Domenica di football estremamente interessante quella di cui siamo appena stati testimoni, anche se è dura “rimanere testimoni” – combattere il sonno – quando la late window è costituita solamente da due partite.

Il nostro viaggio non può che partire da New York, dove i Jets con una prova di forza enorme si sono presi lo scalpo dei Buffalo Bills: 20 a 17 il risultato finale – in una giornata governata dai 20 a 17.
Che stessimo per assistere a qualcosa di strano lo si è potuto intuire da subito, poiché tempo di due snap – fra cui un completo da 43 yard a Diggs – ed ecco che la difesa dei Jets fa la voce grossa con un prezioso intercetto di Whitehead in red zone. Dopo un three n’ out dei Jets, però, Buffalo ha messo insieme un ben pensato drive da 14 giocate capitolato in end zone da uno sneak di Josh Allen: eccoli qua i Bills, no?
La reazione di New York non si fa attendere e Zuerlein, dalla mai banale distanza di 53 yard, mette a referto i primi punti della giornata per i padroni di casa: a questo punto le difese sembrano prendere coraggio spedendo gli attacchi fuori dal campo dopo drive di cinque giocate.

Buffalo ha una potenza di fuoco tutta sua – leggasi Josh Allen under center – ed ecco che poco dopo aver varcato la metà campo Allen si mette il pallone sotto il braccio e lo porta a spasso per 36 yard con capolinea la end zone: 14 a 3 Buffalo, eccolo qua il break che stavamo aspettando.
New York, messa davanti a un drive già estremamente importante, risponde da grande squadra muovendo le catene con disinvoltura – e convertendo addirittura un rischioso quarto down in zona field goal – e si presenta alla soglia della end zone con una trentina di secondi rimasti da giocare nella prima metà: il buon Michael Carter, chiamato a dirigere il backfield dopo l’infortunio di Hall, la spinge dentro senza troppi complimenti, 14 a 10 Bills.
Prima di rientrare negli spogliatoi Bass avrebbe l’occasione per aggiungere altri tre punti al bottino di Buffalo ma il suo tentativo da 55 yard si spegne alla destra dei pali.

Si va negli spogliatoi, dunque: stiamo assistendo a una partita vera, esattamente ciò che noi tutti chiedevamo ai Jets.
New York sembra essere in palla, il primo drive della seconda metà di gioco parte sotto i migliori auspici, Wilson è preciso e concreto, converte due terzi down a cui va aggiunto pure un quarto down, ma gli dei del football strizzano l’occhio ai Bills: una delle telecamere sospese in aria collassa e per una decina di minuti la partita viene interrotta.
Una volta ripresa la contesa la difesa dei Bills costringe Wilson e soci al terzo down dove, come spesso è accaduto nel corso della sua carriera, sale in cattedra Von Miller che scippa il giovane quarterback del pallone: il seguente possesso dei Bills si protrae solamente per due giocate poiché il magnifico Sauce Gardner fa suo un lancio direzionato verso Gabe Davis e New York è immediatamente in red zone.
Wilson, conscio del peso specifico della nuova opportunità, fa quello che deve fare e connette con il neoarrivato James Robinson per 7 yard: New York è in vantaggio, 17 a 14.
La gioia del vantaggio non dura poi questo granché poiché Bass da 51 yard trova il pareggio.

Le difese prendono coraggio e tengono inchiodato il punteggio sul 17 pari.
Dopo il punt di Buffalo, New York mette insieme il drive più maturo della propria stagione dissanguando il cronometro con 13 giocate – prevalentemente corse – in modo da mettere Zuerlein nella posizione di regalar loro un altro sorprendente vantaggio: detto fatto, il suo tentativo da 28 yard si infila all’interno dei pali, New York è sopra di tre a un minuto e quaranta dal fischio finale.
Allen, da campione qual è, non dovrebbe aver problemi a condurli perlomeno al pareggio, ma su secondo down viene espropriato del pallone da Bryce Huff: la linea d’attacco dei Bills è reattiva e copre il fumble, ma attenzione, ora Buffalo si trova davanti a un complicato 3&21 senza timeout.
La difesa dei Jets fa quello che deve fare costringendo i favoriti avversari al turnover of downs, una settimana dopo aver rimediato una pessima figura contro i Patriots Wilson e compagni sono stati capaci di imporsi sui primi della classe, i Buffalo Bills: dopo una vittoria del genere risulta difficile restare calmi e razionali e non speculare sui propri piani per gennaio.

Spostiamoci a Chicago, dove Dolphins e Bears hanno dato vita a un pregevole botta e risposta che ha visto gli ospiti spuntarla 35 a 32: chapeau, però, a entrambi i reparti offensivi.
Dopo essersi trovata sotto di tre punti a termine del primo drive, Miami ha condotto per tutta la contesa portandosi avanti in più di un’occasione di due possessi, ma l’attacco dei Bears, metodico ed efficiente come sta dimostrando d’essere ultimamente, è sempre stato capace di rispondere al fuoco avversario con tutt’altro che banali scoring drive.
Il secondo touchdown del pomeriggio di Kmet ha portato Chicago sotto solamente di tre punti con più di dieci minuti rimasti sul cronometro ma a quel punto sono salite in cattedra le difese che, seguendo l’andamento della rima incrociata, hanno alternato punt a turnover of downs: sia quello che sia, Miami è riuscita a sopravvivere alla furiosa rimonta dei Bears obbligandoli al turnover of downs.

Altra prestazione convincente di Tagovailoa che malgrado un difficilmente digeribile 0 su 2 su quarto down pure ieri è apparso estremamente a proprio agio nel guidare uno degli attacchi più esplosivi della lega: sugli scudi il solito Tyreek Hill che con sette ricezioni per 143 yard e un touchdown ha già sfondato il muro delle mille yard stagionali.
Ottimo pure Justin Fields che oltre che ad aver lanciato due touchdown con il braccio ne ha messo a segno uno con le proprie gambe: a tutto ciò vanno aggiunte 178 rushing yard che rompono il record all-time detenuto da Michael Vick per yard su corsa guadagnate da un quarterback in una partita.

In un modo o nell’altro i Minnesota Vikings continuano a vincere partite di football. Cousins e compagni si sono portati a casa un fondamentale 20 a 17 sui poveri Commanders grazie a una furiosa rimonta nell’ultimo quarto.
Come spesso accade, dopo un ottimo primo drive culminato in end zone il reparto offensivo dei Vikings s’è dileguato dalla contesa permettendo a Washington non solo di rimontare, ma pure di portarsi sopra di due possessi a inizio dell’ultimo periodo.
Con le spalle al muro Minnesota prima s’è riportata sotto di un possesso grazie a un field goal e poi, a seguito di un fondamentale intercetto del veteranissimo Harrison Smith, ha riacciuffato la parità con un ottimo touchdown su ricezione di Dalvin Cook.
Washington, estromessa dalla contesa, non ha saputo andare oltre il three n’ out e Minnesota, con il killer instinct tipico della grande squadra, ha messo insieme il drive perfetto permettendo a Greg Joseph di vincerla con un piazzato da 28 yard.
Attenzione, sono 7-1 questi qua.

Chi invece non sembra essere più in grado di vincere sono i Green Bay Packers, così putridi in attacco da aver resuscito la terribile difesa dei Detroit Lions: il 15 a 9 Lions ha condannato i Packers alla quinta sconfitta consecutiva.
Prestazione inqualificabile di Aaron Rodgers che con tre sanguinosi intercetti in red zone – fra cui due sulla goal line – ha lasciato lì una caterva di punti in un pomeriggio in cui non ne sono stati sicuramente messi tanti a referto. L’attacco dei Lions, assolutamente non spettacolare ma funzionalmente cinico, ha fatto quello che doveva fare tramutando in touchdown due dei tre viaggi in red zone – parte del campo in cui Rodgers è stato abominevole con un eloquente zero su quattro.
I Packers ora sembrano estremamente vicini all’implosione, perdere partite del genere è inaccettabile per qualsiasi squadra, figuriamoci una che vuole essere grande.

Altra partita, altro 20 a 17: a beneficiare del risultato magico sono stati i Los Angeles Chargers che l’hanno scampata su dei buonissimi e quadrati Atlanta Falcons.
Non credo sia necessario spendere chissà quante parole per questa partita, soprattutto perché nessuna sequenza di vocaboli è in grado di compendiare l’essenza di questo testa a testa meglio del video qui sotto.

Mi limiterò a dirvi che i Chargers abbiano vinto proprio grazie a questa giocata, in quanto una volta recuperato il fumble Herbert ha connesso con Palmer per 22 yard che hanno permesso al kicker Dicker – soddisfacente dirlo – di salvarli con un provvidenziale piazzato da 37 yard.
Che fatica però.

Rimaniamo in AFC West, division nella quale i Las Vegas Raiders sembrano essere condannati al poco gratificante ruolo di fanalino di coda. Las Vegas, contro dei Jacksonville apparentemente incapaci di vincere partite, s’è fatta rimontare un’esaltante partenza da 17 a 0 finendo per perdere 27 a 20 una partita che non potevano nemmeno sognare di non vincere.
Eppure l’inizio era stato così promettente, in meno di venti minuti Davante Adams aveva già messo a segno due touchdown su una decina di ricezioni, ma purtroppo per loro una partita di football dura sessanta minuti, non trenta – a inizio del secondo quarto Las Vegas conduceva 17 a 0!
Con lucidità e metodicità Lawrence e compagni hanno risalito la china fino al vantaggio: la cosa che più sconcerta è la totale incapacità dell’attacco dei Raiders di muovere le catene nella seconda metà di gioco, dove il drive più succoso s’è trascinato solamente per cinque giocate.
Veramente buona vittoria per i Jaguars, soprattutto perché Trevor Lawrence ha giocato una partita estremamente solida e intelligente: per i Raiders, invece, la stagione sembra essere irrimediabilmente compromessa.

Risultato bugiardo quello messo insieme da Bengals e Panthers: il 42 a 21 finale con cui Cincinnati ha liquidato la pratica Carolina non rende l’idea del totale dominio dei padroni di casa, a un certo punto sopra 35 a 0.
Un paio di touchdown in garbage time – lanciati dal subentrato Baker Mayfield – hanno reso il passivo meno difficile da digerire, anche se molto difficilmente accederemo ai ricordi legati a questo testa a testa tramite il punteggio finale: quella di ieri passerà alla storia come la partita di Joe Mixon. Il running back dei Bengals s’è lasciato alle spalle il difficile inizio di stagione con una prestazione leggendaria da più di 200 yard dallo scrimmage e ben cinque touchdown totali – uno su ricezione: condoglianze a chi lo aveva contro al fantasy football.

Il 26 a 3 con cui i Patriots hanno piallato i Colts sembra metterci davanti a una grandissima prova corale di New England, ma non è proprio così. Jones e compagni hanno fatto quello che dovevano non commettendo inutili errori, a vincerla ci ha pensato il reparto difensivo con una prova che trascende i confini posti dall’aggettivo “dominante”.
La ciurma capitanata da Belichick ha infatti limitato i Colts a 121 yard di total offense e a un impresentabile zero su 14 su terzo down – impreziosito da due fallimenti su due tentativi su quarto down: Ehlinger ieri s’è reso protagonista di una prestazione leggendaria a modo suo assorbendo ben nove sack, sei dei quali messi a segno da Judon e Uche grazie a una tripletta a testa.
Non è stata sicuramente una bella partita quella andata in scena a Foxborough.

Continua il sogno dei Seahawks, usciti vittoriosi da un fondamentale testa a testa con gli Arizona Cardinals: Smith e compagni si sono assicurati la sesta splendida vittoria stagionale con un ben assestato 31 a 21 su dei Cardinals oramai sempre più insipidi e indisponenti.
Seattle s’è esibita in una masterclass di football complementare, l’efficienza del gioco di corse ha permesso a Geno di essere efficace ed esplosivo come al solito e la difesa, nelle ultime settimane in netta ripresa, ha costretto i Cardinals ad accontentarsi di guadagni minimi facendo la giocata quando serviva veramente – ottima prestazione del pass rush che ha costretto Murray a ricomporsi dopo il sack in cinque occasioni distinte.
A questo punto non prendere sul serio i ragazzi di Carroll è pressoché impossibile, sembrano aver trovato una loro identità e con un reparto difensivo che sta progressivamente salendo di colpi sognare il colpo grosso in NFC West non è più blasfemia – soprattutto perché chi sta dietro continua a tentennare.

Nel 16 a 13 con cui i Buccaneers hanno spedito nel baratro i Rams troviamo tutta la grandezza di Tom Brady.
Rams contro Buccaneers c’ha regalato esattamente quello che potevamo aspettarci, ossia una sagra dello sbadiglio nella quale entrambi i reparti offensivi hanno lasciato che a brillare fossero i punter, tirati in ballo complessivamente in 15 occasioni. I giochi di corse, tanto per cambiare, sono stati putridi ed entrambi i quarterback si sono limitati – con scarso successo ed efficienza – al passaggio corto: insomma, il mesto testa a testa fra due squadre profondamente in crisi.
Los Angeles, però, non è stata in grado di guadagnare l’ultimo decisivo primo down dando così a Brady un’ultima opportunità: 44 secondi, nessun timeout a disposizione e 60 yard da guadagnare in un pomeriggio in cui nulla è girato per il verso giusto.

Se Tom Brady è considerato il più grande della storia, però, un motivo dovrà pur esserci: pronti-via, 28 yard a Otton. 14 a Miller su terzo down. Altre 7 a Miller in piena red zone. Pass interference di Los Angeles all’interno della end zone: una dozzina di secondi per guadagnare una misera iarda. A Tom Brady ne bastano giusto un paio, poiché trova Otton libero nella flat per il touchdown del sorpasso.
Indipendentemente dalla qualità dei Rams versione 2022, è sensazionale che Tom Brady sia stato capace di vincere una partita del genere in un periodo così complicato della sua esistenza: quando c’è il GOAT di mezzo a volte tutto ciò che basta è una sola opportunità, anche in un pomeriggio in cui muovere le catene è stato spesso un miraggio.

Partita veramente strana quella fra Chiefs e Titans: malgrado i numeri sembrano volerci mettere davanti a un netto successo dei Chiefs, Mahomes e compagni hanno dovuto ricorrere ai supplementari per sbarazzarsi dei pestiferi Titans con l’ultimo 20 a 17 della domenica.
La difesa dei Chiefs ha limitato Willis a cinque completi per 80 yard, a una putrida conversione su terzo down malgrado gli 11 tentativi e la miseria di nove primi down totali, ma ciò nonostante KC ha acciuffato il pareggio in extremis grazie a un rushing touchdown di Mahomes seguito da una conversione da due sempre arrivata tramite le gambe del fenomenale quarterback.
Una volta ai supplementari i Chiefs hanno prima messo a segno un piazzato e poi, grazie a due sack consecutivi, costretto Tennessee al turnover of downs.
Vi sfido a trovare una partita più strana di quest’ultimo Sunday Night Football: ripeto, limitandosi a guardare i numeri penseremmo a un facile successo dei Chiefs che, invece, hanno dovuto aggrapparsi al talento di Mahomes in una serata in cui i tre running back hanno raccolto 14 yard su 12 portate.

7 thoughts on “Il riassunto della nona domenica del 2022 NFL

  1. Diverse partite sul filo di lana che hanno reso la domenica avvincente.
    Jets a parte , contento per i Lions che hanno fatto lo sgambetto ai Packers e a AR12. Pur non amandolo applaudo TB12 , colui che fà sembrare tutto cosi semplice quando non lo è affatto.

  2. Ho visto anche questa domenica Aaron Rodgers all’opera ed è…. davvero irriconoscibile!!! Immaginavo che il tormentone estivo del rinnovo avrebbe lasciato strascichi, sia in lui che nella squadra e lo avevo già visto giocare molto male in stagione, ma non pensavo così! Ha gettato al vento 3-4 palloni nei pressi della endzone come fosse un dilettante cui frega nulla del match e poi si è mostrato pure indisponente e supponente con tutti! Non puoi giocare con questo atteggiamento e con questi pessimi risultati a 38 anni dopo aver spuntato un rinnovo pazzesco, a questo punto immeritato! Invecchiando, il suo carattere è peggiorato di brutto (forse anche il cervello non è proprio più lucido come una volta…) e il suo rendimento è sceso, ma in questa partita è stato imbarazzante! Non so bene la situazione generale draft/salary cap dei Packers, ma io a fine stagione lo manderei via a calci nel sedere subito. A Green Bay ha chiuso e i Packers è ora che partano con la rebuilding. Auguro solo loro di trovare qualcuno che si accolli il suo contratto esorbitante a fine stagione (magari Washington o Indianapolis..boh!). Davvero irritante e…. terribile!

    • Mah non credo ci sia qualcuno che si accolla il contrattone di AR12 alla sua età…

  3. Che bel punteggio il 20-17: un giusto equilibrio tra attacchi e difese!

    Problemi Bills:

    1- Allen lancia troppi intercetti. Pare che sia la filosofia del nostro coordinatore offensivo rischiare sempre, ma a volte bisognerebbe essere più riflessivi e affidarsi ai punt, vista anche la difesa granitica che abbiamo.

    2- La Afc East, rispetto alle previsioni di inizio anno, è molto più tosta: tant’è che in division siamo 0-2. Oltre a rendere più difficile la corsa al titolo divisionale, potrebbe ostacolarci nel piano di raggiungere il primo posto di conference, a vantaggio dei Chiefs, visto che la loro division, al contrario della nostra, è molto più debole di quanto ci si aspettasse a inizio anno.

    3- Continuiamo a perdere le partite punto a punto. Nelle ultime due stagioni, in gare decise da 7 o meno punti di scarto, siamo 2-8. E una di quelle due ci è stata regalata da John Harbaugh.

  4. il commento su Rodgers lo condivido pienamente, ieri vedendo la partita sono rimasto stupito per come si comportava, lo vedevo arrogante supponente (mie impressioni) mi sembrava ad un certo punto che anche il movimento del braccio quando lanciava fosse diverso, ma ormai penso che ero talmente avvilito nel vedere un giocatore di quella portata giocare cosi, che forse ero condizionato….che peccato, credo che Green Bay dovrà intervenire.

  5. È vero,la partita dei miei CAPI è stata veramente strana…credo sia anche dovuto dal fatto che dopo l’iniziale rullata dei primi 2 drive,come al solito e come già visto contro gli inesistenti colts,si pensava di fare un sol boccone dell’avversario…vizio che in casa di Mahomes e soci è consueto…
    Bravi cmq a reagire e a tornare mentalmente e materialmente in partita dopo essere andato sotto di 8 lunghezze nell’ultimo quarto, grazie soprattutto a lui,che converte prima un terzo e 17,e ppi entra per ben 2 volte sulle sue gambe in end zone per il pareggio…
    Nota a margine,Harryson Butker…hai rotto il caz…
    Proporrei a Veach di metterti a pane ed acqua di salario e farti calciare solo field gol dalle 60 yard in su, visto che quelli li metti ad occhi chiusi e quelli da vicino siamo quest’anno ad un 50% di realizzazione..
    Un xp più un fg fanno 4 punti…che nell’economia della partita di ieri fanno tutta la differenza del mondo,ad esempio Mahomes non avrebbe dovuto sacrificare la sua incolumità nella conversione da 2 del pareggio, oppure non avremmo giocato l’ot e non avremmo rischiato l’infortunio di chicchessia…
    Saluti V

  6. Leggo che i Colts hanno licenziato Frank Reich, cosa che mi dispiace perchè lo reputo un buon allenatore e penso che non dovrebbe avere eccessive difficoltá a trovare un altro incarico.
    Leggo poi che il nuovo allenatore ad interim sará Jeff Saturday.. WHO?! ex centro e analista espn per diversi anni, senza alcuna esperienza di coaching ad alto livello.
    La frustrazione dell’owner Irsay dev’essere davvero grande per dare una simile scossa all’ambiente, speriamo non frani tutto.
    Bold prediction: Aaron Rodgers ai Colts la prossima stagione.

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