Ve l’avevo promesso: eccomi qua, pronto a guidarvi nelle viscere di quello che – probabilmente ispirandosi a Dragon Ball – circa un anno fa si è trasformato in Super Wild Card Weekend perché in una lega mitomane come la NFL essere semplicemente un mite Wild Card Weekend non basta.
Il caro e vecchio Wild Card Weekend, costituito da quattro partite, è purtroppo storia del passato e malgrado l’aggiunta di due partite al nostro menù, vi confesso che non sono particolarmente entusiasta dell’espansione dei playoff perché, per il secondo anno consecutivo, ritengo che almeno un paio di squadre non meritino assolutamente il privilegio di giocare a football americano a metà gennaio: probabilmente non parlerei così se il settimo seed se lo fosse assicurato la mia squadra del cuore, ma datemi il permesso di dire che un paio di matchup non siano particolarmente esaltanti.

Il numero ridotto di partite mi permetterà di concentrarmi meglio su ogni singolo testa a testa che animerà il nostro weekend e… quasi dimenticavo, non si può utilizzare la parola “weekend” perché con Cardinals-Rams il lunedì notte – NFL, vai a quel paese – il Super Wild Card Weekend si protrarrà ben più a lungo di quanto indichi il nome: non è che sia “Super” proprio per questa ragione?
In ogni caso, cara @NFL sappi che mi sono fermato un secondo per mostrarti il dito medio, l’anno prossimo già che ci sei mettine una al giorno in prima serata americana, dai.


Las Vegas Raiders @ Cincinnati Bengals, sabato ore 22:30

Non credo che una squadra qualificata ai playoff possa ritenersi soddisfatta e realizzata solo per essersi qualificata, ma il caso dei Las Vegas Raiders è tanto interessante quanto unico: diciamoci la verità, dopo tutto quello che questa compagine ha passato negli ultimi mesi la qualificazione ai playoff sembrava essere assolutamente fuori dalla loro portata.
Sgattaiolando in postseason, i Raiders sono diventati i primi in sessant’anni a riuscire a qualificarsi malgrado il cambio d’allenatore a metà stagione: capite perché la loro impresa è semplicemente straordinaria?
I Bengals li vedo molto bene, il loro attacco – linea a parte – è fra i migliori e più bilanciati della NFL e Burrow può essere considerato il quarterback più on fire della NFL, non ho idea di come la secondaria dei Raiders sarà in grado di arginare il trio Chase-Higgins-Boyd, però… sì, c’è un però.
Cincinnati è nettamente favorita e non so quanto ciò possa aiutarli, dobbiamo tenere presente che stiamo parlando di una squadra giovane ed inesperta le cui stelle assaggeranno i playoff per la prima volta in vita sabato: Las Vegas, al contrario, può approcciarsi alla partita senza la debilitante pressione di doverla vincere e giocare relativamente con la testa libera.
Vediamo un po’ di che pasta sono fatti questi Bengals, soprattutto dal punto di vista mentale.
Giocatore chiave: Joe Burrow, QB, Cincinnati Bengals. Duh? Lo so, scelta pigra, ma questa è pur sempre la prima partita di playoff per il giovane fenomeno dei Bengals: riuscirà a dare continuità all’ottimo periodo di forma? Credo di sì, questo ragazzo ha dato ripetutamente prova di una freddezza da sicario.
La scelta di Mattia: Cincinnati Bengals.


New England Patriots @ Buffalo Bills, domenica ore 02:15

Uno non fa in tempo a bollire l’acqua per gustarsi una confezione di mesti noodle che toh, sta per arrivare l’ennesimo Patriots-Bills della stagione: quella di sabato notte sarà la terza volta dal 7 dicembre che queste due rivali divisionali si daranno battaglia.
Patriots-Bills, Bills-Patriots e nuovamente Patriots-Bills: una vittoria a testa ha apparecchiato la tavola ad un doveroso rubber match il cui peso specifico eclissa quello dei precedenti incontri.
New England, per vincere, avrà bisogno di una prestazione molto simile a quella del 7 dicembre da parte dei propri running back perché, diciamolo, pensare di battere i Bills muovendo le catene via aria è tanto difficile quanto sciocco: Buffalo può vantare la migliore secondaria della NFL, un’unità così dominante che spesso azzardarsi a spedire in orbita il pallone può essere considerato un’empia mancanza di rispetto, motivo per cui dipendere da Mac Jones difficilmente li porterà lontano.
I Bills sono la squadra più esperta, Josh Allen a questo punto della carriera conosce molto bene i playoff e malgrado Mac Jones possa contare sull’aiuto del più grande allenatore della storia del gioco, dubito fortemente che riuscirà a restare impassibile pure questa volta, anche se vedendolo giocare raramente ho avuto l’impressione di trovarmi davanti ad un rookie.
Le due squadre si conoscono ovviamente bene e ciò mi spinge ad aspettarmi – fate pure pretendere – un paio di trick play qua e là dei Patriots abilmente disegnate per cogliere di sorpresa l’arcigna opposizione: ricordate quando nei playoff della stagione 2014, contro i Ravens, Belichick fece lanciare Edelman?
Ecco, qualcosa di simile: New England sabato dovrà svuotare il playbook per imporsi su un’avversaria ben più attrezzata.
Giocatore chiave: Harrison Phillips, DT, Buffalo Bills. Scelta desueta – ho la fobia della banalità malgrado ciò che scrivo suggerisca l’esatto contrario -, ma Phillips è fra i migliori run defender della NFL: qualora dovesse riuscire a dominare la linea di scrimmage come suo solito la situazione si complicherebbe immensamente per i Patriots.
La scelta di Mattia: Buffalo Bills.


Philadelphia Eagles @ Tampa Bay Buccaneers, domenica ore 19:00

Ai playoff può succedere di tutto, si sa, ma aspettarsi che gli Eagles guidati dall’inesperto Hurts possano passare sulla squadra (campione in carica) di Tom Brady potrebbe essere un po’ troppo: i Buccaneers, cari lettori, sono ovviamente i favoriti, ma ciò non implica che non debbano prendere sul serio un’avversaria che sa fare male.
Il punto di forza degli Eagles è un gioco di corse che potendo contare sull’atletismo del proprio quarterback sa essere creativo ed imprevedibile, l’unico problema è che muovere le catene via terra contro il front seven dei Buccaneers è spesso e volentieri semplicemente impossibile.
Nelle ultime settimane, questo va messo in evidenza, Brady e compagni non hanno particolarmente brillato faticando per lunghi tratti contro squadre umili come Jets e Panthers: trovare una spiegazione a tali difficoltà è piuttosto semplice, manca Chris Godwin, colui che quest’anno si era affermato come vero go-to-guy di Tom Brady.
Senza Godwin l’attacco dei Buccaneers dovrà fare affidamento su gente del calibro Breshad Perriman, Tyler Johnson e Scotty Miller, buoni giocatori che però non possono essere inseriti nella stessa conversazione né di Godwin né di Brown: sarà quindi fondamentale che Fournette torni immediatamente a pieno regime e, possibilmente, già in versione Playoff Lenny.
Quanto odio ‘sto soprannome.
Giocatore chiave: Lavonte David, LB, Tampa Bay Buccaneers. David è l’anima della difesa dei Buccaneers, e una difesa senz’anima – malgrado un livello medio di talento impressionante – è destinata a soccombere. Non è ancora chiaro se giocherà poiché è appena stato riattivato dalla IR.
La scelta di Mattia: Tampa Bay Buccaneers.


San Francisco 49ers @ Dallas Cowboys, domenica ore 22:30

Jimmy Garoppolo deve prendersi cura del pallone come se la propria carriera professionale dipendesse da quello: ripeto, Jimmy Garoppolo deve prendersi cura del pallone ad ogni maledetto costo.
Nessuna difesa sa indurre all’errore il quarterback avversario meglio di quella dei Dallas Cowboys e, come già accennato ieri, quest’anno Jimmy G sta faticando immensamente a tenere basso il numero dei turnover: nelle ultime due partite giocate ha lanciato quattro intercetti, numero semplicemente inaccettabile.
San Francisco per vincere dovrà correre con la solita efficienza in modo da controllare il tempo di possesso, costringendo così i Cowboys alla fretta ed alla conseguente grossolanità: se l’attacco texano sarà messo nella posizione di operare senza particolare urgenza la partita rischierà di sfuggire dalle mani di San Francisco poiché la loro poco brillante secondaria non avrà modo di contenere i tanti playmaker di Dallas.
Fra tutte le partite questa è quella che più m’intriga, poiché malgrado i Cowboys possano essere considerati i favoriti la situazione è tutt’altro che chiara come sempre, del resto, quando ci sono i 49ers di mezzo: abbiamo ottime ragioni per attenderci parecchi punti e spettacolo.
Giocatore chiave: Trent Williams, LT, San Francisco 49ers. C’è molto ottimismo che Williams giochi e la sua presenza sarà determinante per i 49ers: in un mondo giusto in cui si rispettano gli offensive lineman, Williams vincerebbe a mani basse l’MVP. Nessun giocatore ha svolto il proprio lavoro meglio di quanto Williams abbia svolto il suo.
La scelta di Mattia: San Francisco 49ers.


Pittsburgh Steelers @ Kansas City Chiefs, lunedì ore 02:15

Qua signori non so cosa fare, limite mio.
Non ho idea di come vendervi questa partita, non so di che artificio retorico servirmi per rendere piccante questo paragrafo, scusatemi, ma il ricordo della partita di un paio di settimane fa è ancora troppo fresco nella mia mente.
Durante la serata di Santo Stefano gli Steelers sono stati massacrati ad Arrowhead da dei Chiefs che ad un certo punto sembrava potessero vincere 50 a 0 ma che, per pura magnanimità, si sono accontentati di un 36 a 10 incapace di esprimere la differenza tecnico/tattica fra le squadre in campo.
Nel football americano non si sa veramente mai, siamo pur sempre in una lega nella quale i Colts sono rimasti fuori dai playoff per colpa dei Jacksonville Jaguars, motivo per cui nonostante tutto Kansas City dovrà scendere in campo con la tipica disperazione di una squadra il cui destino dipenderà esclusivamente dal risultato di quella partita.
Guardate cos’ha detto il quarterback degli Steelers: trolling estremo o rara istanza di lucidità?
Giocatore chiave: Clyde Edwards Helaire/Darrell Williams, RB, Kansas City Chiefs. Il front seven degli Steelers non è in grado di opporre resistenza alle corse avversarie e Kansas City, nel caso in cui dovesse passare in vantaggio, potrebbe fare pesante affidamento sui propri running back per uccidere il cronometro e portarsi a casa la vittoria.
La scelta di Mattia: Kansas City Chiefs.


Arizona Cardinals @ Los Angeles Rams, martedì ore 02:15

Che odio che giochino il lunedì notte.
Esattamente come nel caso di Patriots-Bills, queste due squadre si conoscono fin troppo bene anche se Arizona si presenterà alla partita più importante dell’anno senza DeAndre Hopkins, l’anima di questo attacco: nell’ultimo mese, senza Nuk, l’un tempo prolifico attacco dei Cardinals ha messo a segno solamente 20.8 punti a partita, dato assolutamente inquietante peggiorato dal contenuto della tabella qui sotto gentilmente inviatami dal mio amico Gissio – tifa Cardinals.
È legittimo affermare che entrambe le squadre non stiano vivendo il proprio miglior momento di forma della stagione e se in un certo senso i Cardinals sono giustificati, altrettanto non si può dire per i Los Angeles Rams, soprattutto per Matthew Stafford, a tratti atroce.
Il mio amato quarterback nelle ultime settimane è stato spesso e volentieri scriteriato con il pallone lanciando ben otto intercetti nelle quattro partite conclusive: vincere in questa maniera ai playoff è semplicemente utopia, non si può pensare di sopravvivere sistematicamente ad un paio di turnover in partite decise in cui il margine d’errore è rasente a zero.
Bisogna tenere ben presente che il motivo per cui Los Angeles ha deciso di sacrificare il proprio futuro per migliorare nella posizione più importante del gioco è proprio questo, vincere a gennaio, quindi questa partita può essere vista come la prima prova di un esame di maturità che se tutto andrà per il verso giusto terminerà attorno a metà febbraio.
Giocatore chiave: J.J. Watt, DE, Arizona Cardinals. Pure lui incerto, pure lui fondamentale per la propria squadra: dal suo infortunio la difesa dei Cardinals non è più stata la stessa e malgrado dubito sia in uno stato di forma ottimale, la sua presenza sarà in grado di mescolare le carte e rendere ancor più interessante la partita più enigmatica della settimana.
La scelta di Mattia: Los Angeles Rams.

The statistical impact of an all-world WR that is Nuk from AZCardinals


Le mie scelte la scorsa settimana: 10-6. Non credo abbia senso reagire a quanto successo durante Week 18, gran parte delle squadre è scesa in campo solamente per non venire meno agli obblighi contrattuali: vero Indianapolis Colts? VERO?
Le mie scelte durante la regular season: 168-88-1 (65.6%). Niente da fare, non sono riuscito ad arrivare al bramato 66%: competenza, signori, competenza.
Mi prendo una riga per rinnovare il ringraziamento a Colts e compagni per essermi costati il vostro imperituro rispetto.

10 thoughts on “Guida al Super Wild Card Weekend del 2021 NFL

  1. Mi spiace per Arizona che parte con l’handicap di non avere Hopkins e Watt che non sta al massimo. Li vedevo favoriti e non poco a inizio stagione.
    Concordo con te Mattia, dallas vs SF la partita piu elettrizzante

    • Partita più elettrizzante che giocheranno nel miglior orario possibile per noi italiani: si gode.

  2. Gronkowski e Evans sono infortunati ché a Brady non basterebbero? Capisco che God-Win porti bene ma…

  3. Sulla questione dei playoff a sette squadre l’anno scorso avevo sospeso il giudizio: Chicago non meritava di giocare i playoff in Nfc, ma Indianapolis con 11-5 era a pieno diritto nei playoff Afc. Quest’anno, obiettivamente, Philadelphia e Pittsburgh non sono due squadre da playoff. Comunque sembra oramai assodato che si vada verso un’espansione della Nfl a 36 squadre, se non addirittura a 40, quindi a quel punto sette posti vanno bene.

    Mi butto anch’io nei pronostici, ben sapendo che non ne azzeccherò nemmeno uno e qualcuno riderà alle mie spalle :)

    Cincinnati – Las Vegas 31-28
    Buffalo – New England 21-17
    Tampa Bay – Philadelphia 31-17
    Dallas – San Francisco 34-31
    Kansas City – Pittsburgh 28-10
    Los Angeles – Arizona 24-27

    • Ti dimentichi di greenbay
      Per la legge dei grandi numeri stampa questo anno non vince..
      In afc vedo i chiefs..e forse più i titani dei bufali

  4. Secondo me passano: Cincinnati – Buffalo – Tampa Bay – Dallas – Kansas City – Los Angeles Rams

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