Il secondo giorno del draft, sebbene indiscutibilmente meno spettacolare del primo, è a mio avviso quello più interessante, soprattutto in un anno “profondo” come questo.
Conoscete perfettamente questo articolo, perciò datemi il permesso di iniziare senza tergiversare ulteriormente.

Arizona Cardinals

Le scelte: Trey McBride, TE, Colorado State (scelta numero 55); Cameron Thomas, DE, San Diego State (scelta numero 87); Myjai Sanders, EDGE, Cincinnati (scelta numero 100);

Credo che le implicazioni della prima vera scelta al draft dei Cardinals siano piuttosto chiare: qui l’obiettivo è rendere il più felice – e in fretta – possibile Kyler Murray.
Dopo aver di fatto sacrificato la scelta al primo round per Hollywood Brown, Keim ha deciso di ampliare ulteriormente l’arsenale a disposizione del proprio quarterback, attualmente a un rinnovo contrattuale di distanza dal ritrovare definitivamente il sorriso. Necessarie le pick lungo la D-line.

Atlanta Falcons

Le scelte: Drake London, WR, USC (scelta numero 8); Arnold Ebiketie, EDGE, Penn State (scelta numero 38); Troy Andersen, LB, Montana State (scelta numero 58); Desmond Ridder, QB, Cincinnati (scelta numero 74); DeAngelo Malone, EDGE, Western Kentucky (scelta numero 82);

Gli investimenti nel front seven mi sono piaciuti veramente, ritengo ideale dare priorità a questo reparto per una squadra in ricostruzione come Atlanta. Intrigante la scelta di Ridder, ma non chiedetemi se giocherà da subito: per me il titolare è chiaramente Mariota e non è automatico che a un quarterback selezionato al terzo round vengano dati tanti snap.

Baltimore Ravens

Le scelte: Kyle Hamilton, S, Notre Dame (scelta numero 14); Tyler Linderbaum, C, Iowa (scelta numero 25); David Ojabo, EDGE, Michigan (scelta numero 45); Travis Jones, DT, Connecticut (scelta numero 76);

Non voglio esaltarmi ma… che draft.
DeCosta si è saggiamente concentrato sulla linea difensiva assicurandosi due giocatori che, per motivi diversi, un paio di mesi fa non ce li saremmo mai aspettati essere disponibili a questo punto del draft. Ojabo è stato calato nel contesto perfetto per poter recuperare in assoluta tranquillità e, una volta sano, svilupparsi in un pass rusher di primo livello.

Buffalo Bills

Le scelte: Kaiir Elam, CB, Florida (scelta numero 23); James Cook, RB, Georgia (scelta numero 63); Terrel Bernard, LB, Baylor (scelta numero 89);

Adoro il front office dei Bills perché da qualche anno fa solo cose giuste.
Sono perfettamente al corrente delle necessità del roster e le indirizzano scegliendo i giocatori che ritengono più congeniali alla loro causa: da ammirare e imitare.

Carolina Panthers

Le scelte: Ikem Ekwonu, OT, North Carolina State (scelta numero 6); Matt Corral, QB, Mississippi (scelta numero 94);

I poveri Panthers hanno selezionato solamente un giocatore durante il secondo giorno del draft, il quarterback Matt Corral: questione quarterback definitivamente risolta?
Non so dirvi, non capisco abbastanza di football o di divinazione per poter predire il suo futuro fra i professionisti, l’unica cosa di cui credo di essere sicuro è che la situazione Baker Mayfield sta diventando sempre più interessante e potenzialmente drammatica.
In ogni caso, questa mossa ha ovviamente senso.

Chicago Bears

Le scelte: Kyler Gordon, CB, Washington (scelta numero 39); Jaquan Brisker, S, Penn State (scelta numero 48); Velus Jones, WR, Tennessee (scelta numero 71);

Credo che Chicago abbia messo le mani su buoni giocatori, anche se fatico a trattenere un sorriso sarcastico guardando il loro roster – soprattutto in attacco.
Se non altro hanno dato una nuova arma al povero Justin Fields, anche se molti analisti hanno definito la selezione di Velus Jones un reach pazzesco: almeno è veloce!

Cincinnati Bengals

Le scelte: Daxton Hill, S, Michigan (scelta numero 31); Cam Taylor-Britt, CB, Nebraska (scelta numero 60); Zachary Carter, DE, Florida (scelta numero 95);

E bravi questi Cincinnati Bengals che hanno finalmente deciso di muoversi assecondando i propri bisogni.
Da mesi vi sto provando a mettere al corrente di quanto ostica sia diventata la AFC, quindi investire sulla secondaria in una conference nella quale militano Mahomes, Allen, Herbert, Jackson, Wilson e tutti gli altri ha terribilmente senso.
Bravi.

Cleveland Browns

Le scelte: Martin Emerson, CB, Mississippi State (scelta numero 68); Alex Wright, DE, UAB (scelta numero 78); David Bell, WR, Purdue (scelta numero 99);

Personalmente avrei investito prima su un ricevitore, ma vale quanto appena detto per i Bengals: insistere sul reparto difensivo in questa conference non sarà mai una brutta idea.
Vediamo se riusciranno ad aggiungere un po’ di brio offensivo durante l’ultimo giorno.

Dallas Cowboys

Le scelte: Tyler Smith, OT, Tulsa (scelta numero 24); Sam Williams, EDGE, Mississippi (scelta numero 56); Jalen Tolbert, WR, South Alabama (scelta numero 88);

Questo è un classico esempio di draft riparatore: Dallas sta utilizzando questi tre giorni per colmare tutte le lacune apertesi con la free agency e, in tal senso, non ho assolutamente nulla da rimproverare alla gang di Jerry.
Il destino dei giocatori in NFL sarà determinato da migliaia di variabili fuori dal controllo della quasi totalità delle parti coinvolte, ma non si può rinfacciar loro di non averci provato: fanno bene a rattoppare un roster veramente competitivo.

Denver Broncos

Le scelte: Nik Bonitto, EDGE, Oklahoma (scelta numero 64); Greg Dulcich, TE, UCLA (scelta numero 80);

Poche scelte ma tutte incredibilmente sensate.
Avevano bisogno di un pass rusher – soprattutto tenuta presente la fragilità di Chubb e le frequenti sospensioni di Gregory – e di un tight end che andasse a rimpiazzare il dipartito Fant.

Detroit Lions

Le scelte: Aidan Hutchinson, EDGE, Michigan (scelta numero 2); Jameson Williams, WR, Alabama (scelta numero 12); Joshua Paschal, DE, Kentucky (scelta numero 46); Kerby Joseph, S, Illinois (scelta numero 97);

La notizia è che non abbiano selezionato un quarterback, anche se alcune dichiarazioni di Campbell e Holmes avevano messo in chiaro che non fossero particolarmente ansiosi a riguardo.
Il reparto difensivo sta sempre più assumendo una forma intrigante e, dopo aver ragionato sui vari individui che popolano la depth chart offensiva, mi sento di dire che non siano molto distanti dall’essere competitivi.
Anche se con Goff…

Green Bay Packers

Le scelte: Quay Walker, LB, Georgia (scelta numero 22); Devonte Wyatt, DT, Georgia (scelta numero 28); Christian Watson, WR, North Dakota State (scelta numero 34); Sean Rhyan, OL, UCLA (scelta numero 92);

Grandissimo questo front office che per silenziare noi malparlieri ha immediatamente scalato il tabellone per assicurarsi un ricevitore. Magari non era quello che molti si aspettavano, ma che ce ne importa, hanno messo a disposizione del proprio malinconico quarterback un individuo la cui professione è ricevere con le mani palloni da football.
Questo non è banale.

Houston Texans

Le scelte: Derek Stingley Jr., CB, LSU (scelta numero 3); Kenyon Green, OL, Texas A&M (scelta numero 15); Jalen Pitre, DB, Baylor (scelta numero 37); John Metchie III, WR, Alabama (scelta numero 44); Christian Harris, LB, Alabama (scelta numero 75);

Mi ha affascinato l’aggressività esibita per appropriarsi di Metchie: Houston è convinta di quello che sta facendo, ha chiaramente un progetto e dopo anni di incompetenza, inerzia e ignavia sembra che finalmente si stia seguendo un piano ben ragionato. Draft finora assolutamente positivo, anche se occorre ribadire che il punto di partenza è così vicino al nucleo terrestre che qualsiasi movimento diverso dalla risalita è scientificamente impossibile.

Indianapolis Colts

Le scelte: Alec Pierce, WR, Cincinnati (scelta numero 53); Jelani Woods, TE, Virginia (scelta numero 73); Bernhard Raimann, OT, Central Michigan (scelta numero 77); Nick Cross, S, Maryland (scelta numero 96);

Non aveva molto con cui lavorare, ma il mio uomo Chris Ballard potrebbe aver messo insieme l’ennesimo capolavoro al draft della propria breve ma intensa carriera.
Il reparto offensivo di Indianapolis esce da questa giornata incredibilmente rafforzato rispetto a quanto non lo fosse un paio di ore prima: hanno selezionato esclusivamente buoni giocatori che possono portare un tangibile contributo alla causa.

Jacksonville Jaguars

Le scelte: Travon Walker, EDGE, Georgia (scelta numero 1); Devin Lloyd, LB, Utah (scelta numero 27); Luke Fortner, C, Kentucky (scelta numero 65); Chad Muma, LB, Wyoming (scelta numero 70);

Lo ammetto, sto ridacchiando: ma quanti linebacker vogliono utilizzare i Jaguars?
Con tutti i bisogni di questo roster siamo sicuri che investire pick preziose – e spazio salariale in free agency – per accumulare linebacker rappresenti la migliore delle idee?
Nel dubbio, un bel linebacker.

Kansas City Chiefs

Le scelte: Trent McDuffie, CB, Washington (scelta numero 21); George Karlaftis, EDGE, Purdue (scelta numero 30); Skyy Moore, WR, Western Michigan (scelta numero 54); Bryan Cook, S, Cincinnati (scelta numero 62); Leo Chenal, LB, Wisconsin (scelta numero 103);

Siete al corrente di quanto successo negli ultimi mesi in AFC West?
La scelta dei Chiefs di concentrarsi principalmente sul reparto difensivo è inappuntabile, c’era bisogno di nuova linfa vitale e questo draft potrebbe essere l’incipit di un nuovo volume della nostra quasi-dinastia preferita.
Benissimo Skyy Moore, benissimo.

Las Vegas Raiders

Le scelte: Dylan Parham, OG, Memphis (scelta numero 90);

Buona scelta in un’area di bisogno, ottimo value.
Che tristezza però trovarsi a commentare una sola scelta dopo tre turni di draft.

Los Angeles Chargers

Le scelte: Zion Johnson, OL, Boston College (scelta numero 17); JT Woods, S, Baylor (scelta numero 79);

Non hanno necessità particolarmente impellenti e investire su un atleta mostruoso come Woods ha decisamente senso, soprattutto se sapranno svilupparlo correttamente.

Los Angeles Rams

Le scelte: Logan Bruss, OG, Wisconsin (scelta numero 104);

Aspettare 103 pick per vedere la propria squadra del cuore selezionare una guardia è l’equivalente di una secchiata d’acqua gelida sulle gonadi in quei momenti là.
Scherzi a parte, buona la scelta di colmare la lacuna apertasi con la dipartita di Corbett con Bruss.

Miami Dolphins

Le scelte: Channing Tindall, LB, Georgia (scelta numero 102);

Vale più o meno quanto appena detto per i Rams.

Minnesota Vikings

Le scelte: Lewis Cine, S, Georgia (scelta numero 32); Andrew Booth, CB, Clemson (scelta numero 42); Ed Ingram, OG, LSU (scelta numero 59); Brian Asamoah, LB, Oklahoma (scelta numero 66);

Esiste una squadra che ami il trade down tanto quanto i Vikings?
Booth alla 42 è una scelta pazzesca, perciò non posso che inchinarmi al loro cospetto non tanto per la bontà della selezione ma più per il fatto che l’abbassarsi sembra essere l’unico movimento contemplato da questa società.
Sto ovviamente scherzando, mi sta piacendo il loro draft.

New England Patriots

Le scelte: Cole Strange, OG, Tennessee-Chattanooga (scelta numero 29); Tyquan Thornton, WR, Baylor (scelta numero 50); Marcus Jones, CB, Houston (scelta numero 85);

Ripeto, mettere in dubbio Belichick è da scemi, perciò mi limito a dire che stiano indirizzando i bisogni più impellenti: il draft serve anche – ma non solo – a questo.

New Orleans Saints

Le scelte: Chris Olave, WR, Ohio State (scelta numero 11); Trevor Penning, OT, Northern Iowa (scelta numero 19); Alontae Taylor, CB, Tennessee (scelta numero 49;

Solo una scelta durante il secondo giorno per i Saints che hanno selezionato – saggiamente – un cornerback: chi ne capisce più di me lo ha definito reach ma come già detto troppe volte gli scout sono lautamente pagati esclusivamente per individuare e valutare talento.
Ne sanno infinitamente più di noi, ricordiamolo.

New York Giants

Le scelte: Kayvon Thibodeaux, EDGE, Oregeon (scelta numero 5); Evan Neal, OT, Alabama (scelta numero 7); Wan’Dale Robinson, WR, Kentucky (scelta numero 43); Joshua Ezeudu, OG, North Carolina (scelta numero 67); Cordale Flott, CB, LSU (scelta numero 81);

Ho parlato eccessivamente bene dei Giants ieri e, siccome non sono abituato e ho paura di strane reazioni fisiologiche, oggi sarò coinciso: voi non potete immaginare quanto abbia apprezzato la scelta di investire ulteriormente sulla linea d’attacco. Qualcosa potrebbe essere veramente cambiato.

New York Jets

Le scelte: Ahmad “Sauce” Gardner, CB, Cincinnati (scelta numero 4); Garrett Wilson, WR, Ohio State (scelta numero 10); Jermaine Johnson, EDGE, Florida State (scelta numero 26); Breece Hall, RB, Iowa State (scelta numero 36); Jeremy Ruckert, TE, Ohio State (scelta numero 101);

I New York Jets potrebbero – finora – aver messo insieme il miglior draft di tutta la NFL.
Ogni singolo giocatore da loro selezionato sembra pronto a contribuire fin da subito e sebbene tanti abbiano storto il naso dinanzi a Breece Hall vi ricordo che è giusto pensare anche al benessere di chi gioca al fantasy football.

Philadelphia Eagles

Le scelte: Jordan Davis, DT, Georgia (scelta numero 13); Cam Jurgens, OG, Nebraska (scelta numero 51); Nakobe Dean, LB, Georgia (scelta numero 83);

Se aggiungessi fra A.J. Brown a “le scelte” credo che molti di voi definirebbero questo draft il migliore in assoluto.
Non ho idea di cosa abbia reso possibile questa terrificante caduta di Dean, ma Philadelphia ha fatto un affare gigantesco mettendo le mani su uno dei migliori linebacker disponibili al draft… al terzo round.
Provo sensazioni simili a quelle di Metcalf ai Seahawks un paio d’anni fa.

Pittsburgh Steelers

Le scelte: Kenny Pickett, QB, Pittsburgh (scelta numero 20); George Pickens, WR, Georgia (scelta numero 52); DeMarvin Leal, DT, Texas A&M (scelta numero 84);

Pickens alla 52 e Leal alla 84 sono due fra le migliori pick dell’intero draft – dico ciò consapevole che manchino quattro round.
Quando un ricevitore con il potenziale di Pickens viene selezionato dagli Steelers, la miglior squadra nello sviluppare gli interpreti di questa posizione, la vita del quarterback di turno si semplifica immediatamente.
Secondo giorno da favola.

San Francisco 49ers

Le scelte: Drake Jackson, EDGE, USC (scelta numero 61); Tyrion Davis-Price, RB, LSU (scelta numero 93); Danny Gray, WR, SMU (scelta numero 105);

Chi ne capisce sul serio si sta strappando i capelli per Drake Jackson alla 61, anche se faccio fatica a concentrarmi, lo ammetto: pure quest’anno San Francisco ha investito una scelta importante al draft su un running back.
Si potrebbe parlare di draft se i ‘Niners non selezionassero un RB?

Seattle Seahawks

Le scelte: Charles Cross, OT, Mississippi State (scelta numero 9); Boye Mafe, EDGE, Minnesota (scelta numero 40); Kenneth Walker III, RB, Michigan State (scelta numero 41); Abraham Lucas, OT, Washington State (scelta numero 72);

Buone scelta, ma pure qua fatico a concentrarmi per colpa di un running back.
Capisco che il futuro di Carson sia nebuloso, sono consapevole che l’esplosione di Penny debba essere presa con le pinze, ma con tutto quello di cui hanno bisogno che senso ha sacrificare una scelta così alta per un running back?

Tampa Bay Buccaneers

Le scelte: Logan Hall, DE, Houston (scelta numero 33); Luke Goedeke, OG, Central Michigan (scelta numero 57); Rachaad White, RB, Arizona State (scelta numero 91);

Solo grandi mosse per i Buccaneers che sono andati a indirizzare posizioni di primario bisogno.
Da quando è arrivato Brady sono fra le squadre che consistentemente si muovono meglio della NFL.

Tennessee Titans

Le scelte: Treylon Burks, WR, Arkansas (scelta numero 18); Roger McCreary, CB, Auburn (scelta numero 35); Nicolas Petit-Frere, OT, Ohio State (scelta numero 69); Malik Willis, QB, Liberty (scelta numero 86);

Continuo a ridere pensando al cognome Petit-Frere e al numero 69, ma qua la storia è chiaramente un’altra: Malik Willis è un nuovo giocatore dei Tennessee Titans.
Come già detto, non è affatto scontato che un quarterback selezionato al terzo round giochi titolare in NFL, ma in luce delle tante voci con protagonista – suo malgrado – Ryan Tannehill, ammetto di essere molto intrigato da questa situazione.

Washington Commanders

Le scelte: Jahan Dotson, WR, Penn State (scelta numero 16); Phidarian Mathis, DT, Alabama (scelta numero 47); Brian Robinson, RB, Alabama (scelta numero 98);

Hanno investito ulteriormente sulla D-line e sono andati a prendersi un running back malgrado la presenza a roster di Gibson e McKissic, combinazione che ha giocato piuttosto bene insieme: non ho ben capito, ma immagino sappiano quello che fanno.
Circa.

One thought on “NFL Draft 2022: le reazioni a caldo per ogni squadra dopo il secondo giorno

  1. Mi piace molto la fiducia cieca che ancora tutti ripongono in Belichick nonostante, senza Brady, sia prima che dopo, non abbia minimamente combinato niente. Tra l’altro al draft è sempre andato malino, soprattutto ai primi turni, i giocatori più interessanti li ha draftati praticamente per caso nei turni successivi.

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