NFC NORTH

Chicago Bears

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Nessuna squadra corre più e meglio dei Chicago Bears che, complice l’atletismo sopraffino di Justin Fields, guadagnano più yard via corsa che via passaggio: nel 2022 un dato del genere oltre che a fare impressione stampa involontari sorrisi sul viso perché va contro ogni tendenza delineatasi negli ultimi decenni.
La scelta di affidarsi quasi esclusivamente alle corse ha assolutamente senso, soprattutto in luce delle enormi difficoltà della linea d’attacco e della scarsa brillantezza del receiving corp: il miglior modo per garantire al povero Fields la sopravvivenza è quello di togliergli quanto più possibile il pallone dalle mani.
Non me li sarei mai immaginati appaiati ai Packers a tre vittorie a questo punto della stagione, principalmente perché le recenti trade hanno messo in chiaro che per il nuovo front office questo altro non sia che un anno zero nel quale sanificare lo spazio salariale e accumulare quante più scelte al draft possibili.
Vi invito a prestare attenzione alla secondaria, finora una delle più produttive della lega: malgrado l’età media generalmente bassa Chicago è fra le poche squadre che può vantare più intercetti che passing touchdown subiti. Contro i Bears, in media, i quarterback avversari racimolano meno di 190 yard, una miseria.
Ve lo confesso, con tutti i loro limiti mi stanno piacendo e apprezzo come stiano proteggendo Fields dall’incompetenza del roster, anche se…

Cosa sta andando male: …Quando vi parlo di linee d’attacco incompetenti l’aggettivo da me scelto va collocato in un contesto estremamente competitivo come quello della National Football League. Definire incompetente la O-line dei Chicago Bears non renderebbe giustizia al termine e all’inettitudine del reparto: i Chicago Bears, insieme ai Titans – che hanno però una partita in meno- , sono la squadra che ha tentato meno passaggi della lega, un comico 160 che ci mette davanti a 20 passaggi tentati a partita.
Ciò nonostante Fields è stato finora il quarterback che ha subito il maggior numero di sack, 31, un numero che ci mette davanti a una forza fisica e mentale con pochi eguali. Parte della colpa va attribuita pure al quarterback che tende a tenere troppo il pallone fra le mani, ma è fuori questione che il front office fosse ben conscio del livello estremamente basso della linea.
Sono incredibilmente generosi e permeabili in run defense, ma questo era da preventivare se si tengono in considerazione i movimenti in uscita degli ultimi mesi.
Tutto sommato le cose non stanno andando male come eravamo portati a credere.

Voto6,5. Si può dare una sufficienza piena a una squadra con il record negativo? Assolutamente sì, soprattutto se la squadra in questione sarebbe totalmente giustificata a essere inchiodata a zero vittorie.


Detroit Lions

Record: 1-6.

Cosa sta andando bene: Le partite dei Detroit Lions sono must watch TV, un imperdibile appuntamento a cadenza settimanale con tantissima azione ed effetti speciali fini a sé stessa che conducono sempre al solito epilogo.
Nonostante a dirigere le operazioni ci sia Goff possono vantare uno degli attacchi più esplosivi della lega che, grazie in primo luogo a una linea d’attacco assolutamente dominante, non ha più particolari problemi a mettere punti a tabellone contro qualsivoglia difesa: il brio di playmaker come St. Brown, Swift, Williams e Chark sopperisce a tutti i limiti del quarterback più insipido della storia.
Un po’ più di D’Andre Swift potrebbe e dovrebbe renderli esponenzialmente più pericolosi, però purtroppo per loro Swift non può giocare anche in difesa.

Cosa sta andando male: Qualsiasi cosa riguardi il reparto difensivo.
Terzultimi per rushing yard concesse a partita.
Penultimi per sack.
Ultimi per yard per tentativo concesse al quarterback avversario – è inaccettabile permettere a qualcuno di guadagnare in media 8.4 yard per tentativo.
Ultimi per passer rating medio concesso ai quarterback avversario e anche se il passer rating non è la statistica più affidabile in commercio credo sia comunque un dato indicativo.
Ultimi anche per percentuale di completi concessa.
Per non farsi mancare niente, ultimi per percentuale di terzi down convertiti dagli avversari.
Ultimi per total defense.
Unica squadra a concedere più di 30 punti a partita agli avversari: i loro 32.1 punti incassati sono ben 5.1 in più rispetto a quelli dei Chargers penultimi. Lo stesso numero, tolto dai 27.0 subiti dai Chargers, catapulterebbe la franchigia losangelina nella “colonna sinistra” della graduatoria.
Credete di aver capito dove risieda il problema dei Detroit Lions?

Voto2. Possiamo lodare i loro decisi passi in avanti in attacco, ma finché la difesa continua a giocare così non ha nemmeno senso perdere tempo abbozzando analisi.


Green Bay Packers

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Nulla!

Cosa sta andando male: Ci ho pensato a lungo.
La battaglia è stata veramente avvincente e l’esito incerto fino all’ultimo secondo poiché non premiare Broncos e Buccaneers per l’ottimo lavoro svolto sarebbe ingiusto, ma permettetemi di dichiarare vincitori i Green Bay Packers: di cosa? Del titolo di “squadra più deludente della lega nella prima metà di campionato”: meglio trovare una sigla, non credo che questa scritta possa essere contenuta in una singola cintura da donare ad Aaron Rodgers – noto indossatore di cinture del wrestling.
Come nel caso di Brady, addossargli particolari colpe non ha alcun senso, il fallimento dei Packers è collettivo e non da imputare a un singolo giocatore, ma lasciatemi il diritto di aspettarmi qualcosa di più da un individuo letteralmente coperto d’oro – a scapito della competitività del roster – non troppi mesi fa: il linguaggio del corpo è pessimo, simile a quello di un Jay Cutler qualsiasi e l’apatia oramai buca lo schermo. È come se dopo aver umiliato il front office la scorsa offseason Rodgers avesse perso ogni motivazione.
I Packers hanno tantissimi problemi in tutte e tre le fasi del gioco, la difesa malgrado il quantitativo impressionante di talento grezzo non riesce a compiere il tanto agognato salto di qualità, gli special team come da tradizione incappano in errori ammazza-partite e l’attacco è così spuntato che Giovanni Muciaccia non ci avrebbe nemmeno invitati alla cautela mentre lo maneggiamo: in tutto ciò Rodgers va dall’amichetto Pat McAfee a scagliare sotto il proverbiale tram il resto della squadra. Soprattutto i compagni più giovani.
Esattamente ciò che ci si aspetta da un veteranissimo quattro volte MVP pagato quel che è pagato.
Fa male vedere una delle franchigie più iconiche del panorama sportivo mondiale ridotta così dall’ego di uno che fra ayahuasca e complessi di onnipotenza ha totalmente perso il lume della ragione.

Voto2. Impalpabili. Pronti a implodere. Senza prospettive per il futuro. Sull’orlo della guerra civile. Psichedelici.


Minnesota Vikings

Record: 6-1.

Cosa sta andando bene: Dopo anni passati a recriminare per finali di partita sciagurati nei quali, inevitabilmente, perdevano per un possesso i Vikings sembrano essersi specializzati nelle volate proprio come il miglior Mark Cavendish: cinque delle sei vittorie raccolte finora sono arrivate con uno scarto inferiore/uguale agli otto punti.
Una squadra per essere matura deve vincere partite del genere e, in un modo o nell’altro, Minnesota ci sta riuscendo.
Dietro il record esaltante troviamo il +6 nel differenziale dei turnover, dato che ci restituisce parte del loro cinismo che viene corroborato dalla quinta miglior percentuale di successo in red zone – 66.67% -: nelle ultime tre partite Minnesota s’è portata a casa i sei punti nel 91.67% dei loro viaggi in questa zona del campo.
Sto faticando, lo ammetto, a trovare dati che possano compendiare l’ottimo record che ha permesso loro di ipotecare la NFC North già a metà stagione, anche se mentre digito queste parole mi rendo conto di aver la risposta sotto il naso: cinismo.
Come già accennato, Minnesota quest’anno ha finalmente smesso di tirarsi la zappa sui piedi finendo inevitabilmente per buttare alle ortiche vittorie facili. Sono concreti e spietati quando devono mettere a tabellone punti, opportunisti quando gli avversari si permettono di essere confusi e incredibilmente disciplinati, poiché solamente i Rams hanno totalizzato meno penalità delle loro 35.
Se a tutto ciò aggiungiamo il talento di individui come Jefferson, Cook, Thielen, Za’Darius e Harrison Smith, Kendricks, Hicks e la coppia di tackle Darrisaw-O’Neill è facile comprendere le ragioni dietro il loro ottimo inizio.
E ora si sono assicurati pure Hockenson, uno dei migliori tight end della lega: vogliono fare sul serio.

Cosa sta andando male: Il record suggerirebbe niente, ma c’è ovviamente margine di miglioramento. Cousins, in quanto Cousins, non è consistente come dovrebbe esserlo il quarterback di una contender e il gioco di corse è sì efficace ma leggermente meno produttivo rispetto agli standard a cui ci aveva abituati.
La difesa, nel complesso, non sta giocando particolarmente bene e il fatto che nessuna squadra conceda agli avversari una percentuale di realizzazione in red zone superiore al loro ignobile 77.78% è altamente preoccupante, soprattutto in ottica playoff quando condivideranno il campo con i vari Eagles, Cowboys e 49ers.
Mi fermo immediatamente perché mi rendo conto che sto facendo loro le pulci: ciò che voglio dirvi è che malgrado l’esaltante record i Vikings siano tutto fuorché una corazzata perfetta. Se vogliono fare strada a gennaio dovranno compiere un salto di qualità generale che li catapulterebbe nella stratosfera delle contender.

Voto8,5. In un modo o nell’altro vincono e, alla fine, questa è l’unica cosa che conta. Affidarsi esclusivamente al talento delle proprie stelle costituisce però una tattica molto rischiosa.


NFC EAST

Dallas Cowboys

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: Qualsiasi cosa riguardi la loro difesa: veramente.
Elenchino puntato? È doveroso.

  • Terzi per punti concessi con 16.5 a partita;
  • Primi, con margine, per sack messi a segno. Finora ne hanno racimolati 33, 7 in più dei 26 raccolti dai 49ers secondi, ossia due partite – circa – di produzione;
  • Terzi per passing yard concesse;
  • Secondi dietro agli Eagles per turnover differential.

Non mi interessa se concedono un po’ troppe rushing yard, muovere le catene contro la difesa dei Cowboys è sempre più difficile e il pass rush, guidato da un Parsons in formato Defensive Player of the Year, arriva al quarterback avversario con un’assiduità quasi disgustosa.
Stanno portando avanti quanto iniziato nella seconda metà della scorsa stagione, quindi questo exploit non è da attribuire al caso ma bensì alla concretizzazione di un progetto tecnico iniziato un paio d’offseason fa e che, in tempo record, li ha elevati a contender.
L’attacco, di nuovo sotto l’accorta guida di Dak Prescott, sta ricominciando a girare a pieno regime bilanciando perfettamente corse e lanci: credo che il prossimo grande passo sia quello di accettare serenamente che nel 2022 Tony Pollard sia un running back migliore di Zeke Elliott e consegnargli le redini del backfield.

Cosa sta andando male: Hanno vinto e convinto con Cooper Rush under center, quarterback così insipido da rendere un Jared Goff qualsiasi emozionante come Steve Young.
Sono talentuosi e profondi e stanno cominciando a carburare pure in attacco, quindi permettetemi di saltare a piè pari questo paragrafo e dar loro un voto appropriatamente alto.
Non sono perfetti ma una difesa del genere sa nascondere piuttosto bene certi difetti.

Voto: 8,5. Dopo Week 1 ci stavamo chiedendo se la loro stagione fosse da considerare finita per l’infortunio di Prescott. Dopo Week 8 fatichiamo a trovare una squadra più bilanciata e pericolosa.


New York Giants

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: Spiegare i New York Giants servendosi delle statistiche sarebbe controproducente perché i numeri ci metterebbero davanti a una squadra che, al massimo, gravita attorno al 50% di vittorie, non che ne ha vinte sei su otto.
I New York Giants giocano un football tutto loro, un football a volte noioso ma terribilmente concreto; conscio dei limiti del reparto offensivo, il coaching staff sta facendo il possibile per ottimizzare il talento di Saquon Barkley e l’atletismo di Daniel Jones, spingendo così i compagni di backfield a sfruttare le proprie gambe per muovere le catene – principalmente in luce della penuria di ricevitori di livello.
Come vi ho già detto qualche settimana fa, i Giants eccellono nel football situazionale, ossia quella moltitudine di situazioni fuori dall’ordinario nella quale sono i dettagli a fare la differenza: non credo sia un caso che solamente i Denver Broncos abbiano costretto gli avversari a una percentuale di successo in red zone inferiore al loro ottimo 42.86%.
L’acume tattico di coach Daboll sta sopperendo a mancanze strutturali piuttosto gravi e a questo punto è diventato difficile dissimulare entusiasmo pensando al futuro: quello che sta conducendo al successo non è il “suo” roster, ma bensì un gruppo di giocatori ereditato dal vecchio regime che con ogni probabilità subirà grossi cambiamenti nella prossima primavera.
Sono i migliori in assoluto nella spesso sottovalutata arta del non perdere partite e pure questo va attribuito a Daboll.

Cosa sta andando male: Che non esista una formula universale per vincere dovrebbe essere un qualcosa che noi tutti dovremmo aver già impresso in testa, ma permettetemi di affermare aver successo in National Football League nel 2022 lanciando circa 160 yard a partita è pressoché impossibile – salvo si possa contare su un gioco di corse storicamente produttivo come lo fu quello dei Baltimore Ravens nel 2019.
Apprezzo che stiano facendo il possibile per mascherare tutte le limitazioni di Jones e del roster, ma in questo momento storico vincere così sul lungo termine è insostenibile.
In ogni caso, parlare di “cose andate male” per dei Giants sul 6-2 a metà stagione sarebbe profondamente ingeneroso, nessuno di noi poteva aspettarsi un exploit del genere.

Voto8,5. Non particolarmente belli da vedere ma spietati. Fosse per me avrei scomodato pure un bel dieci, ma mi rendo conto che giustificare un dieci a questi Giants senza avvalersi dell’emotività sia impossibile.


Philadelphia Eagles

Record: 7-0.

Cosa sta andando bene: Fra le tante cose che abbiamo imparato in questa prima metà di stagione ne spicca una: Jalen Hurts può essere la risposta sul lungo termine di cui gli Eagles avevano disperatamente bisogno.
Negli ultimi due mesi Hurts ha condotto un gioco aereo estremamente prolifico ed esplosivo – le 8.5 yard per tentativo rappresentano il miglior dato della lega – che, a causa dell’abbondanza di playmaker, non può essere fermato poiché focalizzarsi su A.J. Brown permette ai vari Smith e Goedert di fare razzie, così come togliere dall’equazione le gambe di Hurts rappresenta il miglior modo per essere puniti dal suo preciso braccio destro.
Sono incredibilmente belli da vedere, possono vantare una delle batterie di ricevitori meglio assortite della lega, una linea d’attacco come sempre ultra-competente e un pass rush feroce in grado di sabotare il gameplan avversario: ciò che maggiormente impressiona è che i quarterback avversari, contro di loro, guadagnino in media 5.4 yard a passaggio. Poche righe fa vi parlavo delle 8.5 raccolte da Hurts: provate a calare queste 3.1 yard di differenza all’interno di qualsivoglia partita.
La secondaria, dopo anni difficili, sta rendendo a livelli veramente buoni grazie in primo luogo a quello che potrebbe essere il miglior Darius Slay di sempre – ed è tutto dire -, e la singola statistica che maggiormente mi ha impressionato è il mostruoso +14 nel differenziale dei turnover: nessun’altra squadra è andata oltre il +6.
Sostanzialmente gli Eagles sono immuni agli errori a cui inducono continuamente gli avversari.
Per finire lasciatemi mettere in evidenza un altro loro vanto, ossia il fatto di essere la squadra che in media tiene il pallone per più tempo durante una partita.
Anzi no, non posso ignorare il fatto che siano l’unica squadra a tenere il quarterback avversario sotto quota 70.0 di passer rating – 67.6.
Ho paura che facciano sul serio.

Cosa sta andando male: Nemmeno i Patriots del 2007 hanno saputo raggiungere la perfezione, quindi è lapalissiano che pure questi Eagles abbiano qualche difetto, ma arrivati a metà di un articolo di più di 6000 parole credo siate più che felici di passare oltre.

Voto10-. Il 10 pieno solo in caso di 17-0, ma finora sono stati ineccepibili. Sono veramente contento per Jalen Hurts, si merita ogni centilitro di successo che sta avendo.


Washington Commanders

Record: 4-4.

Cosa sta andando bene: È molto difficile valutare l’ennesima stagione insapore dei Commanders.
Se l’obiettivo era deliberare se Carson Wentz potesse essere il loro franchise quarterback mi sento di dire con apprezzabile sicurezza che no, non lo è e a questo punto mai più lo sarà.
Se l’obiettivo, invece, era flirtare con la competitività e trovare un modo di restare aggrappati al treno playoff fino all’ultimo per ruzzolarci dentro qualora qualche squadra dovesse suicidarsi beh, che dire, missione compiuta.
Non spiccano in nulla, statisticamente sono al massimo mediocri sotto qualsiasi punto di vista e non credo sia per niente ingiusto nei loro confronti affermare che l’unico aspetto positivo della loro stagione sia il record, un 4-4 che li rende padroni del proprio destino.
Stanno cavalcando una serie di risultati utili consecutivi – tre – estremamente incoraggiante, anche se sono convinto che con Vikings e Eagles ad attenderli al varco capiremo un po’ meglio quali possano essere le loro reali prospettive.
Fine.

Cosa sta andando male: Come disse un uomo più saggio di me, «Non spiccano in nulla, statisticamente sono al massimo mediocri sotto qualsiasi punto di vista e non credo sia per niente ingiusto nei loro confronti affermare che l’unico aspetto positivo della loro stagione è il record, un 4-4 che li rende padroni del proprio destino»: così come non ho avuto modo di lodarli non mi sembra nemmeno giusto infangarli eccessivamente.
Segnano troppo poco per ambire ai playoff, non mettere a tabellone nemmeno 20 punti e sperare di accedere alla postseason è sciocco per una squadra che non può contare su una difesa come quella dei Ravens del 2000 o dei Broncos del 2015: non è sicuramente il loro caso visto che subiscono 21.5 punti a uscita, 3.7 in più di quelli che realizzano.
Sono l’emblema della mediocrità e, salvo insperati miracoli, concluderanno la stagione attorno al 50% senza essere mai stati realmente competitivi.
E nel frattempo l’owner Dan Snyder sembra pronto a barricarsi in ufficio pur di non fare un favore al mondo intero e vendere una franchigia che meriterebbe molto di meglio.

Voto6. L’ennesima stagione che aveva preso una bruttissima piega è stata salvata da Taylor Heinicke, non sicuramente il quarterback che si aspettavano di schierare titolare a questo punto del campionato.


NFC WEST

Arizona Cardinals

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Primo anno della Kliff Kingsbury’s Experience, vinci cinque partite ma il record conta relativamente, volevi solo capire se potevi costruire sull’accoppiata quarterback-allenatore rookie e sì, probabilmente hai qualcosa fra le mani.
Secondo anno della Kliff Kingsbury’s Experience, forse pretendere i playoff è esagerato, però è categorico aumentare il numero di vittorie e perlomeno lottare fino a gennaio per un incoraggiante qualificazione: malgrado il collasso di fine stagione faccia male, ce l’hai fatta. Avanti così.
Terzo anno della Kliff Kingsbury’s Experience, questa volta niente scuse, bisogna andare ai playoff. Per due mesi illudi il mondo di essere la migliore squadra della lega risultando letteralmente imbattibile, poi però collassi, rotoli ai playoff per inerzia e una volta dentro vieni umiliato dagli odiati Rams. Vabbè dai, stiamo pur sempre parlando dei campioni in carica, anche se i campanelli d’allarme sono assordanti ci si può nascondere dietro il fatto di aver perso contro chi è arrivato fino in fondo, l’anno prossimo andrà meglio.
Quarto anno della Kliff Kingsbury’s Experience, l’attacco è regredito, la difesa ha palesi lacune perché in tre anni di gestione tu e il tuo amato general manager, confermato insieme a te fino al 2027 sulla fiducia, non siete neanche lontanamente stati in grado di assemblare un roster bilanciato, competitivo e completo. È un vero peccato che gli Houston Texans stiano ricostruendo, ora hanno una rosa così povera di talento che è impossibile farsi regalare i loro migliori giocatori.
Cosa sta andando bene per gli Arizona Cardinals? Assolutamente niente.

Cosa sta andando male: Stanno regredendo sotto tutti i punti di vista, anche se il rientro di DeAndre Hopkins ha infuso un po’ di vita al reparto offensivo. Il genio offensivo in panchina sta riuscendo a spremere solamente 22.8 punti da un attacco costruito assecondando ogni suo desiderio a scapito di una difesa che, a parte nomi come quello di Watt e Baker, – e del sottovaluto Murphy – ha lacune strutturali troppo importanti per essere ignorate ogni maledetta offseason.
Squadra e franchigia senza una direzione, arrivati a questo punto dovrebbero dimostrarci qualcosa o, perlomeno, aver trovato la consistenza che ci si aspetterebbe da una squadra che ha recentemente rinnovato il contratto di allenatore, general manager e quarterback.
Dopo una prima metà del genere sarebbe necessario prendersi qualche ora per un bell’esame di coscienza ma… figuriamoci è chiaramente colpa di Kyler Murray e del suo amore per i videogiochi: ah, queste nuove generazioni, rimbambite da questi maledetti schermi. Volete mettere gli anni ’80 quando l’hobby che andava per la maggiore era pippare della sana cocaina?

Voto4. Insopportabilmente mediocri. Ogni anno dovrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione, salvo poi sfociare inevitabilmente nella mediocrità. Uno dei peggiori front office della lega.


Los Angeles Rams

Record: 3-4.

Cosa sta andando bene: I campioni in carica segnano meno di 17 punti a partita. L’attacco dei campioni in carica, del superteam costruito con un’aggressività che ha ripagato pressoché immediatamente, segna in media meno punti di quello dei Chicago Bears e dei Carolina Panthers. E pure d’entrambe le squadre newyorkesi.
La buona notizia è che sono troppo talentuosi per continuare a giocare così male, sono convinto che ci troviamo vicini al vertice della parabola, anche se non ho ben capito se la concavità sia rivolta verso l’alto o il basso.

Cosa sta andando male: Per l’appunto, segnano 17 punti a partita, dieci tondi tondi in meno rispetto alla scorsa stagione. I tantissimi infortuni lungo la linea d’attacco stanno costando loro il campionato, poiché l’inettitudine del reparto non solo sta rendendo impossibile la vita a Stafford – già 24 sack subiti con una spalla malconcia da quest’estate – ma ha di fatto sabotato il gioco di corse, cuore pulsante dello schema offensivo di Sean McVay – anche se negli ultimi anni ha cominciato a coprire un ruolo ben più marginale.
Finora Los Angeles ha guadagnato 68.4 rushing yard a partita arrivate 3.3 yard alla volta, dati nauseanti e inaccettabili per una squadra in piena ricostruzione, figuriamoci per i campioni in carica. Stafford sta regredendo partita dopo partita, mi pare di trovarmi nuovamente davanti al quarterback visto ai Detroit Lions negli ultimi anni della sua permanenza in Michigan: il numero 9 non sembra fidarsi chissà quanto dei suoi ricevitori con un nome diverso da Cooper Kupp.
Figuratevi che è uno dei pochi quarterback ad aver lanciato più intercetti che touchdown e l’inclassificabile -5 nel differenziale dei turnover ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sullo stato dell’arte di un reparto offensivo in profonda crisi d’identità.
Ripeto, il talento per ribaltare la situazione non manca ma comincio a credere che i problemi vadano ben oltre una linea d’attacco tenuta insieme con il nastro adesivo.

Voto2. Fra le peggiori squadre della lega, anche se stazionano su un record che non preclude loro assolutamente nulla. Pure il mago McVay questa volta sembra non avere risposte a problematiche che trascendono i tantissimi infortuni.


San Francisco 49ers

Record: 4-4.

Cosa sta andando bene: Ogni anno i 49ers sfornano ottimi giocatori difensivi, basti pensare a Hufanga e Omenihu: non è affatto un caso che nessuno conceda meno yard di total offense agli avversari, così come non è un caso che subiscano solamente 18.4 punti a uscita.
Possono vantare il secondo miglior pass rush della lega guidato da un Bosa in stato di grazia e, sempre rimanendo concentrati sul front seven, si fregiano pure della miglior run defense in assoluto: concedono la miseria di 3.4 yard a portata, un numero che spingerebbe anche il più ostinato degli offensive coordinator – Greg Roman? – a ripudiare la corsa.
L’attacco, seppur meno esplosivo di quanto vorrebbe Shanahan, è estremamente funzionale e l’integrazione di McCaffrey all’interno del reparto dovrebbe aumentarne esponenzialmente l’esplosività: con un CMC ben inserito Samuel può tornare a fare il ricevitore a tempo pieno o, qualora lo si schieri nel backfield insieme all’ex Panthers, prevedere chi riceverà l’handoff non sarà affatto facile.

Cosa sta andando male: Come ogni anno i ‘Niners sono la squadra più sfortunata e infortunata della lega, anche se Ravens e Saints stanno facendo del loro meglio per rendere la competizione il più appassionante possibile.
Che la faccenda potesse assumere contorni grotteschi lo si era intuito nel momento in cui la caviglia del povero Trey Lance ha fatto crac, ma ammetto che quanto sta succedendo è troppo anche per i loro standard. Oltre che a Lance hanno dovuto rinunciare a gente come Williams, Mitchell, Samuel, Juszczyk, Moseley, Greenlaw, Verrett, Kinlaw, McKivitz e Al-Shaair, tantissimi titolari persi per una o più partite: figuratevi che contro i Falcons sono scesi in campo con più di mezza dozzina di difensori titolari indisponibili. La loro linea difensiva non poteva contare su nessuna fra Kinlaw, Bosa e Armstead e malgrado non voglia usare le assenze come alibi per una sconfitta tuttora inaccettabile mi sembra giusto mettervi davanti ai dati di fatto.
Gli infortuni fanno parte del gioco – di questo soprattutto -, però è chiaro che il caso dei ‘Niners sia particolarmente difficile da valutare poiché stiamo pur sempre parlando di una squadra costretta a rinunciare fin da subito al proprio quarterback titolare.
L’anno scorso con un roster forse più scarso sono arrivati a tanto così dal Super Bowl.

Voto6,5. Una settimana si comportano come la miglior squadra della lega – verbo diverso da “essere” -, quella dopo vanno a perdere contro i Falcons. Credo che usciranno definitivamente sulla distanza, dobbiamo ricordarci che Garoppolo fra infortuni e voci di trade non ha vissuto una vera offseason.


Seattle Seahawks

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Immaginatemi genuflesso su un mare di ceci: tifosi dei Seahawks, siete mediamente troppo buoni d’animo per odiare, ma vi imploro di perdonarmi.
Ho passato l’intera offseason a deriderli scherzando continuamente sulla “battaglia” interna fra Drew Lock e Geno Smith, arrivando a elevarla come prova inconfutabile della demenza di Pete Carroll, allenatore sul quale sono state lanciate tonnellate d’immotivato fango dopo che Russell Wilson è migrato in Colorado: ora, giustamente, ridono loro.
Guardate come stanno andando le cose a Denver e confrontatele con la favola di Seattle.
Arrivato a questo punto non mi interessa minimamente provare a comprendere le ragioni della miracolosa resurrezione di Geno Smith, quarterback che fino a non troppo tempo fa era un meme vivente non un plausibile Pro Bowler e quasi certo Comeback Player of the Year, certe cose per apprezzarle fino in fondo non devono essere capite: viviamo le gesta di Smith – finché durano – con la stessa ingenuità e purezza con cui un bambino si barcamena nel mese di dicembre in attesa di Babbo Natale o Santa Lucia.
Questa è una squadra che funziona e che, guidata da Geno Smith, può vantare la quarta miglior scoring offense del campionato. Il loro passing game è fra i più prolifici della lega e il passer rating di Geno Smith è più basso solamente di quello di Mahomes e Tagovailoa: giusto per aggiungere un’altra statistica, Smith è il quarterback con la più alta percentuale di completi del campionato.
Il gioco di corse – tenuto in vita dei ben piazzati handoff smerciati da Geno Smith – è efficiente ed esplosivo e potrebbe aver trovato in Kenneth Walker il running back dei futuro.
La linea d’attacco blocca bene sulle corse e protegge adeguatamente Smith.
Seattle è tornata a essere il ripostiglio delle good vibe della National Football League.

Cosa sta andando male: Non m’interessa assolutamente nulla delle deficienze del reparto difensivo, il semplice fatto che i Seattle Seahawks a metà stagione abbiano già vinto cinque partite e conducano in division svuota di ogni valore qualsiasi parola io possa vomitare su questo paragrafo.
Sono la più bella storia dell’anno, una delle più improbabili uscite dallo schizofrenico contenitore che è la NFL del ventunesimo secolo e non voglio guastare la magia finché dura.

Voto9. Questo doveva essere l’anno del tanking selvaggio, invece sono primi nell’infernale – anche se non si direbbe – NFC West. Assurdi.


NFC South

Atlanta Falcons

Record: 4-4.

Cosa sta andando bene: Arthur Smith è un buon allenatore di football americano. Settimana dopo settimana Smith riesce a nascondere le evidenti debolezze del proprio reparto offensivo facendo di tutto per occultarne i difetti strutturali: non deve quindi sorprendere che siano fra le squadre che lanciano meno della lega. Ciò che deve sorprendere è che solamente i quarterback di Eagles, Dolphins, Bills e Chiefs raccolgano più yard a tentativo delle ottime 8.0 di Mariota. A volte è frustrante vederli insistere sulle corse – tipo contro i Bengals – malgrado siano sotto di diversi possessi nella seconda metà di gioco, ma se non altro possono vantare un gioco di corse estremamente prolifico che porta nelle loro casse ben 158 yard a settimana.
Giocano un football ordinato e disciplinato ed è divertente vederli mettere a segno più punti di attacchi ben più quotati come possono esserlo quelli di Bengals, Cowboys, Vikings, Chargers o Raiders: tutto questo per dirvi che i 25 punti tondi tondi settimanali valgono loro il sesto posto nella classifica delle scoring offense.
Ripeto, sono assolutamente impressionato da quanto fatto finora da Arthur Smith che ha già spremuto quattro vittorie da un roster spaventosamente lacunoso.
Esattamente come nel caso dei Seahawks, ci troviamo davanti a una squadra in chiara ricostruzione che ha appena salutato il miglior quarterback nella storia della franchigia e che ciò nonostante staziona al primo posto nella propria division.

Cosa sta andando male: Come già detto per altre squadre, nel 2022 non è sostenibile pensare di vincere lanciando così poco, soprattutto quando ci si trova costretti a rincorrere.
Il reparto difensivo è come da copione scadente – solamente tre squadre imbarcano più punti – principalmente a causa di un organico di livello non particolarmente alto: la sterilità del pass rush mette inutile pressione su una secondaria che all’infuori di Terrell non ha molto. Non deve quindi sorprendere il fatto che siano l’unica squadra a concedere più di 300 passing yard a partita.
Tutto sommato, però, non posso lamentarmi di una squadra che esattamente come i Seahawks si era affacciata al campionato senza alcun tipo di ambizione.

Voto7,5. Non ha alcun senso che abbiano vinto la metà delle partite giocate: stanno riabilitando Marcus Mariota malgrado l’assenza di ricevitori affermati. Altra sorpresa.


Carolina Panthers

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Nelle ultime due settimane sono stati incredibilmente competitivi e agguerriti, mica poco se si considera la piega che ha preso la stagione – e la trade del loro miglior giocatore.
Stanno giocando con il cuore e gli attributi e il povero Walker, partita dopo partita, si sta garantendo un futuro come backup in NFL.
Mica male.

Cosa sta andando male: Pure quest’anno non sono riusciti ad accaparrarsi un quarterback: l’esperimento Mayfield è fallito miseramente e salvo in caso di infortuni/tracolli di Walker dubito fortemente che vedrà ancora il campo nel 2022.
È un vero peccato che non riescano ad affidare l’attacco a un QB perlomeno competente, il reparto difensivo a mio avviso avrebbe il materiale umano per eccellere e per condurli perlomeno ai playoff.
Ennesima stagione buttata, urge una ricostruzione prima di tutto culturale approcciata con pazienza e razionalità, anche se mi rendo conto che con Tepper a dirigere le operazioni le due virtù appena menzionate siano merce rara: Carolina ha bisogno di fermarsi un attimo a riflettere e cominciare a investire sui quarterback al draft. Se hanno imparato qualcosa dall’ultimo triennio è che difficilmente in questo momento storico si può fare strada con gente presa del cesto delle offerte come Bridgewater, Darnold e Mayfield.
Ero convinto che con Mayfield potessero perlomeno essere competitivi ma, come avete avuto modo di appurare, sbagliavo.

Voto3. È molto grave quando si pensa di dare la sufficienza a una squadra esclusivamente per “averci provato”. Hanno preso un altro granchio con Baker Mayfield e, a questo punto, non sono sicuro quale possa essere il loro prossimo step.


New Orleans Saints

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Anno dopo anno – dal ritiro di Drew Brees – i New Orleans Saints continuano a essere una delle squadre più pestifere della lega, la tipica squadra che se affronti con superficialità e rilassatezza troverà sicuramente modo per punirti: rivolgersi ai Raiders per maggiori informazioni.
Il gioco aereo, malgrado la poco esaltante alternanza Winston-Dalton, sta portando a casa la pagnotta muovendo le catene con un’incoraggiante disinvoltura riscontrabile nel 43.8% di terzi down convertiti.
Dopo un inizio di stagione particolarmente complicato Kamara e Ingram – con una spruzzatina di Taysom Hill qua e là – stanno salendo di giri e, in generale, guadagnano più di 140 rushing yard a partita con ben 5.0 iarde a tentativo.
Sommando gli addendi che vi ho appena esibito otterremo come risultato il quinto attacco per total offense nonché uno dei migliori dieci per punti segnati, un qualcosa di assurdo se si tengono in considerazione gli infortuni.
Il record è quello che è ma la buona notizia è che in NFC South un grigio 3-5 è più che sufficiente per essere ancora in piena corsa per il titolo divisionale.

Cosa sta andando male: Dopo essersi affermati come una delle migliori run defense della lega, i Saint sono precipitati a metà della graduatoria dedicata a questo aspetto del gioco: muovere le catene via terra contro i Saints non è più una missione impossibile.
Concedono in media 112.5 rushing yard a partita, dato non assolutamente malvagio ma che stride con le 93.5, 93.9, 91.3 e 80.2 degli ultimi quattro anni.
La difesa concede troppi punti (25) agli attacchi avversari e ciò complica notevolmente la loro posizione, soprattutto perché non possono più contare sul reparto offensivo esplosivo dei tempi di Drew Brees.
Il dato a mio avviso più allarmante è lo scabroso -9 nel differenziale dei turnover, è inaccettabile che una squadra del genere si continui a tirare la zappa sui piedi commettendo più turnover di chiunque altro, soprattutto se fatica così tanto a generarne.
È incredibilmente deprimente contare il numero di infortuni. Finora sono stati costretti a rinunciare per periodi più o meno estesi – nella maggior parte dei casi sostanziosi – a gente come Michael Thomas, Marshon Lattimore, Jarvis Landry, la scelta al primo round Trevor Penning e il buon Jameis Winston.
Con un po’ di salute e cinismo potrebbero sorprenderci e trovare modo di sgattaiolare ai playoff.

Voto5. Ci stanno sicuramente provando, sono semplicemente troppo infortunati per competere ai livelli che vorrebbero. Credo che abbiano avuto modo di constatare che il futuro non sia Jameis Winston e, a questo punto, sono curioso di vedere come avranno intenzione di muoversi.


Tampa Bay Buccaneers

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Per settimane la difesa ha giocato a un livello altissimo, un livello che se replicato in postseason dovrebbe togliere la sconfitta dall’urna dei risultati possibili, il problema sta tutto nel fatto che qualificarsi ai playoff quest’anno sarà tutto fuorché una formalità.

Cosa sta andando male: Partiamo dall’ovvio: non è colpa di Tom Brady.
O meglio, non è esclusivamente colpa di Tom Brady.
Nelle ultime settimane ne ho lette di ogni colore: non avete idea di quanti psicologi del web abbiano attribuito la crisi dei Buccaneers al recente divorzio con Gisele Bundchen e alla conseguente scarsa lucidità di Brady, “colpevole di non essersi ritirato al momento giusto”.
Mi dispiace dirvelo, ma se la pensate così siete fuori strada. Seppur non esente da colpe Brady il suo lo sta facendo, non è colpa sua se la miriade di infortuni lungo la linea d’attacco ha costretto il coaching staff a obbligarlo a sbarazzarsi del pallone più velocemente di qualsiasi altro quarterback – che proteggere un quarantacinquenne da botte gratuite debba essere la loro priorità è alquanto lapalissiano – o se i ricevitori commettono errori su giocate che fino allo scorso gennaio avrebbero completato a occhi chiusi.
Le assenze di Brown e Gronk, rimpiazzati da Gage e Otton, si stanno facendo sentire soprattutto in red zone, parte del campo in cui l’attacco dei Bucs stacca completamente la spina fino a cadere nella più mesta prevedibilità: solamente Seahawks e Broncos sono più inefficaci all’interno delle ultime 20 yard del campo. Brady e soci le catene le muovono pure con una certa disinvoltura salvo poi impantanarsi laddove conta di più.
Gli infortuni lungo la linea d’attacco hanno compromesso pure il gioco di corse, insopportabilmente sterile e inefficace: Tampa Bay guadagna la miseria di 61.9 rushing yard a partita che arrivano da tre-punto-zero-putride-yard-a-tentativo. Entrambi i dati sono i peggiori nelle rispettive graduatorie: è difficile far bene in queste condizioni.
Si riprenderanno, sono troppo talentuosi per non farlo, ma per favore finiamola di cercare correlazioni così pigre da sfociare direttamente nella mancanza di rispetto per il più grande di tutti i tempi.

Voto3. Come le vittorie da loro ottenute finora. Sono convinto che prima o poi l’emergenza rientrerà, anche se ammetto che al momento non si scorge alcun tipo di luce in fondo al tunnel.


 

4 thoughts on “NFL 2022: Il pagellone di metà stagione per ogni squadra NFC

  1. Per la Nfc è più difficile dare voti, perché al di là del record ci sono squadre che stanno andando oltre i propri limiti e squadre che stanno deludendo oltremodo. Ci provo:

    9 a Philadelphia.

    8 a Seattle, Minnesota e New York.

    7 ad Atlanta e Dallas.

    6 a Washington, Chicago e San Francisco.

    5 a New Orleans, Los Angeles e Arizona.

    4 a Detroit, Green Bay, Carolina e Tampa Bay.

    • Adoro i tuoi voti perché sono infinitamente più razionali dei miei. Grazie per dedicarci tempo, veramente.

  2. Ma va là: ci impiego un paio di minuti! Grazie a te, piuttosto, che scrivi articoli così dettagliati: anche se trovassi il tempo e la voglia, io non avrei le competenze per farlo :) !

  3. L’esternazione di Rodgers di tenere in panchina chi fa errori mi mancava.. forse si riferisce a se stesso.
    Tra le mie delusioni c’è Trevor Lawrence, lo vedo bloccato, insicuro.

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