La nostra domenica di playoff è iniziata alle ore 19 italiane con la visita dei Philadelphia Eagles a Tampa Bay, regno dei campioni in carica: non c’è stata particolare storia, i Buccaneers si sono sbarazzati degli Eagles con un 31 a 15 che a primo acchito potrebbe essere quasi considerato un risultato ingannevole in quanto incapace di compendiare la supremazia dei padroni di casa.
Credo che per descrive la partita basti evidenziare il fatto che ad un certo punto i Buccaneers, dopo un ottimo touchdown da 36 yard di Mike Evans, siano volati sul 31 a 0: eppure, lasciatemelo dire, per qualche drive la difesa degli Eagles era anche riuscita a tenere ragionevolmente buono il reparto condotto da Tom Brady.
Dopo l’inizio fulmineo di Tampa Bay che ha permesso loro di concludere il primo quarto sul 14 a 0, la partita era anche diventata interessante grazie ad un paio di sack su terzo down assorbiti da Tom Brady: Philadelphia, però, non è stata capace di muovere le catene consistentemente e l’unica volta che ci è riuscita il drive è terminato con uno sciagurato intercetto di Hurts alle porte della red zone.

A Tampa Bay per chiuderla sono bastati un paio di minuti nei quali prima si sono portati sul 24 a 0 grazie all’ennesimo touchdown lanciato da Brady e ricevuto da Gronkowski seguito da un magnifico intercetto di Shaq Barrett che ha preceduto il touchdown ammazzapartita di Evans: da lì in avanti Tampa Bay ha giocato con il cronometro facendo pesante affidamento sulle corse.
A nulla sono serviti i touchdown di Boston Scott e Kenneth Gainwell, la fossa nella quale si sono gettati gli Eagles era troppo profonda, l’attacco per circa tre quarti non è stato capace di sostenere drive fruttuosi.
Buonissima vittoria per i Buccaneers, anche se preoccupano le condizioni del right tackle all-pro Tristan Wirfs: il magnifico lineman ha rimediato un infortunio alla caviglia che lo ha di fatto estromesso dalla contesa – anche se ad un certo punto ha provato a rientrare in campo – dando prova della sua assoluta importanza nella linea d’attacco di Tampa Bay.
Senza di lui a garantirgli una protezione adeguata, infatti, Brady è stato più volte raggiunto e colpito dal pass rush avversario: bisognerà seguire con attenzione gli aggiornamenti che ci saranno dati durante la settimana.

La partita più bella della settimana, salvo sorprese dal testa a testa fra Cardinals e Rams, è andata in scena ad Arlington dove i San Francisco 49ers hanno fatto lo scalpo ai Dallas Cowboys: 23 a 17 il punteggio finale di una partita estremamente combattuta e ben giocata – malgrado una quantità industriale di penalità.

L’inizio dei ‘Niners è stato pressoché perfetto poiché con la brillantezza che contraddistingue un attacco di Shanahan Garoppolo e soci hanno concluso il primo drive della partita in end zone grazie ad un touchdown del mai adeguatamente celebrato Elijah Mitchell.
Dallas, lì per lì, non sembrava essere in grado di emulare la brillantezza avversario poiché i loro primi due drive si sono spenti piuttosto velocemente con dei punt che hanno permesso ai ‘Niners di imporre il proprio ritmo alla contesa: i successivi possessi di San Francisco sono però stati sfruttati solo parzialmente attraverso un paio di impeccabili piazzati di Gould che prima da 53 e poi da 40 ha portato il punteggio sul 13 a 0.
Con le spalle pericolosamente vicine al muro, Dallas ha sfoderato un drive pressoché perfetto culminato in un magnifico arcobaleno di Prescott ricevuto da Cooper nel retro della end zone: 13 a 7.
San Francisco, per niente impressionata dalla reazione avversaria, ha aggiunto altri tre punti al proprio bottino con un field goal da 52 yard che ha fissato il punteggio sul 16 a 7 per gli ospiti con cui di lì a pochi minuti sarebbero andati negli spogliatoi.

Dopo uno scambio di punt ecco l’episodio che potrebbe definire la stagione di Dallas.
Costretto a muovere le catene via aria su 2&28, Prescott trova le mani di K’Waun Williams per un intercetto che restituisce il possesso ai ‘Niners nei pressi della red zone: un touchdown qua potrebbe valer loro mezza partita.
Shanahan decide di tagliarla corta e dà l’handoff al proprio miglior giocatore, Deebo Samuel, che si imbuca nella corsia giusta ed in una giocata regala istantaneamente ai compagni il touchdown del 23 a 7: per Dallas ora la situazione è quasi disperata, soprattutto se si considera che il drive successivo si è spento nella maniera più mesta possibile, ossia con un three n’ out.

San Francisco, con il cronometro in mano, è riuscita a rosicchiare via un paio di minuti prima di restituire il possesso agli avversari che malgrado qualche penalità di troppo cominciano a muovere le catene con la disperazione di una squadra consapevole di non aver più molte opportunità: anche a causa di una delay of game, Dallas si è dovuta accontentare di un complicato piazzato da 51 yard che ha fissato il punteggio sul 23 a 10.
Per Garoppolo e soci a questo punto è fondamentale guadagnare un paio di primi down, limare tre o quattro minuti dal cronometro e, in caso, restituire l’ovale a Dallas in una pessima posizione di campo: l’importante è evitare il turnover… intercetto di Garoppolo.

Galvanizzato dall’opportunità di iniziare il drive ad una trentina scarsa di yard dalla terra promessa, al reparto offensivo dei padroni di casa sono bastati cinque snap per riportarsi sotto di un possesso in quanto lo spazientito Prescott con un’apprezzabile corsa ha firmato il touchdown del 23 a 17: abbiamo una partita.
San Francisco muove le catene con calma, il tempo scorre e Shanahan comincia a sentire in bocca il gusto della vittoria, basta continuare a prendere primo down: Vander Esch, su 3&5, ferma Samuel ad una iarda dalla linea gialla e Dallas, con circa tre minuti rimasti sul cronometro, ha l’opportunità di soffiare agli avversari il vantaggio.

Il drive della verità inizia nel migliore dei modi grazie ad una ricezione da 38 yard di Schultz che però rappresenta l’unico guadagno della loro serie offensiva, in quanto fra sack ed incompleti i padroni di casa si trovano costretti a restituire il pallone a San Francisco: Dallas ha però ancora tutti e tre i timeout.
Dopo un paio di penalità, Samuel viene ancora una volta fermato ad una iarda dal primo down della vittoria: Shanahan, consapevole della brillantezza di Garoppolo nei quarterback sneak, mette la partita in mano al proprio quarterback che muove le catene senza alcuna difficoltà, salvo poi vedersi togliere il primo down a causa di una penalità fischiata contro Trent Williams.
Punt, dunque.

Dallas ha 32 secondi per ricoprire ottanta yard e servendosi della sideline comincia a marciare lungo il campo una dozzina di yard alla volta.
Con 14 secondi rimasti ed un quarantina di yard a separarli dal touchdown della possibile vittoria – sarebbe stato necessario l’extra point, comunque – ecco a voi la chiamata più inspiegabile della settimana e, forse, dell’anno: invece che tentare un paio di Hail Mary, Prescott si mette il pallone sotto il braccio destro e si avventura in un disgraziato quarterback draw che li porta sulle 24 di San Francisco permettendo al cronometro di raggiungere i tre zeri.
Ve ne parlerò domattina dello stato di salute delle squadre sconfitte, ma permettetemi di dire che quanto successo è totalmente inaccettabile, non si può in alcun caso decidere di ricorrere ad una corsa in una situazione del genere: perché non guadagnare le stesse yard lanciando ad un ricevitore pronto a correre fuori dal campo?
Perché tenere “vivo” il cronometro quando ogni singolo secondo rappresenta la differenza fra un’altra opportunità e la fine precoce della propria cavalcata ai playoff?
Ah, Mike McCarthy…

Concludiamo il nostro breve viaggio con la visita degli Steelers a Kansas City, Missouri: malgrado il 42 a 21 finale lasci poco spazio all’immaginazione, per i Chiefs non è stato poi così semplice sbarazzarsi degli Steelers.
Per più di un quarto, infatti, Mahomes e compagni sono apparsi fuori sincro faticando tremendamente a muovere le catene e commettendo un paio di turnover: un grossolano errore della premiata ditta Hardman-Williams ha trasformato una creativa read option in tragedia permettendo a T.J. Watt di prendere il controllo dell’ovale e riportarlo in end zone per il primo touchdown della serata.
Da quel punto, però, non c’è stata più partita.

I Chiefs, furiosi e finalmente motivati, hanno concluso in end zone tutti e tre i drive successivi non dando a Pittsburgh modo di rendersi conto di cosa stesse succedendo: 21 a 7, così, dal nulla.
Spogliatoi.
La seconda metà riprende esattamente nel modo in cui si era conclusa la prima, ossia con tre touchdown consecutivi dei Chiefs che fissano il punteggio su un 42 a 14 – nel mentre ha segnato pure Diontae Johnson -, un passivo che questa versione dell’attacco degli Steelers non è in alcun modo in grado di rimontare.
La settimana prossima contro i Buffalo Bills Mahomes e compagni non potranno permettersi di replicare un inizio del genere, contro Buffalo sarà necessario giocare “seriamente” per tutti e sessanta i minuti: in un certo senso questa vittoria mi ha ricordato molto da vicino quella contro i Texans di un paio d’anni fa, anche se a differenza di quell’occasione Kansas City non si è trovata costretta a rimontare un passivo di tre possessi.

Quando questi si accendono, però, non ce n’è per nessuno: molto curioso di osservarli contro i Bills visti sabato notte.

11 thoughts on “NFL: il riassunto della domenica del Super Wild Card Weekend 2021

  1. Visto solo l’ultimo quarto di Dallas vs SF (purtroppo prima mi sono appisolato..) ed è stata veramente al cardiopalma..
    Certo senza quella fesseria di Williams la partita sarebbe stata bella che conclusa per SF..
    Cmq ostici questi 49ers.. e riguardo i Cowboys… sono belli ma non ballano

    • Mahomes sembra si sia risvegliato, è tutta la stagione che è sottotono a mio avviso e i Chiefs sono stati trascinati dalla difesa e dai giochi di corsa. Dopo un inizio partita preoccupante mi è sembrato di rivedere il Mahomes show degli anni scorsi

      • Guardando quel che è successo prima e soprattutto poi viene da dire: meglio se TJ Watt non avesse risvegliato “la bestia” PM2 e il suo attacco. Quello che è successo dopo è impressionante. In 5 drive consecutivi PM2 ha messo a segno un sontuoso 19/22 per 277yds oltre a 1 run 23yds con 5TD Pass in soli 13m47s di football lasciando palla agli Steelers per soli 2m43 (11yds e 1 fumble). Mamma mia!

  2. Pessima sconfitta dei Cowboys: Garoppolo ha fatto di tutto per farli pareggiare con due orribili lanci nel finale (uno lungo con ricevitore libero&solo, l’altro corto per Kittle che per fortuna sua ha toccato terra prima del fumble) ma niente. Da comiche l’intervento dell’arbitro che ha chiuso la partita scippando 2 secondi a Dallas.
    Vittoria di Pirro dei 49ers se perdono Bosa e Warner.

    • L’arbitro doveva toccare la palla e posizionarla sulla linea di scrimmage, non potevano farlo da soli. L’ha fatto anche in fretta, arrivando di corsa e l’ha messa nel punto giusto dove ripartire. Non ha scippato nulla, è la procedura, era solo troppo tardi per organizzare lo snap.

  3. Ho notato però un problema di precisione di Garoppolo che in due occasioni ha lanciato leggermente troppo alto rispetto al ricevitore. Entrambe le occasioni hanno determinato il blocco dell’attacco. Mitchell Samuel ( ma quale sarebbe il suo ruolo, gioca RB e WR, è devastante ) e Ajiuk eccezionali, con un QB migliore i 49ers punterebbero al SB.

  4. Se non sbaglio prima di rimettere la palla in gioco bisogna darla all’arbitro che la deve sistemare lui… così spiegavano in diretta Romo & C. Quindi sarebbe un grave errore di Prescott

    • come giustamente riportato dall’articolo, prescott doveva andare di hail mary …non correre…

  5. Una sola notazione aggiuntiva sulla sconfitta di Dallas. Una squadra non può commettere 14 penalità (record assoluto in una partita di postseason) e pensare di vincere. Giocatori immaturi e non concentrati a sufficienza. Falli inutili (Tony Romo ripeteva “why????). La sensazione di non controllare le situazioni. Confermata peraltro dalla doppia frittata finale: la corsa centrale inutile e buona solo per mangiare il tempo e l’errore di non far posizionare la palla all’arbitro che lo ha costretto ad intervenire (nessuno scippo @Nichthequick)

    • Infatti Mauro, quando il tempo sta per scadere e non hai timeout che senso ha correre? Prescott pensava di arrivare in endzone? Assurdo direi

  6. Deludente l’attacco di Dallas, si sono portati dietro le questioni non risolte in regular season.
    Prescott non è Rodgers, secondo me dovrebbero correre di più, dando piú spazio a Pollard.
    Da ieri McCarthy è sulla hot seat; Jones lo cuocerá a fuoco lento, fino a che non deciderá di sostituirlo col pupillo Moore.

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