia, complimenti per i tuoi articolo. Interessanti e molto piacevoli alla lettura. Non è da molto che ti seguo, ti ho scoperto tardi, ma sicuramente lo farò sempre in futuro. Per questo Superbowl non ho preferenze, mi godrò la partita senza parteggiare per nessuno. Nella speranza di vedere il prossimo anno in finale i “miei” 49ers per i quali tifo dal 1982 della vittoria con Joe Montana contro i Bengals.

    • Gianfranco, mi dispiace per te che hai la sfortuna di tifare una squadra tanto forte quanto sfigata, ma se non altro la speranza che l’anno prossimo sia quello buono c’è e ci sarà sempre. Grazie mille, davvero.

  4. Grazie Mattia,
    ti seguo da qualche anno e il tuo è davvero un bell’angolo di discussione sulla NFL.
    Per quanto riguarda il SuperBowl da quando ho cominciato a seguirlo una 20na di anni fa ho sempre tifato per l’underdog (praticamente ho tifato per Brady solo a Tampa e ho goduto come un riccio per i due anelli di Eli !) ma domenica credo che nessuna delle due squadre possa esser definita underdog.
    Quindi speriamo in una buona partita !

    • Leo, grazie di cuore! Se parliamo di underdog credo che domenica (esclusivamente per la caviglia di Mahomes) gli underdog debbano essere i Chiefs, anche se ammetto che ogni volta che lo scrivo rido.
      Grazie ancora!

  5. Dovrei tifare Philadelphia, perché tra Kansas City e Buffalo si è creata una grande rivalità, ma non ce la faccio ad andare contro Andy Reid. Quindi tiferò Chiefs; anzi, tiferò Reid!

    L’halftime show è una cosa molto utile: posso spegnere la tv mezz’oretta e farla riposare; poi ho tempo per farmi un panino e per leggere in rete qualche commento al primo tempo di gioco!

    • Ciao ragazzi! Innanzitutto buon Super Bowl a tutti! Da profano di questo sport che sta cercando di saperne a poco a poco di più avrei una domanda: ho sentito dire più volte che quest’anno la qualità di gioco non è stata delle migliori… banalmente chiederei per quale motivo? E quindi quale sarebbe un anno recente nel quale invece c’è stata più qualità?

      • Questa è la domanda da un milione di dollari perché se avessi una risposta sensata credo che la NFL mi assumerebbe a fare qualcosa ;)
        Ti dico il mio punto di vista. Quest’anno sono stati segnati meno punti e ciò non sottintende un calo di qualità perché, diciamolo, troppi punti sono trash perché nel football americano è contemplata anche la difesa. Il problema, però, è che non mi è mai sembrato di aver visto chissà quante difese dominanti, ai miei occhi il calo di punti è dovuto principalmente a football “poco ispirato” (per non dire patetico) di tanti attacchi. Penso a Denver, Indy, i Jets, i Panthers e altre squadre allergiche ai punti. Mi è piaciuto tantissimo che si sia tornati a correre con un po’ più di insistenza, il football è anche guadagnare 2 yard correndo su primo down, però in generale ho visto tante squadre deludenti e tanta mediocrità generale che si è anche manifestata nella classifica finale. È come se la classe media della NFL si fosse impoverita mentre i ricchi lassù sono sempre più ricchi. Forse questo è un altro discorso.
        Mi piacerebbe sentire cosa ne pensano anche gli altri – che poi fidati che fra un mese sarò qua disposto a dare un braccio per il football mediocre di cui tanto mi sono lamentato.
        Non è sicuramente la risposta che volevi, ma purtroppo non la ho.
        Buon Super Bowl Thomas!

    • Fossi in te tiferei Chiefs ché se vi eliminano pure l’anno prossimo puoi dire di essere stato eliminato dai campioni in carica ;)
      L’Halftime è quello che è, però ammetto che da Rihanna sono ovviamente incuriosito, l’ho ascoltata tanto quando ero piccolo – sì lo sono ancora in senso lato però dai, capiscimi.
      Buon Super Bowl caro Nick!

    • Innanzitutto mi unisco ai complimenti.

      Volevo chiedere, tra le mille statistiche ne esiste qualcuna riferita come nel rugby alla % di tackles riusciti per squadra e singolo giocatore?
      E sempre rispetto al rugby durante la settimana come allenano i placcaggi stessi?
      Per quelli alla ndo cojo cojo, mi scuso per la definizione, immagino ci si basi più su improvvisazione e istinto che su regolari esercitazioni.

      Io simpatizzo per i Packers e da quando seguo un pochino questo sport già mi ritengo soddisfatto di averli visti almeno una volta vincere il grande ballo 🙂, anche se avendo da tanti anni un QB come Rodgers potevano sfruttare qualche occasione in più, domani terrò per gli Eagles perché i Chiefs mi stanno un po’ antipatici ma ritengo proprio loro leggermente favoriti, quando conta sanno sempre alzare il livello, Philadelphia squadra molto forte e completa ma sono curioso di vedere se mentalmente sapranno reagire ad eventuali situazioni di difficoltà.

      Mamma Kelce può essere soddisfatta a prescindere, tanto i due figlioli un Superbowl a testa l’hanno già vinto.

      Un pochino di inglese a livello basico lo mastico ma quando ho sentito parlare Mahomes nel video avrò capito sì e no il 10%, una vera macchinetta, più tardi metto alla prova la morosa che lo insegnava.

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