Troppa carne al fuoco per lasciarla a rosolare sulla fiamma: partiamo subito.

La nostra giornata ieri è cominciata prima del solito grazie alla vittoria londinese dei Vikings sui Saints: 28 a 25 il punteggio finale di una partita incerta e, soprattutto nella fase finale, divertente. Minnesota ha tenuto in mano il pallino del gioco per la quasi totalità della contesa, salvo poi farsi superare nel cuore dell’ultimo periodo: un drive magistrale concluso in end zone dal buon Justin Jefferson – rushing touchdown – ha restituito loro la leadership, durata però giusto il tempo di un tè visto che Lutz non ha avuto problemi a riacciuffare la parità da 60 yard. Dopo che una massiccia ricezione di Jefferson ha permesso a Joseph di ripristinare il vantaggio di tre, ecco il plot twist che non ti aspetti, ecco il double doink oltreoceano: con pochi secondi rimasti sul cronometro Lutz ha avuto l’opportunità di portarla ai supplementari, peccato che la sua preghiera da circa 60 yard si sia spenta sui montanti della goal post. Ottima vittoria per i Vikings, anche se mi sento obbligato a inchinarmi al cospetto dei Saints che seppur privi di Winston, Thomas e Kamara hanno costretto gli avversari agli straordinari.

Beffati dai Bills, e in egual misura da loro stessi, i Baltimore Ravens: dopo aver dominato la prima metà concludendola su un più che incoraggiante 20 a 10, Baltimore si è spenta permettendo a Buffalo di uscire sulla distanza e vincere 23 a 20. Eppure all’inizio Baltimore ha sfruttato alla perfezione atipici errori degli ospiti, volando su un 20 a 3 che ha gonfiato di speranza il petto di chi come me riteneva impossibile anche solo pensare a una vittoria. L’attacco guidato da Jackson, però, ha finito per impantanarsi permettendo così all’indomabile Allen di riportare in partita i suoi. Sul 20 a 20, dopo un drive esemplare estesosi per la quasi totalità del campo di gioco, Harbaugh ha incredibilmente deciso di giocare il 4&goal bypassando un più che ragionevole piazzato: Buffalo ha ringraziato portandosi a casa un prezioso intercetto. A quel punto per Allen è stato un gioco da ragazzi completare l’opera e mettere Bass nella posizione di realizzare il piazzato della vittoria. Perdere così, indipendentemente dalla qualità dell’avversario, fa male.

Tornano al successo i Los Angeles Chargers, sopravvissuti ai rabbiosi tentativi di rimonta degli Houston Texans: buon 34 a 24 per i ragazzi di coach Staley. Partita finalmente da Ekeler per Austin Ekeler, autore di tre decisivi touchdown che hanno permesso a Los Angeles di costruire un vantaggio poi sapientemente amministrato – non senza qualche patema d’animo: sotto di soli tre punti i Texans non hanno saputo spedire a bordocampo l’attacco avversario che, con il terzo touchdown di Ekeler, ha messo definitivamente in ghiaccio la vittoria.

Altra gioia in rimonta per i New York Jets che, a quanto pare, si esaltano quando vedono la AFC North: il 24 a 20 finale ha rovinato il tanto atteso esordio di Kenny Pickett, spedito in campo dopo il rientro degli spogliatoi per infondere un po’ di vita a un attacco terribilmente anemico e asettico. Pickett non ha sicuramente brillato – tre intercetti – ma è indubbio che dal suo ingresso in campo l’attacco di Pittsburgh abbia cominciato a girare a ritmi più umani: i suoi due touchdown di corsa sono stati vanificati da 14 punti negli ultimi sette minuti dei Jets, passati definitivamente in vantaggio a una manciata di secondi dal fischio finale. Coraggiosa prestazione di Zach Wilson che, malgrado qualche errore qua e là, ha saputo rispondere presente nel momento più importante dell’incontro mettendo insieme un ottimo game winning drive.

Spettacolo, punti e ulteriori punti a Detroit, dove dei commoventi Seattle Seahawks hanno soffiato una vittoria ai Detroit Lions con un esplosivo 48 a 45. Seattle ha condotto per la quasi totalità dell’incontro inscenando uno spettacolare tira e molla: ogni volta che Detroit si riportava sotto di un possesso Seattle rispondeva con un puntualissimo touchdown. Prestazioni impressionanti quelle di Geno Smith e Rashaad Penny: Smith, in particolar modo, con le sue 320 yard e tre touchdown totali ha dipinto quella che non ho problemi a definire la miglior prestazione della sua controversa carriera. Seattle è una squadra vera, gioca fino al fischio finale ogni maledetta domenica e l’attacco, aiutato finalmente da una linea d’attacco definibile come tale, non sta avendo particolari problemi a mettere punti a tabellone. Lo Smith visto finora è senza ombra di dubbio il giocare che più mi ha impressionato in questa giovane stagione.

Finalmente un successo per i Las Vegas Raiders: nonostante il miglior Wilson della stagione, Carr e compagni si sono portati a casa un preziosissimo 32 a 23 che ha cancellato lo zero sotto la voce vittorie. Prestazione veramente solida quella di Las Vegas che malgrado numeri non impressionanti di Carr ha mosso brillantemente le catene grazie a un Josh Jacobs in grande spolvero – 144 rushing yard e due TD per l’ex scelta al primo round del draft. Come già anticipato, a Denver non è bastato il miglior Wilson della stagione per portarsi a casa la terza vittoria dell’anno: Las Vegas aveva disperatamente bisogno di questo successo.

Vittoria molto autorevole quella dei Dallas Cowboys, un quasi immacolato 25 a 10 contro i Commanders che estende a tre la serie di vittorie consecutive. Pure ieri Rush si è dimostrato più che adeguato nell’eseguire il proprio compito e permettere alla difesa e alla sciatteria avversaria – 11 penalità per 136 yard – di completare l’opera. Il punteggio finale fatica a esprimere il dominio perpetrato dai padroni di casa che con Prescott non troppo lontano dal rientro possono decisamente compiacersi della propria condotta dell’ultimo mese: con questa difesa e un attacco plausibilmente più esplosivo Dallas può fare veramente strada.

Non c’è molto da dire sul 20 a 12 con cui i Giants si sono scrollati di dosso i Bears: mi limiterò a dirvi che i due quarterback abbiano completato complessivamente 19 passaggi. A fronte di quanto appena detto non devono quindi destare stupore le 262 rushing yard con cui New York ha martoriato il front seven di Chicago: a segnare i touchdown ci ha pensato Daniel Jones – due rushing TD per lui – che ha ottimizzato l’encomiabile lavoro di uno straripante Saquon Barkley da 162 yard complessive. Attenzione, però, che in tutto ciò Jones si è pure storto la caviglia: è troppo presto per dire se perderà partite.

Per la seconda settimana consecutiva i Tennessee Titans scappano e amministrano: pure ieri, contro gli Indianapolis Colts, Tennessee ha sfruttato alla perfezione una partenza al fulmicotone trovando poi modo di amministrare il vantaggio per un ottimo 24 a 17 finale. Un Henry nuovamente degno del proprio nome si è caricato sulle spalle l’intero reparto offensivo guadagnando circa 150 yard condite da un touchdown. Ancora troppo inconsistente, imprecisa, grossolana e approssimativa Indianapolis, punita da tre imperdonabili turnover dai quali, in luce dell’investimento Ryan, dovrebbero essere immuni: la vittoria contro i Chiefs appare oggi più che mai un regalo degli annoiati avversari, non l’inizio di un qualcosa di vero.

Semplicemente eroici gli Atlanta Falcons che contro dei ben più quotati Cleveland Browns si sono portati a casa un pazzesco 23 a 20 che ci ha messo davanti a una squadra con degli attributi che fanno provincia. Atlanta, sotto di tre punti a una decina scarsa di minuti dal termine, ha messo insieme due drive sfociati in piazzati di Koo che uniti all’encomiabile sforzo del reparto difensivo hanno consegnato ad Atlanta una vittoria più che inattesa. Molto semplicemente, Cleveland non poteva permettersi di perdere una partita del genere.

Puoi aggiungere all’equazione il diluvio, il ritorno dell’allenatore che ha realizzato il sogno di una città intera e un’avversaria di qualità come Jacksonville, ma il risultato finale non cambia: grazie a un pregevole 29 a 21 i Philadelphia Eagles restano l’unica squadra imbattuta della NFL. Con lucidità e razionalità Philly ha rimontato il 14 a 0 su cui Jacksonville è volata a fine del primo quarto, finendo per segnare 29 punti consecutivi, bottino più che sufficiente per garantirsi l’intera posta in palio. Sugli scudi il gioco di corse capitanato da un magnifico Miles Sanders – più di 150 yard totali e due touchdown: la brillantezza dell’inizio di stagione di Hurts ci ha quasi fatto dimenticare quanto dominante sappia essere questa linea d’attacco. Grazie per il promemoria.

Vittoria più sofferta del previsto quella dei Packers sui Patriots: per garantirsi il 27 a 24 finale Green Bay ha avuto bisogno di un piazzato a termine dei tempi supplementari. Ciò che maggiormente sorprende è il fatto che New England sia stata capace di restare in partita malgrado la precoce estromissione di Hoyer dalla contesa: il rookie Zappe é stato commovente eseguendo alla perfezione il proprio compito ed evitando di commettere qualsivoglia errore. A volte, purtroppo, la – relativa – perfezione non basta a garantire vittorie in questa lega, ma ciò nonostante sono convinto che per ciò che vale New England si sarà collettivamente coricata con la consapevolezza di aver interpretato nel migliore dei modi una partita nata sotto i peggiori auspici.

Tornano al successo gli Arizona Cardinals, vittoriosi sui più che mai insipidi Carolina Panthers: il 26 a 16 finale degli ospiti è stato reso possibile da una sfuriata da 16 punti nell’ultimo periodo. Non mi sento di definirli guariti, ma quanto mostratoci da Arizona nella seconda metà di gioco è sicuramente incoraggiante: Murray e compagni, finalmente, hanno mosso le catene con ritmo e senza pietosi patemi d’animo confondendo la difesa avversaria alternando sapientemente lanci e corse. Ancora impalpabili, invece, i Carolina Panthers: andando avanti a questo ritmo non ho idea quanto possa protrarsi la tenuta da titolare di Mayfield.

Occorreva lasciarsi alle spalle l’imperdonabile scivolone contro i Colts e, magari, esorcizzare qualche demone prendendo lo scalpo alla squadra che circa due anni fa li massacrò al Super Bowl: missione compiuta per i Chiefs, passati 41 a 31 sui Buccaneers. Kansas City ha controllato la partita dall’inizio alla fine, portandosi a più riprese sopra di tre possessi: Brady, in quanto Brady, ha fatto il possibile per mettere insieme l’ennesima rimonta della carriera, ma ogni volta che è riuscito a rosicchiare qualche punto dal passivo Mahomes ha sempre trovato modo di rispondere e ringalluzzire il vantaggio. Prestazione veramente convincente quella del reparto offensivo diretto da Mahomes, segnarne 41 contro la difesa dei Bucs non è affatto banale.

10 thoughts on “Il riassunto della quarta domenica del 2022 NFL

  1. RAVENS : dopo il primo tempo pensavo che fosse fatta, attacco girava bene e difesa asfissiante.
    Peccato che nel secondo tempo sono diventati i Falcons di qualche stagione fà ….
    Baltimore poteva benissimo trovarsi sul 4-0 in questo inizio di stagione ed invece sono 2-2 come molte altre squadre in AFC.. ma comunque per una squadra con ambizioni da SB questo non dovrebbe accadere.
    Sul sito ufficiale dei Ravens qualcuno vuole la testa di Harbaugh..

  2. Grandi partite Bills-Ravens e Chiefs-Buccaneers! La prima vinta da un grande Allen (se penso che ai tempi del suo draft quasi tutti gli esperti lo vedevano dietro a Mayfield, Darnold e addirittura Rosen!!), la seconda un fuoco d’artificio continuo! Nel thursday ight invece i miei Dolphins hanno capitolato dopo una buona partita a Cinci: nel quarto periodo un intercetto di Bridgewater ha chiuso il discorso, ma adesso il problema vero è capire se il povero Tagovailoa potrà mai tornare in campo. Nessuna pace per lui e per Miami.

  3. Basta, ti prego Harbaugh, coi quarti down aggressivi. Vengono pure eseguiti male.
    Alla fine Peters voleva mettergli le mani addosso. Harbaugh, durante la conferenza stampa, sembrava un filosofo.

  4. Peters aveva tutti i motivi per essere incavolato, poi chiaro che Harb in conferenza stampa ha fatto il battutone..

    • Risposta sia a te che a Roberto: no comment, parliamo d’altro, vi prego.

  5. Comunque…vorrei capire che problemi ha l’attacco di Denver! Già tifo Juve…che nn ha è esattamente la squadra col gioco più scintillante del piante…ora pure Denver con Wilson è a tratti imbarazzante davanti…non è possibile che per muovere la catena servano necessariamente Big play, qualcosa non funziona a livello di schemi, il gioco non è mai fluido, sembra che per guadagnare 10 yard ci occorra il doppio della fatica che fanno gli altri

    • Ieri se non altro li ho visti meglio del solito, mi sembra che con il receiving corp in salute Wilson sia decisamente (che scoperta!) più a suo agio. Peccato per Williams, poveraccio.

  6. Bella domenica! Quasi niente di scontato (persino Houston ha avuto occasioni vincere coi Chargers…), nel risultato finale o nell’andamento della partita. Conterà poco nell’economia della stagione, ma 48 punti dei Seahawks di quest’anno, in una sola partita, credo che rendano l’idea di quanto sia imprevedibile la NFL finora.
    Anche se, complice il meteo, tanti i colpi di scena sono arrivati più da errori che da altro.
    Allen con grande cuore si è preso sulle spalle i Bills meno in palla del solito ed ha scardinato una super difesa dei Ravens. Anche se, pure qui, la scelta di lancio su 4° down di Baltimore è stata orrenda.
    Gli infortuni stanno decimando le squadre, e siamo solo alla quarta. Questa per me è la nota triste.

  7. Da NFL.com:

    The Jets are 2-2 this season despite entering Week 4 leading for only 22 seconds combined through three games, per NFL Research.

    22 secondi! Questa è una statistica molto carina…

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