AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 11-5.

Cosa è andato bene: Sapete che sono molto autocritico – che dolce, mi inserisco nel mondo Ravens come fossi veramente membro della franchigia – e, soprattutto, sapete che in offseason le aspettative per i Ravens erano ben diverse, però che carattere: dopo essere stati annientati dal Covid-19 i Baltimore Ravens hanno cambiato marcia.
Il calendario, occorre specificarlo, non era assolutamente proibitivo ma nelle ultime cinque settimane Jackson e compagni sono tornati ad esprimersi sui livelli del 2019: le cinque vittorie con le quali hanno ultimato la rimonta playoff sono arrivate con uno scarto medio di 19.4 punti.
Pure quest’anno, malgrado infortuni potenzialmente devastanti come quelli di Stanley e Boyle, Baltimore ha corso con storica brillantezza e può addirittura dire di aver trovato il running back del futuro, J.K. Dobbins: non a caso per la seconda stagione consecutiva i Ravens hanno concluso al primo posto per rushing yards a partita – 191.9 – e yards a portata – 5.5 -.
Il passing game, nonostante qualche intercetto assolutamente evitabile, ha cambiato passo silenziando – o almeno lo spero -una volta per tutte le odiose critiche a Lamar Jackson il quarterback, anche se aspetto ad esprimere verdetti poiché non sono ancora totalmente sicuro che sarebbero in grado di vincere una partita affidandosi esclusivamente ai lanci.
La difesa, malgrado un pass rush inconsistente, si è confermata come una delle più arcigne della lega guadagnandosi un posto nella parte altissima di quasi ogni graduatoria: il dato più eclatante è l’ottimo secondo posto per punti concessi, 18.9 ad allacciata, a meno di mezzo punto dai Rams.

Cosa è andato male: Chiamatemi hater, o odiatore di professione, ma ho ancora molti dubbi proprio sulla difesa, reparto che a mio avviso ha pompato le statistiche contro avversarie di basso livello: il pass rush, per esempio, nelle partite contro avversarie di prima fascia è scomparso.
Per rendere l’idea mi limiterò a dirvi che 19 dei 39 sacks totali sono arrivati in tre partite – Bengals, Giants ed Eagles – e che, in generale, questo reparto spesso mi è sembrato sopraffatto da attacchi di primo livello: contro Tennessee – per il momento – servirà molto di più.
Per come si era messa la stagione, però, le cose sono andate più che bene e dilungarsi in questo paragrafo potrebbe essere visto come sintomo della mia pesantezza patologica.

Voto7,5. Non hanno concluso 16-0 come previsto da Las Vegas – ah, i bookies… – ma hanno saputo rimboccarsi le maniche e raddrizzare con enorme carattere una stagione che aveva preso una bruttissima piega.
Ovviamente tutto dipenderà dal successo che avranno ai playoff, ma tenendo in considerazione infortuni e Covid la regular season dei Ravens può essere vista come moderato successo.


Cincinnati Bengals

Record: 4-11-1.

Cosa è andato bene: Joe Burrow c’è, il ragazzo sarà una star e non fosse stato per il terribile infortunio patito contro Washington con ogni probabilità staremmo parlando di lui come rookie dell’anno: dopo un breve rodaggio protrattosi una o due partite Burrow è immediatamente diventato uno dei quarterback più produttivi – ed impegnati – dell’intera NFL e (finché in campo) partita dopo partita abbiamo avuto modo di notare esponenziali miglioramenti.
Poi, in pieno stile Bengals, è tutto finito.
Jessie Bates è un signor giocatore attorno al quale un front office scaltro e competente potrebbe costruire un intero reparto, due aggettivi difficilmente applicabili al front office dei Bengals.
La sorprendente sfuriata di fine stagione, in tutta sincerità, è stata alquanto soddisfacente da vedere.

Cosa è andato male: La stagione di Joe Burrow è durata solamente dieci partite.
Malgrado una linea d’attacco ripetutamente abusata e ridicolizzata, coach Taylor ha ritenuto ideale continuare a costringerlo a 40/50 drop-back a partita: Jackson, per intenderci, in 15 partite ha tentato meno passaggi di Joe Burrow in nove e mezza.
Hanno il quarterback, questo lo si può dire con categorica tranquillità, ma devono assemblare quanto prima una linea d’attacco competente perché è vero che si può ancora avere una carriera lunga e ricca di soddisfazioni dopo un infortunio del genere, ma è altrettanto vero che sopravvivere ad una mattanza del genere per sedici partite è semplicemente impossibile.

Voto4. Valutare la loro stagione in funzione del record non avrebbe alcun senso; l’insufficienza, però, è sacrosanta in quanto l’unico obiettivo del loro 2020 era quello di proteggere e far sentire quanto più a proprio agio possibile Joe Burrow e, per colpa di una linea offensiva perennemente inadeguata, sono riusciti a fallire pure in questo. Per i lettori religiosi: tenete il numero 9 dei Bengals nelle vostre preghiere, merita molto di più.


Cleveland Browns

Record: 11-5.

Cosa è andato bene: Meno spettacolo, più sostanza: queste quattro parole descrivono perfettamente la stagione – compresa l’offseason – dei Cleveland Browns, squadra che ha optato per un approccio intelligente e vincente decidendo di sposare in pieno la filosofia del proprio nuovo allenatore e soddisfare ogni sua richiesta.
Il lavoro compiuto in offseason ha pagato immediatamente in quanto Cleveland, trascinata dal miglior duo di running back della lega, si è posizionata sul gradino più basso del podio per rushing yards guadagnate a partita: gli onerosi investimenti compiuti per puntellare la linea d’attacco hanno permesso a Baker Mayfield di esprimersi ad ottimi livelli malgrado la lunga assenza di OBJ.
Mayfield, finalmente protetto adeguatamente, si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti più delicati della stagione, quando correre e basta non era possibile, dimostrando una volta per tutte di essere il franchise quarterback che ha movimentato i sogni dei fedeli sostenitori per decenni: l’attacco dei Browns non è sotto nessun punto di vista paragonabile ai reparti offensivi di Chiefs e Bills ma, in un modo tutto suo, esprime un football vincente, solido e poco incline all’errore.
Myles Garrett.
Non ho capito, devo aggiungere dell’altro o vi bastano nome e cognome?

Cosa è andato male: Potrei star qua a sciorinare le difficoltà di un reparto difensivo falcidiato da infortuni, ma è veramente necessario?
Non andavano ai playoff da quando io avevo – quasi – sette anni e stavano per regalarmi il GameBoy Color al compleanno, perché rompere la magia?

Voto8. Baker Mayfield è legit – termine tecnico -, il gioco di corse ha indubbiamente beneficiato della cura Stefanski e Cleveland, con cuore e finalmente cervello, ha sconfitto una volta per tutte i propri demoni.
Sono convinto che il loro gioco possa portare al successo ai playoff, staremo a vedere.


Pittsburgh Steelers

Record: 12-4.

Cosa è andato bene: Questa è forse la pagella più difficile in assoluto.
Se ad agosto avessi chiesto ad ogni tifoso (nemico) Steelers se una stagione da 12 vittorie corredata dal trionfo divisionale poteva essere di suo gradimento, molto probabilmente tale tifoso (nemico) avrebbe sacrificato una parte a scelta del suo corpo per avverare tale #hottake… prediction, scusate, non è questa la sede delle Hot Take.
Pure quest’anno possono vantare il miglior pass rush della NFL, un pass rush così dominante da concedere ai quarterback avversari al più basso passer rating medio in assoluto: la pressione produce diamanti, è risaputo, ed il front seven degli Steelers potrebbe essere tranquillamente visto come l’unità più dominante dell’intera NFL.
È difficile, ripeto, perché potrei parlare dell’ottimo rientro di Roethlisberger basandomi solo sui numeri, ma starei mentendo a me stesso.

Cosa è andato male: Molto semplicemente, sono collassati.
L’attacco, malgrado le buone statistiche individuali del quarterback, è diventato sempre più macchinoso e prevedibile, fondato su passaggi veloci sul corto che dopo un po’ non spaventano più nessuno: se a ciò aggiungiamo l’inquietante hobby di droppare il pallone il quadro si fa desolante, anche se devo ancora affrontare il capitolo running game.
Provo a metterla giù nel modo più semplice possibile: dire che il gioco di corse degli Steelers sia stato il peggiore della NFL facendo affidamento esclusivamente sui freddi numeri non renderebbe giustizia al putridume da loro espresso, in quanto non solo stiamo parlando dell’attacco che guadagna meno rushing yards a partita della lega ma pure di un reparto che ha totalizzato 3.6 yards per portata.
Il collasso di fine stagione non può che preoccupare e visto l’evolversi dei fatti credo che non avranno modo di fare poi così tanta strada ai playoff, salvo reazioni d’orgoglio come quella avuta nella seconda metà di partita contro i Colts.

Voto7,5. Record, striscia di vittorie e titolo divisionale vorrebbero un voto ben superiore, ma come posso dar loro un otto/nove dopo quanto fatto vedere nell’ultimo mese e mezzo?


AFC EAST

Buffalo Bills

Record: 13-3.

Cosa è andato bene: Quarantotto.
Trentotto.
Cinquantasei.
Questi sono i punti messi a segno dai Bills nelle ultime tre partite della regular season: direi che si sono visti modi peggiori per approcciarsi alla postseason.
L’attacco di Buffalo ha compiuto un indescrivibile salto di qualità reso possibile dalla definitiva esplosione di Josh Allen, quarterback sviluppato alla perfezione da un sapiente coaching staff che lo ha messo nella miglior posizione possibile per aver successo costruendogli attorno un receiving corp di primissimo livello: non fosse per Rodgers credo che l’MVP quest’anno lo avrebbe vinto (e meritato) lui.
Numeretti con l’elenchino puntato?
Ma sì.

  • Miglior attacco per terzi down convertiti;
  • Seconda miglior scoring offense ad un nonnulla da Green Bay;
  • Terzo miglior attacco per numero yards di passaggio a partita;
  • Secondo miglior attacco – a pari merito con Tennessee – per total offense;
  • Stefon Diggs.

La difesa, poi, è salita di livello con il passare delle partite ed ora come ora mi sembrano la squadra più in palla della NFL insieme ai Packers: bel momento per essere caldi.

Cosa è andato male: Il gioco di corse non gira come dovrebbe e malgrado i sensibili miglioramenti fatti registrare nella seconda metà di stagione la run defense non mi ispira particolare fiducia.
In generale, però, parlare male della stagione dei Bills avrebbe veramente poco senso.

Voto9,5. C’è poco da dire, chapeau a Beane e McDermott.
Signori, è così che si costruisce una contender partendo da zero.


Miami Dolphins

Record: 10-6.

Cosa è andato bene: Prima del triste collasso contro i Buffalo Bills la difesa di Miami si è rivelata essere una macchina da turnover in grado di indurre all’errore pure mostri sacri come Mahomes: nessuna squadra, infatti, ha totalizzato più takeaways delle 29 di Miami.
Concedono veramente poco ed il duo Howard-Jones è perlomeno in competizione per il titolo di miglior coppia di cornerback della lega: la bontà del reparto difensivo di Miami può essere compendiata dal mostruoso 31.2% di terzi down convertiti dagli avversari, obbligatoriamente il miglior dato della lega.
Il pass rush, sebbene non paragonabile alla secondaria, ha mostrato ampi margini di crescita ed in generale credo che il reparto difensivo di Miami possa confermarsi su questi livelli per gli anni a venire.

Cosa è andato male: Non me la sentirei di liquidare l’attacco in questo paragrafo, ma è chiaro che i meriti dietro il sorprendente 10-6 con il quale hanno chiuso la stagione vadano additati principalmente alla difesa.
Tua, occorre ricordarlo, è un rookie con neanche dieci partite da titolare, pertanto esprimere giudizi fondati sul suo conto potrebbe avere poco senso, però è indubbio che con Fitzpatrick l’intero reparto filasse meglio: certo, il ruolo del recency bias è determinante, in quanto abbiamo ancora negli occhi il disastro di Buffalo, però… non sono rimasto particolarmente impressionato dall’ex-Alabama, per dirla in modo decoroso.
Credo altresì che con qualche ritocco al supporting cast ed una offseason normale avrà modo di dimostrare il proprio valore e mettere a tacere le voci secondo le quali Miami dovrebbe investire la scelta al draft di Houston in un quarterback: dategli tempo, per Dio.

Voto7+. Non facciamoci ingannare dall’amarissimo esito, la stagione messa insieme dai Dolphins ha superato le più rosee aspettative del più ottimista dei loro tifosi: come già detto, la delusione causata dalla debacle contro i Bills si farà sentire ancora per qualche settimana ma viste le premesse Miami si è resa protagonista di un’ottima stagione.
Sono ad una buona offseason di distanza dal trasformarsi in contender.


New England Patriots

Record: 7-9.

Cosa è andato bene: Hanno avuto modo di togliersi alcune grosse soddisfazioni come quando hanno battuto i Ravens o, soprattutto, quando hanno umiliato Herbert e Lynn annientando sotto tutti i punti di vista i Los Angeles Chargers: con un po’ più di fortuna probabilmente New England avrebbe potuto mantenere in vita l’improbabile rincorsa ai playoff per qualche settimana in più, anche se alla fine credo che abbiano ben poco da recriminare e, molto oggettivamente, non potessero essere in alcun modo considerati come una squadra da playoff.
Il gioco di corse, grazie anche a Newton under center, è stato costantemente fra i migliori della lega e la difesa, malgrado le numerose e debilitanti assenze, è riuscita ad esprimersi su livelli relativamente buoni: in poche parole abbiamo avuto modo di constatare – di nuovo – come la semplice presenza di Belichick in panchina porti – da sola – in dote almeno un paio di vittorie all’anno.

Cosa è andato male: Escludendo per ovvi motivi il running game, l’attacco dei Patriots si posiziona nella parte bassa – molto bassa – di quasi tutte le principali categorie statistiche: i numeri, in questo caso, sono assolutamente in grado di esprimere le enormi difficoltà del reparto nel muovere le catene grazie al braccio del proprio quarterback.
Non saprei dirvi se Cam Newton sia un giocatore finito o se la sua difficile stagione sia da additare ad un supporting cast mai all’altezza, fatto sta che dopo due decenni di dominio vedere i Patriots in queste condizioni è sicuramente strano: nonostante siano attesi da una difficile offseason nella quale per forza di cose dovranno prendere scelte difficili, aspetterei a dichiararne l’ora del decesso.
Con Belichick, cari lettori, non si sa mai.

Voto5. Lascio a voi la libertà di dichiarare fallito o meno l’esperimento Newton: io, nel mio piccolo, rimango convinto che con dei ricevitori del genere pochissimi quarterback sarebbero stati in grado di trascinarli ai playoff e se alle limitazioni dell’attacco aggiungiamo tutti gli opt out che hanno snaturato il reparto difensivo…
Suona strano dirlo, ma New England è stata protagonista di un anno di transizione che altro non è che tappa naturale ed obbligata nel ciclo di vita di una franchigia.


New York Jets

Record: 2-14.

Cosa è andato bene: La risurrezione di dicembre ha ribadito una volta per tutte un qualcosa di ovvio che malgrado tutto qualcuno si rifiuta ancora di riconoscere: il tanking in NFL non esiste e, in caso, riguarda la dirigenza, non certamente i giocatori.
Certo, solo il tempo avrà modo di stabilire se la loro fugace striscia positiva altro non sarà che l’ennesima istanza in cui a sabotare New York ci abbiano pensato i Jets.

Cosa è andato male: Tutto, poiché nonostante un putridume quasi leggendario il 2020 non è stato sufficientemente putrido da garantir loro la prima scelta assoluta al prossimo draft, anche se personalmente ritengo che farebbero bene ad insistere con Darnold e che, qualora dovessero tagliare i ponti con l’ex-terza scelta assoluta, al prossimo draft ci saranno ottimi quarterback con un cognome diverso da “Lawrence”

Voto0. Questo zero va a coaching staff, dirigenza e chi per loro, mentre ai giocatori do un indiscutibile 10 per quanto mostrato nelle ultime settimane: trascinati dalla potenza dell’orgoglio questi sono andati a vincere – noncuranti delle implicazioni di tali vittorie – contro squadre del calibro di Cleveland e Los Angeles.
Chapeau.


AFC WEST

Denver Broncos

Record: 5-11.

Cosa è andato bene: Nonostante la sfilza d’infortuni Denver è riuscita a giocarsela fino in fondo contro – quasi – chiunque: in questa lega l’unica cosa che conta è vincere ed il valore assoluto di una bella sconfitta è identico a quello di una batosta con trenta punti di scarto, ma credo che la resilienza – peggior parola del 2020 – sfoggiata dai Broncos in una stagione partita sotto i peggiori auspici permetterà loro di approcciarsi alla prossima con un cauto e motivato ottimismo.
Non hanno sciolto i dubbi della scorsa offseason, ma credo che per le sentenze dovremo aspettare ancora un anno: l’anno prossimo non ci saranno alibi, indipendentemente dal traffico in infermeria.

Cosa è andato male: Premesso che non tutte le difese sono uguali, permettetemi di analizzare velocemente tre partite di Drew Lock: iniziamo da quanto successo durante Week 14 contro i Carolina Panthers.
Lock, quel giorno, ha messo insieme la miglior prestazione della propria carriera lanciando quattro touchdown, muovendo con efficienza le catene ed evitando turnover – tranne un innocente fumble perso – dimostrandosi sempre in controllo, consistente nelle decisioni e piacevolmente propenso alla big play: bene, pensai, forse ho finalmente capito cosa ci sia dietro l’infatuazione di Elway per questo quarterback.
Nelle due settimane successive, contro Bills e Chargers, Lock ha lanciato un solo touchdown a fronte di tre turnover completando solamente il 55% dei lanci tentati e, soprattutto, totalizzando poco più di 5 yards per tentativo, numeri da Mr. Checkdown: ovviamente i drop dei ricevitori – parlo di te Jeudy – non lo hanno aiutato, ma due prestazioni del genere dopo il career day contro Carolina non possono non inquietare anche il più convinto dei suoi sostenitori.
La consistenza è probabilmente la caratteristica più importante di un franchise quarterback e, purtroppo, finora Lock non ha mai dimostrato di averne: pure qua, però, mi arrogo il diritto di aspettare la conclusione della prossima stagione prima di giudicare con maggior sicurezza.

Voto: 5. Tantissimi infortuni, tantissima incertezza: realisticamente, cosa possiamo dire di diverso da quanto detto al termine della scorsa stagione? Cosa sarà il loro 2021? Un 2021 nel quale spereranno di essere un po’ più in salute? Ci avete capito qualcosa di Drew Lock? Io, personalmente, no e temo che nemmeno il front office abbia le idee un po’ più chiare di quanto lo potessero essere ad inizio 2020.


Kansas City Chiefs

Record: 14-2.

Cosa è andato bene: Sono i nuovi Patriots, c’è poco da fare.
Annoiati dalla regular season, stiamo qua a fare gli snob “indignati” dal loro modo di vincere le partite, dal fatto che il rendimento del reparto difensivo sia altalenante – che con un attacco così puoi pure permettertelo in realtà -, che lo scarto delle ultime vittorie non sia stato largo come potevamo aspettarci e mille altre stupidaggini.
Hanno il miglior quarterback della NFL, una delle migliori menti offensive della storia, il tight end più dominante del 2020, il ricevitore più pericoloso da un lustro a questa parte e stiamo seriamente qua a preoccuparci?

Cosa è andato male: Ora, dopo aver fatto sfogare il Mattia del popolo, parlerà il Mattia che conoscete, quello cauto e pessimista.
È palese che qualcosa in casa Chiefs non stia girando come dovrebbe, in quanto negli ultimi mesi KC ha sudato almeno cinque delle sette proverbiali camicie per vincere partite che l’anno scorso – o due anni fa – avrebbero vinto senza particolari patemi d’animo: ciò che più mi “preoccupa”, se così si può dire, è l’inefficienza della linea d’attacco, reparto reinventato in fretta e furia a causa di opt out ed infortuni vari.
Ultimamente Mahomes mi è apparso eccessivamente sotto pressione e ciò non è particolarmente incoraggiante in vista dei playoff: quanto fatto vedere dalla difesa, soprattutto in red zone, non è sicuramente incoraggiante ma con Mahomes under center credo che l’idea sarà ancora una volta quella di vincere segnando un punto in più degli avversari.

Voto9. Un 14-2 arrivato con qualche affanno di troppo, ma per questi qua ormai vincere almeno dodici partite è diventato quasi automatico: non credo di essere pronto ad una nuova dinastia AFC, non dopo neanche un anno che ci siamo liberati dei Patriots.


Las Vegas Raiders

Record: 8-8.

Cosa è andato bene: Siete assolutamente liberi di pensarla come volete su Derek Carr ma per me in questo 2020 ha dimostrato di essere un franchise quarterback, il pilastro di una squadra disperatamente bisognosa di certezze: potete smentirmi velocemente puntando il dito verso l’orribile – ed a suo modo decisiva – prestazione contro i Falcons, pure qua avete assoluta libertà di farlo, però non imputerei a lui tale sconfitta in quanto stiamo dopotutto parlando di un collasso di squadra che ha avuto origine – molto probabilmente – dalla panchina.
Carr ha dato prova di grandissima efficienza ed affidabilità, due caratteristiche fondamentali per un franchise quarterback, e credo che chiunque tenti di additare a lui l’ennesimo fallimento dei Raiders pecchi d’onestà intellettuale: lasciatemi scendere un paio di scalini e tenterò di spiegarvi cosa, secondo me, li abbia condannati all’ennesimo collasso.

Cosa è andato male: Non si può dire che non ci abbiano provato ma, molto semplicemente, pure questo tentativo è andato male: malgrado i sostanziosi investimenti compiuti in offseason, la difesa dei Raiders si è confermata essere uno dei peggiori reparti dell’intera NFL.
La sterilità del loro pass rush è una delle grandi certezze che ci accompagna anno dopo anno, il front seven non è in grado di contenere i running game avversari e per la secondaria decidete voi quale aggettivo dalla connotazione negativa usare: ciò che più mi ha impressionato è come il putridume di questo reparto sia riuscito a contagiare, come una qualsiasi malattia infettiva, pure Cory Littleton, fiore all’occhiello della loro free agency – nonché uno dei migliori linebacker in copertura della lega -, tramutandolo in un mismatch vivente da mitragliare di target.
Inquietante pure l’involuzione di Josh Jacobs, incapace di superare quota 4.0 yards a portata – la sufficienza per un running back NFL -, ed apparso fuori fase per tutto l’anno: considerando quanto sia importante l’efficienza del running game nello schema di Gruden e l’ingenza dell’investimento compiuto per assicurarselo, credo che un cambio di marcia nel 2021 sia categorico.

Voto4. Io dei Raiders non so più cosa dire.
La squadra che è arrivata ad un nonnulla dal battere Mahomes ed i Chiefs due volte su due, esattamente come l’anno scorso, si è sciolta nel periodo più importante dell’anno nonostante un calendario relativamente favorevole: l’incredibile investimento fatto su Gruden non sta pagando dividendi e temo – per lui – che la prossima stagione possa già essere vista come la sua ultima opportunità.


Los Angeles Chargers

Record: 7-9.

Cosa è andato bene: Per qualche strana ragione gli dei del football odiano mortalmente i Los Angeles Chargers e, pure quest’anno, la loro stagione è stata deragliata da infortuni, sconfitte in grado di spezzare il cuore anche al più stoico dei tifosi e pasticci vari di coach Lynn: prima o poi, me lo auguro per loro, potranno parlare di tutto ciò al passato.
Scusate, dovevo parlare di “cosa è andato bene” e, malgrado quanto appena elencato, qualcosa è andato bene: Justin Herbert.
Ho sentito dire che poter contare su un quarterback di livello in questa NFL è giusto un po’ importante.
Herbert ha riscritto praticamente tutti i record riguardanti i quarterback rookie e qualora dovesse trovare un modo per non contrarre la Chargerite – nome scientifico eh – questi potrebbero diventare contender prima di quanto uno possa immaginare.

Cosa è andato male: Gli infortuni.
Anthony Lynn che opta per le corse a pochi secondi dal termine della metà/partita senza nemmeno poter contare sui timeout.
Gli infortuni.
I vantaggi dilapidati ché chiudere una partita anzitempo è noioso.
Altri infortuni.
Le rimonte non ultimate per errori stupidi.
Ulteriori infortuni.
Arriverà il loro momento, ne sono sicuro.

Voto6. È sempre difficile valutare una stagione dei Chargers poiché dopo una settimana di training camp la loro lista infortunati sembra un bollettino di guerra: ciò nonostante L.A. può affrontare l’offseason consapevole di aver fra le mani un quarterback che potrà renderli grandi, se messo nella posizione di farlo.
Qualora dovessero imparare a chiudere le partite…


AFC SOUTH

Houston Texans

Record: 4-12.

Cosa è andato bene: Malgrado una linea d’attacco pure quest’anno inadeguata, un gioco di corse inesistente – partita con i Bengals a parte – ed un corpo ricevitori privato pure di Will Fuller – insieme all’uomo di cui sto per parlare l’unica nota positiva del loro 2020 – Deshaun Watson è riuscito a mettere insieme la miglior stagione della propria giovane carriera ed a esprimersi a livelli da All-Pro: gli voglio troppo bene per permettergli di fare la fine di Matthew Stafford, altro quarterback a cui, guarda caso, voglio decisamente troppo bene.
Qualcuno faccia qualcosa prima che le troppe botte ricevute presentino l’inevitabile conto.

Cosa è andato male: Da qualsiasi lato li si voglia attaccare, quasi certamente non saranno in grado di opporre resistenza: la difesa dei Texans è un colabrodo indecente, un raffazzonato insieme di svogliati professionisti mai in grado di concludere un tackle, un’indisciplinata accozzaglia di contratti elargiti con eccessiva generosità mai in grado di portare a termine il proprio compito.
Puoi batterli correndoci addosso 40/50 volte, puoi batterli bombardandoli di lanci sul corto, medio e perché no pure il lungo, figuriamoci se si prenderanno la briga di difendere con dignità almeno una porzione del campo: non importa se Watson ogni maledetta domenica indosserà il mantello da Superman e terrà in vita da solo l’intera squadra, nel caso in cui dovessero arrivare veramente vicini alla vittoria potete stare certi che o il centro pasticcerà lo snap o il ricevitore, a pochi centimetri dalla end zone, si farà strappare dalle mani il pallone.
Ed in tutto ciò non potranno nemmeno consolarsi con una scelta alta al draft perché l’hanno ceduta a Miami per Tunsil, il buon left tackle/agente in grado di resettare il mercato della propria posizione negoziando da solo il rinnovo contrattuale.
O’Brien deve essere portato immediatamente all’Aia.

Voto2. Deshaun Watson meriterebbe un 110 e lode – con 10 come valutazione massima – ma, soprattutto, meriterebbe di militare in una vera squadra di football americano.
Ciò che sta accadendo a Watson è semplicemente inaccettabile, liberatelo.


Indianapolis Colts

Record: 11-5.

Cosa è andato bene: L’innesto di Buckner ha immediatamente elevato l’intero reparto difensivo, trasformatosi nella vera forza trainante dei Colts: la specialità della casa è la difesa sulle corse, in quanto solo i Buccaneers hanno concesso meno yards a partita delle loro 90.5.
Un’esplosione del genere malgrado i tanti volti nuovi arrivati solamente durante la scorsa offseason fa presagire ad un futuro ancor più ricco di successi, anche se potrebbe essere un futuro senza l’architetto Matt Eberflus; i miglioramenti sono riscontrabili anche nel reparto offensivo, reparto che ha chiuso con più di 28 punti a partita: mi ha particolarmente impressionato Jonathan Taylor, running back rookie esploso a dicembre, il mese dell’anno in cui correre con efficacia è più importante che mai.
Con il passare delle settimane Rivers, ovviamente, è apparso sempre più a proprio agio nello schema offensivo di Indianapolis, ma…

Cosa è andato male: … niente da fare, non riesco a fidarmi di lui: sono l’unico che dall’ex-Chargers si aspetta sempre l’errore nel peggior momento possibile?
Fargli le pulci potrebbe suonare stolto, stiamo dopotutto parlando di un futuro Hall of Famer, e malgrado il tangibile miglioramento rispetto al 2019 con Brissett, credo che il potenziale di Indianapolis pure quest’anno sia limitato dal proprio quarterback: durante la postseason potrebbe smentirmi, soprattutto sconfiggendo Buffalo, però concentrandosi velocemente sulle cinque sconfitte stagionali è facile vedere come in ogni singola istanza Rivers abbia commesso – parecchi – errori rivelatisi poi decisivi.
Non so quale sia il loro futuro, ciò che appare certo è che la quantità di talento presente a roster è più che sufficiente per aver successo ai playoff.

Voto7,5. La direzione è quella giusta, manca però un quarterback per il futuro, ovviamente.
Fatico ad esprimermi sui Colts, squadra costruita con intelligenza e pazienza ma “rovinata” dall’improvviso ritiro di Luck: con l’ex-prima scelta assoluta questi molto probabilmente sarebbero i favoritissimi insieme ai Chiefs.


Jacksonville Jaguars

Record: 1-15.

Cosa è andato bene: Cosa è andato bene?
Che i Jets abbiano deciso di vincere contro i Los Angeles Rams e, solamente una settimana dopo, di bissare il successo contro i Cleveland Browns regalando così loro l’opportunità di accogliere fra le proprie immeritevoli braccia Trevor Lawrence: l’hype, come ben saprete, non mi piace, ma se uno viene definito da sempre più analisti come il “miglior giocatore della storia del college football” forse esaltarsi non è poi così fuori luogo.
Lawrence darà l’hand-off a James Robinson, probabilmente la più grande sorpresa della stagione.

Cosa è andato male: Quando una squadra conclude l’anno con una striscia di 15 sconfitte consecutive provare ad elencare in un paragrafetto tutto ciò che non ha funzionato è un esercizio troppo stupido ed insensato pure per me: rischierei di risultare frettoloso e grossolano.
Ci hanno indubbiamente messo il cuore, ma purtroppo per loro senza talento in questa lega non si va da nessuna parte; antipatie per il finto baffo a parte, sono seriamente dispiaciuto per Gardner Minshew: il front office, però, aveva preso una scelta ben prima del kickoff.

Voto: 0+. Quel “+” risponde ad un nome e cognome: Trevor Lawrence.
Del loro 2020 non c’è molto da dire, ne riparleremo fra un anno.


Tennessee Titans

Record: 11-5.

Cosa è andato bene: In offseason Tennessee ha rischiato il tutto per tutto investendo con aggressività sulla combo Tannehill-Henry.
Tutto ciò che questi due irriconoscenti sono stati in grado di fare è stato portare a casa un titolo di division, undici vittorie, una stagione borderline MVP da 33 TD e 7 intercetti per Tannehill – con quasi 4000 yards di lancio nonostante la chiara mentalità run first – ed una 2000 rushing yards season di Derrick Henry.
Le decisioni del front office di Tennessee erano state aspramente criticate durante l’offseason e malgrado in NFL siano necessari anni per esprimere verdetti su mosse così impegnative, per il momento sembrano aver avuto ragione loro: stiamo dopotutto parlando di un attacco che ne ha messi a segno più di 30 a partita.

Cosa è andato male: Un exploit da quattro sacks all’ultima giornata contro i Texans li ha salvati dalla vergogna di concludere all’ultimo posto: il pass rush dei Titans, nonostante gli investimenti compiuti negli anni, continua ad annaspare nella più desolante inefficacia ed i 19 sacks messi a segno in stagione ci testimoniano esattamente ciò.
Le difficoltà difensive di Tennessee non si fermano al solo pass rush, in quanto:

  • Solo Detroit ha concesso più passing TD;
  • Sono stati la peggior difesa su terzo down concedendo un vergogno 51.9% di successo;
  • Per una squadra con le loro ambizioni concedere 27.4 punti a partita è inaccettabile.

Per un motivo o per l’altro la difesa continua ad essere il chiaro tallone d’Achille e purtroppo per loro non credo siano ad un paio di giocatori dal poter contare su un reparto perlomeno funzionale: ai playoff, per replicare quanto fatto lo scorso anno, dovranno trovare un modo di mandare fuori dal campo gli avversari e non costringere Tannehill ed Henry agli straordinari.
Anche se a dire il vero sarebbero pagati proprio per quello.

Voto8,5. Ho come l’impressione che questi abbiano finalmente trovato la loro dimensione e che staranno ai vertici della AFC per molti, moltissimi anni.
Serve un netto cambio di marcia in difesa, figuratevi cosa potrebbero fare con un reparto difensivo in grado di capitalizzare la freschezza garantita da Re Henry.


 

 

4 thoughts on “NFL 2020: le pagelle di fine stagione per ogni squadra AFC

  1. Secondo me i Ravens hanno salvato la stagione ma le aspettative erano più alte, credo tu sia stato un po’ di manica larga, anche se come hai scritto ora la differenza la faranno i PO, sembrano in ripresa e possono arrivare fino in fondo! Cleveland addirittura 8 in pagella ma la squadra ha un roster che deve ambire a record migliori! Invece i miei Broncos anche per quest anno se ne parla l’anno prossimo! Il tempo passa e queste stagioni a galleggiare fra la medio e medio-bassa classifica stanno diventando frustranti! Un saluto!

  2. Sono d’accordo sull’intero articolo.
    Spendo due parole sui miei Dolphins che hanno mancato i playoffs, ma che stanno compiendo una trasformazione tangibile. Quest’anno Flores ha costruito una difesa formidabile, che spesso ha fatto vincere le partite. L’attacco non ha mai veramente girato ed è lì che si dovrà mirare in questa offseason. Ricordiamoci da dove veniva Miami, ovverosia da una stagione 2019 di overhaul totale, con un roster miserabile (3-4 giocatori degni di questo nome sono rimasti dal 2019 in squadra!). In attacco non ci sono ricevitori veramente validi e affidabili (c’è solo Parker, che non sa giocare nello slot e quindi gioca solo traiettorie esterne) e non ci sono running back degni di questo nome (Howard è stato fatto fuori subito per improduttività conclamata, Breida ha fatto poco ed è stato spesso in injury list, Gaskin è un mediocre che però sa ricevere la palla e quindi ha giocato molto, Ahmed un non draftato buttato nella mischia e tralascio gli altri come Laird e Washington per pietà). Difficilissimo in queste condizioni brillare per Tua. Che infatti non ha brillato, ma ha fatto ampiamente vedere in alcuni momenti di essere un leader e di avere un buon braccio e un buon occhio. Non ho capito bene la gestione che il team ha fatto del nostro giovane Qb però: prima è stato giustamente tenuto fuori per non farlo massacrare in attesa che la offensive line si stabilizzasse un po’, poi il nostro offensive coordinator (che per fortuna ha dato le dimissioni ieri…) lo ha trattato come un bambino facendolo lanciare quasi mai e su tracce da 8-10 yards al massimo!!! Davvero non ho capito questa eccessiva quanto nociva cautela. Infine, bisogna dire che anche la nostra offensive line non ha brillato (e non è una novità negli anni): a parte il centro (Karras) e il tackle sx (Jackson), il resto del reparto ha spesso fatto acqua e non ha aperto mezzo spiraglio per le corse. Per l’anno prossimo serviranno come il pane almeno due bei ricevitori di razza (di cui uno forte per lo slot), un paio di RB decenti e almeno un puntello sulla offensive line. Poi si ride davvero. E tua brillerà di sicuro!

  3. I miei giudizi:

    Baltimore Ravens: 6
    Cincinnati Bengals: 5
    Cleveland Browns: 7
    Pittsburgh Steelers: 7

    Buffalo Bills: 8
    Miami Dolphins: 7
    New England Patriots: 5
    New York Jets: 4

    Denver Broncos: 5
    Kansas City Chiefs: 8
    Las Vegas Raiders: 6
    Los Angeles Chargers: 6

    Houston Texans: 5
    Indianapolis Colts: 6
    Jacksonville Jaguars: 4
    Tennessee Titans: 7

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