Lo so, tecnicamente manca ancora una settimana al giro di boa ma se non sfruttavo il ponte di Ognissanti non avrei avuto il tempo materiale per scriverlo.
Perciò:


AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Redigere questo articolo a non troppe ore dalla vittoria sui Buccaneers potrebbe intenerirmi e corrompere i miei giudizi: non avevo ricordi di una doppiavù altrettanto soddisfacente.
L’attacco, in barba ai continui infortuni, sta girando su buoni livelli mettendo a segno 26.0 robusti punti a partita, non un qualcosa senza precedenti ma sicuramente un numero di cui è difficile lamentarsi: se le cose stanno andando piuttosto bene è sicuramente merito di Lamar Jackson le cui prestazioni – seppur non troppo costanti – costituiscono spesso il delta fra vittoria e sconfitta.
Il trionfo sui Bucs ha anche ribadito quanto, nel momento del vero bisogno, il loro storicamente efficiente gioco di corse sia in grado di sopperire al carente acume tattico di Roman e a un corpo ricevitori che senza Andrews e Bateman è inadeguato ai nuovi standard di questa lega: il fatto che guadagnino 5.7 yard a portata – miglior dato della lega – pur non avendo potuto contare su Edwards e Dobbins per gran parte del campionato è sbalorditivo.
Dopo un avvio di stagione traumatico il rendimento del reparto difensivo sta gradualmente migliorando e, ve lo confesso, sono stupito dal successo del pass rush che finora ha collezionato ben 23 sack: a breve dovrebbero aggregarsi alla rotazione Bowser e Ojabo, giocatori che potrebbero garantire un salto di qualità generale.

Cosa sta andando male: Non mi servirò né di statistiche né di metriche varie e no, non emulerò Adani filosofeggiando a caso sullo sport nel tentativo di passare intelligente perché l’oggettiva realtà dei fatti non è occultata da nessun velo di Maya prova: i Baltimore Ravens non sanno chiudere le partite.
Eccezion fatta per le convincenti vittorie sui New England Patriots e sui Jets, ogni singola partita con co-protagonisti i Ravens è stata decisa da uno scarto inferiore-uguale ai cinque punti: in tre occasioni hanno vinto, in altrettante hanno perso.
Il collasso all’ultimo quarto è oramai diventato la norma, vanificare quarantacinque minuti di buon football con svarioni che nemmeno al liceo sarebbero tollerati è parte del loro DNA e, francamente, è sfiancante – provare a – seguirli da vicino: con i Ravens in campo non puoi mai essere sicuro di nulla, il dominio del possibile si estende fino a sfociare nel suo contrario e, di fatto, nessuna partita è mai veramente finita prima del fischio finale.
Indipendentemente dal punteggio.
È difficile vivere così.

Voto7-. Il record è buono, ma ammetto che viste le modalità fatico ad accontentarmi di un 5-3 quando con un filo di lucidità e maturità in più ci si sarebbe potuti trovare su un lapidario 8-0. Anche se dopo la trade di Roquan Smith avrei voglia di dar loro un bel 10.


Cincinnati Bengals

Record: 4-4.

Cosa sta andando bene: Joe Burrow, malgrado la giovane età, è già uno dei migliori quarterback della lega e poter semplicemente contare su di lui aumenta le probabilità di vittoria di qualsivoglia squadra: dopo aver sparacchiato ben quattro intercetti nell’esordio contro gli Steelers il numero 9 ne ha lanciati solamente due nelle successive sette partite. Nel frattempo ha lanciato 17 touchdown: mi sembrava giusto farvelo presente.
L’arsenale a sua disposizione, quando pienamente in salute, è di gran lunga il migliore della lega, basti pensare al fatto che nell’attacco dei Cincinnati Bengals un gran ricevitore come Tyler Boyd debba accontentarsi di essere la terza opzione: sono convinto che in un quarto delle squadre sarebbe tranquillamente il faro del gioco aereo.
La secondaria sta giocando a un livello veramente alto limitando i quarterback avversari al fetido passer rating di 78.3, anche se l’infortunio di Awuzie potrebbe sparigliare le carte e inficiare sul rendimento di un reparto che in otto partite ha concesso solamente sette touchdown su ricezione.

Cosa sta andando male: Joe Burrow, pure quest’anno, è fra i quarterback più martoriati della National Football League: solamente il povero Justin Fields ha assorbito più sack dei 30 dai quali ha dovuto riprendersi Burrow.
È profondamente ingiusto che un quarterback così brillante – e con un ginocchio già chirurgicamente benedetto – sia sottoposto a questo trattamento e, questa volta, non ho nulla da recriminare al front office che nell’offseason ha fatto il possibile per risolvere immediatamente l’annoso problema aggiungendo Karras, Cappa e Collins: i risultati, però, non stanno semplicemente arrivando. All’inizio era lecito conceder loro il beneficio del dubbio, ora però la situazione si sta facendo decisamente preoccupante.
Burrow ha subito almeno tre sack in cinque delle otto partite giocate, con exploit di sette contro gli Steelers, sei contro i Cowboys e cinque contro i Browns questa notte: numeri che non possono lasciare sereno nemmeno il più ottimista dei loro tifosi.
La difesa sta faticando enormemente a opporsi alle corse avversarie e al momento Cincinnati appare tutto fuorché una delle favorite per il Super Bowl.

Voto5,5. Ci aspettavamo decisamente di più, soprattutto dalla tanto esaltata linea d’attacco. Tre delle quattro sconfitte sono arrivate contro coinquiline divisionali, non sicuramente l’ideale per difendere il trono in AFC North. Hanno comunque il talento per ribaltare la situazione.


Cleveland Browns

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Pure quest’anno i Cleveland Browns stanno dando vita a una tournée settimanale su come muovere il pallone via terra: il gioco di corse dei Browns è a mio avviso il migliore della lega. Non mi interessa se Bears e Ravens guadagnano più yard a partita, i loro numeri sono dopati dalle gambe di Justin Fields e Lamar Jackson, se si tratta di mettere la palla in mano al running back – o in questo caso ai running back – e chieder loro di caricarsi l’intero attacco sulle spalle nessuno è più efficiente di loro.
Non è infatti un caso che non ci sia una squadra che abbia guadagnato più primi down via terra di loro che, con 79, guardano il resto della lega dall’alto della loro supremazia fisica: Bitonio e Teller danno vita alla miglior coppia di guardie della lega e, in generale, la linea d’attacco dei Marroni è fra le più arcigne e consistenti che possiate trovare.
Seppur con Brissett under center Cleveland segna in media 25.0 punti a partita, dato che permette loro di sgattaiolare all’interno della top ten per prolificità offensiva.

Cosa sta andando male: La difesa, purtroppo, non sta rendendo come ci saremmo aspettati. Quasi due anni fa Cleveland aveva rotto il salvadanaio per colmare le lacune presenti all’interno di un reparto con ottime individualità – Garrett in primis – ma troppo incompleto per opporsi a corazzate come Chiefs e Bills: missione, per ora, fallita.
Non stiamo assolutamente parlando di una banda di incompetenti che tramuta settimanalmente vittorie in sconfitte come la difesa dei Detroit Lions, ma è indubbio che il front office si aspettasse qualcosa in più da un reparto statisticamente mediocre pressoché sotto ogni punto di vista.
Spendere troppe parole su Jacoby Brissett non ha alcun senso, il motivo per cui Cleveland si sta affidando a lui lo sappiamo tutti, mi limiterò a dirvi che si capisce piuttosto velocemente come mai non sia mai stato in grado di affermarsi come titolare in questa lega: nello specifico, l’intercetto lanciato negli ultimi minuti contro i Chargers in red zone funesta quotidianamente il mio sonno.
Per vincere consistentemente con Brissett Cleveland ha bisogno di essere pressoché perfetta in tutte e tre le fasi del gioco, istanza mai verificatasi finora.

Voto5. Difficile dar loro l’insufficienza dopo quanto fatto vedere contro i Bengals questa notte, ma sto pur sempre scrivendo il pagellone di metà stagione, non di Week 8. Hanno l’attenuante backup quarterback ma da un roster del genere è lecito aspettarsi di più. Staremo a vedere se l’esaltante vittoria contro i Bengals sarà in grado di rianimarli.


Pittsburgh Steelers

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Essenzialmente, niente.

Cosa sta andando male: Quello degli Steelers è il peggior attacco della lega, anche se dati alla mano gli impalpabili Colts e Broncos li battono solamente di un decimo di punto a partita.
Non esiste una singola statistica in grado di generare un minimo di ottimismo, la linea d’attacco è un colabrodo che fatica a proteggere il quarterback di turno e a permettere ai running back di fare ritorno perlomeno sulla linea di scrimmage senza essere malmenati, faticano tremendamente a tenere in vita i drive in luce di ovvie difficoltà su terzo down e, giusto per non farsi mancare niente, commettono turnover a ritmi tutti loro.
La sterilità offensiva condanna all’inefficienza pure la storicamente stoica difesa, che complice l’infortunio di T.J. Watt non sembra essere più in grado di condurli alla vittoria e di salvare stagioni: è come se dopo anni di commovente resistenza, stanca e sfiduciata, si fosse adeguata al livello dell’attacco.
Le difficoltà di cui vi sto parlando non devono sorprendere, Pittsburgh è pur sempre una squadra che è ripartita da capo dopo quasi due decenni di Roethlisberger, ma vi confesso che mi aspettavo qualcosina in più poiché sulla carta non mancano i playmaker in attacco. Non so se sia per l’inettitudine di Matt Canada, per l’inesperienza di Pickett o per le perenni difficoltà lungo la linea d’attacco ma il reparto offensivo degli Steelers sta diventando un buco nero che assorbe il talento d’individualità intriganti come Harris, Pickens, Johnson e Claypool restituendo poi a noi tutti pessimo football, three n’ out e una sterilità difficilmente compendiabile a parole.
Najee Harris sta iniziando a preoccuparmi, non è accettabile che un running back NFL fatichi a superare quota 3.0 yard a portata, si sta trasformando in un Trent Richardson con qualche alibi in più.

Voto3. Ci sono le attenuanti, per carità, ma al momento veder giocare gli Steelers è più una condanna che una ricompensa agli sforzi settimanali dei loro tifosi. Spero vivamente che Kenny Pickett abbia la forza interiore per non farsi compromettere il futuro da quella che quasi sicuramente sarà un’annata molto lunga e complicata.


AFC East

Buffalo Bills

Record: 6-1.

Cosa sta andando bene: Hanno il miglior quarterback della lega che non risponde al nome di Patrick Mahomes, ma questa frase è altamente opinabile.
Nessun attacco genera più yard delle loro magnifiche 430.6 a uscita, un numero così impressionante che ci restituisce tutta la voglia di Josh Allen di prendersi il più che meritato primo MVP di una carriera che dovrebbe condurlo a Canton.
Concedono la miseria di due touchdown a partita. Esatto, in media subiscono letteralmente 14 punti ad allacciata, un dato non figlio del caso che va a dare continuità a quanto fatto vedere lo scorso anno. A proposito, con un Von Miller in più in rotazione il pass rush ha compiuto un deciso e potenzialmente decisivo salto di qualità – basti guardare l’epilogo della partita contro i Chiefs per farsi un’idea più educata su quanto appena affermato.
Li troviamo quasi automaticamente all’interno della top ten – se non five – di qualsivoglia statistica sia in attacco che in difesa, sono una delle squadre più complete e meglio assemblate della lega, al momento non sembrano avere un punto debole al quale un coaching staff a caso possa appigliarsi durante la stesura del gameplan settimanale: insomma, se non sono considerabili perfetti poco ci manca.

Cosa sta andando male: Utilizzare più di quattro righe per completare questo paragrafo sarebbe ridicolo, Buffalo può vantare la migliore difesa della lega e uno degli attacchi più prolifici, fa lo stesso se la percepita mancanza di un vero maschio alpha nel backfield li costringe ad affidarsi con pericolosa insistenza alle gambe di Allen, su questo ragioneremo a inizio a gennaio.

Voto9. In un anno in cui chiunque si sta dilettando a deluderci i Bills sono una delle nostre poche sicurezze. La loro stagione, però, inizierà fra qualche mese.


Miami Dolphins

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Nulla ci restituisce la follia di questa stagione più efficacemente del fatto che i Miami Dolphins risiedano su un record più che positivo principalmente per merito del reparto offensivo.
In un certo senso, dopo la campagna acquisti primaverile, ciò era dovuto ma lasciatemi fare il finto tonto. L’investimento Hill ha pagato immediatamente dividendi al punto che c’è una reale possibilità che Cheetah strappi a Megatron il record all-time per yard ricevute in una singola stagione: dopo 8 partite l’ex giocattolo preferito di Patrick Mahomes ha già ricevuto 961 yard, andando oltre quota 160 in ben quattro occasioni, ossia la metà delle loro uscite stagionali.
La coppia Waddle-Hill, con qualche spolveratina di Gesicki qua e là, s’è immediatamente affermata come la migliore nella posizione e di conseguenza l’attacco finalmente vola: i modesti 22.3 punti a uscita sono a mio avviso da imputare allo spaventoso infortunio di Tagovailoa.
Con il proprio quarterback titolare in campo i Dolphins sono consistentemente una buona squadra e credo che aver appurato questo fatto permetta al front office di spuntare un’importante casella sulla lista degli obiettivi stagionali.
Hanno ancora tantissimo margine di miglioramento – soprattutto lungo la linea d’attacco – ma è rassicurante constatare che il passing game sia diventato la forza motrice di questa squadra.

Cosa sta andando male: Fra i motivi per cui il front office ha deciso di affidare la squadra a Mike McDaniel troviamo sicuramente la sua innata abilità nel trovare modi di muovere le catene via terra: complice l’inefficienza della linea d’attacco il duo Mostert-Edmonds fatica a superare le 4.0 yard a portata, o come vi dico spesso la soglia della sufficienza.
Ciò che veramente mi stupisce è però l’inspiegabile involuzione del reparto difensivo, passato dal trainare settimanalmente il resto della squadra alla competitività a costringere l’attacco agli straordinari: imbarcano 24.0 punti a partita, dato reso ancora più indigeribile dal fatto che siano una delle quattro squadre a permettere ai quarterback avversari di assicurarsi un passer rating, in media, a tre cifre.
Il pass rush fatica a mettere pressione al quarterback e la secondaria, malgrado i tanti nomi di lusso, concede troppo spesso big play che sotto la guida di Flores erano una rarità.
Non pretendo che riprendano a giocare come nel 2021, ma permettetemi di essere accigliato davanti al rumoroso calo di rendimento di un reparto contro il quale era veramente complicato muovere le catene, soprattutto via aria.

Voto7,5. L’alibi degli infortuni c’è ed è da tenere assolutamente presente in luce della pessima gestione del caso Tagovailoa. Credo siano destinati alla postseason, vediamo se la difesa salirà sufficientemente di livello per permettere loro di togliersi qualche soddisfazione una volta dentro.


New England Patriots

Record: 4-4.

Cosa sta andando bene: Vi ricordate quando noi tutti – io in primis – ci siamo stracciati le vesti davanti alla passività di Belichick nelle contrattazioni per il rinnovo contrattuale di J.C. Jackson?
Secondo i buontemponi di Pro Football Focus Jack Jones è finora stato il miglior cornerback della lega e il collega Jonathan non è molto distante: come avrete facilmente intuito dietro il 4-4 di New England troviamo principalmente lo zampino di un reparto difensivo che malgrado il rendimento non troppo costante – si guardi il disastro contro i Bears – sta giocando oggettivamente bene inducendo gli avversari all’errore con una frequenza pareggiata solo dagli irraggiungibili Eagles.
Hanno la fortuna di poter contare sul miglior allenatore della storia del gioco, basti guardare ai capolavori composti contro Lions e Browns quando con Bailey Zappe under center Belichick ha trovato modo di mettere la museruola a due reparti offensivi di buon livello.
La linea d’attacco sta ben figurando permettendo al running back di turno – principalmente Stevenson – di sopperire alle mancanze dei propri quarterback tenendo in moto le catene via terra.
Sono assolutamente in corsa per i playoff e ciò, dopo aver aperto la stagione sull’1-3, non era affatto banale.

Cosa sta andando male: Circoscrivere un’analisi a una veloce spulciata di dati non ha alcun senso, ma ammetto che vedere le statistiche di Mac Jones senza proteggere adeguatamente i bulbi oculari potrebbe costarvi la vista: nelle cinque partite giocate finora il sophomore ha lanciato tre touchdown e ben sette intercetti.
Uno dei sacri comandamenti di Bill Belichick è quello di vincere partite facendo il possibile per non perderle e Jones, a causa di questa scarsa – se non nulla – ball security li sta consistentemente mettendo in una pessima posizione complicando inutilmente la vita.
Infortuni e il livello tecnico piuttosto basso dei ricevitori a sua disposizione hanno indubbiamente contribuito, ma New England al momento non sembra essere in possesso di un quarterback con la stoffa necessaria per caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti di vera difficoltà e condurla alla vittoria.
Tutti i loro sogni di gloria passano dal rendimento del reparto difensivo e, seppur in minor misura, dalla brillantezza del gioco di corse.
È necessario un repentino cambio di marcia, è difficile vivere così in una division in cui Tagovailoa e Allen stanno mettendo insieme settimanalmente statistiche uscite da Madden.

Voto6,5. Per com’era partita la stagione direi che New England non possa considerarsi insoddisfatta, anche se la sconfitta coi Bears è costata loro almeno un voto. Se Jones non si dà una svegliata potremmo essere costretti a sorbirci una offseason di dibattiti e giudizi sommari.


New York Jets

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Partiamo dall’ovvio anche se potrebbe suonare ingiusto: malgrado gli indubbi passi in avanti, il valore assoluto dei New York Jets non lo si intercetta sicuramente in un record a mio avviso troppo generoso.
L’ottimo lavoro svolto dal front office in offseason ha riportato il reparto difensivo a vette raggiunte l’ultima volta quasi due lustri fa: analogamente ai Jets del primo Rex Ryan, però, l’attacco fatica a reggere il gioco. Di questo parlerò dopo, qui ci si concentra solo sulle cose positive.
Contro la feroce difesa allenata da Saleh, i quarterback avversari non riescono – in media – a superare l’80.0 di passer rating principalmente grazie alla brillantezza di ottimi individui come Garden, Williams, Mosley, Whitehead e Reed. Il reparto difensivo di Gotham City brilla sotto tutti i punti di vista e gioca con l’aggressività tipica di chi è consapevole che la vittoria finale sarà raggiungibile quasi esclusivamente grazie al proprio sforzo.
Prima che uno sciagurato infortunio lo estromettesse dai giochi, Breece Hall stava dimostrando di avere la brillantezza e maturità necessaria per elevarsi a cuore pulsante dell’intero reparto offensivo, emulando così la formula vincente dei Jets di Mark Sanchez: ok, è arrivato il momento di dire quello che c’è da dire.

Cosa sta andando male: Zach Wilson, purtroppo, è lo stesso identico giocatore visto nell’anno da rookie.
Il talento è fuori discussione, ma i processi decisionali che lo spingono a lanciare da angolature poco ortodosse lo stanno rendendo una macchina da turnover che finirà inesorabilmente per rendere vano l’ottimo lavoro del reparto offensivo.
Nella sconfitta patita contro i Patriots qualche giorno fa troviamo un esaustivo riassunto di quanto appena detto, poiché nonostante le 100 yard di total offense in più guadagnate in 17 giocate in meno rispetto alle 75 dei Patriots, nonostante i sei sack racimolati dal pass rush e l’ignobile 6 su 19 su terzo down New York ha perso piuttosto nettamente in primo luogo a causa dell’imprecisione di Wilson – meno del cinquanta percento di completi – e di tre evitabilissimi intercetti.
È ancora decisamente troppo spericolato e scriteriato con il pallone e gli evidenti problemi di precisione stanno creando parecchi malumori fra i ricevitori, basti pensare al povero Elijah Moore che non troppo tempo fa aveva chiesto di essere ceduto.
Attenzione che qua mi sembra che si stia imboccando la strada pavimentata da Mark Sanchez.

Voto7,5. Con tutti i loro limiti i Jets hanno vinto più della metà delle partite giocate e, soprattutto, la difesa sembra essere destinata ad anni di dominio.


AFC West

Denver Broncos

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: La costanza del reparto difensivo è commovente: fossi nei loro panni dopo tutti questi anni di onorato servizio retribuito a buoni pasto starei cominciando a pensare di mollare abbracciando una passività più che giustificata e umanamente comprensibile.
Invece niente, loro continuano imperterriti a dominare annullando settimanalmente il gioco aereo avversario: concedono la miseria di 165.8 passing yard a partita, un dato fantascientifico corroborato dalle incommentabili 5.3 yard a tentativo raccolte dal quarterback avversario di turno. Mica male se si tiene presente la division in cui hanno la sfortuna di militare.
Ora passiamo all’attacco.

Cosa sta andando male: Questi articoli sono particolarmente impegnativi perché in due giorni sono costretto a mettere giù qualcosa come diecimila/dodicimila parole – più o meno sensate – con le quali provare a convincervi del perché una determinata squadra stia giocando bene o meno: la tentazione di liquidare i Broncos con un veloce ma giustificato copia-incolla da un pagellone qualsiasi delle ultime tre stagioni è forte, quasi irresistibile.
Doveva essere il loro anno, l’acquisizione di Wilson avrebbe dovuto elevare l’attacco al livello del reparto difensivo ponendo fine al circolo vizioso di potenzialità sprecate, Denver si sarebbe dovuta trasformare in una perfetta macchina da guerra che crea tanto concedendo solo le briciole, nulla di tutto ciò: se possibile questa è la peggior versione del loro attacco dal Super Bowl in poi.
Rimpiangere gente come Keenum e Flacco è difficile, eppure Russell Wilson – aiutato da un Hackett che non ci sta capendo assolutamente niente – sta riuscendo in questa impresa: pensate a come si sentiranno i poveri tifosi quando saranno costretti a passare la mano per rinnovi di pedine fondamentali o quando dovranno essere forzatamente passivi in free agent.
Non lasciamoci fuorviare dal recency bias innescato dalla – scadente – vittoria sui Jacksonville Jaguars, l’attacco dei Broncos è un totale disastro sotto ogni punto di vista.
L’infortunio di Javonte Williams ha depotenziato un reparto che aveva disperatamente bisogno di lui come punto di riferimento e, magari, come fonte di touchdown poiché il quarterback che avrebbe dovuto trasformarli in contender ha finora lanciato sei touchdown in sette partite prendendo una quantità di mazzate simile a quelle rimediate nei migliori anni a Seattle.
Sono la peggior squadra della lega in red zone dove, malgrado Wilson, sono riusciti a mettere a segno il touchdown solamente nel 35% dei viaggi e potrei andare avanti per ore a parlarvi della loro disfunzionalità, ma non credo sia il caso perché ho ancora due bilici di squadre da sezionare.
Hanno il talento per salvare la stagione ma devono darsi una svegliata, non si riabilita una stagione partita sotto ben altri auspici battendo sul filo del rasoio i Jacksonville Jaguars a Londra.

Voto: 2. Avevamo aspettative completamente diverse. È veramente faticoso guardarli giocare e non cedere alla tentazione di dedicare il proprio tempo ad attività ben più edificanti come per esempio contarsi i peli dell’avambraccio.


Kansas City Chiefs

Record: 5-2.

Cosa sta andando bene: Abbiamo passato l’intera offseason a chiederci cosa ne sarebbe stato di loro senza Tyreek Hill, il reagente perfetto per innescare quella reazione chimica che favoriva la proliferazione di punti e fuochi d’artificio. Abbiamo passato mesi a speculare sul loro futuro, sulla quieta fine di un ciclo, sul perdere un po’ di più oggi per stravincere domani.
Dopo meno di due mesi di stagione possiamo affermare con lieta certezza che tutti i nostri sforzi sono stati inutili e fini a sé stessi, fastidiosi sofismi concepiti esclusivamente per autoconvincerci di saperne qualcosa: abbiamo abbracciato così tante ipotesi che siamo colpevolmente arrivati a ignorare l’unica verità, ossia che i Kansas City Chiefs finché potranno contare su Patrick Mahomes e Andy Reid – aggiungiamoci pure Travis Kelce – rimarranno lo standard con cui il resto della NFL dovrà inevitabilmente misurarsi per comprendere il proprio valore.
L’attacco fila che è una meraviglia – 32 punti a partita! -, il gioco di corse è finalmente affidabile, consistente e competente e Patrick Mahomes distribuisce palloni a una batteria di ricevitori ben assortita e impreziosita dall’arrivo di un Toney che a mio avviso potrebbe fare sfaceli: la metodicità con cui i Chiefs muovono le catene è commovente perché non inficia sull’esplosività – guardate il tweet qui sotto.
Non li ho mai visti così bene, mi sento di dire che questa sia la miglior versione di Patrick Mahomes ammirata finora – ed è tutto dire – e attenzione al reparto difensivo che con un po’ di salute ed esperienza in più sembra pronto a semplificare la vita a un attacco che non ha particolari problemi a mettere a segno un punto in più degli avversari.

Cosa sta andando male: Non è per niente facile essere sempre e comunque perfetti, basti pensare al destino di tantissime babystar Disney, spinte al degenero da una vita di insostenibili pressioni fin dalla più tenera delle età.
Un discorso simile, con le dovute differenze, può risultare vero pure per i Kansas City Chiefs, squadra che ci ha abituati così bene che siamo da un pezzo arrivati al punto in cui ci aspettiamo settimanalmente vittoria, quaranta punti e giocate spettacolari mai viste prima.
In comprensibile segno di ribellione, quindi, i nostri cari Chiefs di tanto in tanto si dilettano a buttare via partite come quella clamorosa contro gli Indianapolis Colts o l’AFC Championship Game dello scorso anno. Non ho alcun problema a vederli perdere contro i Buffalo Bills, ciò che mi disturba è la loro umanissima tendenza a staccare la spina da partite che non dovrebbero aver alcun problema a vincere: questo non mi darebbe particolari preoccupazioni se si verificasse esclusivamente a ottobre, il problema nasce quando accade a gennaio.

Voto8,5. Sono sempre i soliti Chiefs, nulla di più, nulla di meno. Attenzione a un reparto difensivo pronto a spiccare il volo.


Los Angeles Chargers

Record: 4-3.

Cosa sta andando bene: Justin Herbert è uno dei quarterback più talentuosi della lega e sono convinto che rientri come quelli di Bosa e Williams uniti a un Keenan Allen in piena salute possano spostare qualche equilibrio.
Il record, per loro fortuna, è sufficientemente buono da non aver compromesso ancora nulla e il quantitativo di talento a disposizione di Staley dovrebbe bastare a garantire perlomeno una qualificazione ai playoff.

Cosa sta andando male: Dovevano affermarsi come una delle squadre più complete e temibili della AFC – e della lega – invece sono sempre i soliti vecchi, malconci, deludenti e sfortunati Chargers.
Non volendo mancare di rispetto a squadre come Saints, Ravens, 49ers e Broncos non me la sento di ricorrere all’alibi degli infortuni perché, arrivati a questo punto della stagione, un po’ di logorio è da mettere in preventivo: nemmeno in piena salute stavano giocando particolarmente bene.
I massicci investimenti lungo il front seven non hanno pagato dividendi poiché, esattamente come l’anno scorso, opporsi alle corse avversarie sembra essere un qualcosa che va contro qualche loro convinzione religiosa: concedono 5.7 yard a portata, numero inaccettabile da qualsiasi lato lo si guardi. Non che la situazione migliori se ci si sposta in secondaria, intendiamoci, ma se non altro la parte posteriore del reparto difensivo è un po’ più competente anche se probabilmente dopo aver rotto il salvadanaio in offseason si aspettavano qualcosina in più che la “semplice” – ma mai banale – competenza: la loro difesa non brilla sotto nessun punto di vista e ciò, se non lo avete capito, mi perplime soprattutto perché Staley dovrebbe essere un genio della difesa.
Per quanto riguarda l’attacco mi limiterò a mettervi davanti a un dato tanto eloquente quanto deprimente: sui 36 quarterback scesi in campo in questa stagione, Herbert è il 28esimo per yard lanciate per tentativo con sei-punto-cinque-fetide-yard per passaggio tentato. Dietro a gente come Mills, Brissett, Rush e Dalton. Sì, lo stesso Justin Herbert con un lanciarazzi termofuso alla spalla destra.
Joe Lombardi è un criminale, costringere Herbert a passaggi tassativamente corti è come comprarsi una Ferrari per guidare in ZTL: Joe Lombardi, ti prego, non essere come un grigio cittadino della Verona bene.

Voto5. Record positivo, ma che delusione: da molti erano visti un passo avanti ai Chiefs, e invece sono la stessa identica squadra dell’anno scorso. Un po’ più frustrante.


Las Vegas Raiders

Record: 2-5.

Cosa sta andando bene: Pretendete seriamente che metta in fila diverse centinaia di parole per questo paragrafo riferito ai Las Vegas Raiders?
Se non altro Crosby, Carlson e Jacobs stanno mettendo insieme annate d’antologia.

Cosa sta andando male: Se possibile stanno deludendo più dei Denver Broncos che, se non altro, non sono regrediti ma si sono semplicemente limitati a difendere lo scabroso status quo dell’ultimo lustro.
Scrivere qualcosa di sensato dopo l’imbarazzante sconfitta rimediata contro i Saints è terribilmente complicato, è dura rendere il mio giudizio impermeabile dalle scorie radioattive causate da un’umiliazione del genere ma posso giurarvi che non sarei stato particolarmente gentile anche in caso di vittoria.
A inizio stagione covavo qualche perplessità – soprattutto per linea d’attacco e difesa in generale – ma ero convinto che lo strapotere di un attacco che può contare sul trio Adams-Waller-Renfrow potesse compensare alle tante imperfezioni che attanagliavano un roster lacunoso ma sufficientemente attrezzato per ambire ai playoff: la mia convinzione è stata pesantemente sbugiardata.
I Las Vegas Raiders, spiace dirlo, non giocano particolarmente bene a football americano. L’attacco, controintuitivamente, sta rendendo ben al di sotto delle aspettative faticando a sfruttare i punti di forza dei propri migliori giocatori, Jacobs a parte.
Che la difesa fosse sospetta era ben chiaro fin dall’estate, ma che un pass rush che può contare sul duo Crosby-Jones sia stato in grado di mettere a segno la miseria di nove sack in sette partite è avvilente, soprattutto perché non portando pressione al quarterback avversario vengono esposti tutti i limiti di una secondaria con evidenti limiti tecnici. È dura vincere così, soprattutto se l’All-Star Team assemblato in offseason fatica a mettere a referto quantitativi accettabili di punti.
Sembra quasi che il fine ultimo di questo campionato sia confermare – per l’ennesima volta – che gli allievi di Belichick quando lasciano l’ovile siano destinati all’inevitabile fallimento.

Voto2. E pensare che per colpa loro e dei Broncos abbiamo passato un’intera offseason a sbrodolare sugli equilibri di una division trasformatasi in GiRoNe InFeRnAlE. Per favore confiscateci le tastiere da marzo a settembre.


AFC South

Houston Texans

Record: 1-5-1.

Cosa sta andando bene: In un anno in cui un numero considerevole di rookie sta facendo a gara per rubarsi la scena è bello constatare come il povero Dameon Pierce, malgrado il contesto fatiscente, si stia affermando come uno dei running back più concreti e affidabili della NFL.

Cosa sta andando male: Forse li ho elogiati troppo, forse ho commesso l’imperdonabile errore di volerli considerare pronti alla competenza – non alla competitività -, sta di fatto che i Texans di quest’anno sono la fotocopia dei Texans dell’anno scorso malgrado oggettive miglioramenti pressoché ovunque lungo il roster.
Davis Mills, dopo averci fatto vedere qualcosa di estremamente intrigante nelle ultime partite della scorsa regular season, è inspiegabilmente regredito tornando a giocare come uno dei peggiori quarterback della lega, un giocatore assolutamente insipido mai in grado di elevare chi gli sta attorno – nonostante la qualità del companatico sia indubbiamente aumentata.
Spulciando le statistiche li si trova in zona mediocrità pressoché ovunque, eccezion fatta per la run defense dove si distinguono per un’inettitudine a momenti comica: concedono ben 186 rushing yard a partita, 30 yard tonde tonde in più dei Chicago Bears penultimi.
È quasi impossibile essere competitivi in National Football League quando l’attacco avversario è perennemente in grado di correrti in faccia indisturbato finendo così per controllare il ritmo della partita. Se volete particolarmente bene a un running back andate immediatamente a guardare se e quando giocherà contro i Texans, ci sono ottime probabilità che per tre ore si trasformi in Derrick Henry.

Voto3. Voto più alto di quello di Broncos e Raiders semplicemente perché verso di loro non nutrivo alcuna aspettativa.


Indianapolis Colts

Record: 3-4-1.

Cosa sta andando bene: Non voglio essere eccessivamente severo, soprattutto con una squadra ancora in corsa per quello che vuole, ma il semplice fatto che abbiano spedito in panchina Matt Ryan dopo neanche metà stagione mi fornisce tutti gli elementi necessari per valutare adeguatamente quanto fatto finora.

Cosa sta andando male: Le statistiche le analizzerò a bocce ferme a fine stagione quando avremo fra le mani il risultato dell’ennesimo fallimento più o meno preannunciato.
In casi come questo non ha alcun senso focalizzare l’analisi sui numeri perché, indipendentemente da quante yard su passaggio concedano o frivolezze del genere, il loro 2022 non può che essere bollato come fallimento per il repentino panchinamento di Matt Ryan.
Per carità, Ryan ha le sue colpe ed è meno mobile e reattivo di un funzionario statale il venerdì poco prima di pranzo – posso prendermi la libertà di farci umorismo perché sono uno statale pure io -, ma Ballard se l’è cercata, eccome se se l’è cercata.
Ogni anno dispongono di sufficiente spazio salariale per mettere a segno due o tre colpi potenzialmente in grado di rivoluzionare la squadra – si guardi l’impatto avuto da gente come Diggs e Brown su Bills ed Eagles – eppure, dopo aver fallito miseramente l’esperimento Wentz, eccoli perseverare con Matt Ryan: perché si ostinano a rifiutare anche solo di prendere in considerazione l’ipotesi di mettere sotto contratto un ricevitore?
Perché devono incaponirsi su gente come Campbell che, dopo anni fra i professionisti, non ha ancora dimostrato niente? Perché mettere quanto più a suo agio possibile il nuovo quarterback non sembra essere la loro priorità, soprattutto con un quarterback così anziano?
Non si sono resi conti che la linea d’attacco, Nelson a parte, non fosse più quella di un paio di stagioni fa?
Tantissimi interrogativi con risposte squisitamente banali sotto gli occhi tutti a eccezion del front office, a quanto pare.

Voto3. Possono ancora sperare nei playoff e, per quanto ne sappiamo, Ehlinger potrebbe essere il nuovo Tom Brady, ma i Colts vanno annoverati fra le più grandi delusioni di una stagione che pullula di promesse non mantenute.


Jacksonville Jaguars

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Non sono particolarmente brillanti sotto nessun punto di vista ma il fatto che ogni sconfitta sia arrivata con uno scarto minore/uguale agli otto punti – ossia un possesso – è indubbiamente incoraggiante: solo un anno fa i Jacksonville Jaguars erano poco più che un umido bye week forzatamente trascorso in Florida.
Dopo aver faticato da rookie Trevor Lawrence sta iniziando a mostrarci qualcosa, anche se vi confesso che è difficile spellarsi le mani per numeri non eccessivamente impressionanti: partite come quella giocata a Londra ci mettono davanti a buona parte dei limiti di un giocatore che, di fatto, deve essere considerato un rookie.
Avevamo collettivamente storto il naso dinanzi alla scelta di Travis Etienne ma, fino a questo punto del campionato, il fedele scudiero di Lawrence è stato il miglior giocatore del reparto offensivo: non è un caso che siano comodamente all’interno della top ten per rushing yard a partita e che siano fra le pochissime squadre capaci di guadagnarne più di 5.0 a portata.
È difficile imputare il record deludente a una carenza specifica, quindi credo che sia appropriato fare un respiro profondo e ricordarsi che si sta pur sempre parlando di una squadra giovane e inesperta fisiologicamente incapace di vincere: nella seconda metà di stagione mi aspetto qualche vittoria in più, soprattutto in partite tirate fino all’ultimo.
Chapeau alla linea d’attacco che finora ha concesso la miseria di 12 sack in otto partite: solamente Chargers e Bills si sono comportate meglio – anche se di partite finora ne hanno giocate solamente sette.

Cosa sta andando male: Record a parte… nulla?
Permettetemi di spiegarvi.
I Jaguars non sono assolutamente – per il momento – una buona squadra ma come spiegato poc’anzi il record deludente deve essere attribuito all’inesperienza generale, non a qualche difetto strutturale favorito dall’incompetenza del front office.
C’è margine di miglioramento? Certo che sì, vorrei vederli uscire vincitori da partite serrate limitando soprattutto il numero di turnover, ma è indubbio che abbiano compiuto passi da gigante rispetto allo scorso anno e che la strada intrapresa sia quella giusta.
[Mi sembra appropriato ricordarvi che le valutazioni variano a seconda delle aspettative che eravamo legittimati a nutrire verso una certa squadra: il 2-6 dei Jaguars non è in alcun universo paragonabile al 2-5 dei Raiders, per esempio.]

Voto5. Senza lode né infamia ma con prospettive piuttosto rosee per il futuro. Il prossimo passo è obbligatoriamente quello di giocare seriamente a football per tutti e sessanta i minuti.


Tennessee Titans

Record: 5-2.

Cosa sta andando bene: I miei complimenti ai maestri dell’inganno.
I Tennessee Titans stanno mettendo insieme un vero e proprio capolavoro di opportunismo e cinismo sfruttando alla perfezione un calendario più che favorevole: sono saldamente al comando della propria division e ovviamente in corsa per il trono della conference, ma proprio come l’anno scorso il loro record è incommensurabilmente bugiardo.
Dopo aver aperto la stagione sullo 0-2, Tennessee ha inanellato cinque vittorie consecutive passando sempre e comunque di misura su Raiders, Colts, Commanders, di nuovo Colts e Texans, quattro fra le peggiori dieci squadre della lega: questo non cambia il fatto che anche partite del genere siano da vincere e che, mai come quest’anno, tante altre squadre falliscano laddove loro sono sostanzialmente letali.
Sono tornati al successo affidandosi alla specialità di casa, il gioco di corse, e con un Derrick Henry nuovamente in palla il reparto difensivo non viene mai sovraccaricato di lavoro potendo così risultare fresco e lucido nei momenti più caldi dell’incontro.
Non so quanto sia sostenibile vincere così, ma credo altresì che per aggiudicarsi la AFC South basti esattamente questo.

Cosa sta andando male: La loro partita segue un copione piuttosto preciso: sfuriata iniziale che vale spesso due possessi di vantaggio, progressivo rincitrullimento dell’attacco che, complice la prevedibilità, cala di colpi, progressivo rientro degli avversari e immancabile stop difensivo finale.
I Tennessee Titans stanno giocando un football vincente in un contesto disastrato come lo sa essere solamente la loro division.
Ryan Tannehill, purtroppo, non è più lo stesso giocatore che ci ha sorpreso un paio d’anni fa e il rendimento del gioco aereo non può lasciarci indifferenti: solamente i Chicago Bears accumulano meno passing yard delle loro inadeguate 147.6.
Fino a questo punto del campionato i ricevitori hanno messo a segno complessivamente un touchdown, realizzato dal povero Robert Woods nel primo testa a testa con i Colts: pensare di fare strada nella conference dei Chiefs e dei Bills in queste condizioni è pressoché impossibile. Stanno vincendo e hanno ragione loro, ma sono più che convinto che Vrabel sia assolutamente consapevole dell’insostenibilità del loro modello di successo.
Il calendario per loro fortuna resta abbordabile e credo possano confermare piuttosto serenamente il trono in division, tuttavia mi sembra poco sensato illudersi che possano ambire a qualcosa di serio finché si limitano al minimo sindacale contro avversarie di bassa qualità.

Voto7+. Li avevamo dati per spacciati prima di fine settembre e loro, per tutta risposta, hanno tirato fuori dal cilindro cinque vittorie consecutive che garantiscono il beato controllo della AFC South. Per ora va bene così.


 

3 thoughts on “NFL 2022: Il pagellone di metà stagione per ogni squadra AFC

  1. Bel colpo dei Ravens con Roquan Smith, giocatore che mi ricorda Ray Lewis. Con lui e l’esordiente Ojabo fanno un bel salto dal punto di vista atletico.
    Penso che i Browns siano migliori del record attuale, sono curioso di vederli quando tra non molto esordirá Deshaun Watson.

  2. Ad oggi e ripeto ad oggi viste le incognite del football puo veramente essere l anno dei Bills . Molte squadre e diversi QB stanno deludendo.. in tutte e due le conference

  3. 8 a Buffalo.

    7 a New York, Miami, Baltimore, Tennessee e Kansas City.

    6 a New England, Los Angeles e Cincinnati.

    5 a Indianapolis e Cleveland.

    4 a Pittsburgh, Jacksonville, Houston, Denver e Las Vegas.

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