Come ogni settimana, anche la week 11 della Nfl è stata intensa, appassionante, avvincente e imprevedibile; per questo, senza perderci in ulteriori e superflue presentazioni, ripercorriamo le due partite più importanti, e probabilmente attese, di domenica pomeriggio: New York Jets-New England Patriots e Dallas Cowboys-Minnesota Vikings.

Partiamo dalla gara tra Jets e Patriots, che vede affrontarsi due militanti della celebre AFC East, dove, quest’anno, tutte e quattro le squadre hanno concrete aspirazioni a partecipare ai playoff, rendendo quindi gli scontri diretti tra le 4 franchigie di vitale importanza.

Oltre ad essere una sfida cruciale a livello divisionale, questa partita è anche l’occasione adatta per i jets di interrompere la striscia di 13 sconfitte consecutive rimediate contro New England, nelle ultime 13 occasioni in cui si sono confrontati. Zach Wilson e compagni infatti, sono reduci da una vittoria di prestigio in week 9 contro i Bills e da una settimana di riposo (anche i padroni di casa vengono da una bye week).

La partita, conclusasi 10-3 a favore dei Patriots allenati da coach Belichick, vede la striscia di sconfitte da parte dei Jest allungarsi a 14 partite. Il risultato viene deciso da un ritorno di un punt convertito in touchdown da parte di Marcus Jones per 84 yards segnato a circa 5 secondi dal fischio finale, che smuove il punteggio rimasto invariato dai due field goal calciati, prima dai padroni di casa nel primo quarto e poi dagli ospiti nel secondo.

Partendo dai vincitori e padroni di casa, la nota positiva è chiaramente la difesa che, a prescindere dalle difficolta dell’attacco dei Jets, concede solamente un field goal. Parte di questa impresa sono sicuramente i pass rusher Matt Judon (che guida la Nfl in sack aggiungendone uno e mezzo) e Deatrich Wise Jr, che, insieme al resto della linea, hanno decisamente messo pressione, levato ritmo e interrotto il gioco di corse, risultando così tremendamente difficili da gestire per l’attacco di coach Saleh.

Inoltre, come spesso accade, questa difesa è stata particolarmente aggressiva, portando in pressione a turno vari defensive back, su tutti per efficacia la safety Kyle Dugger che riporta anche lui un sack. Molto importante anche l’apporto del linebacker Bentley, soprattutto nel limitare il gioco di corse. Nota di merito anche al reparto dei defensive back per quanto riguarda la difesa sul gioco di passaggio, su tutti il cornerback Jonathan Jones autore di un’ottima partita in copertura e punto di forza di questo reparto che, nonostante le perdte eccellenti degli ultimi anni, riesce a mantenere un livello qualitativo alto.

Per quanto riguarda l’attacco, i numeri di Mac Jones non sono esaltanti, ma sicuramente migliori del suo avversario, infatti i Patriots rispetto a New York hanno sbagliato due field goal. Stevenson ha brillato più in recezione che nel gioco di corsa, a differenza di Harris che, grazie alla sua elusività, oggi si è rivelato il running back più efficiente, invertendo la tendenza delle ultime settimane.

Anche per gli ospiti un’ottima prestazione difensiva, ma da salvare soltanto quella. I numeri di Zach Wilson sono pessimi (77 yards lanciate) ma rispetto all’ultima volta non ha concesso turnover causati dalla pressione avversaria (nonostante Mccourty ci sia andato molto vicino).

Per quanto riguarda la prestazione difensiva si registra ancora una grande giornata per Quinnen Williams, tackle che si sta imponendo ai vertici della lega nel suo ruolo. Oltre a lui molto bene CJ Mosley, decisamente efficace nel limitare il gioco di corsa e che, insieme ad Alexander, forma uno dei migliori duo di linebacker della Nfl.

In secondaria come sempre buona partita di Sauce Gardner e anche dell’ex Tampa Bay Whiehead, utile anche vicino la linea di scrimage. Una prestazione difensiva di tutto rispetto, dietro la quale si cela soprattutto la mente di coach Saleh che, prima di rivestire il ruolo di head coach dei jets, era il defensive coordinator dei 49ers che persero il Super Bowl LIV contro i Chiefs quasi 3 anni fa.

Nessuno delle due squadre ha realmente impressionato oggi, se non per le ottime capacità di pressione e marcatura difensive (il 10-3 finale ne è la sintesi più netta); quello che però realmente preoccupa sono i limiti offensivi manifestati.

Se queste due squadre vogliono mantenere viva la competizione che rende questa Division così affascinante, dovranno decisamente voltare pagina dal punto di vista offensivo.

Entrambe le squadre hanno il record di 6 partite vinte e 4 perse, il che le porta a trovarsi al terzo e quarto posto della divisione. Nel prossimo turno i Jets incontreranno i Bears, occasione di riscatto per Zach Wilson ed in generale per l’attacco, mentre la difesa sarà chiamata ad una grande prestazione nel limitare i movimenti al di fuori dalla tasca di Fields (QB al secondo anno come Jones e Wilson, che in questa stagione sta decisamente mettendo in mostra tutte le sue qualità). Per quanto riguarda i Patriots, incontreranno i Vikings in cerca di redenzione nell’ultima partita del giorno di Thanksgiving.

Proprio i Vikings sono i protagonisti del secondo match, che vede contrapporsi ai padroni di casa, reduci dall’esaltante vittoria a Buffalo in overtime, i Dallas Cowboys reduci dalla sconfitta a Green Bay. La partita termina con una schiacciante vittoria da parte dei texani, riportando la franchigia di coach McCarthy pienamente all’interno dei discorsi di leadership della NFC East e non solo.

Nella sconfitta contro i Packers, Dallas aveva fatto registrare pessimi numeri nei confronti delle corse avversarie, cosa che oggi non è per niente accaduta visto il rumoroso 40-3 con cui si chiude la partita, grazie a 2 touchdown lanciati da Prescott, ricevuti entrambi da Pollard, che ne ha poi corsi altri due come il suo collega Elliot, tornato oggi da un infortunio.

Offensivamente, Prescott ha saputo gestire bene la pressione della linea difensiva avversaria, talvolta lanciando fuori dalla tasca, arrivando ad un totale di 276 yards di cui il solo Pollard contribuisce con 109 grazie anche alla capacità di sfruttare, come nel caso di un touchdown, l’accoppiamento che si viene a creare con il linebacker avversario una volta uscito dalla tasca (nel caso del touchdown trattasi di Hicks, il quale non ha potere nei confronti della velocità del numero 20 Cowboys).

Difensivamente Parson (oggi, impiegato quasi sempre come pass rusher, decisamente efficace), Lawrence e Fowler mettono Cousins di fronte a quello che negli anni passati veniva riconosciuto come il suo più grande limite: giocare sotto pressione (7 sack subiti oggi e 105 yards lanciate); inoltre Diggs, come nella stagione passata, si dimostra ancora come uno dei pochi cornerback in grado di giocare a uomo contro Justin Jefferson, a cui concede pochissimo, questa a mio parere situazione chiave della partita. Oltre a lui anche le marcature di Brown, spesso accoppiato con Thielen, hanno permesso alla franchigia texana di concedere solo un field goal alla squadra avversaria.

Per quanto riguarda Minnesota, oltre al gioco di passaggio anche quello di corsa si è espresso decisamente al di sotto delle sue potenzialità, essendo stato utilizzato anche in maniera limitata, visto che Minnesota è stata in svantaggio per tutta la partita.

Parlando della fase difensiva, è sembrata in grande difficoltà nei confronti del gioco di corse avversarie e non è riuscita ad invertire questa tendenza neppure avvicinando la safety Smith alla linea di scrimage. I numerosi infortuni, hanno portato inoltre Booth a giocare gran parte degli snap, in cui spesso ha perso il confronto con il ricevitore avversario, mentre in fase di pressione poco da registrare per i padroni di casa, che invertono il trend delle ultime settimane in cui Hunter e Za’Darious Smith apparivano assai difficili da contenere.

Per fortuna dei Vikings, all’interno della sua divisione nessuno bussa alla porta con insistenza, viste le sconfitte di Bears e Packers; unica vittoria quella dei Lions che, con un record di 4-6 al momento non impensierisce la leadership dei Vikings, padroni di un 8-2 che certifica quanto di buon fatto fino ad adesso.

Detto questo, nel confronto con i Patriots capiremo se i problemi offensivi manifestati domenica sera, sono un episodio sporadico causato dall’eccessiva pressione esercitata dalla linea difensiva avversaria in stato di grazia, o se anche Judon e compagni impediranno a Cousins e la sua squadra di seguire la via della vittoria, in particolare pressando con costanza il QB con la maglia viola e neutralizzando quello che ormai si è affermato come uno dei migliori ricevitori della lega: l’ex Lsu Jefferson.

D’altro canto i Cowboys, forti della prova di forza a Minneapolis, proveranno a iniziare la rincorsa al vertice della propria divisione già a partire dalla meravigliosa sfida di Thanksgiving contro i Giants, forti di un ottimo Prescott (condizioni fisiche permettendo visto le ultime annate), dell’alternanza di due running back complementari come Elliot e Pollard (che permette al primo di non avere tutto il gioco di corsa sulle spalle e poter essere fresco e lucido in momenti cruciali quando la sua fisicità sarà chiamata in casa rispetto all’elusività di Pollard) e infine di un’ottima difesa, guidata ovviamente dal defensive coordinator Dan Quinn.

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