Los Angeles Rams at Seattle Seahawks. Una partita divisionale continua la prima giornata di playoff dopo l’entusiasmante match tra Bills e Colts. Il kickoff è previsto per le 4:40 pm – 22:40 italiane – in diretta su Fox Sports, a commentare gli ormai storici Joe Buck e Troy Aikman. Seattle finisce la regular season con un record di 12-4, conquistando il terzo posto ai playoff nell’NFC conference, mentre i Rams concludono con 10-6, aggiudicandosi la sesta posizione ai playoff dopo aver sconfitto Arizona nell’ultima partita di campionato regolare. 

Essendo una partita divisionale, significa che questa notte marca il terzo scontro tra le due franchigie, portando con sé una serie di vantaggi ad entrambe le squadre riguardo il delineamento del gameplan. Sono due squadre che si conoscono, si sono misurate più volte una contro l’altra, gli headcoach sanno i rispettivi punti di forza e di debolezza rispetto ai giocatori in campo e rispetto allo stile di coaching dell’avversario. 

La regular season, però, vede una vittoria a testa con un plot twist finale che avrebbe potuto significare la rovina dei Rams: infortunio al pollice di Goff durante la partita contro Seattle nella week 16. E mentre i Rams sono guidati da John Wolford contro i Cardinals, Jared Goff viene operato al pollice il 28 dicembre. Cominciano quindi speculazioni su chi sarà lo starting quarterback di questi playoff. Goff conferma di sentirsi bene, ma dopo l’esordio positivo di Wolford, e la crescente frustrazione di McVay nel guidare il suo attacco, molti credono che Goff comincerà sulle sidelines. Anche Pete Carroll vorrebbe sapere la decisione finale, in modo da poter regolare il gioco della difesa di conseguenza. 

Le intenzioni di McVay vengono rivelate a pochi minuti da inizio partita, quando entrambe le squadre entrano in campo e, confermando i vari rumors, John Wolford aprirà il debutto dei Rams ai playoff. Il vantaggio che questo ‘effetto sorpresa’ avrebbe potuto avere contro i giochi difensivi di Seattle, viene – letteralmente – stroncato sul nascere quando Adams placca il QB a 5 minuti dalla fine del primo quarto. Stranamente non viene chiamata una flag per “lowering the head to initiate contact” ma Wolford fatica a rialzarsi: scatta il protocollo che segue una concussion e dopo aver stabilito che ha subito un infortunio al collo viene trasferito all’ospedale più vicino per ulteriori accertamenti. 

I Seahawks quindi si ritrovano a fronteggiare il loro vecchio amico Goff, e McVay può dire addio al gameplan studiato per un shotgun quarterback, dovendo ricalcolare tutto su un numero 16 che non solo non ha finito la stagione in modo performante, ma che ha subito un intervento chirurgico dodici giorni prima, ed entra in campo con 3 chiodi nell’osso del pollice. 

A parte questo colpo di scena, il primo quarto è tutt’altro che elettrizzante. Le difese stanno giocando una partita di playoff, mentre entrambi gli attacchi sembrano al momento non ingranare la marcia, nemmeno la prima. Il quarto si conclude 3-0 per Los Angeles. A 00:13 secondi dalla fine, Lockett completa una one-handed catch da paura, mettendo fine alle serie di three and out di Seattle. Magari la partita si ravviva. 

Poco da fare invece. La OL di Seattle pare non riuscire a contenere la difesa dei Rams che sta giocando superlativamente e, a 10:29 riesce solamente a segnare 3 punti andando a pareggiare. Ribattono i Los Angeles con un altro field goal al minuto 7:51. La palla quindi ritorna in mano ai Seahawks ma per poco: un minuto dopo Wilson è intercettato da Darious Williams mentre sta cercando di connettere con Metcalf e l’intercetto di trasforma in un pick six quando Freddie Swain sbaglia completamente il placcaggio sul giocatore difensivo. La partita va così a 13-3 per i Rams. 

Seattle finalmente riesce ad aggiungere 7 punti al tabellone con un lancio di Wilson in profondità su Metcalf che, riuscendo a sfuggire a tre giocatori della difesa, porta la palla in endzone. La distanza di 3 punti dai Rams è solo momentanea però, dato che, finalmente, la squadra di McVay comincia a far funzionare i giochi di corsa grazie al rookie Cam Akers, il quale permette alla franchigia di tornare in spogliatoio con un vantaggio di 10 punti sugli avversari. 

Il secondo tempo inizia con il possesso di Seattle. Pete Carroll sa che hanno bisogno di big plays, di entrare nel ritmo di gioco e sa che per farlo hanno bisogno di proteggere meglio Wilson. Devono tenere la palla e implementare il gioco di corsa in modo anche da allungare i loro drive ma, soprattutto, devono cominciare ad avere successo nelle conversioni dei terzi down. Aprono con un field goal di Mayers dalle 52 yards e questi sono gli unici punti che si aggiungeranno al tabellone durante in terzo quarto. Per il resto una serie di three and out. McVay, dal canto suo, mira a mantenere il vantaggio sul nemico, unica nota potenzialmente problematica è un possibile infortunio alle costole di Donald – una costante nei sacks su Wilson. 

All’inizio dell’ultimo quarto – di una partita che procede a tentoni – Matt Gay segna un altro field goal per i Rams portandoli a 23-13. Per un altro big play si deve attendere il fumble di Reed sul ritorno del punt, Ebukam gli fa perdere la palla e i Rams la ricoprono partendo dalle 36 yards di Seattle. Il TD di Robert Woods a 4:46 minuti dalla fine è quindi figlio di questa ottima performance dello special team di Los Angeles. Appena prima del two minutes warning, Metcalf segna il secondo touchdown di Seattle, portando la partita a 30-20 per i Rams. Provano con un onside kick ma non va a buon fine, e la partita si concluderà con una vittoria per Los Angeles. 

Vittoria sopratutto grazie ad una difesa che McVay definisce ‘incredibile’. Sa di poter contare su di essa e sa che è una risorsa fondamentale per permettergli di vincere, sopratutto in una situazione in cui si trova ad aver perso Wolford e con un QB titolare che è appena stato operato alla mano. L’headcoach è complessivamente soddisfatto della squadra in generale. Ammira ed elogia Jared Goff per aver giocato tutta la partita, è molto soddisfatto degli special teams e di key players come Cam Akers e, ovviamente, è orgoglioso della performance della sua difesa nel fermare Seattle: non solo terza ai playoff ma anche avversaria divisionale. Nell’attesa di aggiornamenti su giocatori quali Donald e Kupp, McVay si prepara per continuare la scalata verso il Super Bowl.

Scalata interrotta invece per Pete Carroll che si confessa deluso e amareggiato dal risultato della partita. Se la difesa ha giocato bene, l’attacco non è riuscito a portare a termine giochi importanti e, soprattutto, non è riuscito a fronteggiare la linea difensiva dei Rams: anche Carroll sa di non potersi aspettare miracoli da un Wilson che ha subito cinque sacks ed è comunque sempre stato sotto pressione. Una sconfitta a dir poco imbarazzante, non solo se si mettono a confronto le performance delle due squadre in regular season ma, ancora una volta, perché avversaria divisionale – Carroll si aspettava di vincere, e non di poco. 

Nonostante la soddisfazione di McVay, i Rams, da un punto di vista offensivo, hanno arrancato in quasi tutta la partita. È quindi presumibile che questa sera tifino per i Bears, altrimenti si ritroveranno, non solo, a dover fronteggiare Aron Rodgers e la sua squadra, ma a doverlo fare a temperature probabilmente sub-polari. 

7 thoughts on “Rams vs Seahawks: Los Angeles si conferma la difesa numero uno nell’NFL

  1. Contento x i Rams la cui vittoria vale doppio visto che Goff è messo cosi..

  2. Secondo me la difesa migliore è quella dei 49ers quando sono al completo ma contro questi Sì-OKks pure Tim Tebow l’avrebbe portata a casa. Chissà cosa è successo a Wilson dalla week 8 in poi: una cappella via l’altra (le puntuali magie non compensano).

      • Simpatizzavo per Seattle quando c’era Lynch, ma nessuna squadra in particolare. I Chiefs mi fanno piacere (il primo football che vidi era Montana su Tele+ in chiaro) da quando è arrivato Reid; in generale sono contento delle promesse rispettate (Tannehill alla fine, Rodgers da sempre, Herbert di recente), delle difese storiche (Giants, Ravens), dei QB da tasca che sanno quando correre, dei ricevitori col fisico da medioman che tengono in piedi gli attacchi (Thielen, Beasley) e degli allenatori che fanno lavorare i punter il meno possibile.
        Penso che lo U.S. Bank Stadium dei Vikings sia una delle mete più belle raggiunte dall’architettura di ogni tempo così come Friday Night Lights lo è del cinema sportivo.

        • Anche io guardavo il football in chiaro su tele+ bei tempi. Sono un fan dei ravens da diversi anni ma vista l eta e la bravura non posso nn tifare anche x Rodgers quest’anno.

  3. Articolo tanto lungo quanto secondo me completamente centrato nei commenti.
    La chiave è una sola: gli attacchi staccano i biglietti le difese vincono i campionati
    Sean McVain che è intelligente lo Sto arrivando! da sempre: da quando si è messo al fianco il vecchio Wade Phillips.
    Quest’anno Brandon Stanley e il suo team hanno continuato l’opera.
    Quando hai una difesa così (guidata da un Donald sensazionale) ti basta un attacco che si limiti a fare il suo onesto dovere senza fare errori.
    Se stanno bene fisicamente sarà dura anche per Green Bay

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