AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: C’è chi dice che l’essenziale sia invisibile agli occhi: io dirò che l’essenziale non è compendiabile da statistiche in quanto l’esplosione di Lamar Jackson come lanciatore di palloni professionista è una delle storyline più sottovalutate della NFL e, sfortunatamente, non trova giusto riscontro nei numeri.
Dopo anni “particolari” Baltimore può finalmente vantare un gioco aereo di buon livello che permette loro di guadagnare yard velocemente via aria – se ce n’è bisogno – e di rimontare partite: contro Minnesota e Indianapolis, per esempio, sono riusciti a raccogliere due successi in rimonta e ciò negli ultimi anni spesso non si è verificato a causa della monodimensionalità dell’attacco il quale, togliendo dall’equazione le corse, sprofondava nell’inefficienza.
Le statistiche non rendono giustizia agli enormi progressi compiuti da Jackson – se si è scevri di pregiudizi sarà facile riscontrarli – ma il fatto che oltre che a vantare il miglior run game della lega – più di 161 yard ad allacciata – Baltimore rientri nella top ten pure per passing yard a partita ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sui tangibili miglioramenti del reparto offensivo che sta spesso permettendo all’intera squadra di gettare il cuore oltre all’ostacolo e vincere partite che negli anni passati avrebbero quasi sicuramente perso.

Cosa sta andando male: Vi ho appena detto che nessuna squadra guadagni più rushing yard dei Ravens ma ciò nonostante credo di essere nella posizione di lamentarmi per la mancanza di un running back di livello: Murray, Freeman e Bell stanno facendo del loro meglio per non far rimpiangere chi avrebbe dovuto ricevere l’handoff da Jackson, ma non prendiamoci in giro, con Dobbins o Edwards la vita di Lamar sarebbe molto più facile.
Ciò che più mi preoccupa di questa squadra è la deprimente inconsistenza del reparto difensivo, pure quest’anno incapace di atterrare il quarterback avversario – 15 sack in 8 partite – e, soprattutto, di completare i tackle: molte delle big play concesse da Baltimore derivano infatti da sciaguratissimi missed tackle che hanno permesso al ricevitore o corridore di turno di concludere in end zone giocate che avrebbero dovuto portare “solamente” al primo down.
Gli infortuni, ovviamente, ma non giustificano la sciatta grossolanità di una difesa che costringe spesso Jackson e soci agli straordinari: tenendo presente la tradizione e la storia della franchigia vederli faticare tremendamente ad atterrare un cristiano con il pallone fra le mani mortifica il mio cuore.

Voto8. La loro stagione sembrava finita ancor prima di cominciare a causa di infortuni a giocatori chiave come Dobbins, Edwards e Peters – a cui va aggiunto quello di Stanley – ma in un modo o nell’altro continuano a vincere partite: ci sono dubbi sulla sostenibilità del tutto, ma fino a questo momento non si può in alcun modo non affermare che i Ravens abbiano sorpreso in positivo.


Cincinnati Bengals

Record: 5-4.

Cosa sta andando bene: Joe Burrow è tornato ed ha saputo scrollarsi di dosso con grande razionalità il trauma del grave infortunio rimediato contro Washington lo scorso anno: con Burrow al timone ai Bengals nulla è precluso e la batteria di playmaker costituita da Mixon, Higgins, Boyd e Chase permette loro di giocarsela ad armi pari pressoché contro chiunque.
Solamente gli Arizona Cardinals spingono il pallone più lontano via aria – 8.8 yard per attempt – e unendo questo dato al 68.3% di completi possiamo facilmente intendere che il passing game dei Bengals sia esplosivo ed al contempo efficiente sia grazie alla brillantezza del quarterback che a quella di una batteria di ricevitori di primissimo livello: ottima ricetta per vincere, questa, nel 2021.
Nonostante le recenti imbarcate il reparto difensivo appare ben diverso da quello degli ultimi anni e brilla particolarmente nel pass rush, poiché i 23 sack messi a segno rappresentano uno dei migliori dati del campionato, anche se dopo il punto, nel paragrafo seguente, dovrò muovere qualche critica.

Cosa sta andando male: Cos’è successo alla difesa contro Jets e Browns?
Dinanzi a due attacchi non sicuramente irresistibili il reparto difensivo di Cincinnati è collassato concedendo più di 70 punti totali in due partite: qual è il vero volto di questo reparto?
Quello mostrato contro Baltimore e, più in generale, nelle primissime partite di campionato o quello delle ultime due settimane?
Il bye week darà loro l’opportunità di riflettere con serenità e lucidità sui recenti accadimenti e mettere un paio di toppe qua e là a problemi recentemente emersi, però fatico a comprendere l’essenza di questa squadra, incostante e pazza come spesso può esserlo una squadra reduce da anni di mediocrità quando inizia a vincere qualche partita.
Abbiamo avuto modo di constatare che prendere Chase sia stata la scelta migliore che potessero fare, ma la linea d’attacco rimane un problema che prima o poi dovrà essere risolto in quanto pure quest’anno Burrow è uno dei quarterback più sotto pressione della NFL: i 25 sack subiti sono fra i diretti responsabili del mediocre 38% su terzo down, in quanto come ben saprete non è facile muovere le catene quando si deve coprire una dozzina di yard.
Questa squadra necessita di consistenza anche se vista l’età media ciò è assolutamente normale.

Voto7. Fino a qualche settimana fa potevamo considerarli la rivelazione del campionato ma a seguito di due gravi – seppur diverse – sconfitte contro Jets e Browns l’esaltazione ha lasciato spazio al realismo: non sono certamente i Bengals degli ultimi anni ma dopo aver demolito i Ravens a casa loro ci si sarebbe aspettati una certa consistenza e coerenza che, sciaguratamente, non è arrivata. Devono ancora percorrere molta strada prima di poter essere considerati una grande squadra.


Cleveland Browns

Record: 5-4.

Cosa sta andando bene: Cari tifosi, vi sento e vi tengo in considerazione, comprendo perfettamente la vostra delusione – alimentata principalmente dalle ingiuste aspettative createsi a seguito del sbalorditivo 2021 – ma questa squadra ha carattere, cuore e testa: quattro sconfitte dopo nove partite sono forse troppe, ma permettetemi di concentrarmi su un paio di vittorie che, secondo me, dipingono con maggior precisione lo stato dell’arte Marrone.
I successi contro Denver e contro Cincinnati, tanto diversi quanto decisivi, ci hanno messo davanti ad una squadra con la esse maiuscola capace di lasciare nello spogliatoio o fuori dallo stadio l’inquinamento acustico prodotto da situazioni poco edificanti potenzialmente in grado di deragliare la loro stagione e, nel caso della vittoria di Denver, di farcela anche quando la situazione è veramente tragica: lo spirito di squadra, l’orgoglio, l’amor proprio e la rabbia esibite da questa squadra mi hanno lasciato senza parole e credo che nella seconda metà di stagione troveranno la consistenza necessaria per vincere consecutivamente un paio di partite e strappare il pass per i playoff.
A quel punto, ne sono convinto, saranno dolori per tutti.

Cosa sta andando male: La consistenza: ogni singolo reparto ha dato inquietante prova di schizofrenia alternando prestazioni esaltanti ad uscite che ci fanno passare la voglia di seguire la disciplina.
La difesa – trascinata da un mostruoso Garrett – un giorno è in grado di annullare completamente i potenti attacchi di Bengals e Vikings, salvo poi concederne 47 e 37 a quelli di Chargers e Cardinals: certo, il livello dell’opposizione non era basso, ma non sarebbe ora di trovare una sorta di equilibrio?
Lo stesso discorso è applicabile a Baker Mayfield ed all’intero reparto offensivo, anche se non me la sento di essere particolarmente cattivo in quanto gli infortuni hanno a turno tolto dall’equazione entrambi i running back titolari, il ricevitore più affidabile e addirittura il quarterback: in condizione del genere vincere è difficile per chiunque.
Se riescono ad eludere gli infortuni potrebbero essere fra i protagonisti assoluti nella seconda metà di campionato.

Voto6,5. La convincente vittoria sui Bengals potrebbe rilanciare la loro stagione che, per qualcuno, era da considerare quasi deludente prima della prova di forza di qualche giorno fa: il record non è particolarmente esaltante ma con il roster sempre più in salute prevedere una cavalcata a novembre e dicembre è tutt’altro che sciocco.


Pittsburgh Steelers

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Poche difese sono in grado di incutere altrettanto timore: malgrado tutto il reparto difensivo di Pittsburgh continua a trovare modi per arrivare al quarterback avversario e, anche per questa ragione, concede poco più di 20 punti a partita, numero apprezzabilmente basso considerando l’era in cui viviamo.
L’attacco, con tutti i limiti implicati dal braccio destro di Ben Roethlisberger, sta cavalcando l’enorme talento di playmaker come Harris e Johnson che però ci mettono davanti ad un modello di “successo” a mio avviso insostenibile: Harris raccoglie solamente 3.6 yard per portata a causa dell’intrinseca prevedibilità di un attacco che ha disperatamente bisogno di togliere la palla dalle mani del quarterback quanto più possibile e Johnson è spesso costretto ad inventarsi qualcosa dopo la ricezione.
Vita ingrata la loro.

Cosa sta andando male: In questa folle AFC un 5-3 è oro colato, un record che non preclude assolutamente nulla e che considerando il traumatico inizio di campionato può essere considerato eccellente, ma ripeto, quanto è sostenibile tutto ciò?
Roethlisberger, in netta ripresa nell’ultimo mese, appare inadeguato alla NFL, totalmente incapace di spingere il pallone in profondità ed una mancanza del genere, come visto in grado minore con Brees, li rende troppo prevedibili per aver successo contro avversari di primissima qualità: è un peccato che un roster così talentuoso – linea d’attacco a parte – sia limitato da un quarterback apparentemente non in grado di accettare il passare del tempo e, a mio avviso, ancora in questa lega quasi esclusivamente per non contrariare il proprio ego.
Continuano a trovare modi di vincere, questo va detto, ma con un Roethlisberger così non vedo come possano riuscire a vincere sul serio esprimendo appieno le potenzialità di una squadra altrimenti di livello.

Voto: 7. L’ultimo mese ci ha aiutati a dimenticare il pessimo inizio di stagione, ma ciò nonostante rimango estremamente scettico: sono lenti, prevedibili e spesso monodimensionali e sinceramente non vedo come possano sopravvivere ad uno sprint finale in cui affronteranno Ravens, Vikings, Titans, Chiefs, Browns e Ravens.


AFC EAST

Buffalo Bills

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Segnano quasi 30 punti a partita e la loro difesa ne concede circa 14, comodamente il miglior dato – così come nessuno permette agli avversari di convertire una percentuale minore di terzi down – nel campionato, sono in possesso di uno dei roster più profondi, talentuosi e pronti a vincere della NFL ma ciò nonostante si trovano su un 5-3 che, sconfitta contro i Titans a parte, li ha visti perdere contro Steelers e Jaguars, squadre che alla vigilia non potevano fregiarsi del favore del pronostico: cosa sta succedendo a questi Bills?
Sono assolutamente esaltato dalla brillantezza del rigenerato reparto difensivo che finora ha concesso solamente 5 passing touchdown a fronte di 11 intercetti, dato assolutamente surreale se calato nel contesto storico in cui ci troviamo: dopo un 2020 deludente – per i loro standard – la difesa dei Bills si è nuovamente accomodata sull’Olimpo della NFL dove, per distacco, al momento guarda dall’alto tutte le altre trentuno unità difensive.
L’attacco, malgrado qualche blackout, rimane uno dei migliori della NFL e Josh Allen prima di essere demolito dall’altro Josh Allen sembrava essere il netto favorito per l’MVP: probabilmente la squadra da battere in AFC, Chiefs permettendo.

Cosa sta andando male: Posso comprendere che la regular season per una contender come loro sia una noiosa formalità, ma avendo negli occhi la recente disfatta di Jacksonville fatico a rimanere coerente a quanto detto circa due righe fa nel paragrafo sorridente: cosa sono questi cali di tensione? C’è da leggerci fra le righe o sono fisiologici, anche per una grandissima squadra?
Per quanto fatto vedere finora dovrebbero essere nettamente al comando della AFC, ma le sopracitate sconfitte contro Jacksonville e Pittsburgh hanno complicato notevolmente la loro situazione: credo siano tranquillamente in grado di vincere tutte e nove le partite rimanenti ma l’apparente mancanza di consistenza non può lasciare sereno nessuno, quanto accaduto domenica contro i Jaguars non deve creare inutili allarmismi ma ci si deve un po’ preoccupare se si tiene presente che sette giorni prima, contro i Dolphins, per tre quarti hanno giocato la stessa identica partita vista contro la band di Meyer.
Sarà un caso?
Non lo so, ma sicuramente questa sarà una delle storyline che seguirò con maggior interesse nella seconda metà di stagione: quest’anno non arrivare fino in fondo, anche in luce delle difficoltà dei Chiefs, sarebbe un peccato normale.

Voto7. Squadra enigmatica questa: una domenica sembrano essere nettamente superiori al resto della conference strapazzando l’avversaria di turno con 30 punti di scarto, la domenica seguente faticano per tre quarti contro i pessimi Dolphins per poi, sette giorni dopo, andare a perdere contro i Jaguars segnando sei punti. Consistenza cercasi.


Miami Dolphins

Record: 2-7.

Cosa sta andando bene: Spulciare fra le statistiche in cerca di qualche dato positivo sarebbe una beffarda mancanza di rispetto verso i tanti tifosi che si aspettavano – a ragione – un’annata ben differente.

Cosa sta andando male: “Tutto” sarebbe una risposta esaustiva ed al contempo gravemente incompleta poiché è difficile rendere giustizia al disastro che stanno combinando sia in campo che fuori.
Non sta funzionando nulla, la difesa è inspiegabilmente regredita – forse perché sempre in campo – ed escludendo il recente successo contro gli sciagurati Texans hanno finora permesso a qualsivoglia attacco di marciare sulla loro carcassa sia via terra che attraverso l’aria, anche se concentrarsi esclusivamente sul football giocato non mi permetterebbe di affrontare il discorso che più mi sta a cuore, ossia la pessima gestione di Tua.
Dietro una linea d’attacco inetta, incompetente, putrida e mal assemblata Tagovailoa non ha mai avuto l’opportunità di dimostrare il proprio valore rimediando, anzi, odiosi infortuni arrivati a seguito di botte generate dall’incapacità di chi gli sta davanti di bloccare il proprio uomo: come si può avere successo in condizione del genere?
Giustamente, secondo il front office, la soluzione è quella di mettere le mani su Deshaun Watson e sulla squallida vicenda legale che lo vede protagonista, poiché con un campione di una decina di partite hanno elementi a sufficienza per deliberare il fallimento dell’esperimento Tua: è risaputo che se un quarterback selezionato nelle primissime chiamate fatichi in un contesto così putrido l’idea più funzionale ed appropriata sia quella di cacciarlo, guardate cos’hanno fatto gli Indianapolis Colts con Peyton Manning a seguito della sua sciagurata stagione da rookie in NFL.
Invece di dargli tempo, tranquillità ed una linea offensiva presentabile questi qua lo stanno costantemente umiliando mettendolo su una graticola sulla quale, in un mondo giusto, ci si dovrebbe trovare chi giorno dopo giorno sta aumentando la tossicità di un ambiente nel quale pensare di avere successo è pura follia: serve una rivoluzione culturale qua.

Voto2. Due, come le loro vittorie finora: sono senza ombra di dubbio loro la più grande delusione della stagione ed il pessimo valzer Tua-Watson sta minando seriamente la credibilità di un front office che sembra essersi dimenticato di aver sognato Tua ogni notte per più di un anno.


New England Patriots

Record: 5-4.

Cosa sta andando bene: Considerando il rendimento dei vari Fields, Wilson e Lawrence, Mac Jones finora si è rivelato essere la scelta perfetta per New England poiché in grado di eseguire già piuttosto brillantemente il gameplan confezionatogli su misura in modo da esaltarne i punti di forza: non sta sicuramente rivoluzionando il mondo NFL come fece Mahomes quando divenne titolare, ma partita dopo partita dà segnali di crescita che lasciano ben sperare per il futuro ed il fatto che solo quattro squadre convertano una percentuale superiore di terzi down rispetto al loro 44.6% è un buon indicatore di salute per l’intero attacco.
Solamente tre reparti difensivi concedono meno punti dei loro 18.9, ma le buone notizie non finiscono qua in quanto esclusivamente i Bills limitano i quarterback avversari ad un passer rating medio inferiore al loro mostruoso 76.6.
Il numero di intercetti supera il numero di passing touchdown concessi e ciò, come evidenziato prima, è sempre e comunque un’ottima notizia: le possibilità di playoff credo passino principalmente dal reparto difensivo anche se non escludo che nella seconda metà di stagione Jones esploda definitivamente trasformando New England in una squadra a trazione anteriore, anche se una metafora del genere ha senso esclusivamente per il calcio.

Cosa sta andando male: Non sono particolarmente efficienti nel gioco di corse, 3.9 yard a portata sono troppe poche per una squadra che ha investito così massicciamente sulla linea d’attacco, ma immagino che con il passare del tempo i box si svuoteranno per timore nei confronti di Jones ed a quel punto i vari Harris e Stevenson cominceranno a raccogliere risultati migliori.
Judon a parte, il pass rush lascia ancora parecchio a desiderare – 19 sack in 9 partite – ma sinceramente credo che criticarli in modo eccessivo per qualsivoglia minuzia non abbia senso, si stanno rendendo protagonisti di un buonissimo campionato che potrebbe permetter loro di tornare immediatamente ai playoff e ciò non era assolutamente scontato fino a qualche mese fa.

Voto7+. Squadra quadrata e senza fronzoli che, guidata da un quarterback rookie a cui non è chiesta la luna, sta avendo più successo di quanto potessimo credere: ovviamente le loro possibilità di accedere alla postseason passeranno principalmente dalla difesa, ma attenzione che Jones sta facendo esperienza e, partita dopo partita, appare sempre più a proprio agio nell’attacco di McDaniels. Mina vagante se ce n’è una.


New York Jets

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Non è mai buona cosa quando una franchigia può essere descritta semplicemente utilizzando il proprio nome: i Jets, finora, sono stati i Jets.
Lasciatemi spiegare.
Questi hanno investito pesantemente su un quarterback con tutti i mezzi tecnici ed atletici necessari per trascinarli fuori dalle sabbie mobili dell’irrilevanza nelle quali sono invischiati da decenni: il quarterback, com’è giusto che sia, fatica, commette (tanti) errori ma partita dopo partita cresce finché non cade vittima di un infortunio che lo costringe alla panchina…
… ovviamente il quarterback chiamato a sostituirlo, un perfetto sconosciuto, gioca una buonissima partita contro un’avversaria di livello trasformandosi nel nuovo eroe di Gotham City, finendo così per mettere inutile pressione sulle spalle del povero Wilson che suo malgrado si trova coinvolto in una “battaglia” – che mai si avrebbero potuto immaginarsi sarebbe esistita – per la maglia da titolare: quando Wilson lancerà il terzo intercetto di giornata ci sarà chi con un po’ di nostalgia penserà «eh ma quando c’era White…» e credo che ciò fosse inimmaginabile qualche mese fa.
Chiaramente il titolare è e sarà Wilson, ma fidatevi che dopo ogni intercetto ci sarà chi urlerà a gran voce il nome di Mike White.

Cosa sta andando male: Essenzialmente ciò che ho scritto sopra, spulciare fra dati e statistiche non ha particolarmente senso quando si parla di una squadra in chiara ricostruzione.
Sono molto curioso di vedere come sarà gestita la situazione quarterback – soprattutto nei momenti di difficoltà di Wilson – anche se magari un po’ di competizione era tutto quello che serviva alla seconda scelta assoluta per essere più consistente e meno scriteriata con il pallone.
Succeda quel che succeda i Jets rimarranno sempre la mia sitcom preferita.

Voto5. Aspettarsi vittorie nel 2021 non aveva alcun senso, ciò che mi interessa è assistere alla maturazione di giovani promettenti come Carter e Moore: lo scopo di questa stagione è trovare un paio di pilastri sui quali costruire l’ossatura della squadra di domani.
Ecco, magari pure Wilson, Mike White permettendo.


AFC WEST

Denver Broncos

Record: 5-4.

Cosa sta andando bene: Ero pronto a demolirli, a puntare il dito contro le tre vittorie “facili” di settembre, a farmi beffe di loro rivangando sul passato – leggasi la sconfitta contro la practice squad dei Browns – salvo poi essere costretto a ritirare tutto dopo l’esaltante vittoria sui lanciatissimi Dallas Cowboys, umiliati in tutte e tre le fasi del gioco: lo ammetto, di questi Denver Broncos non ci ho capito assolutamente nulla.
Siccome esprimere giudizi su ciò che non si capisce è da stolti – mio papà in quanto veronese figlio del suo tempo ha sempre guardato con disprezzo il kebab, salvo poi assaggiarlo e ricredersi perdendo tutti i punti di riferimento che aveva -, mi limiterò ad esporvi un paio di cose che vanno e, nel paragrafo sotto, che non vanno.
Cose che vanno:

  • Running game: Javonte Williams e Melvin Gordon danno vita ad un inarrestabile mostro a due teste;
  • Playmaker che fanno giocate: a turno i vari Jeudy, Fant, Patrick, Sutton – oltre che ai sopracitati running back – hanno dimostrato che con un quarterback adeguato questo attacco sarebbe fra i più elettrizzanti della NFL;
  • Secondaria: questo era facilmente prevedibile considerati gli investimenti in offseason, ma fa sempre piacere vedere i propri sforzi pagare immediatamente dividendi. Contro di loro i quarterback avversari completano il 57% dei lanci tentati, dato assurdo nel 2021;
  • Run defense: i Broncos sono una delle sette squadre che in media concede meno di 100 rushing yard a partita. 

Cosa sta andando male: Replico quanto fatto sopra.

  • Linea d’attacco: solo i Chicago Bears hanno permesso ai pass rush avversari di accumulare un numero di sack maggiore rispetto ai 29 subiti da Bridgewater e Lock;
  • Mettere a segno punti consistentemente: nel 2021 non si fa strada realizzando 20.8 a partita;
  • Teddy Bridgewater: purtroppo per loro – e per lui – non è la risposta;
  • Consistenza: ripeto, non possono perderne quattro di fila e poi umiliare in trasferta i Dallas Cowboys, questa cosa non ha assolutamente senso, devono trovare l’indispensabile equilibrio necessario per affermarsi in una AFC così incerta.

Voto: 7-. Voto ovviamente inflazionato dall’esaltante vittoria sui Cowboys che, per quanto epica, non deve occultare i tanti problemi che perseguitano questo roster, primo fra tutti quello immortale del franchise quarterback: voglio bene a Teddy, ma sta facendo troppo poco.


Kansas City Chiefs

Record: 5-4.

Cosa sta andando bene: Per un attimo ho dovuto accertarmi che la squadra squalificata dal proprio campionato per inadempienze fiscali fosse il “mio” Chievo e non i Chiefs perché sapete com’è, il nome è simile ed entrambe le squadre non stanno scendendo in campo la domenica: questo triste tentativo di risultare simpatico cela un messaggio piuttosto mesto, ossia che non credo che quell’accozzaglia di visi abbattuti che vedo in campo domenica dopo domenica sia la stessa squadra che fino a non troppi mesi fa sapeva segnarne 30 in un quarto.
Credo sia successo qualcosa di simile a quanto fattoci vedere da Space Jam – il primo, amo LeBron ma il secondo è la definizione di cringe – ossia che qualche essere intragalattico abbia rubato loro il talento.
Se non altro, in luce di ciò in cui si è trasformata la AFC, un 5-4 non preclude loro la possibilità di confermarsi campioni della division.

Cosa sta andando male: Lasciando perdere l’ovvio, ossia un reparto difensivo che pure quest’anno fa puntualmente vivere il miglior pomeriggio della stagione al fortunato attacco di turno – anche se nelle ultime settimane qualche miglioramento c’è stato -, quello che è successo a Mahomes ed all’intero reparto offensivo è tanto inquietante quanto inspiegabile: nelle ultime cinque partite Mahomes ha lanciato sei touchdown e sei intercetti racimolando 5.95 yard per attempt, numero che stride dolorosamente con il 9.6 del 2018 ed i consecutivi 8.9 ai quali ci aveva abituati.
L’attacco dei Chiefs, dal nulla, è regredito trasformandosi in una noiosa, sciatta e prevedibile macchina da checkdown fondata pressoché esclusivamente sulla creatività after the catch dei vari Hill ed Hardman: pure Kelce, il giocatore non quarterback più costante ed affidabile della lega, sta deludendo.
Non riesco a capire cosa sia successo, anche se credo che aver deciso di giocare l’all-in sulla coppia Mahomes-Hill al fantasy football li abbia condannati all’imponderabile: vi prego, tornate in voi, ne ho bisogno.

Voto4,5. Ripeto, il record non è malvagio come potrebbe suggerire il voto, ma non prendiamoci in giro, da questi qua ci aspettavamo ben altro.


Las Vegas Raiders

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: La sconfitta contro i New York Giants ha fatto evaporare un po’ di esaltazione, ma considerando tutto quello che hanno passato – e stanno passando – il fatto che si trovino al comando della division con i Chargers è un vero e proprio miracolo.
Derek Carr sta giocando bene pure quest’anno guidando uno dei più produttivi giochi aerei della lega, in quanto solamente i Buccaneers totalizzano più passing yard per partita: sapete benissimo cosa penso di Carr, perciò vi prego di non maledirmi per la mia ennesima dimostrazione d’affetto in pubblico.
La secondaria, finalmente coadiuvata da un pass rush di spessore che ha trovato nel tandem Crosby-Ngakoue la risposta all’annosa inefficienza, sta sorprendendo grazie ad una pregevole abilità nel prevenire le big play testimoniata dalle ottime 6.3 passing yard per attempt concesse, secondo miglior dato dietro a quello degli inarrivabili Bills.
Pure quest’anno sono padroni del loro destino e malgrado le potenzialmente compromettenti “distrazioni” esterne credo che finalmente troveranno il modo per accedere ai playoff.

Cosa sta andando male: Qualsiasi cosa riguardi il running game poiché la difesa fatica tremendamente a rallentare quelli avversari – solamente cinque squadre concedono più rushing yard a partita – mentre l’attacco, pesantemente condizionato dai continui infortuni di Drake e dalla prevedibile inefficienza di una linea d’attacco rifondata non troppi mesi fa, non riesce ad imporsi sui front seven avversari: 3.7 yard per portata per 89.4 rushing yard a partita sono dati inaccettabili per una squadra che, a differenza di chi le sta dietro in queste speciali graduatorie, non è sempre costretta a rimontare ma che anzi, spesso conduce o è perlomeno sufficientemente in partita da non abbandonare precocemente il gioco di corse.
Temo per la loro tenuta psicologica, ne hanno passate veramente tante e considerando la predisposizione al collasso che ha funestato le loro ultime due stagioni non mi stupirei se pure quest’anno un inizio brillante di campionato fosse reso inutile da una mesta serie di sconfitte consecutive arrivata nel peggior momento possibile, ossia fra novembre e dicembre: questa volta, però, avrebbero un alibi.

Voto8. Squadra commovente che in un modo o nell’altro sta tenendo alta la testa malgrado tutto: non saprei pronunciarmi sul loro destino, l’unica cosa di cui sono certo è che lo spogliatoio stia riuscendo a rimanere compatto di fronte ad avversità che farebbero barcollare chiunque.


Los Angeles Chargers

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Justin Herbert è uno vero, è un quarterback destinato a grandissime cose in questa lega che, in realtà, ha già cominciato a collezionarle: vederlo dirigere un attacco è terrificante, la calma e la precisione con cui distribuisce il pallone mi ricordano quelle di Tom Brady e malgrado sia consapevole che paragonare un giovane alla seconda stagione al più grande di sempre sia blasfemo, sono abbastanza sicuro che non rimedierò brutte figure per affermazioni del genere.
L’attacco, trascinato da un gioco aereo di primo livello, gira che è un piacere e Los Angeles può vantare uno dei reparti difensivi più prolifici della NFL che, tolto il disastro di Baltimore, ha sempre e comunque brillato anche se forse i 24.9 punti a partita non rendono loro giustizia.
La linea d’attacco su cui hanno investito massicciamente durante la primavera sta garantendo ad Herbert una buonissima protezione che gli sta permettendo di esaltarmi come dichiarato poc’anzi e la brillantezza con cui il front office ha risolto un problema che rischiava di deragliare la stagione del loro franchise quarterback mi lascia ben sperare per il futuro.
La secondaria, visto che è necessario parlare pure di difesa, sta tenendo i passing game avversari sotto quota 200 yard a partita, ma come avrò modo di illustrarvi dopo il punto ciò è dovuto a fattori esterni poco edificanti.

Cosa sta andando male: La run defense dei Chargers è un disastro ed al momento nessuno concedere più yard terrene alle squadre avversarie.
Non riuscire ad opporsi al gioco di corse li condanna talvolta ad essere approssimativi e grossolani, per esempio contro New England l’incapacità patologica di bloccare i vari Harris e Stevenson ha costretto l’attacco – anche se non ce n’era assolutamente bisogno – a trovare modi di muovere le catene il più velocemente possibile finendo così per indurre Herbert ad errori dettati più dalla fretta che da altro: devono riuscire ad ovviare a questa problematica in quanto nel 2021 si possono ancora perdere partite per motivi del genere, visto che l’efficienza delle corse permette agli avversari di giocare terzi down più agevoli e di conseguenza facilmente convertibili – solamente tre squadre, infatti, concedono una percentuale di conversioni maggiore.

Voto7,5. Nelle ultime settimane si sono un po’ raffreddati ma non c’è dubbio che siano in possesso di tutti gli strumenti necessari per qualificarsi ai playoff e, una volta dentro, fare strada: siccome è molto probabile che in postseason si trovino davanti a squadre “fredde” della East Coast che in condizioni meteorologiche avverse ripiegheranno sulle corse, trovare una soluzione al problema che affligge il front seven è fondamentale.


AFC SOUTH

Houston Texans

Record: 1-8.

Cosa sta andando bene: Hanno scongiurato subito il rischio di concludere la stagione a zero vittorie e, prossimamente, sfruttando la stupidità dei Miami Dolphins riceveranno un bancale di scelte al draft con le quali rifondare con calma, anche se tutti sappiamo che l’equazione “tante pick = successo” non sempre si dimostra vera in NFL.
Taylor, prima dell’infortunio, stava giocando del football estremamente ispirato.

Cosa sta andando male: Tutto signori, tutto.
Non credo abbia senso evidenziare qualcosa in particolare, soprattutto perché il talento a roster è così poco che nutrire aspettative sarebbe veramente sciocco.
Sono sicuro che pure voi oramai capiate quando sia stanco di scrivere e voglia chiudere al più presto un articolo.

Voto6. Voto farlocco dato esclusivamente in funzione della trade che ha permesso a Mark Ingram di tornare a New Orleans: il front office, in soldoni, lo ha messo al corrente dell’interesse della sua ex-squadra permettendogli di fatto di controllare il proprio destino.
Mossa mica da poco per una squadra disperatamente bisognosa di ritrovare una parvenza di credibilità.


Indianapolis Colts

Record: 4-5.

Cosa sta andando bene: L’attacco, soprattutto nelle ultime settimane, ha girato su buoni livelli e con 27.2 punti di media sembra finalmente aver trovato la tanto agognata consistenza che non troppi mesi fa li spinse a scommettere su Wentz che, dopo un inizio traumatico coinciso con l’incredibile infortunio ad entrambe le caviglie, sembra essersi ripreso esprimendo per la maggior parte un buon football.
Jonathan Taylor sta indubbiamente rendendo la vita più facile al proprio quarterback e malgrado i tanti infortuni lungo la linea d’attacco il gioco di corse di Indianapolis è al momento uno dei più letali della NFL; a proposito di giovani, Michael Pittman Jr. si sta affermando come uno dei ricevitori più affidabili della lega ed al momento il reparto offensivo fa scintille sfruttando l’ottimo periodo del triumvirato Wentz-Taylor-Pittman.
La difesa non sta affatto giocando male – concedono meno di 20 punti a partita – soprattutto in run defense, anche se nel paragrafo seguente avrò qualcosa da ridire sull’operato della secondaria – pure questa però falcidiata da infortuni.

Cosa sta andando male: La secondaria, dunque: concedono “semplicemente” troppe big play, le 8.0 yard/pass attempt sono compromettenti quasi quanto i 23 passing touchdown concessi finora, peggior dato nella lega – anche se il tutto è un po’ falsato dai bye week.
Leggendo il paragrafo sopra vi sarete chiesti come sia possibile che una squadra apparentemente brillante che sta mettendo a segno punti senza troppi problemi stazioni sul 4-5: episodi, signori, episodi.
Rispettando quella legge di Murphy che sembra aleggiare su Wentz come l’iconica nuvola su Fantozzi, questi hanno perso un paio di partite in modi che contravvengono ogni principio riguardante il rispetto dei diritti umani: contro Baltimore si sono fatti rimontare 16 punti in meno di un quarto, contro i Titans la #WentzMagic li ha traditi con un paio d’intercetti negli ultimi minuti dei regolamentari e nel cuore dei supplementari, contro i Rams invece hanno perso di tre punti una partita nella quale fra intercetti e turnover of downs sono usciti con le mani vuote da tantissimi viaggi in red zone.
Con un po’ più di fortuna si troverebbero già a quota sei o sette vittorie, ma a quanto pare il destino di Carson Wentz è proprio questo, una tetra alternanza di dolore fisico, beffe, disservizi, sfortuna ed autolesionismo che automaticamente wentzizzerà la squadra nella quale gioca.

Voto5,5. Indianapolis sta pagando un inizio di stagione – le prime tre partite – traumatico che li sta costringendo a vivere ogni domenica con l’ansia che una sconfitta potrebbe costar loro la qualificazione ai playoff: il talento per chiudere con una decina di vittorie c’è, ma a questo punto possono permettersi veramente pochi passi falsi.


Jacksonville Jaguars

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Analogamente ai Texans, spulciare fra le statistiche mi sembra assolutamente inappropriato, perciò mi limiterò a porre loro i miei più sinceri complimenti per quanto fatto domenica contro i Bills: al cospetto di un’avversaria decisamente più forte Jacksonville è riuscita a mettere insieme sessanta minuti di football complementare – anche se la difesa ha inciso molto più dell’attacco – portando a casa una vittoria potenzialmente in grado di ridefinire la loro stagione.
Battere una delle squadre più forti del campionato darà loro una botta d’autostima capace di rilanciarli e spedirli verso una seconda metà di campionato ben più esaltante di quella appena vissuta.

Cosa sta andando male: L’attacco ha disperatamente bisogno di James Robinson e della sua brillantezza dal backfield per girare a livelli accettabili, in quanto abbiamo avuto modo di constatare che obbligare Lawrence a lanciare più di 40 volte a partita sia il miglior modo per bruciargli l’autostima inducendolo ripetutamente all’errore.
C’è veramente tanto su cui lavorare, anche se dopo domenica probabilmente affronteranno allenamenti e partite con spirito ben diverso da quello con cui sono scesi in campo in sette delle otto partite giocate finora.

Voto5. Piano piano stanno crescendo anche se non posso in alcun modo dimenticare l’indecoroso spettacolo offertoci nella prima parte di stagione: Lawrence ha bisogno di tempo – e talento attorno – per sbocciare, spero solo che tutti siano consapevoli che fallire, all’inizio, sia naturale.


Tennessee Titans

Record: 7-2.

Cosa sta andando bene: Zitti zitti sono al comando della AFC e, soprattutto nelle ultime settimane, il reparto difensivo ha compiuto enormi passi in avanti annullando i potenti attacchi di Chiefs e Rams: nella seconda metà di stagione, soprattutto in luce dell’assenza di Henry, la difesa dovrà trovare modo di sostenere la recente brillantezza in quanto Tannehill e soci, senza il numero 22, avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per vincere consistentemente.
Pure quest’anno vantano uno degli attacchi più prolifici ed efficienti della NFL, una ben (non più?) oliata macchina in grado di metterne a segno trenta senza particolari problemi e qualora Julio Jones dovesse riuscire a restare sano credo che il gioco aereo raggiungerà nuove vette.
Il pass rush sta finalmente arrivando al quarterback avversario con consistenza ed avere successo contro di loro via aria è sempre più complicato – 88.4 il passer rating medio concesso -, anche se nutro ben motivati dubbi sulla sostenibilità del tutto in quanto…

Cosa sta andando male: … non potranno più contare su Derrick Henry.
Henry non è esclusivamente il miglior giocatore della squadra, ne è pure l’anima nonché colui che permette alla difesa di rifiatare a bordocampo grazie alla propria incredibile costanza: anche senza di lui, domenica contro Los Angeles, sono riusciti a rallentare uno dei più potenti attacchi della lega malgrado una prestazione offensiva tutt’altro che memorabile, ma mi viene naturale chiedermi se riusciranno a replicare ciò consistentemente.
Sono una squadra vera, ben allenata e con un’identità forte ma senza Derrick Henry la loro vita sarà molto più difficile e sono genuinamente curioso di vedere cosa saranno in grado di fare: maledetto infortunio che ci ha privati di una stagione potenzialmente leggendaria.

Voto9-. Il meno è diretta conseguenza dell’incredibile sconfitta contro i New York Jets, ma tutto sommato muovere critiche verso la loro stagione sarebbe profondamente ingiusto soprattutto in luce della reazione che hanno avuto al traumatico esordio contro gli Arizona Cardinals.
Non perfetti, ma veri.


 

2 thoughts on “NFL 2021: il pagellone di metà stagione per ogni squadra AFC

  1. Le sconfitte di Buffalo con Pittsburgh e Tennessee non mi avevano assolutamente preoccupato. La prima era venuta per una serie di episodi (McDermott che per ben due volte, in zona da field goal, ha deciso di tentare un 4° down anziché calciare, fallendolo entrambe le volte; poi un punt bloccato dagli Steelers e riportato in td), la seconda l’abbiamo persa per una questione di pollici (nonostante dall’altra parte ci fosse un Henry scatenato). Ma domenica a Jacksonville non ne abbiamo azzeccata una e adesso una certa preoccupazione c’è, nonostante un calendario abbordabile.

    I miei voti:

    Baltimore: 7.
    Cincinnati: 7.
    Cleveland: 6.
    Pittsburgh: 6.

    Buffalo: 6.
    Miami: 4.
    New England: 6.
    New York: 5.

    Denver: 6.
    Kansas City: 5.
    Las Vegas: 6.
    Los Angeles: 6.

    Houston: 4.
    Indianapolis: 5.
    Jacksonville: 5.
    Tennessee: 7.

  2. Credo che la situazione attuale dei Ravens sia anche figlia della scelte di De Costa negli ultimi draft.
    La sua prioritá era fornire un cast di supporto adeguato a Lamar e ha scelto 2 WR a draft, in due casi (Brown, Bateman) con pick al primo giro.
    La difesa mi sembra oggi un po’ vecchiotta, in diversi casi ci si è arrangiati con free agent.
    Nel prossimo darft, con tante scelte disponibili, mi aspetto una rifondazione difensiva.

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