Ve l’avevo promesso, rieccomi qua.
Come preannunciato qualche giorno fa, basta Eligibles, mi sono stufato di dare un titolo a una serie d’articoli come facessero parte di una vera e propria rubrica, preferisco adottare un approccio più diretto e mettervi davanti a una combinazione di parole che vi catapulti immediatamente dentro l’articolo: fino al draft, ogni giovedì, si parlerà di free agency.
In questo momento c’è così tanta carne al fuoco che per forza di cose ometterò qualche firma qua e là, ma come avrete modo di notare in un paio di settimane il flusso di denaro rallenterà fino a quasi fermarsi e, a quel punto, reperire materiale con cui riempire questo foglio WordPress sarà parecchio complicato: principalmente per questa ragione, a differenza di Eligibles, questo nuovo appuntamento settimanale non avrà un numero fisso di punti.
Settimana impegnativa? Si può scollinare la doppia cifra.
Settimana di accidia pre-draft? Mezza dozzina di punti ben sviluppati bastano e avanzano.
Iniziamo riassumendo il tampering period, ossia il periodo del corteggiamento legale.


I Los Angeles Chargers vogliono arrivare fino in fondo

Quando una squadra con enormi problemi in difesa decide di investire su Khalil Mack si è automaticamente portati a pensare che tale squadra voglia lenire i propri dolori il prima possibile: i Los Angeles Chargers, in questi primissimi giorni di free agency, non si sono semplicemente limitati a mettere la pezza al buon roster del 2021, lo hanno indubbiamente elevato.
Quella in corso a Los Angeles è una vera e propria rivoluzione scaturita dal dovere morale di sfruttare – o perlomeno provarci – il contratto da rookie di Justin Herbert: anche se non sono convinto siano pronti, Staley in primis, questi vogliono competere immediatamente per il Super Bowl e l’aggressività degli ultimi giorni ne è inconfutabile prova.

Lunedì sera – italiana – hanno messo le mani su uno dei gioielli di questa free agency, J.C. Jackson, dandogli un quinquennale da 82.5 milioni di cui 40 garantiti, un mezzo affare per uno dei cornerback più prolifici della lega, ma non si sono limitati a innalzare il livello della secondaria, poiché poco dopo hanno aggiunto alla rotazione difensiva Austin Johnson e Sebastian Joseph-Day, due interior lineman messi sotto contratto quasi esclusivamente per la loro affidabilità in run defense.

Ho apprezzato particolarmente l’innesto di Joseph-Day, probabilmente il giocatore più sottovalutato dei Los Angeles Rams campioni del mondo che ritroverà in panchina lo stesso Brandon Staley che lo ha visto diventare grande ai Rams.
Malgrado tutto rimangono in possesso di ben undici scelte al draft, motivo per cui si può tranquillamente pronosticare che di qui a settembre di rinforzi ne arriveranno ancora e tutto ciò, in definitiva, mi permette di associarli alle tre parole più esaltanti nel panorama NFL: win now mode.


Qualcuno calmi i Jacksonville Jaguars

Quanto fatto dai Jacksonville Jaguars finora mi ricorda molto da vicino questo video.

Per chi non ha giustamente voglia di spendere cinque minuti d’esistenza per un video suggerito dal buon Mattia, sostanzialmente i protagonisti devono studiare urgentemente per gli imminenti esami ma, inevitabilmente, sono in alto mare e il tempo stringe: per cercare la miracolosa rimonta prendono qualche pastiglia di Adderall – la smart drug preferita di ogni arrampicatore sociale che si rispetti – che li spinge ad una produttiva iperattività che li porta a prodigarsi in qualsiasi genere di mestiere fuorché l’unica cosa che dovevano realmente fare, studiare.

Non si può dire che abbiano preso granchi, Scherff e Oluokun sono due ottimi giocatori – Scherff in particolar modo – che contribuiranno fin da subito e non ho nessun problema a convivere con l’idea che Scherff guadagni più di 16 milioni l’anno e Oluokun 15, credo che tutto sommato li meritino, le mie perplessità sorgono altrove.
Che senso ha dare un quadriennale dal valore massimo di 84 milioni a Christian Kirk, buon WR2 che non ha mai trovato modo di concludere una stagione con più di mille yard su ricezione?
Nelle ultime due free agency Jacksonville ha investito più di 117 milioni su ricevitori che rispondono al nome di Christian Kirk, Marvin Jones, Zay Jones ed Evan Engram, tutti buoni giocatori che in nessun caso possono essere visti come veri e propri WR1: non sarebbe meglio concentrare i propri sforzi su un soggetto capace di diventare il go-to-guy di Trevor Lawrence?

Ripeto, non sono i giocatori il problema, ma le cifre a loro date, questi sono numeri che ci mettono davanti ad un’aggressività probabilmente dettata più dal panico che da altro.
Se non altro, e questo non è poco, non si può dire che non ci stiano provando e colpi come quello di Darious Williams mi portano a sperare che stiano imparando dai propri errori.


Permettetemi di essere felice

In quanto tifoso dei Baltimore Ravens, al momento, non ho assolutamente nulla di cui lamentarmi.
DeCosta ha messo a segno un paio di colpi a mio avviso strabilianti, primo su tutti quello di Marcus Williams, il miglior safety disponibile in questa finestra di mercato: i suoi 14 milioni annui rappresentano un vero e proprio affare per un giocatore che da un paio di stagioni a questa parte ha reso più di – quasi – qualsiasi altro pari ruolo e malgrado il mio amore incondizionato per Mathieu credo non potessero fare mossa migliore.
Williams è molto più che il giocatore del Minneapolis Miracle, è un ball hawk che inanella turnover con una nonchalance quasi disgustosa.

Morgan Moses, se possibile, mi piace ancora di più in quanto garantirsi un tackle titolare con un triennale da 15 milioni totali non è impresa facile in questa NFL: ciò che più mi incoraggia di Moses è la sua affidabilità, questo signore nei sette anni trascorsi fra i professionisti non ha ancora perso una partita per infortunio.
Za’Darius Smith con un quadriennale da 35 milioni – che può arrivare a un valore massimo di 50 – è un vero e proprio colpo di genio, anche se occorre mettere in evidenza che l’anno scorso sia stato limitato a 18 miseri snap da un problema alla schiena che non può non essere tenuto in considerazione quando si valuta il giocatore: qualora dovesse riuscire a restare sano Baltimore si sarebbe assicurata un pass rusher d’élite a prezzo da discount.
Un po’ di lavoro lungo la linea d’attacco per implementare la profondità unito a qualche furtarello dal cesto degli oggetti smarriti – Myles Jack, ehm ehm – completerebbe quella che finora è stata una free agency con i fiocchi.
++Za’Darius Smith ha cambiato idea, non firmerà il contratto con i Ravens e rimarrà free agent. Mi fanno male organi interni che non sapevo di avere.++


I New York Jets sono meno Jets del solito

A differenza degli iperattivi e inconsistenti Jaguars, i New York Jets si stanno muovendo veramente bene elargendo contratti più che ragionevoli a giocatori di buon livello.
Triennale da 27 milioni garantiti all’ottimo Laken Tomlinson? Legittimi.
Cinquanta milioni totali investiti sulla secondaria per D.J. Reed e Jordan Whitehead? Benissimo, avevano bisogno di una rivoluzione nella secondaria e si sono assicurati due buoni giocatori a prezzi umani.
Triennale da 24 milioni totali a C.J. Uzomah? Forse un po’ troppi, ma Uzomah porta esperienza e ruvidezza in una squadra giovane e inesperta e credo che Wilson amerà cercarlo in red zone.

Contravvenendo all’abitudine di ricoprire d’oro giocatori che non lo meritano, i Jets stanno puntellando un roster sempre più interessante – soprattutto in attacco – dando così a Zach Wilson l’opportunità di dimostrare il proprio valore già dal secondo anno senza sabotarsi il futuro a suon di contratti stupidi.
Bravi Jets.


Tampa Bay Buccaneers da ctrl+c, ctrl+v

È tornato Tom Brady.
Immediatamente dopo il suo annuncio hanno rinnovato il contratto a Ryan Jensen, leader emotivo di una delle migliori linee d’attacco della lega.
Hanno sì perso Alex Cappa, ma rimpiazzarlo con Shaq Mason sacrificando solamente una scelta al quinto round dà una nuova connotazione al concetto di “cadere in piedi”.
Hanno rinnovato Carlton Davis.
Hanno regalato a Tom Brady Russell Gage, uno dei ricevitori più sottovalutati della lega con un misero – in confronto al contratto di Kirk, ovviamente – triennale da 30 milioni totali.
Pure quest’anno, come oramai è tradizione, i Tampa Bay Buccaneers stanno dominando la free agency e una squadra che fino a un paio di giorni fa sembrava essere condannata alla più mesta mediocrità è di nuovo fra le contender in una NFC incredibilmente inferiore alla AFC: maledetto Tom Brady, non ti sopporto più.


Parliamo di quarterback, tanto per cambiare

A voi il primo elenchino puntato dell’offseason.

  • Teddy Bridgewater ai Miami Dolphins, contratto annuale da 6.5 milioni di dollari. Teddy è probabilmente la miglior polizza assicurativa della NFL e Miami è stata saggia a metterlo sotto contratto in luce della già folta cartella medica di Tua… peccato che temo che questa mossa finirà per mettere inutile pressione sulle spalle del povero Tagovailoa;
  • Mitchell Trubisky ai Pittsburgh Steelers, contratto biennale da 14 milioni di dollari. La definizione di mossa low-risk high-reward: Trubisky è stato, non dimentichiamolo, seconda scelta assoluta al draft e magari in un contesto più funzionale rispetto a quello di Chicago potrà rimettere in carreggiata la propria carriera. Probabilmente i tifosi degli Steelers si aspettavano qualcun altro, ma dopo l’incredibile campagna mediatica riabilitativa degli ultimi mesi credo sarebbe sciocco non essere entusiasti di poter vantare a roster il prossimo candidato al premio Nobel per la pace;
  • Tyrod Taylor ai New York Giants, contratto biennale da 11 milioni di cui 8.5 garantiti. Situazione strada quella di Taylor, questa volta è stato firmato come riserva, non come titolare ponte da mettere davanti a un rookie esclusivamente per Week 1. Chi sa, sa;
  • Deshaun Watson, tutte le squadre che potete immaginare. Stendiamo un velo pietoso sulle questioni etiche – evito di affrontare l’argomento perché non ho voglia di discutere sull’Internet di questo momento storico – , ma Watson è forse la più grande bella del ballo di cui io abbia memoria: negli ultimi giorni è stato accostato a Saints, Panthers, Browns e Falcons. I Saints, per il momento, sembrano essere i favoriti. Ripeto, soprassediamo sulle implicazioni etiche che qua ci sarebbe da piangere.


Youngoat se lo è meritato

Younghoe Koo è uno dei miei giocatori preferiti nonché uno dei miei eroi per il suo rendimento nella stagione 2020 – lo avevo al fantasy e ci sono state partite in cui mi ha letteralmente trascinato alla vittoria, come quando contro i Raiders calciò qualcosa come cinque field goal totali.
Dopo un inizio di carriera travagliato che lo aveva trasformato in meme, Koo ad Atlanta è rinato trasformandosi nel miglior kicker non chiamato Justin Tucker della NFL: nelle ultime due stagioni in Georgia Koo ha sbagliato solamente quattro dei 68 piazzati tentati – 94.1% di successo, percentuale FOLLE – togliendosi pure lo sfizio di diventare il miglior specialista sugli onside kick della lega.

Sono veramente contento che sia stato capace di firmare un contratto che dovrebbe sistemarlo a vita, la sua è una di quelle storie su cui siti che iniziano con la effe e terminano con “anpage” scriverebbero articoli strappalacrime da decine di migliaia di click: qua i click sono molti di meno ma ciò non mi fermerà mai dal cantare le gesta dell’eroico Younghoe, campione di precisione e determinazione.
Ad maiora amico mio.


Colpi che mi sono piaciuti

  • Jordan Hicks (MLB) ai Minnesota Vikings, biennale da 10 milioni di dollari. Minnesota si è garantita un linebacker titolare ultra-produttivo a un prezzo ridicolo, credo non capirò mai i motivi per cui Hicks sia perennemente sottovalutato;
  • Russell Gage (WR) ai Tampa Bay Buccaneers, triennale da 30 milioni di dollari. Ne ho già parlato sopra e per questo evito di dilungarmi, ma a questi soldi un ricevitore affidabile e senza fronzoli come Russell Gage è un furto;
  • J.D. McKissic (RB) ai Buffalo Bills, biennale da 7 milioni di dollari… anzi no, ai Washington Commanders. Come i migliori Patriots insegnano, poter contare su un running back da terzo down di primissimo livello non è un lusso, ma una necessità che può trasformare qualsiasi squadra: McKissic negli ultimi anni a Washington è stato una macchina da ricezioni. McKissic aveva trovato un accordo coi Bills salvo poi cambiare idea e restare ai Commanders;
  • D.J. Jones (DT) ai Denver Broncos, triennale da 30 milioni di dollari. C’è il rischio che si parli di one year wonder, ma quanto fatto vedere da Jones nell’ultima stagione ai 49ers lascia pochissimi dubbi, questo è un giocatore d’impatto che in un modo o nell’altro incide sempre sulla partita;
  • Sebastian Joseph-Day (DT) ai Los Angeles Chargers, triennale da 30 milioni di dollari. Ne ho già parlato prima, voglio solo ribadire;
  • Cedrick Wilson (WR) ai Miami Dolphins, triennale da 22.8 milioni di dollari. Va bene che l’attacco dei Cowboys era un contesto altamente favorevole dove aver successo, ma Cedrick Wilson è quel tipo di giocatore che ogni volta che gli metti la palla in mano succede qualcosa;
  • Haason Reddick (EDGE) ai Philadelphia Eagles, triennale da 45 milioni di dollari. 15 milioni all’anno per un pass rusher altamente produttivo che sembra aver ancora ampi margini di miglioramento? Furto o colpo di genio.
  • Il rinnovo di Demarcus Lawrence con i Dallas Cowboys. Dallas ha dato un triennale da 40 milioni a quella che è a tutti gli effetti una superstar. Quando in campo Lawrence è fra i migliori nella propria posizione.


Colpi che non mi sono particolarmente piaciuti

  • Christian Kirk (WR) ai Jacksonville Jaguars, quadriennale da 72 milioni di dollari che possono arrivare fino a 84. Già spiegato;
  • Zay Jones (WR) ai Jacksonville Jaguars, triennale da 24 milioni di dollari. Con qualche centesimo in più avrebbero potuto prendere Russell Gage, giocatore a mio avviso superiore. In ogni caso contento umanamente per Zay Jones, è un bravo ragazzo che si merita di essere un po’ più ricco di quanto non lo fosse ieri;
  • Mason Cole (C/OG) ai Pittsburgh Steelers, triennale da 15.75 milioni di dollari. Dare soldi da titolare a un giocatore che finora non ha mai dimostrato di poterlo essere non è una grande mossa, soprattutto in luce del fatto che con un paio di milioni all’anno in più si sono assicurati James Daniels. James Daniels è un gran giocatore, ottima mossa di Pittsburgh;
  • Randy Gregory (EDGE) ai Denver Broncos, quinquennale da 70 milioni di dollari. I garantiti non sono poi così tanti – 28 milioni – ma investire cifre del genere su un giocatore che per un motivo o per l’altro ha faticato tremendamente a scendere in campo la domenica è un azzardo: fossi stato loro avrei provato a prendere Reddick.

Ho volontariamente omesso tante squadre, giocatori e argomenti: abbiamo un paio di mesi per parlarne, non preoccupatevi.

One thought on “Riassunto della settimana zero della free agency NFL 2022

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