Ci hanno messo poco, ci hanno messo veramente poco: sì, avevo letto che il chiacchiericcio attorno al futuro dell’ex-Lions si era intensificato e che secondo molti insider lo scambio potesse essere ultimato ben prima del Super Bowl, ma non immaginavo così in fretta.
Riassumendo, Matthew Stafford sarà il nuovo quarterback dei Los Angeles Rams: tutto ciò che L.A. ho dovuto fare per assicurarselo è stato spedire Jared Goff – ed il suo contratto – in Michigan insieme ad una scelta al terzo round del prossimo draft più un una scelta al primo round nei draft del 2022 e 2023.
A primo acchito mi verrebbe da dire che i Lions abbiano stravinto la trade poiché Matthew Stafford è sì un ottimo quarterback che forse amo più del dovuto – e per il quale uso giusto un po’ di pathos nel tentativo di parlarne -, ma il prezzo pagato da Los Angeles è veramente alto, anche se per loro scegliere al primo round del draft è apparentemente un optional al quale rinunciare – a ripetizione – senza pensarci troppo.
Proviamo ad analizzare questa esplosiva trade tenendo presente che quasi sicuramente ogni mia singola parola sarà sbugiardata entro ottobre.

Partiamo dai Rams.
Dire che McVay abbia voluto rischiare il tutto per tutto avrebbe poco senso, in quanto non troppo tempo fa aveva sacrificato un paio di first rounder per Jalen Ramsey replicando quanto fatto in passato per Brandin Cooks: questo signore non rischia l’all-in, vive in uno stato di perenne all-in e sinceramente questo accordo, sebbene indiscutibilmente clamoroso, non mi sorprende poi così tanto.
Los Angeles è una buonissima squadra ricolma di talento e noi tutti durante la stagione – non i playoff, Goff era chiaramente limitato da infortuni ed almeno io mi sono ripromesso di essere più morbido con lui – ci siamo ripetutamente interrogati sul suo potenziale con un quarterback diverso, un quarterback che offrisse qualcosa in più che l’essere il “semplice” braccio del proprio allenatore: Stafford, questo è indiscutibile, è un quarterback decisamente migliore rispetto a Goff malgrado il palmares suggerisca tutt’altro.
Questo non è fantasy football, occorre ricordarlo, il successo di un giocatore in una squadra dipende da una miriade di fattori al momento assolutamente impronosticabili, non possiamo aggiungere o sottrarre punti in funzione del valore che diamo ad un determinato individuo, perciò ritengo utile evitare inutili voli pindarici e lasciare che sia il campo a parlare, anche se ammetto che sono contento per Stafford, finito in una franchigia ben più competente di quella della quale era diventato il volto: teoricamente l’attacco dei Rams, incappato in un paio di stagioni non esaltanti, dovrebbe tornare a produrre ai livelli del 2017 o del 2018.

La frustrazione di McVay era assolutamente percepibile: Goff è un quarterback discreto la cui qualità principale, sulla carta, era l’affidabilità, affidabilità venuta a mancare negli ultimi due anni in luce di 38 turnover in 31 partite di regular season.
Non è che Stafford sia immune ai turnover, intendiamoci, ma diciamo che li rende più digeribili grazie ad un insieme di qualità che il buon Goff non ha: si può sopportare qualche intercetto di Stafford se si pensa ai lanci che è in grado di completare, a come spesso riesca a ricavare qualcosa da giocate che sembravano essere morte e sepolte, alla sua leadership, alla potenza del suo braccio destro et cetera et cetera.
Goff, molto semplicemente, non poteva permettersi di trasformarsi in una macchina da turnover finendo così per perdere quell’affidabilità che McVay, ad un certo punto, ha iniziato a dare per scontata in quanto “unico” vero tratto saliente del giocatore.
Basterà un upgrade del genere ad elevare i Los Angeles Rams, a renderli una vera contender in NFC?
Sulla carta sì, ma personalmente vi inviterei ad essere cauti.

Stafford, il buon Stafford, non può che essere felice di quanto successo poiché credo che qualsiasi persona trapiantata da Detroit a Los Angeles abbia giusto qualche motivo per sorridere, figuriamoci una persona tenuta in cattività dai Lions, la squadra che ti fa perdere l’amore per il gioco.
Negli anni ho ripetutamente rinfacciato al front office dei Lions la mancanza di un gioco di corse adeguato ed una difesa perlomeno competente in grado di togliergli dalle spalle un po’ di pressione: a Los Angeles potrà contare su entrambe le cose ed in un certo senso ciò aumenta la pressione in quanto non ci sono più scuse per lui, questo è il momento della verità per McVay ed il front office dei Rams tanto quanto lo sarà per lui come quarterback.
Stafford può estendere le giocate – cosa che McVay apprezza particolarmente e che Goff non gli ha mai garantito – e completare qualsiasi tipo di lancio, è un leader eccezionale con una voglia mostruosa di dimostrare a fior di scettici di aver completamente sbagliato a giudicarlo nel corso degli anni e, aspetto apprezzabile, giocherà sotto un contratto “ridicolo”: del faraonico – per i tempi – rinnovo firmato nel 2017 all’ex-Lions rimangono solamente due anni a 43 milioni di dollari, anche se credo che Los Angeles prima dell’inizio della stagione cercherà di raggiungere l’intesa per un’estensione.

Analizzandola ora dal punto di vista di Detroit, non possiamo che definire l’operazione come un clamoroso successo: si sono accollati un contratto gargantuesco di un giocatore che non è mai riuscito ad emozionarmi, ma considerando che era ben chiaro che il futuro di Stafford fosse lontano dal Michigan e che una trade era cosa sicura, sono riusciti ad estorcere ai Rams ben più di quanto avrebbero avuto ragione di pretendere.
Se sono stati in grado di portarsi a casa un paio di scelte al primo round del draft devono ringraziare proprio tale contratto – che comunque per il 2021 costerà 22 milioni in dead money ai Los Angeles Rams – in quanto almeno una delle due scelte al primo round – senza dimenticare quella al terzo di quest’anno – può essere vista come contropartita per l’impegno preso dai Lions che, in totale rebuild, avranno modo di valutare con oggettività e senza alcuna fretta l’ex-prima scelta assoluta: probabilmente la carriera di Goff in Michigan non sarà poi così memorabile in quanto per un paio d’anni il livello del roster dei Lions sarà quasi sicuramente molto basso, però tentar non nuoce, soprattutto se tale tentativo vale una scelta così alta al draft.
Il nuovo GM dei Lions Brad Holmes, ex-membro del front office dei Rams, è sempre stato un estimatore di Goff nonché uno dei principali motivi per il quale il giovane asso di Cal-Berkeley è stato selezionato con la prima scelta assoluta, perciò credo che perlomeno non sarà sacrificato a priori ma che lo valuteranno con tutta la serietà necessaria per formulare un giudizio ben educato.

Credo proprio che il tirocinio in Michigan del californiano – come prenderà il trasferimento in Michigan uno che ha vissuto per tutta la vita in California? – si protrarrà fino al termine della stagione 2023 e che in questi due anni avrà perlomeno l’opportunità di dimostrare il proprio valore e salvare la carriera malgrado la posizione difficilissima nella quale sarà messo.
Detroit ha vinto, ha indiscutibilmente vinto poiché non solo ha moltiplicato il proprio capitale al draft fino al 2023 ma si è anche messa nella rara posizione di testare senza fretta un quarterback che magari, nelle condizioni giuste, potrebbe trovare un modo di rendere come un paio d’anni fa e colmare un vuoto nella posizione più importante del gioco: non ritengo questa eventualità particolarmente probabile, ma in ogni caso non me la sentirei – per il momento – di scartarla a priori.
Hanno tempo, spazio salariale e mancanza di pressione necessari per valutarlo in tutta tranquillità e, in caso di fallimento, metterlo alla porta senza compromettere il proprio futuro… con un paio di scelte importanti al draft nella propria tasca.

La pressione, ovviamente, è tutta sui Rams e su Stafford poiché un altro fallimento potrebbe non solo definire una volta per tutte il posto di Stafford nella gerarchia dei quarterback, ma pure indurre i piani alti dei Rams a mettere in discussione McVay e soci, poiché come già detto questa strategia high risk high reward deve iniziare a pagare dividendi e, personalmente, credo che l’unico dividendo accettabile a questo punto sia il Super Bowl.
Trade affascinante e clamorosa che mi ha fatto completamente perdere la concezione del tempo e, per qualche ora, dimenticare che domenica prossima ci sarà una partita giusto un po’ importante; prima di concludere ci terrei a fare una precisazione: questa trade non definisce in alcun modo il valore di Deshaun Watson sul mercato fissandone il prezzo, poiché a primo acchito uno potrebbe pensare che la superstar dei Texans alla luce di quanto emerso questa notte di scelte al primo round possa valerne quattro o cinque, ma ciò sarebbe un errore in quanto il principale motivo per il quale Los Angeles ha speso così tanto risiede nel contratto di Jared Goff, contratto del quale dovevano assolutamente liberarsi in ogni modo possibile, compreso cedere una scelta in più al primo round del draft.
Sarà interessante osservare l’evoluzione della vicenda Watson, ma non prendete questa trade come punto di partenza per un’eventuale negoziazione fra il front office dei Texans e chicchessia acquirente.

Detto ciò, buona fortuna Matthew.

10 thoughts on “Matthew Stafford ai Los Angeles Rams: l’analisi a caldo

  1. Buon affare per la faccenda dei contratti (quando lo diceva Fisher che Goff non era granché era un fesso, ora che la cosa è evidente tutti bravi…) ma il meglio fit sarebbero stati i Colts.
    Certo che Stafford tra Indianapolis ed LA dev’essersi roso dai dubbi per diversi lunghissimi secondi 😌

  2. Povero Goff da una contender ad una perdente
    Ora mi aspetto e spero x lui Watson ai Saints o SF
    anche se ho letto che i panthers lo vogliono

  3. Considerando la filosofia di McVay questa scelta ha senso, la sua prioritá era un upgrade nel ruolo e liberarsi del contratto di Goff.

  4. Cosa intendi per “estendere le giocate”? Anticipandoti la risposta, io non ne sono affatto d’accordo, che Goff non sia in grado di fare le giocate di Stanford… Sono molto più in sintonia con la lettura fatta dal sito Horned Heroes.

  5. McVain ne avrebbe pagate ben più di scelte al primo giro per un QB così.
    E’ questa la sua filosofia ed è giusto che la segua fino in fondo.
    Un solo problema …..
    Ai Broncos ora resta solo Deshawn Watson….
    Un altro anno senza un QB degno del nome preferirei evitarlo.
    A meno che AR12….

    • Magari fosse Deshawn Watson!! Non che mi dispiacerebbe Rodgers ma dopo un paio d’anni saremmo punto a capo…

  6. Mah, il vero problema dei Rams è stato quello di scegliere col pick n. 1 un onesto Qb che non ha mai dimostrato di essere un ottimo Qb. Ricordo che Goff dopo il Draft non ha giocato tutta la prima stagione e già questo forse fa capire che abbia necessitato di “troppo” tempo per arrivare a livello NFL. Detto questo, e detto che non mi ha mai entusiasmato, comunque il buon Goff ha giocato anche benino arrivando a portare la squadra a giocarsi il Superbowl due anni fa: d’accordo, i Rams sono ed erano una grandissima squadra anche senza un Qb fenomenale (che aiuta sempre), però lui le sue giocate corte e precise le ha fatte per un paio di anni abbondante, rivelandosi quanto meno affidabile. Nell’ultima stagione e mezza il buon McVay ha sbagliato parecchie cose (inclusi i suoi Offensive Coordinators) e quindi ha chiesto più aiuto e inventiva al buon Jared…e qui tutti i limiti congeniti si sono palesati. Vedo la carriera di Goff inabissarsi purtroppo dopo questa cocente bocciatura. Detroit impiegherà comunque una vita a tornare decente ed al momento è una pizza secondaria e questo avrà sicuramente effetti demoralizzanti sul giovane QB. Per Detroit comunque un buon affare: Stafford era al capolinea, ti prendi cmq un QB affidabile cui non chiedi di vincere chissà cosa e incameri una barcata di prime scelte. Non male, anche se il contratto di Goff è caro (ma tanto se non trovi al draft un QB, rischi prima o poi di pagare lo stesso per un Qb peggiore di Goff). Per i Rams non so bene cosa dire. Si liberano di un ingaggio pesante e ne prenderanno in carico uno uguale appena Stafford rinnoverà. Sinceramente Stafford non mi ha mai esaltato, ma ha sempre giocato solo nei Lions dove è sempre stato difficilissimo fare bene. Ha un braccio e una mobilità decisamente migliori di Goff e quindi rappresenta un upgrade sicuro. Però deve anche lui imparare una mentalità vincente e limitare le “sbracciate” inutili e dannose. Ha una chance finalmente in una grande squadra e questo mi incuriosisce molto. Però mi pagare sia costato davvero davvero troppo. Adesso Mc Vay non avrà più alibi però…

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