[I dati sullo spazio salariale delle franchigie sono presi da OverTheCap.]

NFC NORTH

Chicago Bears

  • Costruire attorno a Justin Fields;
  • Rivoluzionare la secondaria.

Spazio salariale: $26.224.726

Appare evidente che se si parla di Chicago Bears il discorso non può che essere incentrato su Justin Fields e, più in generale, il reparto offensivo, ma permettetemi di esprimere mesto stupore dinanzi allo spaventoso calo di rendimento della secondaria: vedere le difese di Bears e Ravens faticare tremendamente in pass coverage mi ha fatto male al cuore, lo ammetto, motivo per cui un paio di tagli e innesti mi sembrano obbligatori.
La priorità deve essere quella di costruire una linea d’attacco perlomeno adeguata, nel 2021 Fields-Dalton-Foles hanno subito un numero di sack spropositato che non può che creare apprensione nel collettivo cuore di una fanbase convinta di aver finalmente trovato un quarterback capace di riportarli ai piani alti della NFC: i soldi per assicurarsi una stella ed un paio di veterani di qualità non mancano, anche se con Robinson, Grant, Goodwin e Byrd in scadenza credo proprio saranno costretti ad aggiungere qualche ricevitore.
Il front office ha il dovere morale di investire sull’attacco in modo da dare a Fields una legittima opportunità di dimostrare il proprio valore.


Detroit Lions

  • Tutto?

Spazio salariale: $21.203.118

Sono giovane, lo sapete, e per garantirmi la stima/simpatia/rispetto dei ben più navigati membri della comunità NFL Italia spesso mi lancio in cliché del tipo «le squadre si costruiscono partendo dall’interno»: nulla sa galvanizzare il cinquantenne medio più di nostalgiche parole d’encomio rivolte alle trincee, custodi e sarcofagi del vero football americano.
I Detroit Lions, in questo senso, sono una squadra promettente poiché il livello della linea d’attacco è ben superiore a quello di tante altre compagini con ambizioni ben più importanti: il problema, però, è che manca tutto il resto, circa.
Una squadra nella situazione dei Lions deve ovviamente costruire via draft, però ammetto che non sarebbe affatto una cattiva idea assicurarsi qualche veterano in cerca di riscatto pronto a giocarsi il futuro professionale in una franchigia che non ha alcun tipo di ambizione per la prossima stagione.
Quarterback? Magari prenderne uno al draft e dargli un anno di apprendistato dietro il buon Jared Goff.


Green Bay Packers

  • Dipende da cosa farà Aaron Rodgers;
  • Evitare un’offseason melodrammatica come quella dell’anno scorso.

Spazio salariale: -$50.790.970

La situazione in casa Packers è tutt’altro che facile perché oltre alle solite omeopatiche incertezze Green Bay ha una pletora di giocatori fondamentali in scadenza e, per come stanno ora le cose, lo spazio salariale non basterebbe nemmeno a comprare un sacchetto di patatine da 25 grammi alle macchinette.
Ammesso che Rodgers decida di prolungare la propria permanenza in Wisconsin per un’altra stagione, Green Bay dovrà prodigarsi in numeri da circo di ginnastica salariale, in quanto credo che non abbiano nessuna intenzione di privarsi di Davante Adams, De’Vondre Campbell e Lucas Patrick: nello specifico, se rimane Rodgers è impensabile immaginarsi Adams svernare altrove.
Al momento non si sa molto circa le intenzioni di Aaron Rodgers nel 2022 e per questa ragione – oltre allo spazio salariale, ovviamente – preferisco rimandare ad un altro giorno questo paragrafo.


Minnesota Vikings

  • Cornerback di qualità;
  • Capire cosa fare con Cousins.

Spazio salariale: -$16.040.779

Quando si parla di Minnesota Vikings la necessità di migliorare la linea d’attacco è oramai implicita, per un motivo o per l’altro Cousins durante la sua permanenza a Minneapolis non è mai stato protetto da una O-line di prima fascia, ma tenendo in considerazione la situazione dall’altro lato della trincea credo proprio che le loro priorità siano altre.
Anthony Barr, Patrick Peterson, Xavier Woods, Everson Griffin, Sheldon Richardson e Mackensie Alexander saranno a breve tutti free agent, Danielle Hunter nelle ultime due stagioni ha giocato solamente sette partite ed Harrison Smith ha recentemente compiuto 33 anni – ovviamente lo metto in evidenza perché condividiamo il compleanno: il lavoro da fare è tantissimo mentre lo spazio salariale è pressoché inesistente perciò credo costruiranno via draft.
L’arrivo di O’Connell in panchina e di Adofo-Mensah a capo del front office rende il loro approccio alla free agency assolutamente imprevedibile, anche se per forza di cose sono portato a pensare che non spenderanno poi così tanto: O’Connell, in particolare, sembra entusiasta di lavorare con il mio idolo Kirk Cousins, ma dubito che il nuovo regime sia disposto ad accettare una botta salariale da 45 milioni, ragione per cui credo che nelle prossime settimane ci saranno importanti novità circa il suo contratto.


NFC EAST

Dallas Cowboys

  • Nulla di clamoroso;
  • Un linebacker da affiancare a Parsons.

Spazio salariale: -$21.449.885

Negli ultimi anni il front office dei Dallas Cowboys ha assemblato un roster ricolmo di talento che può anche vantare la profondità – e completezza – necessaria per sognare in grande: tutto ciò per dirvi che secondo me non hanno motivi validi per essere aggressivi durante il prossimo mese.
Le possibili dipartite di Vander Esch e Neal aprono un buco in difesa che potrebbe essere colmato dal sophomore Jabril Cox, mentre sarà interessante vedere come decideranno di muoversi con Schultz e Gallup, pedine fondamentali del reparto offensivo che godono della mai banale fiducia del proprio quarterback: a mio avviso sarebbero saggi a dare massima priorità al rinnovo di Schultz che, onore al merito, sta aiutando milioni di tifosi ad andare oltre Jason Witten.
Per concludere, credo che il roster sarà perfezionato al draft e che la missione principale sarà quella di limitare i danni e tenersi stretti giocatori come Nsekhe, Urban e Williams.


New York Giants

  • Rinforzare l’interno della linea d’attacco;
  • Linebacker.

Spazio salariale: -$12.019.020

La situazione in casa Giants è tutt’altro che idilliaca e nulla compendia le loro difficoltà più efficacemente del mesto fatto che una squadra reduce da 23 vittorie totali nelle ultime cinque stagioni abbia abbondantemente sforato il tetto salariale: se solo i massicci investimenti sul receiving corp avessero sortito gli effetti desiderati…
Il fatto che mezza linea d’attacco sia in scadenza – Solder, Hernandez e Price – non è obbligatoriamente una cattiva notizia se si tiene presente l’annosa incompetenza del reparto, ma la situazione salariale non incentiva sicuramente chissà quale investimento e considerando l’abbondanza di opzioni di primo livello viene naturale chiedersi se non sarebbe stato meglio aver rimandato di dodici mesi i grandi investimenti della scorsa offseason.
Potendo contare sulla quinta e settima scelta assoluta al draft, sono quasi convinto che il front office capitanato dal neo-arrivato Joe Schoen farà il grosso del lavoro durante la tre giorni di fine aprile, anche se qualche innesto veterano qua e là potrebbe far sicuramente al caso loro: per valutare nel migliore dei modi Daniel Jones sarebbe ideale mettergli a disposizione una linea d’attacco perlomeno rispettabile.


Philadelphia Eagles

  • Restaurare la difesa;
  • Safety.

Spazio salariale: $21.033.860

Mi intriga la situazione dei Philadelphia Eagles, mi intriga assai.
Non solo Philly ha un buon margine di manovra garantito dallo spazio salariale, ma può soprattutto vantare ben quattro scelte nelle prime 51 del prossimo draft – 15, 16, 19 e 51 – che permetteranno loro di aggiungere un paio di potenziali titolari immediati, anche se il rischio di incappare in un Jalen Reagor è sempre dietro l’angolo e per questa ragione deve essere tenuto ben presente.
Navigando fra i loro free agent ho immediatamente notato come siano concentrati nel reparto difensivo in quanto Steven Nelson, Anthony Harris, Rodney McLeod, Derek Barnett, Alex Singleton e Ryan Kerrigan potrebbero cambiare squadra nelle prossime settimane: rinnovarli tutti è impossibile e considerando che non si sta sicuramente parlando di superstar un ricambio potrebbe loro giovare.
Fossi in loro tenterei il tutto per tutto per gente come Tyrann Mathieu, Devin McCourty o Marcus Williams, veterani di livello in grado di assumere immediatamente ruoli di responsabilità all’interno di un reparto difensivo che ha indubbio margine di miglioramento.
Ogni singola parola digitata finora è figlia del presupposto che almeno per un’altra stagione insisteranno con Jalen Hurts.


Washington Commanders

  • Un quarterback, tanto per cambiare;
  • Innalzare il livello della parte posteriore del reparto difensivo.

Spazio salariale: $31.899.739

Lasciatemi partire dicendo che sì, il reparto difensivo di Washington nel 2021 ha immensamente deluso e che sono necessari investimenti mirati pressoché ovunque all’infuori del front four.
Ciò detto appare evidente che il bisogno primario di questa squadra sia quello di mettere le mani su un franchise quarterback: la storia di Heinicke ci ha ispirati ed esaltati, ma non ha più alcun senso parlare di lui come quarterback titolare in NFL, o perlomeno non in questa squadra.
Il rebranding che li ha trasformati da semplice squadra di football in plotone di comandanti offre loro una ghiotta opportunità di girare definitivamente pagina come franchigia e questo processo sarebbe catalizzato dall’innesto di un vero franchise quarterback che, pressoché istantaneamente, possa diventare il volto di quella che da anni è fra le società sportive più disfunzionali del mondo: la sparo grossa, ma provate a immaginare come cambierebbe la percezione attorno a questa squadra qualora aggiungessero un Russell Wilson qualsiasi.


NFC WEST

Arizona Cardinals

  • Lavare i panni sporchi;
  • Concentrarsi principalmente sui propri free agent;
  • Cornerback.

Spazio salariale: -$813.256

La situazione in casa Cardinals è tutt’altro che tranquilla e ciò non promette particolarmente bene: il fatto che solamente dopo tre anni Kyler Murray appaia già insoddisfatto dell’ambiente e – forse che più forse non si può, non preoccupatevi troppo – pronto a voltare pagina non può che innescare brividi lungo la schiena di milioni di tifosi che per circa metà stagione erano stati testimoni di un’esplosione che lo ha portato ad essere accostato ripetutamente alla sigla “MVP”.
Ammesso che il mal di pancia di Murray altro non sia che fisiologica conseguenza di un naturalissimo colpo di freddo, devo constatare che negli ultimi anni gli Arizona Cardinals si sono dimostrati perennemente incapaci di gestire civilmente le relazioni con le loro stelle in scadenza – basti guardare i casi di Mathieu e Peterson, entrambi sgattaiolati fuori dall’uscita secondaria a seguito di dissapori con il front office: mettere le mani su un franchise quarterback è tremendamente difficile e chi di dovere non può permettersi di dimenticare che fino a non troppi anni fa under center ci fosse gente come Bradford e Rosen, ragione per cui ristampare il sorriso sul volto di Murray deve essere la loro più grande priorità.
Con letteralmente mezza squadra in scadenza – Chandler Jones, Zach Ertz, A.J. Green, Christian Kirk, James Conner, Max Garcia, Robert Alford e Chase Edmonds – sarebbe ideale provarle tutte per tenersi stretti coloro che dovranno aiutare Kyler Murray a tenere per tutto il 2022 il livello di giocate esibito durante la prima metà della scorsa stagione.


Los Angeles Rams

  • Tenere la band quanto più possibile unita.

Spazio salariale: -$21.223.914

Il front office dei Los Angeles Rams deve rubare una pagina dal playbook dei Tampa Bay Buccaneers e tentare di replicare quanto da loro fatto durante la scorsa offseason nella quale, in barba al salary cap, riuscirono a rinnovare ogni singolo protagonista della cavalcata che regalò a Tom Brady il settimo Lombardi della propria leggendaria carriera – sono consapevole che grammaticalmente è più corretto il passato remoto, ma mi sento veramente bislacco ad accantonare il mio amato passato prossimo, maledetto retaggio culturale settentrionale.
Non potendo contare su chissà quante scelte al draft o su abbondanza di spazio salariale, il buon Les Snead dovrà inventarsi qualcosa di magico per riuscire a rinnovare a prezzi di discount gente come Von Miller, Odell Beckham, Darious Williams, Sebastian Joseph-Day e Austin Corbett.
Avete voluto la bicicletta?


San Francisco 49ers

  • Migliorare la secondaria.

Spazio salariale: -$4.478.456

Si può dire ciò che si vuole dei 49ers di Kyle Shanahan e John Lynch, ma affermare che sotto la guida di questi due santoni San Francisco abbia mai sfoggiato roster lacunosi o scadenti è un qualcosa che risulterebbe impossibile pure al più fervente dei loro detrattori: i ‘Niners, da anni a questa parte, si presentano puntualmente ai nastri di partenza con roster di ottima qualità che saranno poi immancabilmente falcidiati da infortuni.
Assodato che under center non ci sarà Garoppolo, la maggior parte dei problemi di questa squadra la si può rintracciare nella secondaria, soprattutto fra i cornerback: sciaguratamente, i più brillanti interpreti di questa posizione sono soliti ricevere contratti assolutamente fuori dalla portata di questi ‘Niners e immagino che per rimpinguare la depth chart dovranno affidarsi al draft tentando, nel mentre, di convincere un paio di veterani di qualità ad abbassare le proprie pretese contrattuali.
Mi sembra stupido parlarne, ma tant’è: c’è chi parla di un immediato ritorno di Tom Brady in NFL per giocare a San Francisco… OK!


Seattle Seahawks

  • Ovviamente lavorare sulla linea d’attacco;
  • Aggiungere difensori in grado di fare la differenza;
  • Risolvere quella questione là.

Spazio salariale: $34.843.530

I problemi dei Seattle Seahawks potrebbero essere usati per esporre la teoria dell’eterno ritorno di Nietzsche: ogni anno è sempre la solita storia, la linea d’attacco resta pessima e la secondaria – ovviamente dopo la dissoluzione della Legion of Boom – continua ad essere sospetta nei giorni migliori, nel frattempo gli anni passano e le stelle si avvicinano sempre più all’inesorabile supernova.
Da un anno a questa parte, però, Russell Wilson ha deciso di agitare le acque e rendere un po’ più piccantina la questione diventando sentimentale ad intermittenza quando si parla del suo futuro a Seattle: un giorno giura amore eterno alla città che lo ha trasformato in stella, il giorno dopo esce un tweet di qualche beninformato nel quale vengono esposte le mete a lui più gradite in caso di trade.
Non ho la più pallida idea di cosa abbia intenzione di fare – il bello di essere amatoriali fino in fondo, eh? – ma appare chiaro che questi Seahawks abbiano bisogno di una scossa per scrollarsi di dosso questa tediosa inerzia che li rende tutto fuorché contender.


NFC SOUTH

Atlanta Falcons

  • Sinceramente non ne ho idea.

Spazio salariale: -$7.316.883

L’inferno, nel senso più sportivo possibile, si è adibito a dimora per i poveri Atlanta Falcons che apparentemente non hanno modo di evadere il girone degli ignavi nel quale sono precipitati a seguito di quella rimonta là: in casa Falcons la situazione è sempre la stessa, troppo forti per ricostruire, troppo deboli per competere.
Hanno bisogno di tanto, se non tutto, la difesa è puntualmente fra le più inette e incompetenti della NFL e l’attacco, malgrado la presenza di un paio di playmaker come Pitts, Ridley e Patterson trova costantemente modo di sparire dalle partite: a proposito di playmaker, Patterson a breve sarà free agent e la situazione Ridley al momento appare tanto nebulosa quanto lo poteva essere tre mesi.
Con Ryan under center la ricostruzione non prenderà mai il via, stiamo pur sempre parlando di un MVP che da un punto di vista salariale tiene in ostaggio l’intera franchigia poiché nel prossimo autunno percepirà qualcosa come 49 milioni di dollari, una cifra spropositata che preclude al front office la possibilità di colmare le innumerevoli lacune presenti a roster: se non succede qualcosa di clamoroso credo proprio che i Falcons siano condannati all’ennesima stagione da Falcons e, di conseguenza, nelle prossime settimane non potranno che essere passivi.


Carolina Panthers

  • Il tanto agognato quarterback.

Spazio salariale: $15.845.793

Circoscrivere i problemi dei Carolina Panthers al solo quarterback rischierebbe di essere miope, McCaffrey dopo aver ricevuto il contratto ha perso il dono della salute, la linea d’attacco resta inconsistente e la difesa ha ancora enormi margini di miglioramento prima di poter essere annoverata fra le migliori in assoluto: ciò nonostante, perdonatemi, fatico a intavolare una discussione senza prima essermi concentrato sul quarterback.
Non è un mistero, questa franchigia è alla disperata ricerca di un individuo al quale assegnare le redini dell’attacco per il prossimo decennio e dopo quanto successo lo scorso autunno comprendere l’urgenza di tale bisogno è alquanto intuitivo: Darnold, Walker e Newton hanno dato prova di incontrovertibile inadeguatezza e sono sicuro che il solo pensiero di rivedere uno dei tre signori sopracitati under center a settembre sia un qualcosa a cui ogni loro tifoso può rispondere solamente gettandosi al suolo in posizione fetale e cominciando a succhiarsi il pollice nervosamente.
Hanno disperatamente bisogno di una vera risposta, non ha alcun senso replicare l’esperimento Darnold con un altro quarterback “a rischio” nella speranza che il coaching staff sia capace di trasformarlo in un giocatore competente: Carolina necessita di gente come Watson, Wilson o Rodgers, gente che massimizzi il potenziale di un roster che in tutta sincerità non mi dispiace affatto.


New Orleans Saints

  • Quarterback;
  • Armi per l’eventuale quarterback;
  • Rassegnarsi al fatto che potrebbe essere necessario ricominciare da capo.

Spazio salariale: -$75.993.406

Sono pienamente consapevole che in un modo o nell’altro il front office riuscirà a dipanare la matassa salariale, ma è indubbio che con una cifra negativa del genere New Orleans non potrà essere chissà quanto attiva nelle prossime settimane: ristruttureranno contratti, taglieranno gente rimpiazzandola con ben più economici minion, ma non prendiamoci in giro, il “ritiro” – se così si può definire – di Sean Payton ha spinto New Orleans nel baratro del rebuilding.
Salta subito all’occhio la mancanza di un vero quarterback in quanto Taysom Hill è tutto fuorché un interprete di questa posizione e, sinceramente, non so se opteranno per la continuità dando una seconda opportunità ad un Jameis Winston che fino all’infortunio stava giocando bene o se proveranno a farsi un’idea un po’ più precisa su Ian Book, sophomore che nella prima stagione fra i professionisti è sceso in campo solamente contro i Miami Dolphins in una partita sabotata da un focolaio Covid-19 all’interno dei Saints.
La situazione è fluida e complessa ma sono piuttosto sicuro che non investiranno poi così tanti denari in free agency.


Tampa Bay Buccaneers

  • Capire cosa fare con il quarterback;
  • Garantire al quarterback armi di primo livello.

Spazio salariale: $3.075.110

Lo si sapeva, era chiaro che i Tampa Bay Buccaneers avessero una data di scadenza che sarebbe inevitabilmente coincisa con il ritiro di Tom Brady: l’esperimento ha funzionato, in due anni di Brady Tampa Bay ha vinto un Super Bowl e sono sicuro che questa consapevolezza aiuterà i trafitti tifosi a sopportare stoicamente l’imminente inverno nucleare.
Questi Buccaneers sono diventati il volto della filosofia win now – anche se i Rams stanno facendo il possibile per affermarsi come portabandiera di tale metodologia -, il loro successo è stato reso possibile da altruismo, abnegazione e contratti a breve termine: tutti questi contratti stanno per scadere e nelle prossime settimane Godwin, Pierre-Paul, Suh, Fournette, Bernard, Gronkowski, Howard, Jones, Sherman, Minter, Cappa e Davis saranno tutti free agent.
Al momento i Bucs sembrano destinati all’irrilevanza, ma secondo vari report chi di dovere sta elaborando strategie per arrivare a Russell Wilson o Deshaun Watson: ciò non cambia il fatto che questa squadra sarà profondamente diversa da quelle viste nell’ultimo biennio.


 

3 thoughts on “NFL: cosa dovrà fare ogni squadra NFC nella free agency 2022

  1. Comincio a pensare che TB12 e Tampa non ce la stanno raccontando giusta…Ci son possibilità?

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