Non avete idea di quanto complicato sia provare a trasmettervi entusiasmo quando si ha ben presente che la fine sia vicina. No, non sto parlando dei rintocchi dell’orologio dell’apocalisse sempre più vicino alla sua mezzanotte – sono confuso, lo ammetto -, ma del fatto che siamo veramente agli sgoccioli, inizia a sentire il fetido fiato dell’offseason sul collo.
Il giorno dei Championship Game si sta avvicinando a grandissime falcate e non possiamo che sentirci fortunati per avere ottenuto esattamente quello che volevamo. Ovviamente i tifosi dei Buffalo Bills o dei Dallas Cowboys avranno qualcosa da ridire, ma parliamoci chiaro, non potevamo chiedere due partite migliori.

Da una parte abbiamo le due squadre indiscutibilmente migliori della loro conference, Eagles e 49ers, mentre dall’altra due terzi della sacra trinità della AFC: ripeto, non potevamo chiedere di meglio.
L’esaltazione che mi sta animando le dita è probabilmente figlia di un Divisional Round Weekend un po’ sottotono – qui c’è da ringraziare l’amico di pessimismo Alessandro Taraschi -, due dei quattro incontri a cui abbiamo assistito possono essere archiviati come monologhi, uno è stato pesantemente condizionato da un infortunio e dell’altro, quello più bilanciato e combattuto, non ho nulla di cui lamentarmi. L’anno scorso, giusto per rendere l’idea, mentre mettevo insieme quest’articolo ero ancora inebriato dagli ultimi due meravigliosi, storici e irripetibili minuti di Bills contro Chiefs.
Pretendere che un qualcosa di così straordinario s’abbassi a routine non ha alcun senso perché l’abitudine banalizza qualsiasi cosa, però credo sia lecito affermare che l’ultimo weekend di football americano ci abbia lasciato un sapore agrodolce in bocca che, arrivati a questo punto dell’anno, rischia di comprometterci l’alito per l’intera offseason.
Dobbiamo arrancare fino a settembre senza football, sarebbe carino averne un bel ricordo durante l’interminabile estate.

Prima di partire volevo prendermi un paio di righe per ringraziarvi per l’allucinante supporto delle ultime settimane, vi state superando. È un piacere e un onore provare a raccontarvi il football americano e tutto ciò che ci gira attorno, non avete idea di come facciate sentire un ventiseienne annoiato e deluso dalla vita.
Grazie.
Ora però parliamo di football.


San Francisco 49ers @ Philadelphia Eagles, domenica ore 21:00

A volte questa lega sa toglierci dalla bocca ogni possibile lamentela, regalandoci esattamente quello che più desideravamo. Doveva succedere, era nell’aria che i destini di San Francisco e Philadelphia si incrociassero ai playoff nella partita più importante dell’anno – non chiamata Super Bowl, ovviamente.
Non me ne vogliano i tifosi di altre squadre, ma è più che appropriato rivolgersi a ‘Niners ed Eagles come alle due migliori squadre della NFC. Non solo possono vantare due roster incredibilmente profondi e completi – una squadra non arriva al Championship Game con il terzo quarterback a caso -, ma pure due coaching staff che a breve saranno depredati e dei front office estremamente competenti – questa stagione mi ha costretto a rivedere il mio giudizio su Roseman.
San Francisco 49ers contro Philadelphia Eagles è la partita di cui avevamo bisogno, è la partita che risponderà a una miriade di quesiti e che soprattutto toglierà ogni dubbio: poco dopo la mezzanotte di domenica potremo finalmente incoronare con certezza (quasi) scientifica l’incontrastata regina della NFC.
Stiamo pur sempre parlando delle uniche due squadre che possono vantare un posto nella top five sia per total offense che per total defense.
Questo non è poco.

Credo che questa partita sarà vinta sulla linea di scrimmage. L’accoppiamento, se ci pensate, è perfetto. La linea d’attacco dei Philadelphia Eagles, a mio avviso la migliore della lega, se la vedrà con il front seven più feroce ed efficace in assoluto e la cosa divertente, in questo caso, è che il discorso resta valido pure se si invertono i complementi di specificazione: la O-line dei ‘Niners, fisica e concreta come poche, dovrà proteggere il povero Purdy da una profondissima batteria di pass rusher che durante il corso della stagione ha accumulato ben 70 sack.
Capite perché secondo me questa partita sarà vinta in trincea?
A proposito di Brock Purdy, m’ha scaldato il cuore vederlo finalmente umano. Contro i Cowboys non ha giocato affatto male “limitandosi” – enfasi sulle virgolette – a non perdere la partita: non lo sto definendo un game manager, ma è fuori questione che a trascinare San Francisco al Championship Game sia stato il reparto difensivo. A volte, soprattutto ai playoff, per vincere è anche necessario fare un passo indietro e Purdy, con maturità e lucidità, ha realizzato piuttosto velocemente che provare a fare l’eroe non li avrebbe portati lontani.

Questo non è affatto banale per un giocatore con così poca esperienza.
Degli Eagles non ho molto da dirvi, o almeno, non se il punto di partenza della mia riflessione è la partita di sabato scorso. Philadelphia ha vivisezionato una squadra nettamente inferiore passeggiandoci sopra in quello che è stato poco più che un allenamento in mondovisione. Si potrebbe quasi dire che fra bye week e New York Giants gli Eagles debbano ancora scendere in campo in questi playoff. L’inerzia, invece, è forse l’arma più pericolosa dei 49ers che da tre mesi hanno apparentemente disimparato a perdere. Sul serio, questi non sanno più perdere una partita di football americano.
Questa partita sarà uno spettacolo.
San Francisco vincerà se: Purdy riesce a sopravvivere alla probabile pressione del pass rush degli Eagles mettendosi nella posizione, eventualmente, di rispondere colpo su colpo a Hurts.
Philadelphia vincerà se: Il loro front seven sopraffà la linea d’attacco dei ‘Niners riuscendo a neutralizzare il gioco di corse in modo da mettere la partita nelle mani di Purdy.
La scelta di Mattia: Philadelphia Eagles.

Cincinnati Bengals @ Kansas City Chiefs, lunedì ore 00:30

Sai di trovarti davanti a qualcosa di speciale quando i Kansas City Chiefs s’approcciano a un incontro come sfavoriti. Durante l’era Mahomes-Reid i Chiefs hanno reso l’impossibile routine, ci hanno abituati così bene che non parlarne come favoriti è quasi empio, ma i dati parlano chiaro, i Bengals di Joe Burrow non riescono proprio a batterli.
Queste due squadre si conoscono ormai a menadito, pensate che dal 2022 si sono affrontate in tre occasioni distinte e, come ben saprete, Cincinnati è uscita vincitrice da tutti e tre i testa a testa: è lecito, a questo punto, elevare i Bengals a kryptonite di quest’inimitabile macchina da guerra?
Probabilmente sì.

Tutte e tre le partite sono state decise da scarti di tre punti maturati grazie al dominio di Cincinnati nell’ultimo quarto di gioco: se ci concentriamo solo sugli ultimi quindici minuti il punteggio cumulativo ci restituisce un lapidario 26 a 6 Bengals. Sarebbe quindi sbagliato affermare che Kansas City sia sempre stata battuta al fotofinish, anche se di fatto due di queste tre partite sono state decise da un piazzato a tempo scaduto di McPherson. I Chiefs sono atipicamente crollati sul più bello dimostrandosi incapaci puntualmente di piazzare la stoccata decisiva.
Potremmo quasi dichiarare che a trascinare Cincinnati alla vittoria sistematica sia stata una tenuta mentale impeccabile che ha permesso loro di fare ciò che per la quasi totalità della lega è impossibile, ossia mantenere il sangue freddo contro i Chiefs. Forza mentale, lucidità e atarassia sono tre delle principali qualità di Joe Burrow che sta letteralmente modellando una squadra e un’intera franchigia a propria immagine e somiglianza: questo può spiegare in parte l’impatto senza precedenti da lui avuto sui Cincinnati Bengals.

Burrow, come ho già detto a più riprese qualche giorno fa, è un cyborg apparentemente immune alle emozioni che inducono all’errore. Nessun palcoscenico è troppo grande per lui, nulla è compromesso o irrecuperabile con lui in campo. Più che nella tecnica la sua grandezza sta tutta qua, nell’indomabile forza mentale che è capace di trasmettere a chi gli sta attorno.
Da eterni incompiuti perennemente incapaci di fare trentuno, i Bengals si sono eretti a contender perenne in AFC in un momento storico in cui i piani alti di questa conference sono più sovraffollati che mai.
Quanto detto finora unito all’infortunio di Patrick Mahomes mi permette di dichiararli favoriti per domenica notte.
Quest’anno, però, i favori del pronostico sono spesso stati un’ingombrante forma di svantaggio.

Fra i protagonisti, oltre ai soliti noti, troviamo i defensive coordinator Lou Anarumo e Steve Spagnuolo, rispettivamente co-protagonisti delle vittorie Bengals e delle sconfitte Chiefs.
Anarumo, nello specifico, contro Kansas City ha consistentemente confezionato dei veri e propri capolavori. L’anno scorso, per esempio, uno dei motivi principali per cui Cincy è stata in grado di rimontare fu la scriteriata – sulla carta – scelta di mandare solo tre pass rusher a portare pressione a Mahomes. Se replicata domenica questa scelta potrebbe togliere a Mahomes il corto e il medio raggio sfidandolo a lanciare profondo, non esattamente il massimo per un quarterback con una caviglia gravemente ammaccata.
Spagnuolo, mente tanto brillante quanto aggressiva, dovrà porre un freno ai propri istinti omicidi riducendo sensibilmente il numero dei suoi amati blitz: abbiamo avuto modo di constatare che provare a rallentare Burrow coi blitz sia meno efficace delle gallette di riso per colmare un buco nello stomaco. Ai cornerback dei Chiefs, molto semplicemente, non può essere chiesto di marcare uno contro uno gente come Chase, Higgins e Boyd.

 

Anche se capisco che vedendo la linea d’attacco dei Bengals così rimaneggiata resistere a certe tentazioni sarà dannatamente difficile per il buon Spagnuolo.
Un’altra partita che rientra nella categoria delle partite che “meritavamo”, sperando che la caviglia di Mahomes collabori.
Cincinnati vincerà se: Costringerà Mahomes a uscire il più possibile dalla tasca sfruttando la sua plausibilmente limitata mobilità.
Kansas City vincerà se: Mahomes (il pocket passer) non farà affidamento solo su Kelce e in difesa riusciranno a confondere Burrow con coperture esotiche e intricate.
La scelta di Mattia: Kansas City Chiefs.


Le mie scelte la scorsa settimana: 3-1. Non ho nulla da rimproverarmi, Bengals-Bills era una partita da lancio della moneta prima che i Bengals scendessero in campo e i Bills… no, ne ho già parlato abbastanza.
Le mie scelte finora: 170-93-1. Non so nemmeno io cosa dire.

14 thoughts on “Guida ai Championship Game del 2022 NFL

  1. Devo dire che questi giorni post-eliminazione dei Bills mi hanno fatto scendere un po’ l’entusiasmo per il football: non ho guardato i video-analisi su You tube e non ho ascoltato i podcast dell’altro sito (non so se si può nominare); mi limito a leggere i tuoi articoli. Non vedo l’ora che il campionato finisca e che si inizi a parlare della stagione 2023. Per fortuna, i Sabres sono in forte risalita e forse potrò consolarmi con l’hockey.

    Sui due championship, non ho la minima idea di come possano andare a finire: nel mio giochino ho messo due vittorie esterne, ma è stato davvero un lancio della monetina.

    Credo che il “Super bowl” più giusto sarebbe Philadelphia-Cincinnati. Philadelphia perché è stata la miglior squadra lungo tutta la stagione (tolte le due gare giocate senza il qb titolare, sono 14-1); Cincinnati perché ha avuto un calendario molto più ostico di Kansas City, perché ha vinto lo scontro diretto e perché al divisional ha fatto un capolavoro.

    Però amo Andy Reid (sarei felice se vincesse un altro “Super bowl” prima della pensione) e provo una forte simpatia per Purdy: quindi, per tutte e quattro le squadre c’è un motivo d’ammirazione.

    • Caro Nick, puoi nominare quello che vuoi quaggiù ;)
      Capisco perfettamente la tua nausea, è assolutamente normale, figurati che quando giocavo al fantasy non riuscivo a guardare gli highlights del MNF se c’era di mezzo qualche giocatore che mi aveva fatto perdere.
      Come dici te è da lancio di monetina, e va bene così, se non altro stiamo parlando delle quattro migliori squadre in assoluto, qualsiasi combinazione andrebbe bene.
      Dirò a bocce ferme la squadra per cui sto simpatizzando ;)

    • Nick purtroppo i Sabres sono nell’Atlantic Division..sarà dura consolarsi con loro 😔😔

  2. Matti…tutto l’articolo a dire Bengals favoriti e poi…la scelta di Mattia: Kansas city Chiefs…sgraaat sgraat sgraat

  3. Allora mi contraddico riguardo alla mia previsione del gran ballo fatta la settimana scorsa.
    Non so per quale motivo così a naso o sentimento, ora come ora punterei su San Francisco e Kansas City.

  4. Se prevalgono le difese: 49ers – Bengals, gli attacchi Eagles-Chiefs.
    San Francisco è l’unica delle 4 che può prescindere dal quarterback, pure se i Chiefs aumentano il rendimento complessivo con Henne perchè la paura aguzza l’ingegno.

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