L’NFC West ha la nomea di essere una tra le division più ardue e combattive. Ne consegue che le aspettative per le franchigie che ne fanno parte siano sempre altissime e che le rivalità tra loro siano radicate nel profondo e parecchio ‘aggressive’. La competitività è alle stelle e, per ogni squadra, la minaccia delle altre tre è quasi tangibile, aleggia nell’aria costantemente. La voglia di primeggiare diventa un bisogno primario. Un istinto naturale. 

Ecco il motivo per cui, per Seattle, la partita contro i San Francisco 49ers era un cosiddetto “must-win game” (nonostante né coach Carroll né gli altri giocatori abbiamo mai pronunciato le parole ad alta voce). Entrando nella week 4, infatti, i Seahawks restavano l’unica franchigia con un record perdente (1-2), superata dai 49ers (2-1) e dalle imbattute Los Angeles Rams e Arizona Cardinals. La quarta settimana di regular season ha portato sugli schermi due lotte divisionali e la classifica ne è uscita stravolta: Arizona sembra essere invincibile con un record di 4-0, a seguire i Rams (3-1), Seattle (2-2) ed infine San Francisco (2-2). 

Possiamo quindi affermare che Seattle ha salvato la propria reputazione, concludendo la partita 28-21, e che Russell Wilson non abbia effettivamente mai perso tre partite consecutive da quando gioca con i Seahawks. 

L’immagine che ne esce guardando San Francisco è invece un po’ più travagliata. Non si parla ancora di una stagione persa ma, se Shanahan e il resto della squadra non prenderanno in mano le redini della situazione, il doloroso futuro della franchigia (e dei tifosi) pare certo. Immagine travagliata se si pensa che i Niners non sono riusciti a vincere nonostante le statistiche di passing yards, rushing yards e tempo di possesso di palla siano dalla loro parte. 

Un ruolo determinante in questa sconfitta è da attribuire all’infortunio del QB Jimmy Garoppolo che non è più sceso in campo dopo l’half-time. Non unico infortunio critico del match: senza considerare la marea di giocatori titolari che riempiono le panchine di San Francisco, Trent Williams (LT), e il kicker Robbie Gould si sono aggiunti alla lista. L’infortunio di Gould, avvenuto negli ultimi minuti del riscaldamento pre-partita, ha rappresentato un grandissimo handicap per tutta la squadra che ha dovuto contare sul punter Mitch Wishnowsky per field goal ed extra points. Sicuramente un’ampia dose di sfortuna ma, quando questa diventa sistematica, è forse arrivato il momento di rivedere il medical team della squadra, nonostante la sua completa ristrutturazione nel 2019. 

Gli infortuni, comunque, non sono l’unica causa della mancata vittoria. Critica la performance degli special teams. Il nuovo acquisto Trenton Cannon sembrava aver dimenticato le regole del gioco: non ha tenuto il kickoff sul quale ha poi commesso un fumble ricoperto da Seattle sulle 14 iarde di San Francisco.  I Seahawks hanno così potuto segnare altri 7 punti andando 21-7. Il drive precedente, sempre Cannon, ha riportato in meta un punt di Wishnowsky. Seattle è quindi partita dalle 20 iarde quando poteva cominciare sulle 2, e ha eseguito un drive di 80 iarde terminato in endzone. Considerando che la partita è stata persa per 7 punti la situazione generale potrebbe essere meno tragica di ciò che sembra.

Meno tragica sì, ma sicuramente non rosea. L’offense dei 49ers ha infatti giocato un primo drive in maniera quasi impeccabile mentre la difesa ha costretto l’attacco di Seattle a dei three and out nei primi cinque possessi di palla. Se la difesa ha giocato benissimo nella prima metà di partita ed è un po’ scemata negli ultimi due quarti, con errori e penalità che sono costati parecchie iarde, l’attacco di San Francisco ha fatto sempre più fatica dopo quell’inizio che faceva ben sperare. Un’incostanza che si percepisce da inizio stagione alla quale Shanahan deve trovare assolutamente rimedio. I 49ers stentano a portare avanti il gioco tanto che, nella maggior parte dei casi, i drive di successo sembrano più colpi di fortuna che merito del talento dei giocatori e dell’headcoach. 

A proposito dell’attacco è doveroso spendere qualche parola sul rookie quarterback Trey Lance. Finalmente lo si è visto giocare per un tempo prolungato e la sua performance ha dimostrato che, effettivamente, ha bisogno ancora di tempo prima di poter guidare la squadra per un’intera partita. Come ha fatto notare Kyle Shanahan durante la conferenza stampa, Lance è stato catapultato nel mezzo di una partita costruita attorno a Garoppolo, ha dimostrato di saper approfittare degli errori della difesa avversaria ma ci sono ancora parecchie lacune sulla visuale del campo e l’esecuzione dei giochi. In più, ci sono stati problemi di comunicazione con il resto della squadra. Tutti errori naturali e comprensibili per un rookie, ci vuole tempo per abituarsi a giocare nell’NFL, ma per un giocatore che è costato la prima e la terza scelta del draft 2022 e la prima scelta del 2023, San Francisco non ha pianificato di dover tener in considerazione questi sbagli e aggiustamenti. Per il momento la franchigia rimane quella di Garoppolo.

I Seahawks, al contrario, sono finalmente riusciti a cambiare la traiettoria della loro stagione. Pete Carroll ha definito entrambi i match contro Tennessee e Minnesota come un “campanello d’allarme”: nelle due partite infatti Seattle ha iniziato in modo era carico e promettente per poi finire con una performance mediocre e poco incisiva, portandoli alla sconfitta. Completamente l’opposto di ciò che abbiamo visto domenica scorsa. Nonostante i primi cinque possessi siano stati tutti three and out, la difesa ha tenuto duro (San Francisco ha effettuato con successo solo 2/14 conversioni di terzi down) e l’attacco ha avuto modo di riprendersi e trovare il ritmo. 

Russell Wilson ha dato il meglio di sé, giocando in modo spettacolare: un quarterback con una precisione impeccabile sui lanci ma che non ha paura di correre per guadagnare iarde e, una volta che trova il proprio ritmo, è difficile da fermare. Così Wilson celebra la centesima vittoria della sua carriera: 16/23 lanci completati per 149 iarde, 26 iarde di corsa, 2 touchdown e 0 intercetti. Le altre mete sono state segnate da Metcalf, Swain e Collins, con un’ottima performance del ricevitore Tyler Lockett. Cruciale anche l’intercetto di Diggs su Garoppolo che ha costretto i Niners a ‘puntare’ verso la fine del primo quarto. 

La performance di Wilson, di cui ha beneficiato tutta la squadra, è servita a portare a casa la vittoria tanto desiderata e, Carroll spera, sia l’inizio di una fase vincente che durerà tutta la stagione. I Seahawks, comunque, hanno bisogno di trovare il giusto equilibrio tra i due tempi delle partite. Se nella seconda e terza settimana di campionato erano formidabili nei primi due quarti ma non rimanevano consistenti negli ultimi due, la quarta settimana vede i primi punti sul tabellone a meno di due minuti dall’half-time. Oltre a questo, il coach Pete Carroll dichiara che è molto soddisfatto ma che ci sono ancora degli aggiustamenti da effettuare sopratutto per quando riguarda la difesa, e confessa che probabilmente è stato affrettato nel mettere in campo il cornerback Sidney Jones IV, acquistato dai Jaguars, il quale necessita altro tempo per familiarizzare con gli schemi di gioco di Seattle.

La week 5 mette in scena un altro duplice scontro divisionale. Seattle torna a casa per sfidare i Los Angeles Rams al Thursday Night, mentre San Francisco si sposta dalla Bay Area e vola ad Arizona per scontrarsi con i Cardinals. Se Seattle tiene il ritmo che ha ritrovato domenica ha chance di vincere. Sicuramente Wilson e il resto dell’offense dovranno non solo dare il meglio ma anche sfruttare tutte le occasioni possibili contro la difesa dei Rams; per contro, la difesa dei Seahawks dovrà tenere d’occhio il nuovo QB avversario Stafford e la sua intesa con il ricevitore Cooper Kupp. 

Per i 49ers invece le speranze sono poche. Arizona ha quasi letteralmente seppellito i Rams nello scontro di domenica e seppur Jimmy G potrebbe avere il via libera per giocare, la sua presenza non porterebbe i miglioramenti che servirebbero per battere i Cardinals. Nel caso in cui Lance fosse ancora il QB titolare, almeno avremmo la possibilità di valutare la sua performance dopo una settimana di allenamento e di schemi costruiti su misura per lui. Garoppolo rappresenta ancora la miglior possibilità di vittoria ma, per come stanno le cose, la risposta potrebbe cambiare già dopo la settimana di bye. 

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