In questa annua avventura alla conquista del Lombardi Trophy, una tappa fondamentale è assicurarsi l’accesso ai playoff. Per giungere alla seconda parte della competizione, la strada da percorrere è impervia e tappezzata di ostacoli, abili avversari e ferite invalidanti, potenzialmente dietro ogni angolo. Giunti ormai a metà percorso, i vari campioni non solo devono pensare alla loro posizione ma devono anche cominciare a tenere l’occhio puntato su rivali che potrebbero rappresentare gravi minacce. 

Seguendo questa metafora, i Titans sembrano aver percorso il cammino di soppiatto, senza dare troppo nell’occhio per poi rivelare di colpo che in realtà posseggono tutto il necessario per essere una franchigia da temere. 

Un inizio di regular season un po’ altalenante. Una brutta sconfitta contro Arizona, una vittoria sudatissima contro Seattle e una più facile contro Indianapolis per poi arrivare alla sconfitta contro i Jets nella week 4. A quel punto, tutto sembrava ormai perduto, ma come ogni avventura degna di essere chiamata tale, l’eroe, una volta toccato il fondo si rialza e per riprendere la battaglia. E se la vittoria contro i Jaguars sembrava scontata, quella contro i Bills e i Chiefs era tutt’altro che probabile. 

Due match consecutivi in casa, due match in cui Tennessee ha dimostrato di essere un contendente sempre più pericoloso per il titolo di AFC champion, vincendo contro due squadre considerate come le migliori della league. La partita contro Kansas City, specialmente, ha mostrato una squadra capace di mantenere un’esecuzione quasi impeccabile sia in attacco che in difesa per tutto il tempo di gioco. La strategia stabilita per affrontare la squadra di Andy Reid era segnare quanti più punti possibili all’inizio, in modo da portarsi in vantaggio e rimanere in testa nella seconda metà della partita. Si può dire che i Titans ci siano riusciti alla perfezione: alla fine del secondo quarto sono entrati in spogliatoio con un punteggio di 27-0 e la partita è terminata con un risultato di 27-3. 

Kansas City è stata dominata sotto ogni aspetto. « Don’t let Mahomes be Mahomes » il comando impartito alla difesa, e anche in questo caso è stato eseguito alla lettera. Non solo la difesa di Tennessee ha concesso solo tre punti agli avversari, ma è lodevole anche la performance di giocatori come Denico Autry (DE) che da solo porta a casa 2 sacks, 4 placcaggi sul QB e altri 2 placcaggi risultati in perdita di iarde. A questi due sack se ne aggiunge uno di Bud Dupree (LB) e un altro di Harold Landry III (LB): una serie di colpi che hanno costretto Mahomes a terminare la partita in panchina, attendendo di essere esaminato per una potenziale concussion. Il numero 15 di Kansas City, inoltre, è stato intercettato una volta e ha subito due fumble (di cui uno recuperato dall’attacco). Terzo turnover della partita il fumble sul ricevitore di Kansas Mecole Hardman. Alla fine del match, la performance difensiva dei Titans ha fatto sembrare Mahomes e il resto dell’offense di KC come una squadra quasi mediocre. 

Complimenti doverosi anche nei confronti dell’attacco. Tannehill conclude la partita con un record di 21/27 lanci completati per 270 iarde e un TD, unica macchia in questa pagella l’intercetto alla fine del terzo quarto (anche se i Chiefs non hanno ricavato nulla da esso). Notevole anche il fatto che il QB abbia subito solo un sack, considerando che molti giocatori titolari dell’OL erano infortunati o hanno lasciato la partita per infortunio. A fine partita, appunto, in campo si trovavano Bobby Hart, appena acquistato dalla squadra (il quale sostituiva Kendall Lamm che stava già sostituendo Taylor Lewan), e Radunz e Levin a sostituire rispettivamente Saffold e Davis. 

Derrick Henry rimane stranamente sotto le 100 iarde corse ma si distingue per il touchdown del drive iniziale: una wildcat formation da cui tutti si aspettavano una corsa del running back, vede il numero 22 trasformarsi in quarterback e completare un lancio in meta su Michael Pruitt. Un’offense che ha mantenuto lo stesso livello e ha cavalcato l’onda del successo contro Buffalo; offense di cui altro giocatore chiave è stato il ricevitore A.J. Brown che ha concluso la sua domenica con un record di 8 ricezioni per 133 iarde. Ascoltando ciò che ha da dire, non sembra che abbia fatto nulla di eccezionale: “Stavo solo cercando di fare una bella giocata ogni volta che toccavo la palla. Ma continuo a ripetermi che non ho fatto nulla di che e che devo costantemente migliorare e pensare a cosa ci sarà dopo”. 

Una filosofia adottata da tutta la franchigia. Di fronte agli sguardi di sorpresa ed entusiasmo da parte di commentatori e tifosi, Mike Vrabel e Ryan Tannehill tengono a precisare che non hanno vinto il Super Bowl ma semplicemente due partite di regular season. Sono consapevoli che adesso molte squadre li guarderanno con occhi diversi ma i giocatori e i team di allenatori hanno sempre avuto molta fiducia nelle abilità dell’intera organizzazione e i match contro i Bills e i Chiefs hanno semplicemente dimostrato che questa fiducia era ben riposta. Due partite in cui ognuno ha fatto quello che doveva e sapeva fare. Per la squadra il focus rimane sempre di settimana in settimana per affrontare al meglio il prossimo avversario, nello specifico Indianapolis. 

La week 8 prevede quindi il secondo scontro divisionale con i Colts. Tennessee si concentrerà sulla cura della palla, vista la capacità di Indianapolis nel forzare i fumble. Particolare attenzione quindi sui giochi di corsa (che con Henry sono quasi sempre una garanzia) dato che il pallone viene principalmente tenuto con una mano sola. La difesa vuole mantenere lo stesso livello dimostrato contro Kansas City: mettere pressione a Wentz per forzare giochi di lancio in modo da avere più possibilità di turnovers o di passaggi incompleti. Questo anche perché Vrabel ha individuato il running back Hines come figura problematica: un atleta completo utilizzato spesso in schemi creativi che portano ad un buon guadagno di iarde. 

Altri due tasti dolenti sono l’abilità dei Colts di forzare penalità sul profondo e DeForest Buckner. Della prima se ne ha avuto prova domenica contro San Francisco, della seconda non si stupisce nessuno. L’offensive line di Tennessee dovrà essere aggressiva e decisa per permettere al proprio QB di avere il tempo necessario di studiare il campo e completare l’azione. 

Infine questa partita può rivelarsi insidiosa non solo perché stavolta a giocare in casa sono gli avversari. Rispetto alla terza settimana di campionato, i Colts hanno dimostrato di essere in netto miglioramento. Delle quattro partite successive solo una, contro i Ravens, è stata persa e non per incapacità di Indianapolis. Anzi, la squadra di Wentz era riuscita a tenere testa a Baltimore per quasi tutta la partita: ci sono stati errori, ma nel complesso avevano giocato bene, non deviando dalla curva del miglioramento. Gli scontri divisionali hanno storicamente un alto livello di competitività e rivalità ma in questo caso la vittoria sarebbe fondamentale per Tennessee per cominciare ad avere la presa sempre più salda sulla prima posizione dell’AFC South. Posizione  che, fra l’altro, è minacciata solo dai Colts vista la stagione delle restanti Jacksonville e Houston.  

Questo 2021 ci sta dimostrando che l’AFC non è costituita solo ed esclusivamente da Kansas City, al contrario, ci sono numerose squadre che stanno sgomitando per l’accesso ai playoff e la vittoria del Lamar Hunt Trophy e i Titans si stanno delineando sempre più come principali contendenti. 

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