Lo spunto per scrivere questo articolo mi è venuto mentre stavo guardando lo spazio salariale stimato che ogni squadra potrebbe o dovrebbe avere a disposizione nella prossima off-season.

Ebbene, mi è subito saltato all’occhio un drammatico dato, se così vogliamo definirlo, e mi è sorta spontanea una domanda: “Come caspita fanno i Giants ad essere solo 4 milioni sotto il cap e avere dei risultati così disastrosi?”

Ovviamente i soldi non costruiscono con certezza i successi, ma la risposta la si può tranquillamente trovare in qualunque sito si occupi di contratti.

Leonard Williams sta diventando praticamente un intoccabile in quel di New York, sponda Bluemen. Dopo un inizio di carriera difficile ai Jets, il defensive lineman sta finalmente trovando una sua dimensione nella difesa coordinata da Patrick Graham. Ma vale veramente 27.3 milioni di dollari di cap hit che i Giants dovranno sobbarcarsi l’anno prossimo? La risposta è nelle sue cifre che parlano di un netto peggioramento rispetto allo scorso anno, soprattutto in sack, quarterback hits e tackle for loss, oltre che in hurries e quarterback knockdowns. Insomma, tutte le statistiche più importanti che riguardano il suo ruolo.

Ma a Williams fa buona compagnia James Bradberry. Difatti, il cornerback firmato nel 2020, avrà un’incidenza sul cap di quasi 22 milioni di dollari. Ma l’incidenza sul campo? Non all’altezza delle aspettative. L’ex Panther ha concesso, nelle ultime due stagioni, le più alte percentuali in carriera di completi ai ricevitori da lui marcati oltre che, quest’anno, ha realizzato la più elevata percentuale di missed tackles da quando è nella lega.

Ci saranno sicuramente delle spiegazioni a tutto questo, ma voglio farvi un altro esempio, prima di arrivare al punto.

Cambiamo lato del campo, perciò, e parliamo di Kenny Golladay. L’ex wide receiver dei Lions era stato firmato nella scorsa off-season con tutte le migliori intenzioni del mondo vista la grande mancanza nel ruolo. Ma ha rispettato le attese? Assolutamente no.

Partiamo dal fatto di aver saltato tre partite per infortunio (lo scorso anno erano state ben 11) e che non è mai stato al pieno della forma in questi ultimi tre mesi e mezzo, cosa che sicuramente non gli ha permesso di rendere al meglio. Mettiamoci anche i problemi di chi dovrebbe lanciargli la palla ed ecco che si spiegano le poco invidiabili cifre di quest’anno. Quello che non si spiega sono i 21 milioni che andranno ulteriormente ad intasare il salario dei Giants nella stagione 2022.

Sono solo tre esempi, ma potrei citarne altri (vedi Adoree’ Jackson), che rappresentano l’emblema della situazione critica di questa storica e gloriosa franchigia, frutto di una mala gestione e della troppa fretta di firmare giocatori poco utili alla causa, senza passare da una crescita lenta, ma magari più efficiente, tramite il draft.

Ok, c’è da dire che le ultime edizioni non hanno regalato propriamente delle gemme, basti pensare al caso DeAndre Baker, ma anche il general manager David Gettleman ci ha messo del suo, prima scegliendo inaspettatamente alla 6, nel draft 2019, Daniel Jones. Poi, con la scelta ricevuta dai Browns per Odell Beckham, è andato a prendere Dexter Lawrence, un defensive tackle, invece di puntare su un wide receiver in quella che, secondo molti, è stata una delle migliori classi di sempre in questo ruolo.

La stagione seguente, non contento, ha cambiato allenatore, affidandosi a Joe Judge, ex special team coordinator e wide receiver coach dei Patriots. Una mossa azzardata, sia per la nulla esperienza da head coach di Judge, sia perché il coaching tree di Belichick non è mai stato all’altezza del suo nome, della sua fama e delle sue vittorie. D’altronde, non tutto ciò che viene dal New England è oro che luccica.

Insomma, sono un bel po’ le decisioni discutibili che potrebbero far saltare la poltrona di Gettleman, il quale era già stato silurato senza nemmeno troppe remore da quei Carolina Panthers che con lui nel front office arrivarono addirittura a giocare il Super Bowl nel 2016, poi perso contro i Broncos di Peyton Manning. Super Bowl che rimane l’unica nota lodevole nella carriera da general manager del suddetto, il quale non è mai riuscito a mantenere un team ad alti livelli, seppur con tutte le migliori intenzioni.

Per questo i tifosi dei Giants – e non solo – ne stanno chiedendo la testa, reo di non essere riuscito nell’intento di costruire un team in grado di competere quanto meno per il titolo della NFC East (che manca dal 2011), una delle division più incerte (per usare un eufemismo) degli ultimi anni. In realtà ci sono andati vicini lo scorso anno, ma non possiamo di certo definirla una stagione positiva, visto il record.

Record che è addirittura peggiorato in questo 2021 assai turbolento per la franchigia newyorchese, culminato con lo sfogo di coach Judge subito dopo la sconfitta con i Bears nella week 17. Una sconfitta che permetterà ai Giants di scegliere parecchio in alto anche nel prossimo draft, dove avranno addirittura due scelte al primo giro (la seconda arriva proprio da Chicago). Due scelte che, con molta probabilità, quindi, non effettuerà Gettleman, il quale verrà sostituito al termine di questa stagione, mentre Judge dovrebbe rimanere al suo posto, anche se non molto tranquillo.

Il cambio imminente di general manager, infatti, non gioca a suo favore e c’è chi invoca a gran nome il defensive coordinator Patrick Graham come prossimo head coach, vista l’identità prettamente difensiva di questa squadra che è anche l’unica nota positiva.

Fatto sta che ora i Giants dovranno lavorare sull’altro lato del campo, dove nemmeno il licenziamento – un po’ insensato a quel punto della stagione – dell’offensive coordinator Jason Garrett, in favore di Freddie Kitchens, ha portato ad alcun miglioramento, anzi.

L’assenza, poi, prolungata di Daniel Jones non ha certamente giovato, anche se c’è il serio rischio che per l’ex quarterback di Duke sia arrivato il capolinea e che possa venire sostituito da un pari ruolo più esperto, oppure da un rookie.

Ma ora non è tempo di rumors e mock draft in quel del New Jersey, bensì di fatti, che ai Giants mancano da un bel po’ di tempo. Fatti che i tifosi vogliono vedere in una off-season che si preannuncia di difficile gestione per chiunque siederà sulla poltrona di general manager.

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