Seguo il football dai playoff della stagione 1986. Proprio quella che al Championship della AFC ha regalato – per sempre – a tutti noi appassionati “The Drive” e ha condannato me (e molti della mia generazione) a soffrire spesso e a gioire tanto tifando Broncos. La mia lunga passione per il football non serve (giustamente) a farmi scalare posizioni nella depth chart del sito. E, quindi, la mia gavetta non può che iniziare dal commento di un TNF abbastanza triste tra due squadre – Broncos e Jets – che non faranno certo la storia di questa stagione.

Una partita che tutti noi dimenticheremo presto.

L’unico che se la ricorderà per tutta la vita e, probabilmente, la racconterà ai nipoti è Brett Rypien, 24enne QB dei Broncos alla sua prima occasione da starter dopo lo scampolo di partita giocato (e perso) la scorsa settimana al cospetto di Tom Brady. L’ennesimo starter QB dei Broncos post Peyton Manning e post Super Bowl 50. Un personaggio “minore”: college a Boise State, Undrafted Free Agent dopo il draft 2019, passa l’intera stagione 2019 nella practice squad tranne poche settimane in cui dopo gli infortuni di Drew Lock e Joe Flacco sta sulla sideline come backup QB di Brandon Allen. Stesso destino ad inizio 2020 sino al nuovo infortunio di Drew Lock e alla nuova promozione a backup.

Solo la totale disperazione in cui la mediocre (a dir poco) prestazione di Jeff Driskel contro i Bucs getta la sideline di Denver fa si che sia chiamato a giocare i suoi primi snap nella lega (8 completi per 53 yds e un intercetto) e che venga designato come starter per il TNF contro i Jets. Vince la sua prima prestazione da starter nonostante riesca a lanciare ben tre intercetti di cui uno riportato in TD. Addirittura 2 dei 3 intercetti della serata li lancia su 3 passaggi, consentendo ai Jets di passare praticamente in un paio di minuti di football dal 27-19 al 27-28. In realtà gli intercetti sarebbero quattro. In apertura di match, infatti, il ragazzo ha provato a cercare il WR rookie Jeudy sul profondo, trovando in realtà le braccia del CB Jets Drisen. Sarebbe un intercetto facile facile. Anche troppo: Drisen si fa passare la palla proprio in mezzo alle braccia, Jeudy ringrazia. Primo TD Pass per Rypien e prima ricezione da TD per lui!

Rypien chiude la serata con 19/31 per 242 yds 2 TD pass e 3 intercetti e la W associata alla sua prima partita da starter nella lega. Non vivrà molte altre serate così e il suo nome sarà ricordato solo per aver “allungato la lista” dei QB starter dei Broncos post Payton Manning: il nono in soli cinque anni, il terzo in sole 4 partite di questa stagione. Tutti già dimenticati. Uno solo, Drew Lock, ancora da valutare prima di tutto sotto il profilo della sua tenuta fisica, vista la frequenza dei suoi infortuni. L’attacco di Denver si conferma poca cosa, come nelle 3 partite di apertura della stagione.

I miei amici tifosi Broncos sicuramente troveranno alcune annotazioni positive rispetto alle scorse settimane: la linea che dopo aver concesso 13 sack in 3 partite se la cava un po’ meglio, Tim Patrick che chiude con 6 ricezioni (su 7) per 113 yds e 1 TD e Melvin Gordon che corre per 107 yds su 23 portate, e 2 TD (con la corsa da 43 yds che chiude il match a 2 minuti dalla fine e segna il 37-28 finale). Troppo poco per sperare in un futuro roseo.

Certo stiamo parlando di un attacco che ha perso il QB titolare (Lock), il ricevitore su cui si puntava (Sutton) e il RB che per due stagioni consecutive ha corso più di 1.000 yds (Lindsay) e che nel corso del match ha perso per infortunio anche il TE principale (Fant), ma che resta pur sempre il 29mo attacco della lega.

Le notizie da Denver dicono che in Week5 contro i Patriots il rientro di Lock è dato al 50% (se non ce la farà Rypien avrà la seconda partita da starter da raccontare ai nipoti), ma difficilmente questo potrà cambiare le cose in modo significativo, nonostante la speranza espressa dalla dichiarazione di Vic Fangio che “le vittorie curano più della pennicilina”.

Notizie migliori per i Broncos vengono dalla difesa. I 3 turnover sarebbero stati fatali a Denver senza la prestazione della difesa che ha fermato l’attacco nero-verde in più occasioni. I benefici della “cura Fangio” si vedono, nonostante l’inesperienza (e in qualche caso la modestia) del personale. La scelta di blitzare praticamente ad ogni snap concede ai Jets molte yds su corsa (129yds alla fine di cui ben 84 ad opera del QB Jets Darnold), ma indubbiamente paga molto, visto che alla fine produrrà ben 6 sack. Ci fosse Von Miller potrebbe essere una difesa dominante. Senza di lui, resta comunque buona grazie soprattutto a Chubb e alle buone coperture.

Alla fine di un match tra due squadre modeste, non a caso, è proprio un sack di Chubb sun 4to e corto sul 30-28 per Denver a chiudere la partita, prima ancora dell’ultimo TD su corsa di Gordon. Sul fronte Jets (li vedevo per la prima volta quest anno), prestazione maiuscola del CB Pierre Desir  (a parte la leggerezza sul TD regalato a Jeudy) che ha chiuso con 7 tackle, 2PD, e 2 intercetti di cui uno riportato in end zone. A parte lui, la difesa ha impressionato solo per la continuità nel produrre penalità a proprio carico, regalando praticamente un campo intero ai Broncos.

Penalità che hanno consentito a Denver di muovere le catene in più occasioni ed, in particolare, nel quarto periodo con i Jets avanti di uno e un 3zo e 6 da giocare convertito grazie a un face mask nel tentativo di sack. Ben 6 falli personali sino all’inutile e “punitivo” helmet-to-helmet su Rypien a 10 secondi dalla fine e partita finita. Falli personali ripetuti e spesso gratuiti che hanno indotto Vic Fangio ad indicare ai suoi giocatori di correre negli spogliatoi a partita finita senza indugiare nei tradizionali abbracci e strette di mano in mezzo al campo.

I veri giganti della sfida sono stati i due kicker. Sam Ficken con 5 calci tra i pali su 5 tentativi (nel primo, sbagliato dalle 46 yds, è stato “graziato” da una stupida penalità della linea Broncos) e Brandon McManus con 3/3. Entrambi hanno messo a segno un FG dalle 54 yds, confermando una legge del football: soprattutto se hai un attacco asfittico, avere un kicker cui affidare le sorti della barca è fondamentale. Non ti può far vincere da solo, magari, ma almeno ti tiene a galla e mette punti sul tabellone.

To the Next:  In Week 5 finalmente vedremo un TNF un po’ più stimolante. Sarà il rematch della sfida del SB52 tra Brady e Foles. Sicuramente più divertente: facile, viste le ultime due sfide!

 

 

2 thoughts on “La sfida tra due delle peggiori squadre della lega nel deserto del MetLife Stadium

  1. Finalmente un bell’articolo sui Broncos!! Anche se il tema è sempre lo stesso: ‘riusciremo a trovare un qb almeno decente?’, e soprattutto, basterà quello?

  2. No Roby88… dopo tutto questo tempo non basterà trovare solo un bravo QB

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