AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 5-2.

Cosa è andato bene: Per scrivere – bene – è necessario essere freddi, razionali e distaccati: fortunatamente per voi non ho alcuna ambizione di scrivere bene e, essendo “dentro” il mondo Ravens, mi sono approcciato alla stagione con certe aspettative.
Queste aspettative finora sono state puntualmente, gravemente e dolorosamente deluse.
Il gioco di corse, se non altro, è ancora in grado di trascinare questa squadra al successo.

Cosa è andato male: Tenetevi forte.
Lamar Jackson, per motivi che devo ancora comprendere, si sta rendendo protagonista di un’involuzione tanto netta quanto deprimente: il livello del corpo ricevitori, Brown a parte – che è sempre libero, tra l’altro -, è sicuramente sotto il par ma ciò non giustifica l’inspiegabile scomparsa dell’accuratezza sfoggiata nella seconda metà della scorsa stagione.
La linea d’attacco non lo sta proteggendo adeguatamente e, come non bastasse, l’infortunio di Stanley altro non farà che esacerbare un problema già di per sé sufficientemente debilitante, anche se come visto contro Pittsburgh gli errori di Jackson non sono totalmente imputabili alla pressione, in quanto entrambi gli intercetti lanciati sono arrivati senza il benché minimo disturbo: che i coordinatori difensivi abbiano capito come contenerlo?
La difesa, nonostante numeri tanto buoni quanto fuorvianti, non riesce a produrre consistente pressione contro squadre di pari livello, in quanto raccogliere dozzine di sacks contro Eagles e Bengals è assolutamente inutile se poi non si riesce nemmeno a sfiorare il buon Mahomes, giocatore “attorno al quale” Baltimore ha costruito la squadra: nonostante gli ingenti investimenti compiuti durante l’offseason, Kansas City appare ancora decisamente superiore a Baltimore e, ora come ora, altrettanto si può dire dei Pittsburgh Steelers, leader con margine della division.
Serve un netto cambiamento di marcia nella seconda metà di stagione, in quanto questo roster non è stato assemblato con la semplice ambizione di giocare a gennaio: Jackson, molto semplicemente, deve calmarsi e ritrovare fiducia ed autostima nel proprio braccio destro.

Voto5. Non mi importa se mi considerate troppo severo, questa squadra è stata assemblata per arrivare fino in fondo e nonostante gli enormi sforzi profusi sta trovando il modo di perdere partite in cui guadagna il doppio delle yards rispetto agli avversari.
Preoccupa l’involuzione di Jackson e l’inabilità nel portare pressione senza mandare dodicimila blitzer.

Cincinnati Bengals

Record: 2-5-1.

Cosa è andato bene: Tolta la netta e preventivabile sconfitta contro i Ravens la stagione dei Bengals, nonostante il record più bugiardo della NFL, è stata a mio avviso un indiscutibile successo: Burrow, signori, is for real.
Dimenticando per un attimo la partita sopracitata, è facile constatare la competitività di Cincinnati rendendosi conto che ognuna delle altre quattro sconfitte è arrivata con un possesso e meno di scarto: sono giovani ed hanno tutto il tempo del mondo per imparare a vincere.
Burrow, come già annunciato, sta rispettando ogni aspettativa, anche la più fantasiosa, in quanto finora è stato caricato di responsabilità come un Tom Brady qualunque rispondendo sempre e comunque presente, in quanto sta lanciando in media più di 41 volte a partita dimostrando freddezza e calma surreali, soprattutto se si considera quante botte stia prendendo a causa dell’incompetenza della linea d’attacco: un rookie non dovrebbe essere così sereno, soprattutto dietro una linea d’attacco del genere.
Con un po’ più di esperienza e fortuna Cincinnati avrebbe potuto trovarsi a metà stagione con una percentuale di vittorie superiore al 50%, ma come potete facilmente immaginare vincere subito non è chiaramente la priorità di questa squadra: in questa lega quando si ha un franchise quarterback si è a metà dell’opera, soprattutto se si riesce a proteggerlo.

Cosa è andato male: Miracolosamente contro i – non più troppo – lanciati Titans Burrow è riuscito per la prima volta in stagione a terminare la partita senza subire un sack: ciò nonostante i 28 sacks incassati in questa prima metà di stagione non possano lasciare sereno coach Taylor e l’intero front office, in quanto pochi esseri umani sono in grado di eludere gli infortuni se colpiti così assiduamente.
Nonostante l’innesto di D.J. Reader la run defense dei Bengals rimane fra le più permeabili della NFL concedendo circa 145 rushing yards – 5.2 a portata – e se prendiamo in considerazione gli 11 miseri sacks messi a segno possiamo estendere il problema all’intero front seven: non che ci si aspettasse chissà cosa, ma è chiaro che Cincinnati nelle prossime offseason dovrà lavorare intensamente per costruire un reparto difensivo che non debba costringere Burrow agli straordinari ogni maledetta domenica.
Come se non fosse già costretto a farne abbastanza per salvarsi la pelle.

Voto6,5. Hanno il quarterback, ora manca una linea d’attacco, una difesa ed un po’ d’esperienza per capire come vincere le partite punto a punto: il futuro, finalmente, promette bene a Cincinnati.

Cleveland Browns

Record: 5-3.

Cosa è andato bene: Come suggerisce il record i Cleveland Browns possono finalmente dire di essere tornati competitivi e non credo sia utopia inscriverli, per il momento, nel riservatissimo ma da quest’anno più esteso club delle squadre da playoff: a trainare Cleveland verso la decenza ci ha pensato un gioco di corse che, ad onor del vero, dall’infortunio di Chubb è inevitabilmente calato.
Hunt e soci, in ogni caso, portano a casa 150 yards ad allacciata, numero che per forza di cose sarà destinato a migliorare con il rientro di Chubb; la linea d’attacco, oltre che ad aprire crateri per i running back, sta svolgendo un encomiabile lavoro in protezione di Mayfield, come testimoniato dagli ottimi 11 sacks concessi in otto partite: Mayfield, nonostante qualche passaggio a vuoto, è sensibilmente migliorato rispetto allo scorso anno ed al momento, seppur neanche lontanamente vicino alla top ten posizionale, si sta dimostrando funzionale alla causa Browns.
Ah sì, quasi dimenticavo un nome ed un cognome: Myles Garrett.

Cosa è andato male: Nonostante una buona run defense Cleveland sta imbarcando decisamente troppi punti – 29.6 a partita – faticando terribilmente su terzo down, in quanto gli attacchi avversari hanno finora convertito quasi la metà dei terzi down giocati: insieme a Seattle Cleveland è la squadra che ha concesso più primi down agli avversari, 195, anche se occorre precisare che i Browns hanno giocato una partita in più rispetto alla squadra affacciata sul Pacifico.
Gli infortuni, mai alibi ma sempre e comunque buon punto di partenza per capire dei trend, potrebbero influire pesantemente sul rendimento di Baker Mayfield, anche se la partita contro i Raiders non può essere utilizzata come come prova per rinfacciargli una sorta di “dipendenza” – che non trova nemmeno un riscontro statistico – da Odell Beckham: senza le preoccupazioni portate dalla semplice presenza di Beckham in campo le difese avversarie avranno modo di concentrarsi con maggior efficacia sulla run defense, in quanto al momento Cleveland non ha un vero deep threat in grado di tenerle ben distese ed attente.
Sono curiosissimo di assistere all’evoluzione della loro stagione, ma i segnali visti finora sono senza dubbio incoraggianti.

Voto7+. Ridimensionati nelle ultime settimane i Browns sono padroni del loro destino: Mayfield non avrà sicuramente vita facile senza Beckham ma credo che il rientro di Chubb permetterà a Stefanski di insistere con maggior convinzione, e brillantezza, sul gioco di corse e di conseguenza torneranno ad inanellare vittorie.
Credo.

Pittsburgh Steelers

Record: 7-0.

Cosa è andato bene: Vedete il record?
Ecco, di cose agli Steelers ne sono andate bene giusto un paio.
L’attacco, seppur non il più brillante della lega, gira che è un piacere convertendo terzi down a ripetizione – 49.5%, fra i migliori dati della lega – bilanciando perfettamente corse e lanci: il ritorno di Roethlisberger, insomma, ha permesso al sempre ottimo reparto difensivo di non veder scialacquato il proprio lavoro da un attacco non in grado di muovere le catene senza una benedizione dall’alto.
Quanto detto finora si traduce in 32:35 minuti di possesso palla a partita -quarto miglior dato in assoluto -, numero che permette alla difesa di rimanere fresca ed efficace, che portano in media oltre ai 30 punti: insomma, Pittsburgh sembra aver trovato la quadratura del cerchio, anche perché come tradizione vuole la linea d’attacco si sta confermando fra le migliori della NFL sia in protezione di Big Ben che nel creare opportunità al finalmente sano Conner.
Tanto per cambiare il pass rush è il migliore della lega – più di 4 sacks a partita – e come visto contro Baltimore domenica a portare pressione non ci pensano i soli Dupree e Watt dall’esterno, ma pure Heyward e Tuitt dall’interno: il gioco starà cambiando quanto volete ma portare costantemente pressione al quarterback avversario continuerà ad essere il più efficace modo per avere successo, soprattutto se dall’altra parte c’è un attacco in grado di far sempre e comunque il proprio lavoro.

Cosa è andato male: L’infortunio di Devin Bush pesa come un macigno, non c’è che dire.
Contro Baltimore abbiamo avuto modo di constatare la mortalità del front seven, in quanto molto semplicemente la linea d’attacco degli acerrimi nemici è riuscita consistentemente a creare crateri grazie ad una sorprendentemente maggiore fisicità.
Sì, comunque ho dovuto impegnarmi a trovare qualcosa “che non andasse”.

Voto9,5. La perfezione me la riservo per fine stagione, ma è chiaro che nessuno al momento abbia più ragioni per sorridere degli Steelers.

AFC EAST

Buffalo Bills

Record: 6-2.

Cosa è andato bene: Per un mese abbiamo parlato di Josh Allen come possibile e legittimo candidato all’MVP: dopo quasi due mesi, questo argomento non è più appartenente alla categoria “attualità”, ma credo proprio che Buffalo si terrà strette strette le sei vittorie raccolte finora.
Trovare statistiche in grado di giustificare l’ottimo record dei Bills non è particolarmente facile dopo il calo dell’ultimo mese, anche se nonostante la minor brillantezza nessuno riesce a convertire terzi down con la loro stessa frequenza: tenere drive vivi in NFL è il miglior modo per raccogliere punti e, finora, Buffalo in un modo o nell’altro continua a tenere la propria scialba difesa lontana dal rettangolo verde.
L’innesto di Diggs ha pagato fin da subito ed ora Josh Allen può contare su un corpo ricevitori assolutamente in grado di far passare notti insonni allo staff difensivo dell’avversaria di turno.

Cosa è andato male: Il reparto difensivo, molto semplicemente, fino a questo punto è stato deludente.
Elenchino?

  • Gli avversari convertono più della metà dei terzi down giocati;
  • Possiedono una delle peggiori run defense della lega nonostante gli investimenti dell’offseason: ricordate quanto fatto da Edwards-Helaire durante il testa a testa con i Chiefs?
  • I 25 punti concessi a partita sono inflazionati dai due testa a testa con i Jets;
  • Concedono in media 23 primi down a partita.

Se a ciò uniamo la strana inefficienza del gioco di corse, i cui numeri sono gonfiati dalla brillantezza individuale di Allen, abbiamo validissimi motivi per guardare ai Bills ed alla loro stagione con dosi di ottimismo ed ammirazione neanche lontanamente comparabili a quelle dello scorso mese.
Con Arizona e Seattle vedremo di che pasta sono veramente fatti.

Voto7,5. Il record ed il primo mese di stagione sembrano suggerire un voto ben superiore ad uno striminzito sette-e-mezzo, ma l’involuzione dell’ultimo mese non può far dormire sonni tranquilli al front office: riuscirà l’attacco a ritrovare la brillantezza dei giorni migliori?

Miami Dolphins

Record: 4-3.

Cosa è andato bene: Ma la difesa dei Dolphins?
No, questo non è frutto di un recency bias in luce dell’esaltante vittoria sui Rams – immagino che McVay bagni il letto la notte pensando a Flores – permettetemi di sfoggiare un nuovo elenchino in grado di compendiare la brillantezza del reparto difensivo dei Dolphins:

  • Solo due squadre concedono una percentuale di terzi down convertiti più bassa;
  • Subiscono solamente 18.6 punti a partita, miglior dato della lega;
  • I quarterback avversari registrano in media un passer rating di 81.7, numero che permette loro di trovare un comodo posto in questa top five;
  • Il +4 nel differenziale dei turnover potrebbe essere ben superiore se non fosse stato per un Fitzpatrick a tratti Fitztragic.

In luce del panchinamento di Fitzpatrick mi viene molto difficile ragionare sul reparto offensivo, in quanto con Tua under center giudicare quanto fatto in un passato temporalmente contiguo ma concettualmente remoto rischierebbe di aver poco senso: in ogni caso Miami sta giocando un football concreto e senza fronzoli, un football che esprime perfettamente la filosofia e personalità del proprio allenatore che, a questo punto, è indubbiamente fra i candidati al premio di coach dell’anno.
Hanno tutto il tempo del mondo per collassare ma un rebuilding non dovrebbe mostrare risultati così velocemente.

Cosa è andato male: Non sono stato particolarmente entusiasta del modo in cui hanno relegato Fitzpatrick al ruolo di backup, anche se posso capire che il desiderio di capire cosa si abbia tra le mani: giudicare un quarterback dopo una partita non ha alcun senso, pertanto non spenderò alcuna parola per quanto fatto vedere ieri da Tua, tra l’altro trascinato al successo dal reparto difensivo.
Come già spiegato in precedenza analizzare le statistiche offensive al momento non ha particolarmente senso in quanto il reparto della prossima – si spera – metà stagione sarà profondamente diverso rispetto a quello della prima metà.
Miami c’è e, in un modo o nell’altro, potrebbe intrufolarsi nella postseason: mica male per una squadra che solamente dodici mesi fa sembrava aver tutte le carte in regola per perderle tutte e sedici.

Voto8. Un voto più alto di quello dei Bills? Assolutamente sì, in quanto finora i Dolphins sono fra le squadre che più mi hanno impressionato in NFL: Flores è un allenatore pazzesco.

New England Patriots

Record: 2-5.

Cosa è andato bene: Le prime partite sembravano averci messo davanti a dei nuovi Patriots reinventati magistralmente dal genio di Bill Belichick ma, dopo la positività di Cam al Covid-19, qualcosa è cambiato: nelle ultime giornate i Patriots hanno consistentemente trovato modi di frustrare tifosi – e non – sfoggiando un football inusualmente insipido, sconclusionato e zeppo d’errori.
Con Belichick in panchina, però, non mi sento ancora di escludere clamorosi miracoli.

Cosa è andato male: La penuria di ricevitori si sta rivelando essere la kryptonite pure di quello che un tempo era Superman: al di fuori di Meyers Newton non sta riuscendo a trovare un paio di mani affidabili verso le quali dirigere l’ovale, anche se più che nelle mani il problema risiede nelle gambe, in quanto nessun ricevitore dei Patriots finora è consistentemente in grado di guadagnare qualsivoglia forma di separazione dal proprio marcatore. Tranne che in un paio di partite ad inizio stagione, vedere operare l’attacco dei New England Patriots è quasi una tortura: al momento, insieme ad altri tre reparti offensivi dei quali non svelerò l’identità lasciando a voi la piena libertà di usare l’immaginazione, non sono nemmeno in grado di mettere a segno 20 punti a partita.
La difesa, costretta nelle ultime tre partite a rimanere in campo per più di 33 minuti, non sta riuscendo ad esprimersi sui livelli della scorsa stagione e, condizionata anche da assenze pesanti per opt out ed infortuni, sta giocando un football atipicamente indisciplinato e goffo faticando, tra le altre cose, a portare pressione al quarterback avversario.
Come già detto sopra, con Belichick nulla è mai deciso prima del fischio finale, ma al momento i Patriots sembrano essere troppo poveri di talento anche solo per pensare ad un’improbabile rimonta playoff.

Voto3. Le buone vittorie su Dolphins e Raiders, alle quali va aggiunta la “dolce” sconfitta contro Seattle, ci avevano illuso: la scommessa Newton al momento non sta minimamente pagando e New England sembra essere sopraffatta.
Novità pure questa.

New York Jets

Record: 0-8.

Cosa è andato bene: Hanno fatto giocare Joe Flacco.

Cosa è andato male: Il loro points differential è -144: il record all-time per peggior points differential è -287.
Possono fare la storia, POSSONO FARE LA STORIA: forse avrei dovuto metterlo sopra.

Voto0. L’articolo è già abbastanza lungo ed impegnativo senza provare a cimentarsi in una spiegazione razionale del disastro compiuto da Gase in questi – neanche – due anni.

AFC WEST

Denver Broncos

Record: 3-4.

Cosa è andato bene: Nonostante una pletora di infortuni, i Broncos si trovano sorprendentemente ad una sola vittoria dal 50%: nulla di troppo esaltante, ne sono consapevole, ma tenendo presente che ad un certo punto sono stati costretti a schierare titolare Rypien ciò non è assolutamente male.
Abbiamo semplicemente visto troppo poco Drew Lock per giudicare con cognizione di causa la stagione dei Broncos, squadra che si trova per forza di cose ad un bivio, in quanto deve ancora capire se abbia senso costruire intorno a questo quarterback o meno.
La vittoria contro i Chargers, se proprio devo trovare qualcosa di positivo, ci ha messo davanti ad una squadra iper-cazzuta, dura e quadrata che non ha voluto saperne di gettare la spugna in una partita che a più riprese sembrava già conclusa.
Ah sì, e dopo essere diventato un meme Bolles si è trasformato nel miglior tackle della NFL: 2020 signori.

Cosa è andato male: Fanno fatica ad arrivare al quarterback avversario e non potrebbe essere altrimenti vista l’assenza di Von Miller; nelle ultime partite la run defense sta facendo estremamente fatica a replicare il solitamente ottimo lavoro degli ultimi anni.
Gli infortuni fanno parte del gioco e condizionano la stagione di qualsiasi squadra, ma al momento mi viene molto difficile giudicare la stagione dei Denver Broncos in quanto come già detto a più riprese la loro priorità quest’anno non deve essere il record, ma comprendere di che sostanza sia fatto Drew Lock: confido di trovare una risposta durante la seconda metà di stagione.

Voto5+. Spesso e volentieri è stato difficile guardare i Broncos, ma come già detto ad nauseam le circostanze sono spesso state tragiche. Concludere il campionato a 7/8 vittorie con tutti questi infortuni potrebbe valere una parziale riconferma per Lock.

Kansas City Chiefs

Record: 7-1.

Cosa è andato bene: Hanno Patrick Mahomes ed a questo punto parlare di Mahomes tentando di sorprendervi non ha alcun senso: l’attacco vola, se possibile più degli altri anni.
Perdono partite per illuderci, dimostrandosi “umani” a proprio piacimento per poi distruggere i nostri sogni con maggior gusto durante i playoff ed il finale di stagione: sono semplicemente ingiocabili ora come ora.

Cosa è andato male: Concedono decisamente troppe rushing yards – quasi 143 a partita – costringendo l’attacco alla sideline: l’unico problema è che a questi per segnare bastano letteralmente venti secondi, quindi tenerli fuori dal campo spesso e volentieri si rivela inutile.

Voto9+. Sono la miglior squadra della NFL, sono i campioni in carica ed i favoriti per il prossimo titolo in luce di una superiorità devastante: non mi interessa se non sono più imbattuti, dopo aver assistito in prima persona al massacro dei Ravens non ho alcuna critica da muovere a questa squadra, guidata da un quarterback antropologicamente superiore a chiunque. La difesa, nonostante qualche passaggio a vuoto, sta continuamente migliorando, evviva la competitività!

Las Vegas Raiders

Record: 4-3.

Cosa è andato bene: Derek Carr, almeno a mio avviso, si sta esprimendo su un ottimo livello evitando errori e connettendo con sempre maggior frequenza in profondità: la brillantezza di Carr e l’indisponente genialità di Gruden sono riuscite a rimettere in carreggiata la disastrata carriera di Nelson Agholor, ricevitore che ai tempi di Philadelphia era poco più che un meme.
Las Vegas sta svolgendo un ottimo lavoro nel controllare il ritmo della partita – solo gli attacchi di due squadre passano più tempo in campo – relegando così in panchina un reparto difensivo che nonostante gli sforzi profusi in offseason rimane ancora anello debole: l’attacco mette a segno quasi 27 punti a partita sfruttando appieno la fisicità di una linea d’attacco in grado di creare consistentemente buchi per l’ottimo Jacobs e, soprattutto, di proteggere Carr.
Solamente Kansas City, Seattle e Green Bay hanno fatto registrare un quarterback rating superiore al 110, pertanto malgrado l’inaffidabilità del passer rating come metro di giudizio per un quarterback credo che un numero del genere renda – almeno in parte – idea della brillantezza di Derek Carr, non sicuramente Mahomes ma un quarterback in grado di far girare l’attacco molto bene evitando spesso e volentieri errori inutili.

Cosa è andato male: Il problema dei Raiders, oltre ad un reparto difensivo di cui parlerò a breve, è l’inconsistenza: due vittorie, due sconfitte, vittoria esaltante contro i campioni in carica, sconfitta nettissima contro Brady e soci e, per finire, nuova vittoria contro i Cleveland Browns.
È difficile far strada in NFL alternando con tale dedizione vittorie e sconfitte e Las Vegas deve trovare un modo per metterci davanti agli occhi sempre la stessa versione dei Raiders, in quanto al momento non riesco ancora a capire se siano più vicini alla versione vista contro i Chiefs od a quella che si è fatta sculacciare dai Patriots.
Il reparto difensivo, come già anticipato, fatica a fermare gli attacchi avversari sul terzo down – 47.6% la percentuale di conversione avversaria – anche in luce di un’avvilente sterilità nel pass rush: in sette partite i Raiders hanno messo a segno solamente 7 sacks, numero impietoso che non lascia spazio all’immaginazione.
Non mettere pressione al quarterback implica anche faticare tremendamente a generare turnover: al momento sono ultimi nella speciale classifica sui turnover con un tristissimo “quattro”.

Voto7. Las Vegas gioca bene quando in giornata, gioca molto male quando non lo è: grazie mille Mattia, che profondità oh. I Raiders devono trovare una maniera per essere sempre la miglior versione di loro stessi o perlomeno evitare di alternarla alla peggiore: o bianco o nero, niente vie di mezzo per i ragazzi di Gruden.

Los Angeles Chargers

Record: 2-5.

Cosa è andato bene: Justin Herbert è tutto quello che credevo non dovesse essere: certo, contro Denver ha commesso un paio di errori che ci hanno ricordato il non più troppo scontato fatto che dopo tutto stiamo pur sempre parlando di un rookie, ma fino a questo punto si è espresso su livelli da Pro Bowler, anche se al giorno d’oggi questo rischia di suonare più come insulto.
Herbert è un fenomeno in grado di coprire l’intero campo con il proprio illimitato braccio destro e nonostante la sfortuna cronica che falcidia ogni anno il loro roster a suon di infortuni ai giocatori più importanti – Derwin James, per dirne uno, non è ancora sceso in campo quest’anno – sta riuscendo a dare ad un’intera fanbase una speranza che a pochi mesi dall’addio di Rivers sembrava essere perduta.
Los Angeles ha trovato un quarterback, ora deve semplicemente trovare una cura al proprio essere i Chargers.

Cosa è andato male: Quando si parla di Los Angeles Chargers analizzare i numeri è spesso e volentieri inutile, in quanto l’essere Chargers non si compendia in qualche statistica o percentuale: essere Chargers, cari lettori, significa trovare un modo sempre più originale per tirarsi la zappa sui piedi, perforare i polmoni del proprio povero quarterback durante una manovra di routine e chi più ne ha più ne metta.
Scialacquano vantaggi sostanziosi contro avversari diversi dai Chiefs – squadra che hanno spinto fino al proprio limite… se ne esiste uno, ovviamente -, vedono titolari/All-Pro cadere come foglie e ciò nonostante continuano a trovare modi di rimanere in partita, salvo poi perderla.
Il quarterback sembra esserci, le skills position – prima degli infortuni – trasudando talento e funzionalità, la difesa – pure in questo caso prima degli infortuni – ha tutte le carte in regola per essere fra le più talentuose in NFL solo che a quanto pare quello stemma sui caschi porta proprio sfortuna.
Spero solo che prima di passare a miglior – come se ci volesse tanto – vita io riesca a vedere i Chargers sfruttare il loro perenne potenziale.

Voto5. Herbert a parte pure questa stagione rischia di trasformarsi in un comico disastro da 4/5 vittorie mitigato magnificamente dalla brillantezza individuale del nuovo quarterback. Se non altro affronteranno la prossima offseason con rinnovato ottimismo, fino al primo infortunio durante gli OTAs.

AFC SOUTH

Houston Texans

Record: 1-6.

Cosa è andato bene: Compilare con qualsivoglia parvenza di serietà queso spazio parlando di una squadra che nonostante Deshaun Watson under center si trova inchiodata ad una vittoria e con il futuro attanagliato da interrogativi più o meno pressanti potrebbe essere percepito come mancanza di rispetto.
Con O’Brien fuori dai giochi ho ritrovato rispetto ed empatia per questa squadra/franchigia.

Cosa è andato male: Elenchino puntato?

  • Concedono 166 rushing yards a partita permettendo ai runner avversari di guadagnare 5.2 yards a portata;
  • Che ne dite di un rapporto touchdown concessi/intercetti pari a 17:1? Merita ulteriori approfondimenti? Esattamente;
  • Gli avversari convertono il 48.4% dei terzi down giocati;
  • La media dei punti subiti a partita è pari a 31 e non serve chissà quale sforzo dialettico per convincervi del fatto che concedere più di 30 punti a partita in NFL sia sinonimo di incompetenza patologica;

Non ho alcuna voglia di parlare male dell’attacco in quanto quel poveraccio di Deshaun Watson sta letteralmente dando l’anima per tenere in piedi quel disastro costruitogli attorno da Bill O’Brien: Watson sta subendo, in media, più di tre sack a partita e pure in questo caso non devo prendermi la briga di illustrarvi perché sottoporre il proprio franchise quarterback a tale mattanza non sia la miglior idea per il futuro.
Privi di scelte al draft, umiliati dalla patetica trade con la quale hanno regalato Hopkins ai Cardinals in cambio di un bollitissimo Johnson e senza una chiara direzione del futuro, i Texans si trovano in uno scomodo limbo, in quanto senza Watson molto probabilmente avrebbero modo di intraprendere un tanto doloroso quanto necessario processo di rebuilding: con un fenomeno del genere in squadra pensare di ripartire da zero è umanamente impossibile, pertanto buona fortuna a chiunque abbia voglia di capire cosa riservi il futuro a questi qua.

Voto2. I miracoli sono sempre ad un miracolo di distanza dal realizzarsi, ma credo che la stagione di Houston sia irrimediabilmente compromessa e che, pure quest’anno, Watson possa vincere il premio di giocatore più malservito della lega.

Indianapolis Colts

Record: 5-2.

Cosa è andato bene: L’idea di investire su Buckner, col senno di poi, rappresenta l’ennesima genialata del GM Ballard, in quanto la difesa dei Colts è uno dei cinque reparti che concede meno di 20 punti a partita: solamente i Tampa Bay Buccaneers, fra le altre cose, concedono meno rushing yards e dietro tale statistica scorgere lo zampino dell’ex-49ers è piuttosto facile.
Non fate l’errore di credere che la difesa dei Colts sia efficace solamente contro le corse, in quanto al momento nessuno concede ai quarterback avversari un passer rating medio inferiore al sensazionale – od orribile, dipende dai punti di vista – 76.2: finora sono l’unica squadra ad aver fatto registrare un numero di intercetti maggiore a quello dei touchdown concessi.
Perché sto solo parlando della difesa?

Cosa è andato male: Perché ho serissimi dubbi su Philip Rivers, giocatore che a questo punto della carriera conosciamo come le nostre tasche e che pertanto sappiamo che inevitabilmente prima o poi ci spezzerà il cuore con un intercetto senza senso od una giocata stupida nel peggior momento possibile.
L’attacco dei Colts, malgrado una lieve ripresa nelle ultime due partite, fatica tremendamente a tramutare i viaggi in red zone in sette punti, ricorrendo spesso al piede destro del proprio kicker: Indianapolis corre tanto e male, in quanto finora stanno riuscendo a guadagnare solamente 3.5 yards a portata, numero che con una linea d’attacco del genere è ai limiti della vergogna.
Rivers, soprattutto durante il primo mese e mezzo, si è comportato da Rivers, quarterback tanto talentuoso quanto autodistruttivo che sta soffrendo la mancanza di un go-to-guy in quanto Hilton fino a questo momento è stato limitato da inconsistenza e guai fisici che hanno privato l’ex-quarterback dei Chargers di una copertina di Linus da cercare nei momenti più caldi della partita.
Ciò nonostante Indianapolis ne mette a referto circa 28 a partita, pertanto di cosa mi sto lamentando?

Voto8. Ho seri dubbi su Rivers.

Jacksonville Jaguars

Record: 1-6.

Cosa è andato bene: Dopo aver liquidato senza troppi complimenti il draftato per sbaglio Leonard Fournette, i Jaguars possono dire di aver trovato il running back del futuro, tale James Robinson al quale è attribuibile il 29.4% delle yards di total offense dei Jaguars, mica male per un undrafted free agent.
Minshew ci sta provando, non c’è che dire, e nonostante la penuria di talento Jacksonville sta costantemente trovando modi per rimanere in partita contro avversarie ben superiori, ma spesso ciò non basta: dopo l’esaltante inizio di stagione contro i Colts i Jaguars si sono via via persi fino a precipitare su un record che espone piuttosto esaurientemente tutte le inadeguatezze e ciò, nonostante l’antipatia verso i suoi sopravvalutati baffi, potrebbe essere ingiusto nei confronti di Minshew.

Cosa è andato male: Quella che un tempo aveva permesso loro di guadagnarsi il simpatico – e stranamente poco bomber -nomignolo “Sacksonville” ora è un reparto giovane e scarno di talento che molto spesso finisce per vanificare l’apprezzabile lavoro del reparto offensivo: i quarterback avversari hanno vita piuttosto facile contro la secondaria di Jacksonville – passer rating di 107.6 – soprattutto perché il pass rush, fino a questo momento, non è stato in grado di portare alcun tipo di pressione.
Volete i numeri? A vostro rischio e pericolo: sei sacks in sette partite, alla faccia di Sacksonville.
Non che vada meglio per quanto concerne la difesa sulle corse, in quanto questo front seven concede più di 140 yards ad allacciata e, collegando i pochi punti da me disegnati, capirete piuttosto in fretta il perché del loro record: Jacksonville, molto semplicemente, non è in grado di difendere e di dar manforte al sorprendentemente buono sforzo del reparto offensivo.
Povero Minshew.

Voto4. Considerando le aspettative nulle, dite sia troppo severo? Non ne ho idea, ma dopo l’esaltante ed incoraggiante vittoria sui Colts hanno sempre e solo perso subendo almeno 30 punti: ripeto, troppo severo?

Tennessee Titans

Record: 5-2.

Cosa è andato bene: L’inizio di stagione è stato prodigioso in quanto nonostante la querelle legata al Covid-19 Tennessee ha sbaragliato la concorrenza giocando il proprio football, un football iper-fisico e concreto fondato sulle corse di quel fenomeno di Derrick Henry, giocatore che analogamente a Mahomes sembra essere superiore dal punto di vista antropologico rispetto ai suoi colleghi: l’efficacia e l’efficienza di Henry stanno permettendo a Tannehill di replicare il successo dello scorso anno e dimostrare che il super-rinnovo contrattuale firmato in offseason sia stato assolutamente meritato sfruttando alla meraviglia le play-action.
Le ultime due partite li hanno leggermente ridimensionati, ma occorre ricordare che contro gli imbattuti Steelers sono arrivati ad un Gostkowski dal supplementare e che contro Cincinnati siano incappati nella più classica delle giornate no: muovono bene le catene, corrono tanto ed efficacemente, Tannehill si sta confermando sui livelli dello scorso anno ed il corpo ricevitori è sostanzioso ed affidabile.
Cosa c’è che non va in questi?

Cosa è andato male: La difesa, ovviamente.
Ultimo elenchino dell’articolo?

  • La difesa dei Titans non riesce a spedire gli attacchi avversari a bordo campo: sorprende – e non poco – il fatto che l’attacco di una squadra che corre bene come Tennessee passi in media solamente 27:44 minuti in campo;
  • Gli avversari stanno convertendo ben il 61.9% dei terzi down tentati, peggior dato – con margine – in NFL;
  • Nonostante l’innesto di Clowney non stanno riuscendo ad arrivare al quarterback in quanto hanno messo a segno solamente 7 sacks in sette partite;
  • Concedono circa 130 rushing yards a partita.

E se a ciò aggiungiamo un kicker non in grado di ispirare fiducia Tennessee rischia seriamente di vanificare la brillantezza di Tannehill ed Henry perdendo partite qua e là che a fine stagione peseranno giusto un po’.

Voto8. Vrabel deve trovare immediatamente un modo per raddrizzare un po’ il proprio reparto difensivo, in quanto così non si va da nessuna parte.

 

 

2 thoughts on “NFL 2020: le pagelle di metà stagione per ogni squadra AFC

  1. raiders più che inconsistenti,incostanti.
    adesso l.a. e dv prima dell’esame kc (se ci si arriva con due W) ed un calendario sulla carta abbordabile…sulla carta…

    • A me quello che sorprende di più del discreto miglioramento dei raiders è come questo avvenga insieme ad un sostanziale fallimento dei nuovi arrivi. I due nuovi LB deludono, Arnette assente così come i due WR del terzo giro di draft. Ruggs ha fatto vedere qualche sprazzo ma per ora niente di sostanzioso. Mah!

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