Grazie NFL.
Dopo che io e tanti altri ci siamo lamentati per la bassa qualità delle partite del Super Wild Card Weekend ci hai risposto con quattro partite tiratissime e complementari, quattro partite che hanno ribadito al mondo intero – e ad un interessante numero di neofiti – la straordinarietà di questa disciplina sportiva facendo passare per cretino chiunque – ripeto, me in primis – abbia avuto il coraggio di sporgere reclamo per l’espansione dei playoff e frivolezze varie.
Quest’ultimo weekend ha soddisfatto tutti i palati poiché ci sono state offerte un paio di battaglie difensive a basso punteggio – le due partite del sabato -, una  quasi-rimonta resa possibile da una manciata di errori che avrebbero comodamente trovato spazio nella rubrica Vai col liscio di Mai Dire Gol e, dulcis in fundo, quel capolavoro che ci ha tenuti tutti in piedi fino alle quattroeppassa di mattina: chi ha qualcosa da ridire su Bills contro Chiefs merita di trascorrere la propria vita in fila in posta il giorno delle pensioni e di mangiare esclusivamente gallette di riso cinque volte al dì.

Ognuno ha i suoi gusti, c’è chi si offende quando la partita è troppo offensiva e chi sbadiglia amaramente quando il punteggio fatica a superare la doppia cifra, ma lamentarsi per lo scioglimento delle difese negli ultimi minuti della partita di domenica notte è semplicemente blasfemo.
Non siate quelli/quelle che «Margot Robbie non è niente di che» o «Ryan Gosling ha la faccia da schiaffi», non disprezzate una forma di bellezza così pura a cui, fosse ancora in vita, probabilmente Petrarca avrebbe dedicato dozzine di sonetti, piantatela con questo pigro hipsterismo da bastian contrari, siate riconoscenti dell’opportunità di aver visto qualcosa di simile: certo, dietro quella caterva di punti si celano errori schematici che strazieranno analisti e allenatori vari, ma non perdiamo di vista il fatto che non è detto che emozioni del genere lo rivivremo tanto a breve.

Digerito l’ultimo weekend, concentriamoci sulla terzultima e penultima partita della stagione, quei Championship Game nei quali troveremo due squadre che molti di noi si aspettavano potessero arrivare fino a questo punto – Chiefs e Rams – contrapposte a due autentiche cenerentole che hanno però dimostrato di meritare pienamente l’opportunità di giocarsi un pass per il Super Bowl.
La narrativa di Davide contro Golia è oramai diventata cliché nella cronaca sportiva, ma fortunatamente per parlare di ‘Niners-Rams e Bengals-Chiefs non sarà necessario servirsi di questo abulico luogo comune poiché con un po’ di attenzione si noterà che non troppe settimane fa i Bengals si siano garantiti la AFC North proprio battendo i Chiefs, mentre i ‘Niners di Shanahan sono reduci da sei vittorie consecutive sui Rams di McVay: l’unica narrativa che si può estrapolare da questi due scontri è quella che in NFL nulla sia impossibile e malgrado due squadre possano essere viste come favorite – anche se sui Rams nutro qualche dubbio – non è per niente inimmaginabile che escano dal campo a testa bassa.
Pigro, lo so, ma tant’è.

Siamo agli sgoccioli, godiamoci l’ultimo football giocato prima che l’offseason cali la scure su di noi condannandoci a mesi di speculazioni, scenari ipotetici e verbi al condizionale: finitela di cercare l’originalità ad ogni costo, state rischiando di fare la mia stessa fine.
Apprezziamo i doni della National Football League, apprezziamo Mahomes, Allen, Burrow, Stafford e il bel viso di Jimmy Garoppolo, apprezziamo tutto quello che possiamo apprezzare ora che l’astinenza altro non è che uno spettro che per il momento si limita a guardarci storto a distanza di sicurezza: manca troppo poco alla fine per essere così lamentoni.


Cincinnati Bengals @ Kansas City Chiefs, domenica ore 21:00 (CBS)

Pensare di rallentare l’attacco di questi Kansas City Chiefs è follia, hanno messo a segno 42 punti in entrambe le partite di playoff giocate finora contro un paio di difese di altissimo livello, ma i Cincinnati Bengals hanno dalla loro due fattori che ritengo fondamentali: la sfrontatezza portata in dote dalla gioventù – guardasi la personalità di Burrow, Chase e McPherson – e la consapevolezza di poterli battere data dall’impressionante vittoria di qualche settimana fa.
Il delta tecnico e di esperienza è notevole, inutile nascondersi dietro i classici sofismi della scuola del “tutto è possibile”, ma occorre ribadire che questi Bengals non siano arrivati qua per caso e con un quarterback del genere – e non dimentichiamo la batteria di ricevitori – precludere loro una vittoria non ha alcun senso.
Kansas City per vincere non solo dovrà continuare ad essere Kansas City, ma in un certo senso dovrà smettere di essere Kansas City: lo so, una frase del genere sembra uscita da una canzone di Jovanotti, lasciatemi spiegare.
Steve Spagnuolo è sì un grandissimo allenatore che ha permesso a uno dei peggiori reparti difensivi della lega di compiere una sfavillante metamorfosi che ha tenuto a galla l’intera squadra nel momento più difficile dell’era Mahomes, ma sa anche essere un uomo parecchio testardo che a volte fatica a adattarsi alle contingenze: contro Burrow insistere con i blitz non è una buona idea perché nessun altro quarterback è altrettanto letale quando costretto a fronteggiarlo.
Qualche settimana fa, i continui tentativi di applicare pressione mandando all’assalto del quarterback quanta più umanità possibile costarono loro la vittoria e credo che nel (quasi) mese intercorso coach Spagz abbia avuto modo di riflettere sugli errori che finirono per costar loro la partita.

La giocata più iconica di quella partita è arrivata su 3&27 quando Burrow, con le spalle al muro, ha punito la scelta di Spagnuolo di blitzarlo connettendo con Chase – criminalmente non raddoppiato malgrado quel giorno stesse ricevendo qualsiasi cosa – per 30 yard e un fondamentale primo down che ha di fatto deciso la partita: non si può pensare di rallentare Burrow blitzandolo sistematicamente, non si può chiedere ai propri cornerback di affrontare Chase vis-à-vis per tutta la partita.
Se Spagnuolo opterà per una difesa a zona Burrow dovrà trovare altri modi per rifornire di palloni Chase che, come visto più volte, non ha particolari problemi a macinare yard dopo la ricezione – basti pensare allo screen che ha fruttato quasi sessanta yard contro i Titans.
Cincinnati per ambire alla vittoria dovrà obbligatoriamente essere più brillante in red zone in quanto nei 22 drive giocati finora in postseason ha trovato il touchdown solamente in tre occasioni: non puoi pensare di battere i Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes e Andy Reid chiedendo al tuo kicker di calciare sistematicamente quattro piazzati, come ci è stato ribadito pochi giorni fa l’unica maniera per batterli è mettere a segno un punto più di loro.
Mi aspetto una bella partita, forse non bella come quella andata in scena domen… basta, devo disintossicarmi da Chiefs contro Bills.
Giocatore chiave: Tee Higgins, WR, Cincinnati Bengals. Con Chase per forza di cos osservato speciale mi aspetto una grandissima prestazione di Higgins – e Boyd.
La scelta di Mattia: Kansas City Chiefs.


San Francisco 49ers @ Los Angeles Rams, lunedì ore 00:30 (Fox)

Premessa: leggete l’articolo qua sotto.

Siccome di football ne capisco veramente a pacchi come minimo questa partita finirà con un punteggio astronomico, ma ho come l’impressione che queste due squadre si conoscano fin troppo bene per dare vita ad una partita particolarmente spettacolare: questo potrebbe essere un vero e proprio incontro a scacchi nella quale la paura di esporsi eccessivamente potrebbe spingere le due compagini a chiudersi e scusatemi, perché ne sto parlando come fosse una partita di calcio?
Quando Rams e 49ers condividono il campo succedono sempre cose strane: figuratevi che il primo incontro fra McVay e Shanahan finì con un improbabile 41 a 39 Rams che annunciò al mondo intero la rottura con il passato – leggasi Jeff Fisher – e la nascita di una dinastia rimasta però incompiuta.
Già a quel punto avremmo dovuto capire.
Los Angeles, ora, si trova ad una partita da quel Super Bowl che permetterebbe loro di tirare un enorme sospiro di sollievo e convincersi, una volta per tutte, della bontà dell’investimento compiuto per assicurarsi Stafford, anche se per affermare ciò servirà l’anello, non il solo invito: sto mettendo le mani avanti.

Ritengo appropriato vedere i Rams come favoriti, il roster è più brillante e la differenza di talento nella posizione più importante del gioco è abissale, ma questi 49ers in un modo o nell’altro riescono sempre a scamparla: da tre settimane a questa parte San Francisco sta ripetutamente uscendo vincitrice da must win game incredibilmente drammatici e dispendiosi per la salute vascolare dei propri tifosi.
Garoppolo, malgrado tutto, non ha mai perso contro i Rams portando a casa la doppiavù in tutte e sei le occasioni nelle quali li ha affrontati e sebbene statistiche del genere lascino il tempo che trovano mi è sembrato doveroso citare questa, giusto per rendere più epica un’eventuale vittoria.
Continuando a parlare di quarterback ritengo giusto evidenziare che nelle due partite giocate contro i ‘Niners Stafford abbia concluso con un passer rating pari a 93.0 – Week 18 – e 67.4 – Week 10 -, ossia il quinto peggior e secondo peggior passer rating della propria stagione: dico ciò per mettere in risalto le difficoltà dei Rams contro la squadra di Shanahan, non per mancare di rispetto al mio amato Matthew.
Come già detto, quella di domenica sarà una partita a scacchi e credo che nulla sia in grado di corroborare la mia affermazione meglio del fatto che la difesa dei Rams giochi con la copertura mostrata prima dello snap solamente nel 55% – percentuale più bassa nel 2021, nessuno è altrettanto truffaldino – delle occasioni e ciò, cari lettori, ha visibilmente messo in difficoltà sia Murray che l’ultra-consumato Brady e se ciò non promette particolarmente bene per un attacco guidato da Garoppolo, lasciatemi ribattere con questa statistica: nessun reparto offensivo ama i movimenti pre-snap più di quello guidato da Shanahan che ricorre a questo espediente in più del 70% degli snap.

Sarà una guerra di nervi fra due degli allenatori più interessanti e brillanti della lega e qualsiasi sia l’esito il vostro Mattia sarà contentissimo.
Giocatore chiave: Brandon Aiyuk, WR, San Francisco 49ers. Secondo me questa sarà una partita da Aiyuk, una di quelle in cui ottimizzerà ogni singolo tocco.
La scelta di Mattia: Los Angeles Rams (malgrado sappiate i miei sentimenti per i 49ers in questi playoff).


Le mie scelte la scorsa settimana: 2-2. In tutta sincerità non mi interessa minimamente se ho sbagliato due pronostici, non saranno sicuramente queste le partite che aggiusteranno il record complessivo ma sono genuinamente felice per i San Francisco 49ers: questa squadra merita il successo che sta avendo e ammetto che a questo punto malgrado quasi quasi spererei che… forse è meglio riparlarne in futuro.
Le mie scelte finora: 176-90-1. Ho appena scoperto che Sir Oliver Skardy – ex frontman dei Pitura Freska – lo scorso settembre ha rilasciato un nuovo album da solista: vi consiglio di ascoltarlo.

2 thoughts on “Guida ai Championship Game del 2021 NFL

  1. Si giovani i Bengals, Burrow è il futuro.. ma Mahomes ha solamente un anno in più di Burrow.. INCREDIBILE!

  2. Non riesco a dimenticare Chiefs vs Bills ma qualcosa mi dice che Rams 49ers ci andranno vicino. Gooo 49ers

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